La Messa è Incedere verso il Sacrificio del Calvario. Sangue Purificatore, non un Irenico Pacifismo. R.S.

10 Febbraio 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae vogliamo cominciare questa nuova settimana con due riflessioni che un amico fedele del nostro sito, R.S, ha pubblicato nei giorni scorsi nella sezione dei commenti, e ci sembrano possano essere oggetto di una meditazione personale. Buona lettura.

§§§

Nella Parola di Dio (rivelata, piaccia o no… non nostra, piaccia o no) si nasconde una negazione e un oltrepassamento della semplice natura umana che hanno bisogno della disponibilità a non applicare l’umano alla rivelazione.

La fede è luce, ma quella luce non è per far brillare la nostra mente, ma perchè ci sia luce nella tenebra del mondo che resta tale anche con il dono della fede il cui soccorso sta nella mens Dei e non nella mia!

Ci vedo come vede un cieco dalla nascita che sa essere a proprio agio nella tenebra che inutilmente il vedente vorrebbe rischiarare della luce con cui ragiona mondanamente, volendo utilizzare in quel modo il dono di Dio offerto per trarne ben altra chiarezza.

Leggiamo la lettura odierna tratta dalla lettera agli Ebrei: “Fratelli, voi non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola. Lo spettacolo, in realtà, era così terrificante che Mosè disse: «Ho paura e tremo». Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova, e al sangue purificatore, che è più eloquente di quello di Abele”.

Il mistero parla di sangue purificatore, non di un irenico pacifismo senza spargimenti di sangue. La Santa Messa è l’incedere presso il sacrificio del Calvario, traendone salvezza, fonte di gioia. La festosa assemblea musicata dai cori angelici, non dagli applausi dell’assemblea terrena di chi si bea di appagare l’io nel mondo.

Dove approda la mistica? Il volto di Dio non c’è, perché Dio è spirito. La luce di Dio avvampa la scena fino a far chiudere gli occhi naturali. Che cosa avverto? Calore, profumi, un sapore interiore, un medicamento che trasforma l’esistere in beatitudine, senza tempo nè noia.

Eppure lo conosco, lo ri-conosco, mi so conosciuto… sto nella volontà di bene che mi fa esistere. Non ha un perchè (altrimenti non sarebbe Dio), ma è pura bellezza in cui so di stare, voluto, chiamato e accolto.

Discepolo: in una disciplina. Disciplinato.

Sto essendovi ordinato e vi resto in ordine, al mio posto.

In questo consiste il potere sugli spiriti impuri, cioè l’antidoto alla ribellione, al male e alla malattia che ha determinato lo spargimento di sangue.

Un bastone, i sandali, una tunica, niente soldi… ed entrare nella casa per testimoniare. Da martiri, scuotendo la polvere di sotto le suole se rifiutati, perchè sia manifesto il rifiuto ricevuto. Perchè non si è discepoli per parlare del più e del meno, ma perchè avvenga una conversione, scacciando i demoni con l’olio del’unzione.

Cambiare mentalità… Metanoia. Non ragionare secondo il mondo. Comprendere i doni di Dio come doni di Dio. La fede è un dono. La speranza non è la mia: si radica nella fede, non nei miei aneliti o nei miei talenti. La carità… è da Dio. E’ la sua, non il mio fare. E’ talmente la Sua, che resterà passate la fede e la speranza.

Il mistero che non ha un perché.

Povero l’uomo che vorrebbe spiegare il perché di Dio.

Non entra nella grazia, ma si appropria di Dio pensandosi in grado di darne un’immagine migliore.

Invece Dio è il segno di contraddizione. In Cristo, fin dalla fondazione del creato, per rivelarsi in carne umana e ricapitolare in sè ogni cosa visibile e invisibile.

Povero chi resta senz’olio. Vergine magari, benintenzionato, ma irrevocabilmente in ritardo, sconosciuto allo sposo. Inutile bussare.

***

tempo nella vita umana gioca un ruolo prezioso.

