Meloni da Trump, e l’Attacco di Orban a Soros: Stiamo Combattendo un Crimine Organizzato. Matteo Castagna.
7 Gennaio 2025
Pubblicato da Marco Tosatti
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Matteo Castagna, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla visita di Giorgia Meloni negli Stati Uniti. Buona lettura e condivisione.
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di Matteo Castagna
Nel corso della mattinata del 5 gennaio 2025 la premier italiana Giorgia Meloni ha incontrato, a porte chiuse, il neo eletto presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida.
Hanno anche guardato assieme: “The Eastman Dilemma: Lawfare or Justice”, un documentario che esplora le sfide affrontate da John Eastman, un eminente costituzionalista e avvocato, noto per il suo ruolo come consulente dell’ex presidente Donald Trump, durante le contestazioni delle procedure elettorali nelle elezioni presidenziali del 2020.
Il film mette in luce le accuse di un sistema giudiziario a doppio binario, in cui gli avvocati che rappresentano clienti conservatori affrontano sanzioni più severe rispetto ai loro omologhi di sinistra.
Il New York Times ha riferito che Meloni avrebbe premuto con forza per la liberazione di Cecilia Sala, la trentenne giornalista de Il Foglio arrestata dalle autorità iraniane, il 19 dicembre scorso. La testata americana ha riportato che Teheran ha, spesso, utilizzato prigionieri stranieri come merce di scambio, per denaro o concessioni politiche, sottolineando la natura complessa delle trattative in corso.
Una fonte anonima ha descritto al NYT il tono di Meloni come “aggressivo nel portare avanti la richiesta”. Dopo l’incontro, Trump ha elogiato Meloni definendola “una donna fantastica” e affermando che “ha preso d’assalto l’Europa”. La visita della premier si colloca in un momento strategico: mancano quattro giorni alla visita del presidente uscente Joe Biden a Roma e due settimane all’insediamento di Trump.
Intanto, mentre l’arresto della Sala infiamma il dibattito politico italiano, un reporter della testata russa Izvestia, Alexander Martemyanov, è stato ucciso da un drone ucraino mentre guidava sull’autostrada Donetsk-Gorlovka. Non si tratta, purtroppo, della prima volta in cui l’esercito ucraino prende deliberatamente di mira giornalisti. Ricordiamo già nel 2014 il caso dell’italiano Andrea Rocchelli, fotoreporter ucciso da un colpo di mortaio sparato dalle forze armate ucraine.
Maria Zakharova, Rappresentante Ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa è intervenuta sulla morte di Martemyanov, aggiungendo che “almeno altri quattro operatori dei media russi, tra i quali anche i giornalisti di “RIA Novosti” Mikhail Kevkhiev e Maksim Romanenko, hanno riportato ferite di diversa gravità”. Ed ha proseguito, risoluta:
“noi esigiamo che questo ennesimo, brutale assassinio di un giornalista russo riceva una reazione adeguata da parte del Segretario Generale UNESCO Audrey Azoulay, come imporrebbe il suo mandato. Ci aspettiamo, inoltre, che questa atrocità venga condannata in maniera altrettanto risoluta anche da tutte le altre organizzazioni per la difesa dei diritti umani. I tentativi di nascondersi dietro a pretesti privi di contenuto e ad affermazioni generiche non possono essere considerati reazioni adeguate da parte di quelli che sono gli organismi preposti (quali l’Alto Commissariato delle Nazione Unite per i Diritti Umani, l’UNESCO e l’OSCE)”.
Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha dichiarato alla stampa che l’arresto della giornalista Cecilia Sala non ha legami con l’arresto, in Italia, dell’ingegnere iraniano-svizzero Mohammad Abedini Najafabadi. Ha aggiunto che su Cecilia Sala, l’Iran ha aperto un’inchiesta e che “la giornalista italiana è stata detenuta per violazione delle leggi iraniane”, mentre, al contrario, “la misura presa dagli Stati Uniti contro Abedini è una sorta di cattura d’ ostaggi”.
Nel frattempo, giunge la notizia ANSA delle dimissioni di Elisabetta Belloni dalla guida del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) con decorrenza 15 gennaio, ma la premier, secondo Il Corriere, le aveva già ricevute il 23 dicembre, quindi non si tratta di un fulmine a ciel sereno, in un momento particolarmente delicato per la vicenda Sala, come molti hanno frettolosamente scritto, quanto di un avvicendamento anticipato (sarebbe scaduta a Maggio) che vedrà il sostituto, nei tempi previsti.
