Voci Ebraiche per la Pace. Pogrom dei Coloni sui Pal&stin&si. Arresto di Luisa Morgantini e di un Giornalista.

1 Febbraio 2025 Pubblicato da 3 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione alcuni elementi sulla tragedia che si sta svolgendo a Gaza, e in Cisgiordania, dove dopo che Trump ha cancellato le sanzioni contro i coloni questi hanno ripreso, nell’impunità garantita dall’esercito di occupazione israeliano, a compiere atti di violenza contro le popolazioni locali. Ancora una volta ringraziamo Jewish Voice for Peace e Voce Ebraica per la Pace, per il prezioso lavoro informativo che compiono con coraggio e dedizione.

Il primo elemento è questa testimonianza del regista palestinese Basel Adra, riportato da Jewish Voice for Peace:

Due giorni dopo che No other land è stata nominata per l’Oscar, i coloni stanno invadendo la mia comunità, Masafer Yatta, bruciando e rompendo case. Sono onorato per la [nomination] ma veniamo cancellati mentre Trump ha revocato le sanzioni dei coloni statunitensi. Alla gente di Hollywood interessa? Per favore, non siate in silenzio”, ha detto la giornalista, attivista e regista palestinese @basel_adra questa settimana.

Nello stesso tempo il film di Basilea No Other Land è stato inserito nella lista dei premi Oscar, i coloni dell’avamposto illegale Havat Maon hanno lanciato pogrom in tutta Masafer Yatta, l’area presente nel film. Negli anni ottanta, l’esercito israeliano ha designato questa zona come “Firing Zone 918, mettendo i residenti palestinesi a rischio maggiore di demolizione di case e sfollamento forzato.

A Tuba questa settimana, i coloni hanno distrutto due case e bruciato l’auto di un membro della comunità. Hanno invaso anche le terre agricole di Sfai, Halawe e villaggi vicini, eppure i militari israeliani hanno arrestato i legittimi proprietari terrieri invece che i responsabili. A Qawawis, tre residenti sono stati arrestati allo stesso modo dopo aver sopportato la violenza dei coloni la scorsa settimana.

@mohammadhureini ha riferito che la polizia israeliana è arrivata dopo l’attacco, espellendo i sostenitori dei diritti umani, ma non prendendo provvedimenti contro i violenti coloni israeliani. Questi sono alcuni dei molti pogrom guidati dai coloni che si verificano quotidianamente in Cisgiordania dal cessate il fuoco di Gaza.

Nessun’altra terra cronaca di mezzo decennio di devastazione a Masafer Yatta, mentre l’esercito israeliano commette distruzione di massa contro famiglie, case e infrastrutture palestinesi e la terra stessa. Il film cerca di difendere i diritti dei residenti e resistere alla violenza dell’occupazione militare, eppure la popolazione di Masafer Yatta rimane ancora in pericolo imminente. Amplifichiamo l’appello di Basilea per l’autonomia della sua comunità e per tutti i palestinesi della Cisgiordania occupata, che hanno diritto alla dignità e alla sicurezza.

Giustizia per i palestinesi si realizzerà solo quando l’occupazione militare israeliana finirà. La nostra lotta persisterà fino a quando l’apartheid, la pulizia etnica e il genocidio dell’esercito israeliano non saranno finiti, finché la Palestina non sarà libera.

Slide 2 via @kivsa_shchora

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E sempre da Jewish Voice for Peace questo documento:

Siamo profondamente sconvolti dall’immagine satellitare di Google Maps che rivela una gigantesca stella di David scolpita nel terreno dai carri armati israeliani a Beit Hanoun, nel nord di Gaza. Questa scena funge da simbolo netto dell’orrore e della crudeltà costante delle azioni genocide del governo israeliano contro i palestinesi a Gaza, e delle sue motivazioni.

