Le Liaison Dangereuse di Bergoglio, Zuppi, Perego e Gisana (via Rugolo…). Mons. Carlo Maria Viganò.

4 Febbraio 2025 Pubblicato da 2 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo post pubblicato su X (già Twitter) dall’arcivescovo Caro Maria Viganò. Buona lettura e diffusione.

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Di solito ciò che distingue gli “operatori di iniquità” è che tra loro non esiste vincolo di fedeltà, di onore, di parola data.
Ciò che tiene tutti sottomessi è il ricatto e l’interesse.
Il complice, l’esecutore di un ordine del proprio padrone viene usato finché serve, e appena diventa inutile o scomodo il padrone lo abbandona a se stesso.
Lo fece il Sinedrio con Giuda e l’hanno fatto invariabilmente tutti i tiranni con i loro cortigiani.
Tra i cortigiani figura certamente mons. Gian Carlo Perego, Arcivescovo di Ferrara, utile a Bergoglio per lo zelo con il quale esegue tutti i suoi ordini e per l’abnegazione con la quale perora la causa immigrazionista anche davanti all’aumento esponenziale dei crimini che la sostituzione etnica sta provocando nella sua città.
Perego è stato utile a Bergoglio anche per aver accolto a Ferrara don Giuseppe Rugolo, ben sapendo che era sotto processo per violenza sessuale su minore. Col suo gesto ha in qualche modo avvalorato l’endorsement dello stesso Bergoglio a mons. Rosario Gisana, vescovo di Piazza Armerina, ora ufficialmente incriminato per aver insabbiato il caso dello stesso don Rugolo e per aver cercato di comprare il silenzio della vittima con 25mila euro presi dalle casse della Caritas diocesana. In visita a Palermo, Bergoglio elogiò e difese pubblicamente mons. Gisana, nonostante il processo fosse ancora in corso.
Ma adesso che il Tribunale di Enna ha ritenuto plausibili le accuse del Pubblico Ministero, d’incanto Gisana diventa un’impresentabile, e con significativa sincronia parte anche un processo canonico che avrebbe dovuto iniziare da anni, ma che le esternazioni di Bergoglio avevano in qualche modo sospeso.
D’altra parte, non è la prima volta che Bergoglio evita di rendere pubblici prove e testimoni con l’escamotage della Res judicata, così che sia anche impossibile alcun ricorso contro la sentenza.
Vedremo se Gisana meriterà l’indulgenza usata per Rupnik o la severità nei confronti di persone non gradite a Bergoglio.
Nessuna azione è stata però intrapresa nei riguardi dell’Arcivescovo di Ferrara, Gian Carlo Perego, che pure è corresponsabile dell’azione di copertura – quantomeno morale – di don Rugolo.
L’averlo accolto in Diocesi destinandolo al ministero e addirittura affidandogli la gestione di un campo estivo per ragazzi ha esposto questi ultimi al rischio concreto di nuovi abusi.
Sarebbe da capire se l’impunità di Perego sia motivata dall’aver fatto parte della “cordata” di Marko Rupnik (il suo segretario viene dal Centro Aletti), nei cui confronti Bergoglio stesso ha dimostrato la massima indulgenza, togliendogli la scomunica.
Di tutte queste turpi vicende, molto imbarazzanti per chi coltiva ambizioni di carriera, Zuppi era ovviamente al corrente. Ma cosa impedisce all’Arcivescovo di Bologna (di cui Ferrara è suffraganea) e Presidente della CEI di intervenire non solo contro Gisana, ma anche contro Perego? Forse il timore che, gettato a mare anche l’Arcivescovo di Ferrara, venga abbandonato sul più bello anche lo stesso Zuppi?
Torniamo dunque all’assunto iniziale: premesso che nella deep church i subalterni sono sempre sacrificabili, chi sarà il prossimo? Forse qualcuno inizierà a considerare anche Bergoglio un impresentabile, e lo getterà disinvoltamente a mare?
Simul stabunt, simul cadent.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
4 Febbraio 2025

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