Il Principio Verità, la Chiesa Kalergi, il Ruolo della Massoneria nella Storia. Roberto Pecchioli a Cinzia Notaro.
1 Febbraio 2025
6 CommentiMarco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, Cinzia NOtaro, che ringraziamo di cuore, ha intervistato il dott. Roberto Pecchioli, su un tema molto accattivante e intrigante. Buona lettura e diffusione.
§§§
Ordine dal caos , il motto principale della Muratoria
Una regia massonica a livello planetario espressa con un proprio linguaggio simbolico e numerico dietro i più importanti eventi storici, politici, sociali, rivoluzionari del XIX e XX secolo ? ( rimandiamo al link qui sotto )
“Non c’è dubbio che la massoneria sia dietro ( o davanti ?) ad essi. Le grandi scelte economiche e finanziarie sono state spesso prese in ambito massonico e molti capi del mondo bancario, anche italiano, sono stati e sono massoni. Poi ci sono i circoli riservati come Bilderberg, Trilaterale e simili, non direttamente massonici, ma infiltrati da massoni”.
Così il dott. Roberto Pecchioli scrittore e saggista, collaboratore di riviste e blog, ex funzionario dell’Agenzia delle Dogane impegnato in attività antifrode e difesa del made in Italy che abbiamo intervistato per fare un po’ di luce in questo mondo di tenebra.
Il Rotary e i Lions sottoforma di club filantropici hanno il fine di reclutare persone influenti dell’alta finanza, dell’industria bellica e farmaceutica, della Magistratura, della politica, dell’informazione pubblica , della cultura , della musica, della moda , per introdurle nella setta?
Il motto della massoneria è Ordo a chaos: esprime un programma preciso: diffondere il caos- sociale, valoriale, comunitario, alfine di realizzare un nuovo ordine su basi opposte a quelle di sempre. E’ un progetto rivoluzionario, di una rivoluzione finalizzata a concentrare il potere in una oligarchia autoreferenziale, sedicente illuminata, intrisa di materialismo, nonostante le forme rituali, i richiami esoterici, i simbolismi, anche numerologici ( il numero 33 è attribuito al grado massimo dei massoni), l’adesione a forme di conoscenza esclusive, iniziatiche, riservate quindi a poche persone. Un esoterismo celato ai più, inaccessibile, opposto all’idea cristiana di verità chiara, aperta a tutti, di cui Dio è l’espressione e la via.
Inoltre, nel passato la massoneria custodiva la dimensione della segretezza, giustificata allora dalla repressione del potere. Ma la segretezza, i cappucci, i segni convenzionali che permettevano ai “liberi muratori” ( massone= muratore, colui che costruisce materialmente) di riconoscersi tra loro nella vita professionale e pubblica, avevano in sé anche un sentimento di superiorità sulla massa, di distanza, così come i simbolismi tratti dal mondo “edile” ( compasso, riga, cazzuola) . Grande Oriente indica l’idea di origine, attribuita a un Architetto universale ( il deismo che nega però un Dio personale – teismo) , con un potente elemento settario, dunque escludente. Cose del passato: la verità di oggi è quella di un forte centro di potere internazionale, ai cui riti non crede per primo chi li compie, un ambiente non più segreto, ma certo riservato. In questo senso, gruppi come Rotary, Lions e altri sono ambienti di ritrovo della borghesia, di chi è “in carriera”, di chi sente superiore per cultura, di chi intende scalare il potere. Sono ambienti in cui ci si autocelebra e ci si riconosce: nulla di strano che siano luoghi in cui anche la Massoneria rintraccia nuovi adepti. La filantropia – ovvero una beneficienza generica in nome dell’umanità ( amico dell’uomo, questo significa il termine) è parola massonica, nata in contrapposizione all’idea delle “buone opere “ cristiane e del bene da praticare in quanto nel prossimo si vede il volto di Dio. Ambiti simili sono naturalmente permeabili; porte girevoli tra associazioni e modi di pensare che hanno in comune la volontà di esercitare potere – economico, culturale, politico- e intanto determinare carriere ed influire sui processi decisionali e la selezione delle classi dirigenti.