Accanto alla stella di David, appaiono i numeri 7979 – probabilmente riferendosi al battaglione Netzah Yehuda dell’esercito israeliano. Questa unità è coinvolta in numerose violazioni dei diritti umani almeno dal 2015, tra cui l’uccisione di palestinesi disarmati, ed è nota per la sua crudeltà nella Cisgiordania occupata.

Siamo sconvolti dal modo in cui lo stato di Israele ha cooptato la stella di David, facendola diventare arma per la conquista e il dominio coloniale, per intimidire, opprimere e infliggere traumi. Questo non è il nostro ebraismo, questo è il sionismo.

Il sionismo è l’ideologia politica che manda e legalizza la supremazia ebraica, giustificando la distruzione della vita palestinese per sequestrare e colonizzare la terra palestinese. Questa ideologia razzista segue un chiaro progetto: distruggere la terra, ripulire etnicamente il suo popolo, poi colonizzare e cancellare ogni traccia della presenza palestinese. Rifiutiamo il sionismo e la premessa della supremazia ebraica su cui è costruita. Sappiamo dove portano le credenze suprematiste; la supremazia ovunque è una minaccia per tutti noi.

Invece, come generazioni di ebrei prima di noi, stiamo coltivando un ebraismo fondato sulla liberazione collettiva. Lavorando insieme e organizzando, smonteremo le ingiustizie e costruiremo un mondo di sicurezza, libertà e giustizia per tutti. Ci rifiutiamo di essere usati dal governo israeliano come copertura morale per genocidio, pulizia etnica e furto di terreni. Ogni giorno in cui la Palestina rimane occupata, riaffermiamo il nostro impegno a porre fine al genocidio e all’occupazione, assicurando il diritto di ritorno di tutti i palestinesi, raggiungendo la libertà per i prigionieri palestinesi e lottando per una Palestina liberata e giusta per tutti. Stiamo costruendo un mondo dove tutti sono al sicuro e tutti liberi.

Foto 2: Rachael Warriner

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Da Voce Ebraica per la Pace offriamo questo post:

I droni israeliani lanciano volantini in West Bank minacciando i palestinesi di non celebrare il rilascio degli ostaggi palestinesi dalle carceri israeliane!
Israele sta anche installando cartelloni pubblicitari in West Bank che dicono:
“Non c’è futuro in Palestina.’
Questi cartelloni raffigurano persino una foto di palestinesi a Gaza costretti con la forza a lasciare le loro case, con il messaggio
implicito che la West Bank sarà la prossima.

***

Questo post è interessante, perché testimonia della scomparsa della libertà di espressione nella Gran Bretagna di Starmer. Parla di come Israele blocchi ancora l’ingresso a Gaza di materiali come tende e strumenti utili a rimuovere le macerie, sotto cui giacciono i cadaveri di molti uccisi dai bombardamenti indiscriminati israeliani. Ma per farlo deve assicurare che non è di parte: se no potrebbe persino andare in prigione.

(Pubblicato solo a scopo giornalistico ed educativo)

Disclaimer: nulla in questo post, in linea con la Sezione 12 del Regno Unito Terrorism Act (2000), in ogni caso indica, o dovrebbe essere visto come incoraggiante, sostegno a qualsiasi gruppo designato come organizzazione terroristica dal governo britannico. Qualsiasi visualizzazione su questo post potrebbe non riflettere le opinioni personali dell’individuo che fa il post.

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Questa notizia non sono sicuro che sia stata data dai giornali e dalle televisioni. Ma testimonia del livello di prevaricazione con cui le forze di occupazione israeliane in Cisgiordania agiscono quotidianamente. 

