Il Nostro Dio è un Dio Geloso. Cinzia Notaro.

3 Gennaio 2025 Pubblicato da 9 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Cinzia Notaro, a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione questa riflessione sulla nostra fede, che ha postato su La Fiaccola. Buona lettura e diffusione.

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Il nostro Dio è un Dio geloso

“Non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servir loro, perché io, l’eterno, l’iddio tuo, sono un dio geloso che punisco l’iniquità dei  padri sui figliuoli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano” ( Es 20.5 ; Dt 9). 

Ma a quanti idoli col passare dei secoli l’uomo si è chinato abbandonando la legge divina? E’ arrivato addirittura a incidere sulla sua pelle immagini di creature , divinità, simboli religiosi e non,  contravvenendo alla Parola del Signore che esorta: “Non vi farete incisioni sul corpo per un defunto, né vi farete segni di tatuaggio. Io sono il Signore” (Levitico 19,28).

Come gli israeliti si fecero un vitello d’oro per adorarlo, così ai nostri giorni molti si volgono all’idolatria acquistando amuleti, adornando la propria casa con oggetti esoterici che “sono abomini per il Signore”, in quanto  violano il primo comandamento: “il Signore, nostro Dio, è l’unico Signore, e amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze”.

Anche un numero cospicuo di battezzati lontani dai sacramenti si prostra a tali idoli aprendo la porta  all’avversario, il cui fine è indebolire la fede del credente e rapirlo dalle mani di Dio, strapparlo dalle sue mani.

Come difendersi?

Dall’ateismo alla superstizione, all’idolatria, all’occultismo e quindi al satanismo il passo è breve.

L’ esorcista Padre Gabriele Amorth nelle sue numerose conferenze, libri ed interviste suggerì che  “per sfuggire alla schiavitù dell’occultismo fosse necessario il ritorno a Dio, servire il Dio vivente”. Con grande rammarico riconobbe che la “maggior parte degli italiani sono dei pagani battezzati ignoranti della Parola di Dio… basti vedere i frutti delle loro azioni: aborti, divorzi,contraccezione,corruzione a tutti i livelli. Sembra –  continua P.Amorth –  che alla maggior parte della gente non interessi più la religione. Alcuni dicono: “Sono religioso a modo mio” ; “Credo, ma non sono praticante”; “Credo in Gesù Cristo, ma non credo nei preti”. La legge morale è scomparsa. Inoltre alcuni teologi e biblisti non credono più negli esorcismi, nell’azione degli spiriti malvagi , scandalizzando clero,  sacerdoti ,vescovi e anche il popolo.

Quindi non sottomettendosi al Magistero della Chiesa si crede ciecamente ai veggenti, a quanto si dice in televisione, a quello che scrivono i giornali, s’incontrano santoni, o si passa ad altre fedi. Non c’è da meravigliarsi di tutto questo se si pensa che nei seminari non si parla più del diavolo e tantomeno di esorcismi. E’ rimasto qualcuno che nelle prediche proibisce di frequentare i maghi e di guardare  spettacoli di magia in televisione parlando dei pericoli a cui si espongono?

Mons. Gemma, nella sua lettera pastorale del 29 giugno 1992, in cui istituisce gruppi di preghiera di liberazione scrisse: “Credo che faccia parte del ministero sacerdotale ascoltare tutti i fedeli con pazienza grande, grande. Tutto deve essere sottoposto a sano discernimento da parte dei pastori. Ma mai, mai, mai un’anima in pena, magari inconsapevolmente vessata dal maligno – non è forse il suo mestiere? – può essere trattata con superficialità, minimizzando i suoi problemi o, peggio, rifiutando di ascoltarla. Non faceva così Gesù… e  –  continua con un’osservazione veramente tremenda –  non sanno i ministri sacri che proprio la loro indifferenza costringe spesso i semplici e sprovvisti a ricorrere a maghi e fattucchiere, o ad altre pratiche aberranti, che sono, ahimè, lo strumento privilegiato per l’intervento del demonio e il suo trionfo? Non stancatevi di tenerne lontani i nostri fedeli!”.

