Per la Nostra Salute, Abbandoniamo anche Noi l’OMS. Bernardino Montejano.
7 Febbraio 2025
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, il prof. Bernardino Montejano, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sull’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS che dopo gli Stati Uniti, anche l’Argentina ha deciso di abbandonare (giustamente). Una decisione che, ci sarebbe da augurarsi, anche l’Italia dovrebbe prendere. Ma che vista la sudditanza di Meloni & C. purtroppo non crdiamo possibile. In un altro articolo vedremo perché…Buona lettura e diffusione.
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PER LA NOSTRA SALUTE ABBANDONIAMO L’OMS
Tra gli argentini di oggi abbiamo figure di spicco da evidenziare e una di queste è un medico, il dottor Hugo Esteva, che ha appena pubblicato un articolo su “La Prensa” intitolato “Di quale salute si preoccupa l’OMS?” In altre parole, di quale salute si occupa l’Organizzazione Mondiale della Sanità?
L’articolo inizia con il ricordo di un pranzo avvenuto tre o quattro decenni fa a Marsiglia, con un piccolo gruppo di funzionari sanitari locali e regionali, nonché con il responsabile della materia in un cantone svizzero. Chiese agli altri commensali cosa pensassero del premio assegnato dall’OMS per uno studio che indicava il fumo come responsabile di più decessi della tossicodipendenza.
La risposta svizzera è stata secca: “Questa è propaganda dell’OMS a favore della droga”. Non c’era molto da aggiungere.
E Esteva continua: “Da allora, è facile vedere che, proprio come le società scientifiche di discipline correlate hanno portato avanti in modo efficiente un’intensa campagna antifumo… le organizzazioni sanitarie internazionali fanno poco o nulla quando si tratta di stupefacenti”.
“Prendiamo l’esempio del fentanyl, che ha iniziato a essere promosso nelle terapie come un analgesico ideale benedetto dalla scienza ed è finito per essere una delle droghe più pericolose che creano dipendenza. Lì si incontrano trafficanti, grandi banche internazionali, politici e governi, e le società nazionali e globali che dovrebbero prendersi cura della salute dei loro simili parlano a bassa voce”.
“I media si sono generalmente indignati per la minaccia del Presidente degli Stati Uniti di ritirare il sostegno all’OMS. Ma dimenticano che l’OMS ha ritirato il suo sostegno ai malati fin dalla fine della Seconda guerra mondiale.”
“Iniziò sostituendo il tradizionale giuramento di Ippocrate con uno ibrido, cancellando così un legame che aveva unito i medici ai loro doveri fin da quattro secoli prima di Cristo.”
Ricorderemo qualcosa di quel giuramento che oggi dà fastidio a quanti hanno distorto gli scopi della medicina: “Io userò le regole alimentari per il bene dei malati e toglierò da loro ogni danno e ingiustizia. Non darò mai a nessuno una medicina mortale, non importa quanto me la chieda, né prenderò alcuna iniziativa di questo tipo; Non somministrerò a nessuna donna un abortivo. Al contrario, vivrò e praticherò la mia arte in modo santo e puro.”
“In ogni casa in cui entrerò, lo farò per il bene di ogni malato, astenendomi da ogni ingiustizia volontaria e da ogni corruzione, privandomi di ogni relazione vergognosa con donne e bambini, siano essi liberi o schiavi”.
“Tutto ciò che vedo e sento nell’esercizio della mia professione… lo manterrò come un segreto inviolabile.”
Torniamo alla nota di Esteva in cui accusa l’OMS di scommettere “contro la vita, con la riduzione della natalità, la promozione dell’aborto, dell’eutanasia, l’inflazione del transgenderismo, la critica al paternalismo professionale e il silenzio di fronte a tanti affari fatti a scapito della salute”. Tutto questo ignorando… il primo dovere della professione medica, che è la protezione della vita.”
Conclude con una domanda chiave, che ci auguriamo Javier Milei si ponga: è possibile allora che le nazioni sostengano organizzazioni burocratiche che forniscono loro pochi o nessun servizio e che, invece, si schierano più chiaramente contro l’uomo?