Oggi la stessa massoneria è imparagonabile a veri centri di vertice, fortemente oligarchici, naturaliter riservati, non di rado cculti, benché sempre meno. Pensiamo a organi come il CFR (Council for Foreign Relations) fondato dalla famiglia Rockefeller, Il Club Bilderberg, la Round Table, la britannica Royale Society che riuniscono attraverso selezione interna i vertici di cultura, economia, finanza, comunicazione,per costruire un indirizzo comune e organizzare la società secondo gli interessi di queste oligarchie. Ancora più in alto ci sono i vertici del mondo finanziario- oggi tecnofinanziario- che esercitano un potere diretto sugli Stati e sulle altre organizzazioni transnazionali . Un esempio è la BIS ( Bank of International Settelments) organo direttivo delle banche centrali (private!) a cui le legislazioni offrono immunità e superiorità rispetto alle leggi. A un livello diverso ci sono oggi le ONG (Organizzazioni Non Governative) le gate a fondazioni di miliardari (Ford, Rockefeller, Carnegie, Gates, Soros) che si autodefinioscono filantrope, mentre sono luoghi di dominio sull’uomo.
Il tratto comune a tutti questi organismi, è uguale a quello massonico : vi si entra per cooptazione e per fedeltà agli scopi dei vertici, tra cui la distruzione della famiglia naturale, il discredito per i principi morali tradizionali, l’ odio per le religioni, in particolare per quella cattolica, la volontà di influire sul potere politico in maniera indiretta, senza sottoporsi al faticoso rito del consenso. Più semplice il rapporto con il Protestantesimo, sia per la comune matrice vetero testamentaria ( la massoneria tradizionale abbonda di riferimenti biblici) sia, più concretamente, per il comune individualismo e gli stretti rapporti con le famiglie regnanti di vari paesi protestanti. E’ tradizione che i vertici delle monarchie nordiche siano anche “gran maestri “massonici. Non è un caso che il centro della massoneria sia l’Inghilterra e che anche il lessico interno ne risenta: la più importanza fratellanza massonica aderisce al “ rito scozzese antico e accettato”. Un vocabolario arcano che maschera realtà molto profane.
Andando a ritroso nel tempo,nel Medioevo le Corporazioni nacquero per buoni fini ?
Certo, le corporazioni e le “gilde” professionali nacquero all’interno di una visione del mondo in cui tutti i “corpi intermedi” della società collaboravano per raggiungere i fini della comunità e insieme difendere arti, mestieri, professioni, la gente comune , dagli eccessi delle monarchie assolute e dei loro agenti locali. Erano un contropotere accettato, una scuola di conoscenza e responsabilità sotto l’egida di una fede religiosa comune e dall’appartenenza alla medesima comunità naturale. Evitavano dissidi, determinavano le regole professionali e morali entro una cornice comune al cui vertice c’era Dio. Fu la rivoluzione francese a distruggere, vietandoli con la legge Le Chapelier, i corpi intermedi “corporativi”, visti come ostacolo alla nascita della civiltà borghese, esclusivamente legata al denaro, individualista, in corsa verso l’ ateismo, inaugurata il 14 luglio 1789. Tutto doveva essere contenuto nel concetto totalizzante di “nazione” ( e di conseguenza, Stato-nazione), che nel XIX secolo produsse la nascita degli Stati figli del nazionalismo moderno, contro gli Imperi multinazionali al cui vertice il sovrano rappresentava in qualche modo il tramite con il divino.
L’Unità d’Italia : la narrativa ufficiale non dichiara che fu ad opera massonica. Come mai si nasconde questa verità?