Se non si evangelizza, non s’informa e non si ascolta la gente, cosa rimane? L’occultismo offerto dai mass media per attirare quanti si trovano in condizioni di fragilità e di bisogno rischiando di perdere la propria anima. A tal proposito invito alla lettura del primo capitolo della lettera ai Romani , redatta venti secoli fa: qualcosa è cambiato?

Cinzia Notaro

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9 commenti

  • Patrizia ha detto:

    È un Dio geloso, nel senso che ama così tanto la sua creatura che nn vuole che in alcun modo si perda dietro a cose effimere, vane, cose che avviliacono l’uomo, che lo legano,che lo abrutiscono , lo avvolgono in inganni! È un Dio che nn rinuncia alla sua creatura! E tuttavia la lascia liberaÈ un Dio solo d’amore!

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Anzitutto complimenti a Cinzia Notaro per la chiarezza del suo articolo.
    In aggiunta, sullo stesso argomento, voglio ricordare le grandi stranezze di Papa Francesco. Sulla idolatria costui l’1 e l’8 agosto 2018 tenne due tra le sue migliori catechesi . Qui di seguito ne riporto i link:
    https://www.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2018/documents/papa-francesco_20180801_udienza-generale.html
    https://www.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2018/documents/papa-francesco_20180808_udienza-generale.html
    Poi lo stesso Papa Francesco, nell’ottobre del 2019 fece portare la Pachamama in Vaticano facendone prima oggetto di pubblica venerazione (per non dire adorazione ) nei giardini vaticani e poi addirittura di benedizione sull’altare maggiore di San Pietro.
    Tutto ciò con quale logica?
    Basterebbero questi fatti a farci pensare che il fuori di testa in Vaticano sta dando micidiali spallate all’Edificio di Cristo.
    Preghiamo per lui (come chiede maniacalmente lui stesso in ogni occasione) ma soprattutto per la Chiesa e per la conversione degli atei, degli idolatri, e dei peccatori.

  • Adriana 1 ha detto:

    Bene, bene…la sig. Cinzia è iconoclasta, esattamente come lo furono Giosia ed i fautori Cristiani della setta “biblica”, assai vicina a quelle coraniche. Quante “scoperte” in tempi ritardati! Scoperte che buttano l’acqua sporca assieme al bambino- senza neppure rendersene conto-!
    Si faccia Ebrea e faccia circoncidere suo marito, visto che, come garantì il “suo” Papa, gli adepti di quella religione godono di una via riservata e privilegiata per il Paradiso, senza bisogno di convertirsi ad altre.

  • Enrico Nippo ha detto:

    “Sono un dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sui figliuoli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano”: mamma mia!!!!!!

    L’etimo dice che la gelosia è “una specie di timore, che si riferisce la desio di conservare il possesso di un bene, accompagnato da avversione contro coloro che sospettiamo pretendenti al medesimo”.

    Perciò un dio geloso è un dio che nutre timore e avversione, proprio come fa ogni essere umano roso dalla gelosia. E per di più è un dio che si sfoga nella vendetta.

    Andiamo bene!

    • stefano raimondo ha detto:

      Ovviamente va tutto inquadrato in un’ottica di competizione militare, anche la “gelosia”.

      L’elohim Jahvè non voleva defezioni e ammoniva i suoi a serrare i ranghi. La cosa peggiore per Jahvè, come per qualsiasi altro elohim, era il passaggio di qualcuno dei suoi alla tribù avversaria. La “gelosia” di Jahvè non consiste certo in qualcosa di paragonabile ai sentimenti. L’importante era combattere senza indugio e senza pietà (il “non uccidere” naturalmente riguarda solo la propria tribù, lo si evince anche da “non desiderare la roba e la donna d’altri”: è chiaro che non puoi desiderare roba o donne che non vedi, puoi vedere e quindi desiderare solo roba o donne della tua tribù, roba o donne presenti nel tuo accampamento).

    • giovanni ha detto:

      Dio non vorrebbe perdere nessuno dei Suoi figli susseguitisi attraverso le generazioni, per questo si parla di gelosia per amore. Il versetto completo della sua citazione : Non adorar tali cose, né servir loro, perché io, il Signore Iddio tuo, sono un Dio geloso, che punisce l’iniquità dei padri nei figli fino alla terza e quarta generazione di coloro che mi odiano; ma uso clemenza fino alla millesima generazione verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti.

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