Ippocrate, figlio di un medico, nacque sull’isola di Cos nel 460 a.C. e, dopo una lunga vita, morì nel 370 a.C. e il suo nome compare nel “Protagora” di Platone.
Oggi, lontani dalla grandezza morale di Ippocrate, assistiamo al degrado della medicina e la salute viene considerata una merce.
Molti anni fa, presso l’Istituto di Filosofia Pratica, abbiamo organizzato una tavola rotonda dal titolo: “Perché essere medico oggi?” Una visione della medicina da parte dei medici in tempi difficili”, a cui hanno partecipato Monique Royer, Hugo Esteva e Horacio Boló.
Il 18 novembre 2006, in una lettera di ringraziamento, ricordava la definizione di Medicina di Sant’Isidoro di Siviglia: «è la disciplina che ha per scopo la salvaguardia del corpo o il ripristino della salute; “Il loro argomento sono le malattie e le ferite” ( Etimologie , IV, I).
Lì citava un articolo del dottor Aquiles Roncoroni, pubblicato su La Nación, intitolato “La salute come merce”, in cui denunciava “la trasformazione della sanità in una merce e della medicina in un business” (18/12/1988).
Alla tavola rotonda, Esteva ha incentrato la questione su due termini: consapevolezza e fiducia, consapevolezza del medico, fiducia del paziente.
Ciò dimostra l’importanza che la filosofia ha per la medicina, perché ogni medico agisce a partire da una concezione generale della realtà, teistica o atea, da un’antropologia spiritualista o materialista, da una morale eteronoma o autonoma, esplicita o implicita.
Come figlio di un medico d’altri tempi, che nel suo studio situato al piano terra della nostra casa di famiglia nel quartiere di Saavedra, ricordo che non faceva mai pagare in anticipo le sue spese a nessuno e che non aveva mai avuto una segretaria. Si prendeva cura personalmente di ogni persona che arrivava e, dopo un esame approfondito, formulava la diagnosi, che poi rivelava o meno, tenendo conto del benessere del paziente. Se li avesse avuti, avrebbe dato loro i rimedi forniti dai rappresentanti medici dei laboratori o avrebbe scritto loro le ricette mediche. Poi lo pagavano o no, a seconda delle loro possibilità. Quelli che non pagavano venivano chiamati “i chiodi”. Grazie a loro, era normale che in quella casa ci fossero uova, polli, galline, verdure, frutta, salsicce, torte, dolci, doni dei “clavos” riconoscenti.
Ma per sostenerci, nostro padre, dottore in medicina, è stato anche insegnante al Colegio Nacional de San Isidro e alla Escuela Normal de Avellaneda e ispettore medico del Ministero del Lavoro, concludendo la sua carriera amministrativa come Direttore Nazionale della Salute e Sicurezza sul Lavoro.
Grazie a Dio, che gli ha permesso di prendersi cura dei suoi malati fino alla fine. Ci ha lasciato il suo esempio, professionale, umano e cristiano, molto felice di avere un figlio sacerdote, ordinato da monsignor Adolfo Tortolo nel Paraná e che non ha assistito all’attuale terribile declino della medicina. Oggi il suo sangue scorre nelle vene dei suoi 18 nipoti e 48 pronipoti, contribuendo a popolare l’Argentina di argentini.
Buenos Aires, 5 febbraio 2025.
Bernardino Montejano
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Tag: argentina, montejano, oms
Categoria: Generale
Concordo e aggiungo Europa da rifondare ora.
Peccato abbandonare OMS… perfetto per nostro Ministero della malattia!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Abbiamo scoperto che i politici europei son a libro paga di multinazionali e di stati islamici . Ergo tutto quanto è successo è stato voluto e comprato corrompendo straccioncelli politici di professione lobbistica. Bene , torniamo ai partiti prima del ‘92 ? Impensabile . Credo proprio che dovremo tornare ad uno stato autoritario che salvi una intera civiltà
Caro Montejano, per la nostra salute fisica abbandoniamo l’Oms , per quella economica e politica abbandoniamo l’UE . Per quella spirituale che possiamo fare ? Calcinculo a Spadaro ? ( mettiamola cosi , non riferiamoci al capo … )