Gaza, Tulkarem. Due Fotografie Documentano la Nostra Vergogna.
31 Gennaio 2025
2 CommentiMarco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione due immagini della giornata di ieri. La seconda, quella del rilascio degli ostaggi di Gaza, è stata diffusa su tutti i media ed è stato debitamente enfatizzato – seguendo il lead lanciato da Benjamin Netanyahu, il momento di paura della prigioniera, nella calca che ha accompagnato la liberazione.
Sulla seconda immagine siamo capitati per caso, navigando su Instagram. Potete trovarla su un profilo americano, @bill_i_am,.
La didascalia recita: ieri un bambino innocente e disarmato nella città di Tulkarem, Cisgiordania, è stato colpito alla schiena da un poriettile sionista e lasciato morire dissanguato.
Non credo che questa immagine l’abbiate trovata nei sui giornali nè in televisione.
Signore, abbia pietà della nostra vergognosa miseria ipocrita.
§§§
IBAN: IT79N0 200805319000400690898
BIC/SWIFT: UNCRITM1E35
ATTENZIONE:
L’IBAN INDICATO NELLA FOTO A DESTRA E’ OBSOLETO.
QUELLO GIUSTO E’:
IBAN: IT79N0 200805319000400690898
Condividi i miei articoli:
Tag: ostaggi, ragazzino ucciso, tulkarem. gaza
Categoria: Generale
Spero nel Dio Padre di ogni della Giustizia che i diavoli di ogni ipocrisia si ravvedino
A sostenere l’appariscente e’ l’invisibilità paziente di chi si vorrebbe far passare come un niente.
Sì perché certi delitti privati di memoria sprigionano la forza che non ha bisogno di bolle mediatiche.
Lo sparo nella schiena del ragazzino, l’attendere la morte indegna di soccorsi, cancella ogni doveroso dolore per l’aberrazione umana: lo trasforma in un manifesto di regime, senza pietà per la sofferenza che non sia la sola di cui si deve memoriare.
Chi sostiene la misericordia di Dio in questo mondo in balia di un principe che Dio lo detesta? Che si fa Dio dicendosi crocifisso mentre infierisce truce vantandosi in diritto di mozzarti la testa?
Mi vengono in mente le fondamenta invisibili dell’umanità nel loro patire paziente, coraggioso, fortissimo… le anime purganti che attendono il paradiso, le anime claustrali nell’eremo orante, i bambini mai nati, trucidati nel grembo, quelli nati e rovinati da “cure” inferte pena il non poter vivere con gli altri. Anche il ragazzino fucilato alle spalle.
Paziente, cioè forte.
La croce è pazienza.
Li’ si capisce davvero la diversità di Dio.
E perché la croce disturba.
Non perché invoca vendetta, né perché pretende memoria colpevole… no: è fonte di gioia.
Ma vallo a dire ai professionisti della contorsione!