Indubbiamente l’unità statale italiana fu un prodotto del risveglio “nazionale” elitario di cui erano banditori i massoni. Non solo loro, che furono lo strumento e il brodo di coltura comune di molti protagonisti e anche di molti sinceri patrioti. Stato e Nazione sono concetti diversi: si può far parte di Nazioni che non sono Stati e cittadini ( altro termine rivoluzionario, diverso dal civis romano) di Stati che contengono varie nazionalità.
Nel caso italiano, era interesse di Francia e Inghilterra controllare la penisola italiana per ragioni geopolitiche . Ponte nel Mediterranro, sede della chiesa cattolica “romana” che esercitava ancora un potere temporale anacronistico, balcone aperto verso due imperi, quello asburgico e quello ottomano, nemici di Francia e Inghilterra. Scelsero per i loro scopi i Savoia , una monarchia periferica, di sentimenti e lingua francesi e con un ordinamento “napoleonico”, la cui capitale, Torino, era estranea ai grandi centri di irradiazione e di potere storico italiano ( Roma, Napoli, Palermo, Firenze, Venezia, la stessa Milano già avviata a un destino di direzione economica). Ambiziosi e senza scrupoli ( avevano già inglobato la Sardegna e poi la Repubblica di Genova con grandi violenze taciute) i Savoia furono i beneficiari di un’operazione di cui le potenze del tempo erano registe e padrone. Ovvio che, vinta la partita in maniera assai opaca, dovessero non solo celebrare se stessi, ma rappresentarsi come interpreti di un movimento popolare e nazionale che non ci fu, non certo di una società semi segreta invisa al popolo cattolico italiano. Furono le cannoniere inglesi a seguire le navi garibaldine, fornite da armatori desiderosi di ampliare i loro mercati. Crispi mobilitò la proto-mafia in Sicilia, Nino Bixio fu mandato a Bronte a sedare nel sangue una rivolta nel feudo dell’inglese Lord Nelson (!!!), la camorra tradì i “Borbone” riuscendo a far nominare un governo che agì contro gli interressi del Regno delle Due Sicilie. Perché stupirci se pezzi di criminalità sono parte dello Stato italiano? Garibaldi era un avventuriero affiliato alla massoneria che aveva già reso servigi in Sudamerica, dove lottò al fianco delle oligarchie creole desiderose di cacciare gli spagnoli, come i puritani americani avevano cacciato gli inglesi in Nordamerica. I “libertadores” sudamericani erano tutti massoni, a partire da Simòn Bolìvar.
E cosa dire sull’invasione ed il saccheggio del Regno delle due Sicilie e di quelli che furono etichettati come “briganti” per non farsi depredare delle proprie terre ?
L’unità fu fatta come estensione ( nel sud anche coloniale) del Piemonte. Il Granducato di Toscana era uno Stato più ricco e libero del Piemonte. Il Veneto- orfano di Venezia dal 1797 ( Napoleone agente della rivoluzione…) fu annesso con una guerra di conquista. Forse solo la Lombardia gradì la nuova situazione: ovvio, era l’area più ricca e progredita che si sarebbe messa a capo del processo unitario con grandi profitti. Le Marche e le Romagne furono invase senza una vera dichiarazione di guerra, con in testa il macellaio Cialdini, che si sarebbe poi distinto nella repressione meridionale. Il Regno delle Due Sicilie era un grande Stato unitario organizzato, con criticità ma anche con un inizio di industrializzazione e una ricca banca pubblica, immediatamente depredata. Sino all’unità, l’emigrazione italiana era un fenomeno settentrionale. Dopo fu l’emorragia tragica dei popoli meridionali. Briganti perché non si sentivano rappresentati dal nuovo re, perché le loro scadenti classi dirigenti cambiarono bandiera e rubarono terre e beni; briganti perché, semplicemente, non erano d’accordo. Oltre quindici anni di disordini, guerriglia, massacri; una legge – legge Pica, un abruzzese del vecchio regno! – di una violenza repressiva incredibile, la vergogna della deportazione dei militari nel forte alpino di Fenestrelle, con morte per fame e freddo. No, l’Italia non è nata in modo nobile. Tuttavia, adesso che l’Italia c’è va difesa dalla perdita di sovranità, di lingua, d’ indipendenza del tempo nostro. Per farlo, occorre un’opera di verità. Il risorgimento non fu tale, troppo sangue e violenza – non solo a Sud, prima dell’unità Genova ribelle fu bombardata da un altro macellaio, Lamarmora, un regime che trasferì risorse dal sud al nord appaltando ai meridionali la funzione pubblica ( esercitata malamente e spesso per scopi privati) dopo il 1876, anno dell’inizio del “trasformismo” e della fine delle violenze insorgenti al sud.