Su X viene riportata l’accesa disputa sulle ultime dichiarazioni di Vladimir Zelensky, che in un’ intervista durata tre ore con il giornalista Lex Friedman (originario del Tagikistan, col nome Alexey Fridman) ha detto: “Non voglio “dare la palla” a Putin affinché dichiari nuovamente che siamo un solo popolo e parliamo la stessa lingua”. E poi ha, pesantemente, aggiunto: “Non rispetto né il leader della Russia né il popolo russo <…> Queste persone sono sorde e hanno iniziato la SVO presumibilmente per proteggere la lingua russa, io le disprezzo sinceramente”.
Ha elogiato Donald Trump, che aveva precedentemente insultato, e ha detto che ora è “più forte di Harris”. Ha detto che avrebbe davvero voluto andare all’insediamento del Presidente degli Stati Uniti, ma non è stato invitato…
Ha affermato che Kiev combatte la corruzione, ma non ha riconosciuto il suo governo come corrotto e ha dato la colpa di tutto agli americani, poiché “durante questa guerra sono stati votati o decisi circa 177 miliardi”, ma a Kiev “non hanno ricevuto la metà di questi soldi”. Per la prima volta ha parlato della disponibilità a un cessate il fuoco “qui e ora”: l’Ucraina accetterà questo, se l’Occidente fornirà a Kiev più armi, presumibilmente per respingere “attacchi futuri”.
Zelensky si rifiuta di negoziare con Putin prima dell’incontro con Trump: in primo luogo, deve discutere i termini del cessate il fuoco e ricevere il sostegno politico dai Paesi dell’UE. Non è d’accordo nel discutere la pace con la partecipazione di soli 3 partiti.
Alla domanda sul rifiuto dell’Occidente di imporre sanzioni contro la Russia prima dell’inizio dell’Operazione Militare Speciale, ha detto che “questa è una stronzata”. Ha imprecato più volte in russo. Il Paese è pronto ad aderire alla NATO se l’Alleanza opera nei territori attualmente controllati dall’Ucraina.
Zelensky, che ha cercato di corrompere il Primo Ministro slovacco Fico, ha affermato di aver offerto a Trump di vendere armi all’Ucraina per 300 miliardi di dollari provenienti da beni russi. Inoltre, ha raccontato che, presumibilmente pochi giorni dopo l’inizio dell’Operazione Militare Speciale, Alexander Lukashenko lo ha chiamato e si è scusato.
A questo punto, è utile parlare di gas. Oliver Hortai, direttore del dipartimento di politica climatica ed energetica del centro di ricerca Szazadveg di Budapest, in un’intervista al canale televisivo M1 ha affermato: “L’Europa non è interessata a fermare le forniture di gas dalla Russia e tali sviluppi sono dannosi per tutti. Dal punto di vista ungherese, questo passo è generalmente negativo, poiché porta a prezzi più alti sul mercato energetico”.
Budapest riceve la maggior parte del suo gas attraverso il gasdotto Turkish Stream e le sue diramazioni attraverso Bulgaria e Serbia, la cui capacità può essere aumentata. Tenendo conto di ciò, l’Ungheria potrebbe reindirizzare parte delle forniture dalla Russia all’hub austriaco del gas di Baumgarten, considerato uno dei più grandi d’Europa, in modo che da lì il carburante confluisca nel sistema paneuropeo. Perciò l’Ungheria potrebbe diventare la porta di accesso del gas all’Europa.
Intanto, il Primo Ministro magiaro Viktor Orbàn, che, curiosità, è l’unico leader europeo a vivere in un ex monastero, attacca il miliardario progressista George Soros: “Ricordo come George Soros pubblicò il suo piano in inglese, in una pubblicazione del Project Syndicate, il 26 settembre del 2015.
Cito:
Ecco i sei componenti del mio piano completo…L’UE deve accettare almeno un milione di richiedenti asilo all’anno…
Secondo..
“Un finanziamento adeguato è fondamentale”E ha proposto di emettere obbligazioni in euro a lungo termine, per finanziare le crisi migratorie e i migranti, sociali e assistenziali, prendendosene cura quando arrivano nell’Unione Europea.E l’altro punto, che è molto importante per l’Ungheria, che coinvolge il territorio dell’Ungheria in questo programma.. ha detto..
