L’Incredibile, Stratosferica, Menzognera Faccia di Bronzo di Roberto Speranza. Benedetta De Vito.
7 Febbraio 2025
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la nostra Benedetta De Vito, giustamente indignata, si occupa di Roberto Speranza e della sua incredibile, stratosferica facciatosta. Il triste figuro ha osato affermare che il protocollo “tachipirina e vigile attesa” era un’invenzione dei No-Vax. Quando ci sono tanto di cuomenti, e anche qualche pronuncia di tribunale, al riguardo…che vergogna. Buona lettura e diffusione.
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Come, come, come, sogno o son desta? Ma è proprio vero che sarei stata io – e i perfidi no vax come me – a inventare il balordo protocollo “tachipirina e vigile attesa” (genitivo sottinteso della morte)? Quello che ha causato più decessi del virus stesso? E certo, cara la mia innnocentina, con quel sorrisetto da santarella – mi risponde la rete nei suoi tanti inutili social (fatti apposta per dividere in tribù quanti cercano la verità). Certo dice il main stream, che apposta se ne impipa, tutto preso a sparare le solite fole vestite da notizie e che non vede l’ora che cominci l’orgia sanremese, perfetta cucina di distrazione di massa. Sì, lo ha detto Speranza, stupidella no vax e di lui ti puoi fidare bè-bè-bè.
Cerco lo sguardo di chi m’ama e la risposta: “Pensi sempre di sapere tutto tu?”, e si gira dall’altra parte occupandosi del generale libico che ora è principe dell’agenda blablabla. Io, con gli occhi del pio bove, mi paralizzo e subito dopo, ripresa la mia speranza accanto al Signore rispondo, qui di sotto.
Ma nossignore, è stato lui, quel tipo smilzo, quel viso pallido a sparare la grande balla della tachipirinavigileattesa. E mi ricordo come fosse ieri una mia “amica” dottoressa, che me la rifilava per telefono, la velenosa menzogna, aggiungendo un orrido: “Che cosa ti devo dire, Benedetta?”. Come a dire che lei era la voce del buon senso e io la solita matta. Cioè bè, bè, bè, lei, come tutto il coro delle pecorelle belanti in camice, ripeteva il mantra di mister bob hope. E passi, ma che ora il signorino no hope rivolti la frittata impunemente, senza un contraddittorio che sia uno, facendo un doppio carpiato e mezzo, usandoci come cestino della spazzatura della sua vergogna, questo poi no. Parlo al vuoto. Demitto auricolas. Chi m’ama ha orecchie per altro e mi invita a tacere…
No, vabbè, che resti qui, su Stilum Curiae, almeno il mio cartello di seta: il protocollo vergognoso che doveva uccidere uomini e speranza, lo ha inventato lui, il signor Speranza. Punto e a capo. Noi no vax quel protocollo scemo lo abbiamo sempre contestato per il semplice motivo che era solo aria fritta, blaterato bè, bè, bè, parole al vento per non dire nulla e che nessun medico, e ripeto nessuno, in scienza e coscienza doveva seguir quella voragine di nulla. Invece lo hanno fatto, eccome se lo hanno fatto. E tanti sono stati i morti.
Ora, stanca delle bugie dei cannibali (che oramai sono la grande maggioranza in ogni luogo e il freddo mi sale fino alle orecchie), tiro giù il mio dizionario di diavoliano per spiegarvi, ora che l’ho capito io, dopo così tanti anni (e mi scuso) che cosa significa il nome Covid 19. Semplicissimo, è un acrostico ed ecco le parole di cui è formato “Certificate of vaxination, identity digital”. Ecco qui bell’e pronto. Covid, un virus ingegnerizzato in un file che doveva essere facile da memorizzare per essere sparso nel vento (e ancora c’è e mi chiedo che cosa ci hanno messo dentro se a me, oltre al raffreddore, fa saltellare il cuore…). Detto fatto, il diavoliano è servito, e nessuno , in tutti questi anni, se ne è mai accorto. Passo e chiudo, in orazione e silenzio di nuovo.
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Tag: speranza, tachipirina, vigile attesa
Categoria: Generale
La statura morale dell’individuo l’avevamo già valutata durante l’infame periodo di punture a gogò. L’ultima menzogna, in ordine di tempo naturalmente, non fa’ altro che confermarne la sulfurea natura.