Garibaldi era un massone del 33° che definì il Papa un ““un metro cubo di letame”,ladro di bestiame, dedito alla tratta degli schiavi in Sud America.Perchè viene innalzato a eroe dei due mondi?
Serviva un avventuriero dotato di coraggio per farne l’eroe della nuova Italia. Massone, ateo, nemico di Pio IX, ma indubbiamente un uomo forte, capace di combattere, a differenza dei Savoia e dei pallidi intellettuali che vissero a scrocco come Mazzini. Oggi si direbbe che era carismatico. E’ chi vince che nomina i buoni e i cattivi. Pio IX fu pressoché prigioniero in Vaticano, quasi tutti i vincitori divennero ministri, senatori o padri della patria. Garibaldi dismise i panni di rivoluzionario ed ebbe un seggio in parlamento; i Savoia gli vendettero la patria, Nizza, città ligure e italianissima ceduta alla Francia in cambio dell’aiuto di Napoleone III. Pochi sanno che Nizza fu un grave cruccio di Garibaldi e che dalla città fuggì gran parte della popolazione, a cui la Francia ( la nation…) impedì subito l’uso della lingua e il mantenimento del carattere italiano. Garibaldi fu colui che fece il lavoro sporco, rischioso, trascinando dietro di sé giovani forse illusi, ma sinceri. Certo, l’unità fu fatta senza gran parte dei popoli italiani e contro il cattolicesimo. La politica anti religiosa durò decenni e determinò una sorta di Aventino cattolico che fece danno alla nazione e ai cattolici stessi.
Come mai a scuola o nelle Università non s’insegna che Garibaldi indisse nel 1870 l’Anticoncilio di Napoli in contemporanea al Concilio Vaticano I per contrapporre la Libertà, la Verità, la Ragione all’impalcatura fideistica e dogmatica cattolica ?
Chi vince decide e riscrive la storia. Nega o afferma e il popolo crede ciò che viene portato a credere. In più gli italiani sono indifferenti alla storia comune e il vero motto nazionale è “Franza o Spagna”, purché se magna. Peraltro, la chiesa è stata sempre assai contraria alle istanze nazionali dei popoli italiani, un errore pagato assai caro.
L’inno della Repubblica Italiana è l’inno dei massoni, dato che inizia con “Fratelli d’italia …” ( breve parentesi, richiama anche un attuale partito politico con quel nome ) in quanto fu scritto da Goffredo Mameli a riprova della sua appartenenza e devozione alla Muratoria?
Mameli era un ragazzo mazziniano genovese ventenne, imbevuto di ideali repubblicani, carbonari e quindi massonici. I suoi “fratelli d’Italia” sono indubbiamente un richiamo alla muratoria ( i “venerabili fratelli”), ma anche alla fratellanza tra connazionali e una reminiscenza della fraternité della rivoluzione francese . Morì a 22 anni nel tentativo antipapalino della Repubblica Romana: un ragazzo che merita rispetto per il suo sacrificio. Il suo testo è mediocre, retorico, ridondante. Mediocrissima la musica, scritta da un semplice maestro di banda di quartiere , Michele Novaro. Difficile immaginare gli italiani di ieri e di oggi “pronti alla morte” e stretti “ a coorte” perché l’Italia chiamò. Almeno, l’inno di Mameli non è un apologia del sangue “ impuro” come la Marsigliese dei francesi.