Luisa Morgantini, già vicepresidente del Parlamento UE, presidente di AssoPace Palestina, notissima attivista in difesa dei diritti palestinesi, è stata arrestata dalle truppe occupanti israeliane. nei pressi di Hebron.
Con lei è stata arrestato un giornalista italiano del Sole 24 Ore, che lei, esperta conoscitrice del territorio, accompagnava per raccogliere materiale per un reportage sulle colonie (illegali, tutte) israeliane. L’accusa per loro e per le guide palestinesi è di avere violato una zona militare. Consiglio a tutti, al proposito, la visione del docufilm in programmazione in queste settimana, “No Other Land”, che mostra come pezzi di terra palestinese vengano ogni giorno rubati, con la motivazione che proprio quel posto deve essere dichiarato “zona militare”. Ci aspettiamo ora una mobilitazione (politica e mediatica) non inferiore a quella che, giorni fa, ha trasformato una sconosciuta giornalista di regime, in una icona della libertà. Il mondo “democratico e progressista” griderà “FREE LUISA!”?

Angelo D’Orsi

Ma in Cisgiordania può accadere di tutto, e nessuna voce nei media italiani si alzerà indignata, tanto è forte la capacità della lobby filoisraeliana. Vi ricordate di Shireen Abu Akleh, la giornalista uccisa a Jenin? Stilum pubblicò la notizia, e da allora molti amici ebrei italiani si risentirono, perché scrivevamo che l’inchiesta si sarebbe risolta in un nulla di fatto. Come è stato, come potete vedere da questo collegamento, e anche da questo. Avevamo tristemente ragione; ma nessuno di quegli amici di un tempo ha avuto il coraggio e l’onestà intellettuale di ammetterlo. Lo spirito tribale prevale su tutto, purtroppo. 

E allora che cosa volete che importi ai media di episodi come quello che state per vedere? Prime pagine e commenti ed emozioni sono solo per gli ostaggi israeliani. 

Sono tante le giornate “a senso unico” della memoria.
In Italia, ad esempio, ancora oggi è impossibile fare degna memoria di tanti italiani uccisi a motivo della conquista sabauda delle Due Sicilie.

Si tratta di militari, contadini, pastori, uomini, donne, sacerdoti – tutti italiani – ma colpevoli di stare dalla parte ritenuta “sbagliata” e sconfitta.
Così la giornata della memoria del 27 gennaio.
Andrebbe celebrata ricordando anche altre vittime, altri lutti e altre violenze.
Certamente quelle del 7 ottobre 2023 ma anche quelle migliaia della Striscia di Gazah dei mesi successivi…
Altrimenti la memoria sarà soltanto un esercizio sterile e di parte…
Commento di Don Luciano Rotolo.

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E infine questo video postato da Voce Ebraica per la Pace. Buona visione e diffusione.

 

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3 commenti

  • Adriana 1 ha detto:

    A proposito del Sionismo e della risoluzione 181 dell’ONU c’è in Luogo Comune 2 di M. Mazzucco, un interessante intervento di Diego Siragusa, autore del libro: ” Dialogo impossibile con un rabbino. “

  • giovanni ha detto:

    IL duplice omicidio di ragazzini e’ una manifestazione di satanica, oscena, crudelta’ contro inermi. Bene fanno i veri Ebrei a far sentire la loro voce e accusare i sionisti. Dio non lascera’ impuniti malvagi esecutori e responsabili . Il sangue innocente versato, cosi come quello di Abele, grida giustizia al cielo.

  • andreottiano ha detto:

    Un tempo c’erano racconti di scampati, filmati tremolanti e foto sbiadite. Adesso no: è tutto documentato. Chissà, tra dieci o vent’anni faremo già memoria di quello che ci è successo di vedere in diretta. La memoria e’ un fattore cruciale per l’intelligenza. In quella artificiale puoi indicizzare certi dati perché vengano automaticamente elusi o al contrario altri renderli evidenti, martellanti.
    La memoria di chi oggi ha dieci anni non è artificiale.
    Avrà tempo sessanta o settant’anni per contribuire all’intelligenza, indispensabile per restare umani.
    Evitando l’odio e la vendetta, ma sapendo la verità.

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