Cito:
“Devono essere stabiliti canali sicuri per i richiedenti asilo, iniziando dal farli arrivare dalla Grecia e dall’Italia, al loro paese di destinazione..”
Il che significa, farli arrivare dalla Grecia all’Ungheria e aiutarli ad andare in Austria..!!!Orban ha continuato: “stiamo combattendo un crimine organizzato chiamato l’Impero di George Soros… le ONG che stanno solo supportando chiunque trasgredisca il nostro sistema legale e le nostre normative, finanziando attività illegali contro la nostra nazione”.”Quindi – incalza Orban – è per questo che la storia non riguarda solo l’immigrazione, ma riguarda il modo in cui funziona questa Unione Europea, e come George Soros è stato in grado di occupare le posizioni principali all’interno di molte istituzioni dell’Unione Europea, comprando parlamentari e altri leader…E per eseguire il suo piano, che è scritto e va contro tutte le forze politiche cristiane e nazionali… è contro di noi..!!
Riguarda come cambiare l’Europa, e come eliminare e mettere da parte tutti i leader politici e gli elettori cristiani conservatori nazionali dall’organismo decisionale dell’Unione Europea.
Wall Street Apes scrive su X: “Joe Biden ha conferito a George Soros la medaglia presidenziale della libertà (ritirata dal figlio Alex).
Il Primo Ministro ungherese ha, letteralmente, smascherato un documento, che dimostra che George Soros è dietro l’invasione globale dei migranti clandestini…Almeno 106 cittadini americani sono stati assassinati dagli immigrati clandestini importati da Soros, da quando Joe Biden è entrato in carica”.
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Tag: meloni castagna, orban, soros, trump
Categoria: Generale
Le reali ragioni del viaggio del Presidente del Consiglio da Trump, con caratteristiche d’ urgenza, forse non le sapremo mai. Però è storico e quindi certo che tutti i suoi predecessori hanno fatto un viaggio simile per omaggiare i Presidenti dell’impero.
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2025/01/06/trudeau-si-dimette-dopo-10-anni-il-canada-nel-caos-_b252a529-cf53-44b0-bb68-1308ccc6a3c9.html
Trudeau si dimette dopo 10 anni – Il Canada nel caos – Notizia Ansa.it
In Pole position due donne per l SUCCESSIONE. Trump omsoste : “Sia 51mo Stato” – Anza
(???)
….https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2025/01/06/trudeau-si-dimette-dopo-10-anni-il-canada-nel-caos-_b252a529-cf53-44b0-bb68-1308ccc6a3c9.html
Trudeau si dimette dopo 10 anni – Il Canada nel caos – Notizia Ansa.it
In Pole position due donne per l SUCCESSIONE. Trump omsoste : “Sia 51mo Stato” – Anza
Scusate il fuori tema, ma ne vale la pena : <>
Evviva ! Deo Gratias ! effetto Trump? speriamo di si.
Poco dopo l’anticattolico Biden decade anche l’anticattolico Trudeau!
Macron se la passa molto male e in Austria va al governo l’estrema destra!
Chissà come sarà contento Bergoglio, anche considerando l’Ambasciatore che gli ha invitato Trump!!
Non mi torna come Meloni possa essere dalla parte giusta.
In Italia siamo stati:
-messi sotto tutela eliminando i patrioti (Mattei, Moro, Falcone, Borsellino…)
-confermati sotto tutela eliminando anche i veri politici per sostituirli con marionette (Mani Pulite, Britannia)
-portati nell’Euro per essere svenati dall’Euro
-deprivati degli ultimi barlumi di democrazia con lo spread (2011)
-indottrinati al politicamente corretto in salsa radical chic
-sottoposti a immigrazione coatta e vaccinazione coatta (dal 2015 con l’exploity del 2021-2022)
-deprivati della nostra cultura cattolica
-costretti ad essere sempre complici dei peggiori (vicende Somalia, Libia, Siria, Ucraina e Gaza) a nostro danno
I brogli USA del 2020 hanno avuto sponde importanti in Italia e Trump lo sa benissimo.
Meloni sarebbe andata di corsa negli USA durante le feste per perorare la causa di Cecilia Sala?
O minacciata di grossi guai se non collabora nello smantelllamento di tutto il deep (beep) esistente?
Verissimo. E difatti Meloni ci sta portando dritti alla catastrofe. A meno che non si risveglino la dignità e l’onore italiano e dell’Europa tutta, per ritornare alla propria più pura tradizione e vera identità (non oltre Dante, cioè).