Quale il significato simbolico del tricolore adottato il 7 gennaio 1797 dalla Repubblica Cispadana ?Ha origini illuministe perchè rivendica i diritti dell’uomo a discapito di quelli di Dio? La sua radice è gnostica ed esoterica ?
Il tricolore cispadano tra l’altro , con i colori orizzontali, inaugurato a Reggio Emilia, fu l’emblema di una repubblica sottomessa ai francesi. Nulla di davvero patriottico, semmai la soggezione al vincente di turno, di cui imitavano simboli e leggi , mantenendo un regime di sottomissione allo straniero. Molto italiano, vero ? Un po’ come l’americanismo degli ultimi ottant’anni. Paradossale. Il bianco, rosso e blu francese da cui origina il nostro con il verde a sinistra , ha varie interpretazioni, esoteriche e non. Sembra che fu l’unione del blu e del rosso di Parigi con il bianco dei “Borbone”. I tre colori possono rammentare le tre parole chiave rivoluzionarie, liberté, egalité, fraternité. Certo, la bandiera italiana non è che l’imitazione del drapeau rivoluzionario transalpino. Nel periodo monarchico al centro vi era la bianca croce di Savoia su fondo rosso ( ancora Francia!) . I simboli contano, eccome, ma nel nostro tempo desimbolizzato nessuno vi fa caso.
L’art.18 della Costituzione recita: “Sono proibite le associazioni segrete”. “Tuttavia – scrive Vittorio Messori (Pensare la storia, Sugarco, Milano 2006, pagine 480-482) – il Grande Oriente rende pubblico l’indirizzo della sua sede centrale (ma nasconde quelli di tutte le altre Logge, celate dietro dizioni come «Centro Studi» o «Istituto di ricerche»); ecco perché, almeno una volta l’anno, in genere per il 20 settembre (anniversario della breccia di Porta Pia, ndr), affigge un manifesto che firma con il suo nome; ecco perché ha depositato un suo statuto — ma non il suo programma — presso il Tribunale di Roma. Tutto questo — come da accordi sottobanco del ’47 — permette di sfuggire all’accusa di “segretezza”. Segreti restano i nomi degli affiliati viventi, ma non di quelli illustri defunti, vero ?
La Massoneria non è – tecnicamente – un’ associazione segreta. Eppure, eppure… di sicuro continua ad essere riservata, opaca, a essere una spina nel fianco, ad esercitare potere,benché forse da noi meno che altrove, svolgendo un ruolo , come dire, strano. Se lo scopo è attuare alcuni riti innocui, per quanto magari un po’ bizzarri, e diffondere fratellanza, perché riservatezza, grembiulini, l’aura di mistero, lo stesso divieto per le donne ? Perché non essere trasparenti ? Forse perché il programma della massoneria è il potere. Quello che si esercita influendo, suggerendo, apparendo poco, protetti da parole d’ordine di libertà, fratellanza, progresso che nessuno può contestare. Poi ci sono le logge “coperte” , il caso italiano della P2, il fatto che in alcune zone d’Italia le logge siano- o siano state- luoghi di ritrovo frequentati da soggetti assai pericolosi.
Gustavo Raffi già maestro del Grande Oriente d’Italia affermò che “con Papa Francesco nulla sarà come prima” . Si riferiva ad una Chiesa senza dogmi, aperta a tutti, povera,esecutrice dei piani globalisti, concepita come ONG dedita all’accoglienza illimitata d’immigrati?
