La 7, Di Martedì, Mario Adinolfi. La Propaganda sullo Schermo, l’Importanza dei Samizdat di Oggi: i Blog.

5 Febbraio 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questa recensione fatta da Mario Adinolfi del programma di Floris. Cpnfesso: non ho più la televisione, l’ho regalata qualche anno fa, e se l’avessi farei di tuto pur di non guardare i cosiddetti talk show, che sono delle squallide forme di indottrinamento, che con il giornalismo non hanno nulla a che fare. Come, peraltro, la maggior parte di quello che vediamo sui cosiddetti giornali. Credo che parecchi lettori non siano così anziani, come chi scrive, per ricordarsi dei tempi belli dell’URSS, della Pravda, delle Isvetsia e dei Samizdat, cioè dei mezzi di informazione popolari che apparivano sui muri per mettere al corrente della realtà. Beh, la sensazione, mutatis mutandis, nell’Italia e nell’Europa di oggi ha parecchie caratteristiche analoghe. Se vuoi sapere qualcosa che assomigli alla realtà devi ricorrere ai Samizdat di oggi, cioè ai siti e ai blog – come Stilum – che cercano di spezzare la barriera della propaganda. Il che, ve lo confesso, è l’unico motivo che mi spinge a continuare a fare questo lavoro…Buona lettura e diffusione.

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Scaletta di quasi tre ore di Di Martedì stasera a La7.

Giovanni Floris introduce Luca e Paolo che insultano Salvini, Vannacci e Gasparri.

Poi Floris intervista Massimo Giannini, inviato di Repubblica, che insulta Arianna Meloni e Donald Trump mentre attacca il governo e Giorgia Meloni. Giannini va via e entra Giuseppe Conte per attaccare il governo sul caso Almasri.

Per la “quota destra” Floris intervista poi Carlo Rossella che critica duramente la Meloni.

Si passa dunque alla pagina “lavoro” e allora Floris intervista Maurizio Landini, segretario della Cgil, che attacca il governo Meloni ad alzo zero.

Poi tocca a Alessandro Di Battista sulla politica estera.

Tutte le interviste sono a ospite unico e prive di qualsiasi contraddittorio.

La linea torna a Luca e Paolo che sfottono Bocchino, Meloni e Nordio rappresentato come un ubriacone. Floris torna in studio per intervistare Antonio Padellaro che attacca la Meloni sulla riforma della giustizia, Floris poi rimanda lo stesso identico filmato che aveva già mandato a Rossella per fargli dire che la destra è sempre vittimista da Berlusconi alla Meloni che accusano i magistrati di “remare contro”.

Vengono poi introdotti i giornalisti Sergio Rizzo e Giorgio Mottola che attaccano il governo Meloni e Ignazio La Russa sulla Sanità, con accenni a Salvini, Verdini, Angelucci.

Alle 23.40 quando Floris ha fatto parlare contro la Meloni anche Elsa Fornero e ha rimandato per la terza volta nella serata il filmato in cui Arianna Meloni parla della sorella come Frodo per farla sfottere in studio da uno scrittore amichetto vincitore del premio Strega, ho mollato e ho smesso di attendere una mezza voce che non cantasse nel coro, anche solo vagamente appartenente ad un’area che provasse ad essere non pregiudizialmente ostile e faziosa.

Mi chiedo come possa qualcuno trovare interessante una trasmissione di pura propaganda priva di qualsiasi contraddittorio o anche solo di un minimo di dialettica.

Ho frequentato a lungo i talk show politicamente orientati, ma era interessante lo scontro tra posizioni diverse.

Davvero Urbano Cairo considera utile andare avanti con attacchi continui a senza unico dalle sue trasmissioni al governo italiano, a Trump e Musk, alle scuole cattoliche e a chi non crede all’ideologia gender?

Tutto il giorno, tutti i giorni, per ore e ore senza contraddittorio?

Ah, il filmato di Arianna Meloni che sostiene la sorella chiamandola Frodo è stato rimandato da Floris per la quarta volta alle 23.47 per richiamare Giannini e far ironizzare pure lui, alle 23.52 è stato rimandato per la quarta volta anche il filmato di Trump che ribadisce il no al gender per far parlare contro di lui persino la virologa Ilaria Capua e allora ho capito che la tecnica è quella reiterativa goebbelsiana.

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