Nella vita cristiana tuttavia esso viene come dilatato in una dimensione ulteriore, eterna.
Il principio da cui tutto trae origine non è un prima che dopo avrà compimento, ma è l’eterna istantaneità di Dio, che crea adesso nel suo farci esistere.
La rivelazione cristiana in un certo senso proietta il divino nella carne umana, ma spinge la storia, che è il tempo della carne, nell’eternità divina senza tempo.
Per chi è sospeso tra la vita e la morte ogni istante è attesa ed incertezza, progetto ambizioso e paura incombente, fuga e stordimento ubriaco di vita.
Cristo ci rivela che la vita eterna non è una infinita sequenza di istanti, nei quali si dovrebbe cercare di superare la noia e la paura di ciò che non può avere fine. Sono parole liberamente tratte da Benedetto XVI.
La vita eterna è quella qualità nuova dell’esistenza in cui tutto confluisce nel qui e ora dell’amore, nella nuova qualità dell’essere, che è liberata dalla frammentazione dell’esistenza nello scorrere via degli istanti.
La vita eterna è visione di Dio nel suo essere carità e perciò eternizzare il tempo consiste nell’esperienza del modo di essere di Dio, partecipato all’uomo per grazia.
In questa nostra esistenza temporale ogni istante è, da un lato, troppo breve, perché con esso sembra scorrere via l’esistenza stessa prima ancora che riusciamo ad afferrarla; insieme però ogni istante è per noi troppo lungo, perché i molti istanti, che sembrano sempre uguali a se stessi, diventano per noi faticosi da vivere.
Con ciò diventa anche evidente che la vita eterna non è semplicemente ciò che viene dopo e di cui noi adesso non riusciamo a farci nessuna idea.
Poiché si tratta di una qualità dell’esistenza, visitata da Dio che è nostro creatore, essa può già essere presente nel mezzo della vita terrena e della sua fuggevole temporalità, come il nuovo, l’altro e il di più, sia pure anche solo in forma frammentaria e incompleta a causa dei nostri limiti, di una natura redenta, ma decaduta.
Il limite tra la vita eterna e quella temporale non è affatto semplicemente di natura cronologica: gli anni prima della morte sarebbero perciò la vita temporale mentre il tempo infinito dopo di essa la vita eterna.
In generale la si pensa così. Poiché, però, l’eternità non è semplicemente tempo senza fine, ma un altro piano dell’esistenza, proprio per questo una simile distinzione puramente cronologica non può essere vera.
Chi “rinasce dall’alto” non fa ripartire le lancette in un altro meccanismo che scorre in modo differente dal precedente. La vita eterna è presente al centro del tempo, nella pienezza di grazia del tempo, là dove ci riesce di stare faccia a faccia con Dio; nella contemplazione del Dio vivo essa può diventare il solido fondamento della nostra anima.
Come un grande amore, essa non ci può essere tolta da alcuna circostanza o situazione, ma è un centro inossidabile, indistruttibile, da cui provengono il coraggio e la gioia per andare avanti, anche se le cose che ci stanno attorno sono dolorose e difficili…
La croce è nel tempo, ma seguire il Signore che la porta ci fa andare come Lui, alla velocità della luce, dove il tempo rallenta e la materia diventa capace di attraversare i corpi imprimendo la traccia del transustanziare per parlarci di Cielo, dircelo e darcelo.
Madre Teresa di Calcutta amava definirsi la matita di Dio. Un mozzicone periodicamente temperato per scrivere le parole di Dio per il tempo in cui le è stato dato di farlo. Ma la sua sete, la stessa sete di Gesù in croce, è spenta da una bevanda che disseta eternamente l’arsura: il sangue versato per molti nella nuova ed eterna alleanza tra chi è nel tempo è l’Eternità..

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3 commenti

  • Davide Scarano ha detto:

    Ricordo solo che il primo atto della Messa “Vetus Ordo” nella forma solenne è appunto la processione del Sacerdote celebrante verso l’altare. Che dire? Solo avendo la pazienza -talvolta la fortuna- di conoscere diviene possibile giudicare.

  • R.S. ha detto:

    Domani per il CALENDARIO ricorre l’Anniversario dell’apparizione di Lourdes nel 1858.
    L’annunciazione a Maria, l’Immacolata Concezione, inaugurò a Nazaret (tra le mura in parte oggi a Loreto) la “PIENEZZA DEL TEMPO”. Dal prologo giovanneo sappiamo che IN PRINCIPIO era il Verbo. Attenzione che quel PRINCIPIO è “PRIMA” del principio in cui Dio trasse da Sè stesso il cielo e la terra!

    Il tempo (templum, il frammento che permette di contemplare il mistero) in Dio non è un susseguirsi di istanti, ma una condizione velata dell’eternità.
    Noi da soli non l’abbiamo, ma l’intuiamo. Siamo frammentati nel succedersi degli istanti e questo ci spinge a far buon uso del dono del tempo che abbiamo (uguale per tutti, il che è una rarità in questo mondo).