Riflessioni illuminanti. Quanto al: “senza opporvi i nostri modi di pensare ed agire” ci sto ancora lavorando. Credo sia la battaglia della vita.
Sono convinta che i punturati ed i tamponati siano le giuste vittime di perfida invidia covata in cuore verso chi ha deciso di ignorare l’ amorevole/tenero obbligo. In fine mi auguro che i morti già amdati riposino, che i vivi corrano rischi su rischi…giacchè la sfortuna se la sono cercata !!! A ognuno il suo
Roberto Speranza.
Un nome che non potrà essere dimenticato.
Un nome che reca in sé una quadruplice vergogna: tradimento, malafede, protervia e falsità.
Ma, direbbe qualcuno, chi sono io per giudicare?
Anzi: come non essere grati a cotanto benefattore?
Oggi ascoltiamo queste parole durante la messa:
“Fratelli, l’amore fraterno resti saldo. Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli. Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che sono maltrattati, perché anche voi avete un corpo.
Il matrimonio sia rispettato da tutti e il letto nuziale sia senza macchia. I fornicatori e gli adùlteri saranno giudicati da Dio. La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: «Non ti lascerò e non ti abbandonerò». Così possiamo dire con fiducia: «Il Signore è il mio aiuto, non avrò paura. Che cosa può farmi l’uomo?». Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio. Considerando attentamente l’esito finale della loro vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre!
Lo leggo, lo rileggo e penso a Roberto Speranza, il quadruplice interprete di una vergogna umana.
Sì: Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre!
Nel Suo nome, in quel nome, la vergogna umana è superabile nel Signore, senza aver paura di gente come questo ex ministro, interprete dello schifo istituzionale.
Senza avarizia, il vizio capitale di chi trattiene con cupidigia invece di donare largamente i talenti ricevuti.
Senza alcuna avarizia nel trattenere la Grazia, perchè nel Signore la carità supera ogni rabbia per lo schifo.
Non dimenticate l’ospitalità: resistendo allo schifo istituzionale abbiamo ospitato angeli del cielo. Dobbiamo essere tutti grati di questo inatteso esito delle carceri in cui ci ha rinchiuso uno Stato colluso con i cartelli del peggior malaffare. Non abbiamo avuto paura. Che cosa può farci l’uomo?
Ecco, signor Roberto Speranza.
La Parola di Dio oggi è per poter reggere quelli come te.
Sembra che la quantità di menzogne e di iniquità che troviamo nei media superino ogni giorno di più la nostra capacità di comprensione e di indignazione. Che fare allora? Propongo l'”Ora et labora”, in particolare a favore della Verità. Occorre però ricordare che essa non è mai figlia delle proprie convinzioni ovvero del proprio “pre-giudizio”, ma è accettazione del reale, quindi, implicitamente dell’ordine della Creazione. Ecco perchè molti scelgono “altro”. Parafrasando le parole di Bernadette Soubirous: “il mio compito non è di farvi credere”.
Caro Davide,
La regola di San Benedetto non va impoverita, perché non raccomanda solo di pregare e di lavorare, ma anche di leggere/studiare e di non contristarsi ma di vivere la letizia della pace.
In altre parole non si tratta di un fare, ma di un modo di essere, abitato dalla Grazia senza opporvi i nostri modi di pensare ed agire.
La modalità di essere donata da Dio e’ charis (aggraziato e grazioso, grato e gratuito, affascinante e trascinante) e agape (un amore che si compiace di com’è senza mancare di nulla da trovare da me, aggiungendovi altro del modo di essere in Dio).
La beatitudine è piena, non manca di nulla e così tutto sopporta, croce inclusa, senza negarla né illudersi e esenti, ma ricomprendendo la nella grazia della visione mistica e beatifica che noli contristari…
La pienezza di grazia della carità agape non si dà da fare per conquistare qualcosa senza Dio, ma si adopera di non impedire a Dio di riempirci di grazia, per non perdere i doni che Dio per il suo modo di essere ci compartecipa con larghezza.
Fino ad essere conosciuti da noi stessi come ci conosce Dio… il centuplo quaggiù è l’’eternità, la verit Che fa liberi davvero.
Meno di così è ancora sforzo… forse una fede in teoria in grado di spostare montagne… ma senza là carità manca il più bello. Come viene detto agli abitanti della chiesa di Efeso, che conobbero tra i parrocchiani Maria Santissima e l’apostolo più amato, ma si erano un po’ allontanati dal modello…