Evidentemente. L’entusiasmo massonico per Bergoglio fu ed è evidente. Una Chiesa senza forza, dal pensiero debole, che confonde universalismo con globalismo, che non parla mai di Dio, di inferno e paradiso, una chiesina light ridotta a ONG assistenziale, è la vittoria storica di quella che per la chiesa di ieri era “inimica vis”, forza nemica, con tanto di scomunica e divieto di appartenervi. Eppure le voci su eminenti cardinali di ieri e di oggi affiliati frammassoni sono ricorrenti e non pochi sostengono che le elezioni di Giovanni XXIII e Paolo VI odorano di massoneria. Come ? Ricatti, cardinali elettori, accordi indicibili ? Chissà, certo è che un cardinale come Ravasi che parla di “fratelli massoni” e dialoga allegro con i muratori dà da pensare. E fratelli, poi, in che senso ? Cristiano o massonico ? Paolo VI, dopo il concilio Vaticano II parlò di “fumo di Satana e di “pensiero non cattolico “penetrato nella Chiesa. Dobbiamo credergli, ma chi ha aperto la finestra? Chi ha scambiato i lupi per agnelli ?
Una Chiesa che contribuisce al piano Kalergi, che grazie al Trattato di Maastricht incentiva l’immigrazione africana e asiatica verso l’Europa al fine di rimpiazzarne le popolazioni ?
Chiesa di Kalergi, ha proprio ragione. Bisogna spiegare, però. Il conte asburgico Kalergi scrisse “Idealismo Pratico” – un ossimoro- in cui vagheggiava un mondo a taglia unica: una razza meticcia, un governo mondiale, una unica pseudo religione. La chiesa cattolica non ha più identità: non crede più in se stessa. Ciò che resta è lo scheletro, o , per citare Vilfredo Pareto, la persistenza degli aggregati, ossia la struttura. Difende se stessa come organizzazione, al di là della fede e della dottrina. Permeata, se non infiltrata , dalla massoneria e dalle ideologie di questo tempo, è diventata l’agenzia dell’immigrazionismo e, di fatto, una fiancheggiatrice del globalismo mondialista. In quel senso, forse odia i popoli che non le credono più ( senza osservare le sue colpe…) e preme per la sostituzione etnica. Non invita gli europei e gli italiani ad accogliere la vita, avere figli, scommettere sul futuro, riprodurre anche biologicamente le loro comunità, ma pensa di risolvere il problema importando masse umane da ogni dove e di solito, non cattolici e non cristiani, difficili da inserire professionalmente e impossibili da integrare. Ma gli uomini, se sono uguali in dignità dinanzi a Dio, non lo sono tra loro ed è Dio stesso- se ci crediamo- ad aver voluto un’umanità piena di diversità. Il realismo della chiesa è diventato utopismo. Interessato, ovviamente, giacché pare che l’utlimo ruolo che si è scelta sia quello di centrale di accoglienza , senza riguardo per la missione evangelizzatrice .In termini umani, la chiesa in Occidente è finita. In termini divini, saprà Dio rigenerarla. Quando e come, non lo sappiamo. Credo che ci resti il compito della fedeltà.
Lo stesso Protestantesimo è stato una occasione per la massoneria mirante a distruggere la vera Chiesa di Gesù Cristo ?
Indubbiamente. Il protestantesimo è stato il primo vagito dell’individualismo: sono io a salvarmi da solo, o dannarmi. Sempre da solo. Non serve la Chiesa né la comunità, né i sacramenti. Un varco straordinario per i massoni. Osservi la “regola del 17”. 1517: le tesi di Lutero a Wittenberg; 1717: nascita della massoneria; 1917: Lenin e la rivoluzione bolscevica. Tre elementi di dissoluzione . In più il Protestantesimo , con le sue infinite sette o chiese, è una sorta di supermercato del Vangelo . La Chiesa cattolica si è protestantizzata: ambisce ad essere un prodotto in più nel supermercato. In fondo, non crede più di essere la “verità”, ma una scelta come le altre. Per questo, forse, non parla più di apostati, infedeli, eretici. Al massimo, concorrenti sul mercato delle idee. In quel senso, non percepisce più la massoneria come nemica , tanto da ospitare in propri spazi convegni, dirigenti massoni. L’ossessione del “dialogo” tende ad assumere le ragioni dell’altro e, nella fattispecie, a riconoscere elementi di spiritualità autentica in un organismo che invece è un centro di potere e di direzione della società.