    Quando Giovanni il Battista fu arrestato nel 31 d.C., Gesù annuncia che IL TEMPO E’ COMPIUTO ed il Regno è vicino (la volontà di Dio è di elevare gli uomini alla partecipazione alla vita divina).

    Il Verbo ha preso carne in Maria, ma nel Verbo-Cristo ogni cosa è creata e tutto sussiste in Lui.

    San Paolo scrive ai Colossesi: “Egli è immagine del Dio invisibile, generato PRIMA di ogni creatura; poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è PRIMA di tutte le cose e TUTTE sussistono in lui” (Col 1,15-17).

    Alla fine degli anni cinquanta del primo secolo serpeggiava una polemica che doveva riguardare anche le credenze dei Colossesi. Non sono gli angeli gli artefici del creato e non esiste nemmeno un demiurgo un po’ pasticcione. Gli angeli stanno nell’ISTANTANEITA’ di Dio dove poi sono entrati i santi. Le anime purganti non ci sono ancora e attendono, anche se sanno che ci arriveranno… mentre noi peregriniamo nella storia.

    “È in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità” (Col 2,9): inequivocabilmente la divinità di Nostro Signore Gesù include la sua opera creatrice e l’esserne universalmente sovrano.

    In rapporto a Dio, Gesù Figlio-Verbo è immagine sostanziale e perfettissima del Padre. Alla velocità della luce (Dio è spirito) il tempo si fa breve e la materia si trasforma in luce. Di solito i corpi vanno troppo piano, appesantiti. Anche la scienza ha compreso qualcosa.

    Assumendo la carne umana il Verbo attesta la rivelazione per cui l’uomo è “ad immagine” di Dio (non l’immagine, come è solo Cristo) e questo fa capire la differenza che tra noi e Cristo rispetto al Padre.

    Cristo è immagine perfettissima e consustanziale del Padre nel Dio Uno e Trino in cui il Verbo dice con Amore (lo Spirito) la volontà del Padre. Noi siamo “ad immagine” per analogia e per partecipazione. Gesù in quanto Verbo non solo è anteriore a tutte le creature nell’esistenza, ma non è neppure una creatura, perché non è fatto, non ha un perchè, come accade delle cose create. Il Verbo è generato.

    Nell’affermare l’ETERNITA’ del Verbo San Paolo fa menzione di TUTTE le creature per far comprendere che il Verbo è la loro causa efficiente (Eb 1,2-6), perciò superiore ad esse. Tutte le creature, quelle angeliche (Troni, Dominazioni, Principati e Potestà) e quelle visibili, quindi debbono al Verbo la loro creazione e la loro attuale esistenza.

    Per Dio un giorno sono come mille anni. ogni istante del tempo è istantaneamente attuale in Dio e a Lui presente in un eterno adesso. L’uomo aperto alla Grazia entra in questo Regno che non è di questo mondo, dove il tempo procede altrimenti e lo sappiamo bene.

    Prima dell’Ascensione Gesù dice ai discepoli che NON E’ ANCORA IL TEMPO… Infatti la nostra esperienza conosce il tempo storico della necessità e della prova, tempo di combattimento e di esilio, di attesa e di vigilanza. Eppure dalla PIENEZZA DEL TEMPO in un’azione congiunta il Verbo Presente e lo Spirito Santo conferiscono la grazia ai credenti e operano tramite loro fino alla Parusia in cui tutto verrà ricapitolato in Cristo e l’uomo godrà la somiglianza divina cui è chiamato.

    Maria è il capolavoro di grazia di questa realtà che entra nella storia, precedendola e dando appuntamento: sede della sapienza e delle meraviglie di Dio. Lo Spirito ha preparato Maria e IN LEI TUTTE LE CREATURE GIOISCONO DELLA SUA PIENEZZA DI GRAZIA. In Maria lo Spirito realizza il disegno misericordioso del Padre e lo Spirito mette in comunione gli uomini con Cristo.

    All’alba degli ultimi tempi la Beata Sempre Vergine è già la Regina del Cielo, assuntavi in corpo e anima, primizia della Pentecoste,

    Dio è carità e in questa carità il tempo della fede e della speranza termina per godere solo una visione beata che non teme di terminare, né temeremo la noia nel viverne la gioia al tempo della glorificazione finale della quale saremo la lode; con nuovi cieli e nuova terra!