“Il principio Verità” (Nexus edizioni) , libro che ha pubblicato ultimamente. Si propone di andare oltre il pensiero unico, di usare uno spirito critico e di ricercare la verità smascherando la menzogna ?
“Il principio Verità” ambisce a far pensare. Questo è un tempo in cui la tecnica offre molteplici risposte standardizzate, ma nessuno pone più domande. Così avanzano non solo il “pensiero unico”, ma l’unico pensiero, strumentale, materiale, il “non pensiero” di un essere credulone, incapace di critica, ossia di giudizio, accecato dal desiderio che pretende di trasformare in diritto. La verità non se l’è mai passata bene nella storia, ma oggi è addirittura soffocata dal baccano, dalla comunicazione continua, dalla tecnica, dalla fiducia superstiziosa negli apparati artificiali. I nostri nonni mai avrebbero creduto in panzane orrende come quelle del Gender, LGBT, della gravidanza come costrutto sociale, del “nascere nel corpo sbagliato”. Noi ci crediamo perché abbiamo abolito la verità, che è adesione alla realtà. Per Tommaso, adaequatio rei et intellectus. Poi ci sono le menzogne dell’economia e della finanza, quelle dello scientismo, dello specialismo ( lo specialista è uno che sa tutto di niente, scisse Ortega) e tante altre. Il libro è una ricognizione nel falso per ricercare il vero. In fondo, è l’operazione che ogni uomo dovrebbe fare nella sua vita, per non essere un semplice capo di bestiame, elemento di un gregge eterodiretto e , oggi, assoggettato a una tremenda sorveglianza da remoto. Siamo diventati prodotti di serie, polli in batteria. Animali, in fondo, privi di profondità, di spiritualità, incapaci di pensiero. Ricordo una frase pronunciata da un autore di cui mi sfugge il nome, che mi fa paura : la pecora passa la vita ad avere terrore del lupo, ma è il pastore che la porta al macello.
Fai clic per accedere a 0036-allegato-Massoneria-simboli-rosa-rossa-e-numeri-3-5-11-13-17-18-33.pdf
§§§
IBAN: IT79N0 200805319000400690898
BIC/SWIFT: UNCRITM1E35
ATTENZIONE:
L’IBAN INDICATO NELLA FOTO A DESTRA E’ OBSOLETO.
QUELLO GIUSTO E’:
IBAN: IT79N0 200805319000400690898
Condividi i miei articoli:
Categoria: Generale
Non ci resta che vivere il nostro personale martirio di Fedeli a Cristo per salvarci
Questo articolo dovrebbe finire nelle scuole al posto di quell’ offesa all’intelligenza che chiamano storia . Lo so’, non lo faranno mai. Ci mancherebbe che raccontassero la verita’ scoprendo sanguinosi altarini. L’unica speranza per le persone a cui non sfuggono clamorose incongruenze: cercarla autonomamente.
Questo articolo dovrebbe finire nelle scuole al posto di quell’ offesa all’intelligenza che chiamano storia . Lo so’, non lo faranno mai. Ci mancherebbe che raccontassero la verita’ scoprendo sanguinosi altarini. L’unica speranza per le persone a cui non sfuggono clamorose incongruenze, non rimane che cercarla autonomamente.
Non tutti gli insegnanti di Storia sono fedeli divulgatori del pensiero unico. Il mio non lo è stato. Che dire: coscienza, dignità e coraggio sono virtù rare, ma, proprio per questo più preziose.
una chiesa giudeo-cristiana quale è la nostra non poteva non abbracciare i liberi muratori i quali hanno la bibbia come libro madre.da noi.sono diventati cosi autorevoli che il segretario generale della presidenza del consiglio appare seduto al tavolo in tutti gli incontri di mattarella
Adorabili queste entità filantropiche… che ultimamente si sono messe in testa di liquidare ragguardevole fetta umanità!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/