    La creazione tutta attende con impazienza questa trasformazione, sconfitti il diavolo, il peccato e la morte nell’opera di Dio che Lo vedrà tutto in tutti.

    Non sappiamo quando. Però passerà la figura di questo mondo deformato dal peccato, trionfando la giustizia e sovrabbondando la gioia. Non per i nostri sinodi… le votazioni in commissione, gli auspici e le petizioni.

    Il mondo sarà trasparente alla luce, purificato da ogni macchia. Il sangue versato da Cristo ha già operato nella storia, eppure nel tempo storico la nostra poca carità non lo può vedere, accecato di sfiducia per i doni divini, impregnato di opere nostre, che vorrebbero costringere Dio e la rivelazione nelle agende dei potenti terreni, sapienti di storia e programmi, incompetenti di eternità e della grazia.

    Un saluto “cioioso” a tutti. Dodici anni fa un altro anniversario, da ricordare con un sorriso del Papa.

  • Bergoglio è l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone a Cristo fino a sedere nel tempio di Dio ha detto:

    SAN CIPRIANO:
    🔥 Che razza di SACRIFICI credono di celebrare quelli che sono soltanto dei rivali del sacerdozio? Credono forse che CRISTO sia presente alle loro adunanze quando SI RACCOLGONO FUORI E CONTRO LA CHIESA DI CRISTO❓
    🔥 — Questa macchia — lo “SCISMA” — non si lava neppure col sangue, anche se gli scismatici si facessero uccidere per la professione della fede cristiana.
    🔥 Neppure col martirio si può espiare l’inespiabile e grave PECCATO della discordia. Perchè non si può essere martire senza appartenere alla CHIESA;
    🔥 Non si può coronare nei Cieli CHI ABBANDONA IL RE DEI CIELI e COLEI — LA CHIESA — che regnerà sul mondo.
    ————————–
    E papa Pio IX in QUARTUS SUPRA.-06/01/1873″ al cap. 8:
    “È alieno sia dal “divino” ordinamento della CHIESA, sia dalla sua perpetua e costante tradizione, CHE QUALCUNO POSSA affermare la propria fede e ASSERIRE DI ESSERE CATTOLICO, SE “NON” PARTECIPA DI QUESTA SEDE APOSTOLICA.
    A questa sede apostolica, per il suo particolarissimo primato, tutta la CHIESA, ossia I FEDELI DEVONO ADERIRE, E CHIUNQUE ABBANDONA LA CATTEDRA DI PIETRO sulla quale è fondata la CHIESA, soltanto “FALSAMENTE” può affermare di appartenere alla Chiesa!

    ◾Pertanto è già SCISMATICO e peccatore “COLUI” che colloca un’altra CATTEDRA (di JMB) in contrapposizione all’unica Cattedra del Beato Pietro, (ultimo BXVI) dalla quale promanano, verso tutti, i diritti di una veneranda comunione. ”
    —————————
    Cap. 9:
    “… I NOMI di coloro i quali SONO SEPARATI DALLA COMUNIONE CON LA CHIESA CATTOLICA, vale a dire, di coloro i quali “NON” CONCORDANO SU TUTTE LE MATERIE CON LA SEDE APOSTOLICA,◾”NON” SONO DA ESSERE LETTI DURANTE I SACRI MISTERI.” (❗)
    https://www.vatican.va/content/pius-ix/it/documents/enciclica-quartus-supra-6-gennaio-1873.html

    DIVIETO ribadito anche da Papa Benedetto XIV nell’enciclica “EX QUO PRIMUM”:
    23 ….I Sacri Canoni della Chiesa “VIETANO” DI PREGARE PUBBLICAMENTE PER GLI “SCOMUNICATI”, come si legge nel A Nobis (cap. 4, n. 2) e nel cap. Sacris, De Sententiae Excomunicationis.
    ◾Quantunque niente vieti che si possa pregare per la loro conversione, tuttavia NON SI DEVE PERMETTERE CHE I LORO “NOMI” SIANO PRONUNCIATI NELLA PREGHIERA SOLENNE DEL SACRIFICIO❗

    https://youtube.com/shorts/mDc_WITAJbQ?si=OqJVHkrIUnPW6lcG

    Ma evidentemente è giunto giorno in cui non si sopporta più la sana “dottrina” , ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circondano di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla VERITÀ per volgersi alle FAVOLE❗