Siria. L’Occidente Gioisce per il Trionfo di Al Qaeida? Le Basi per un Religious Cleansing Inimmaginabile..

14 Dicembre 2024 Pubblicato da 6 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione qualche elemento utile a formarsi un’opinione su ciò che sta accadendo in Siria. Il primo è un articolo postato su Facebook da Piccole Note, che ringraziamo per la cortesia:

 

L’OCCIDENTE GIOISCE PER IL TRIONFO DI AL QAEDA
– Il solito gioco a creare il mostro – Assad – serve a enfatizzare la vittoria del bene sul male. Il bene, nello specifico, è al Qaeda
Alla caduta di Assad seguono i consueti topos narrativi, che già accompagnarono quelle di Saddam e Gheddafi, con le descrizioni delle orrorifiche prigioni del regime – come se le carceri di massima sicurezza turche e israeliane fossero migliori – e il consueto tour nelle magioni del tiranno deposto che dimostra come vivesse nel lusso a fronte della povertà della sua gente.
La criminalizzazione di Assad
L’usuale character assassination hollywodiano, che deve dimostrare la positività del regime-change, ma che con Assad riesce meno.
Nonostante gli sforzi per dimostrare quest’ultimo assunto, il Washington Post deve pur riportare la testimonianza di un uomo d’affari che viveva vicino a lui, il quale ricorda che “come leader della Siria per quasi 25 anni, Assad e la sua famiglia ‘vivevano, in un certo senso, una vita normale di fronte alla gente […]. I suoi figli andavano a scuole normali’ insieme ai comuni cittadini di Damasco, anche se benestanti, ha detto, piuttosto che frequentare accademie d’élite o collegi all’estero. La famiglia guidava auto normali e indossava semplici ‘jeans e maglietta” mentre erano in giro. ‘Mia sorella vedeva sua figlia in una piscina del club, seduta con le sue amiche'”.
Poi, però, il Wp denuncia lo sfarzo del Palazzo presidenziale, comune a tutti i palazzi presidenziali della zona e oltre. Mentre grida eureka perché hanno trovato che la moglie aveva una borsa Louis Vuitton, qualcosa di Dior ed Hermés… la pistola fumante, come se le mogli dei leader della regione andassero in giro vestite di saio.
Di interesse, poi, notare quanto sia tragicamente ironico il cenno commosso alla povertà del popolo siriano, dal momento che tale povertà è stata causata da 13 anni di guerra e instabilità prodotte delle operazioni più o meno segrete di Usa & c. per ottenere il regime-change, con tanto di sanzioni durissime contro il Paese, conservate anche dopo il recente, devastante, terremoto.
Non si tratta di difendere Assad, che certo avrà avuto i suoi difetti, né la sua Sicurezza, di certo più che stringente e con derive criminali dato anche lo stato di assedio del Paese e l’usuale potere corruttivo dal potere, solo sottolineare quanto siano stantii certi cliché. Peraltro, nessun cenno al fatto che la Siria era uno dei pochi Stati laici del Medio oriente, con una presenza cristiana importante e libera. Da vedere se così resterà. Tutto ciò serve a far vedere come Assad fosse il male assoluto. Noi e al Qaeda, siamo il bene. Sarà…
Un altro cliché è quello che vede lo Stato siriano produrre in maniera massiva il Captagon, al quale si ascriverebbe una parte importante degli introiti del regime. Tale droga, in realtà, è stata inventata, all’opposto, per favorire il regime-change siriano, tanto che fu “chiamata ‘la droga dei jihadisti’, per l’uso che ne fanno i combattenti in Siria”, come rivelava la BBC nel novembre 2015 (cioè quelli che hanno preso Damasco e ora stanno rivelando al mondo i laboratori della droga di Assad…).
Al Qaeda e i regime-change made in Usa
D’altronde, non è una cosa nuova per le guerre made in Usa. Avvenne lo stesso con il fiorente traffico di oppio che serviva a finanziare i mujahidin afghani al tempo della guerra contro la Russia, un traffico gestito da al Qaeda – nome quest’ultimo, della base informatica usata da Osama bin Laden per classificare i mujahidin in questione – l’organizzazione terroristica protagonista del regime-change siriano avviato nel 2011 e finito col suo attuale trionfo (sul punto vedi anche l’articolo di Ted Snider su Antiwar).
Né è una cosa nuova che al Qaeda sia usata come un ariete per i regime-change made in Usa, basta legge l’articolo più che documentato di Alan J. Kuperman, professore della lbj School of Public Affairs di Austin (Texas), pubblicato sul National Interest nell’agosto del 2019 dal titolo più che significativo: “La missione poco nota degli Stati Uniti per sostenere il ruolo di Al Qaeda in Libia”.
Sottotitolo dell’articolo: “La ribellione in Libia è stata guidata da veterani islamisti delle guerre in Medio Oriente. Così, gli Stati Uniti e i loro alleati, senza rendersene conto al momento [sic], sono intervenuti per supportare un gruppo di terroristi”. Nell’articolo, si accenna a come l’intervento Nato abbia portato al successo “una ribellione che in realtà era guidata da militanti di Al Qaeda”.
Quanto si è consumato in Siria ricalca, quindi, quanto avvenuto nel 2011 in Libia. Da vedere se, come avvenuto in Libia, anche la Siria diventerà un Paese fallito e in preda al caos. Al momento, Israele, oltre a rubare parte del territorio siriano, ne ha reso un Paese smilitarizzato, avendo distrutto, insieme agli States, quasi tutto l’apparato militare siriano senza nessuna base legale (così le Nazioni Unite). Un sogno che coltivava da tempo. E già pensa a finire il lavoro con l’Iran.
Questa la minaccia di Netanyahu, che fa il paio con un titolo del Timesofisrael: “L’IDF vede la possibilità di attaccare i siti nucleari dell’Iran dopo aver messo fuori uso le difese aeree siriane”.
D’altronde, si tratta di un’agenda nota da tempo. Così Ted Snider su Antiwar: “Wesley Clark, ex generale dell’esercito americano, ha ricordato quanto gli è capitato poche settimane dopo gli attacchi alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, quando visitò il Pentagono. Allora gli fu mostrato un documento classificato che programmava come gli Stati Uniti avrebbero ‘eliminato sette paesi in cinque anni, iniziando dall’Iraq, poi la Siria, il Libano, la Libia, la Somalia, il Sudan per finire con l’Iran”.
Di anni ne son passati più di cinque, ma quel programma prosegue inesorabile. L’Iraq non riesce a uscire dalla devastazione post-bellica ed è attualmente occupato dalle forze americane, nonostante sia stato loro chiesto di andarsene. Libia e Siria si sa, la Somalia è un non-stato, il Sudan è attualmente devastato da una spietata guerra intestina fomentata dall’esterno che lo sta divorando; il Libano presto potrebbe vedere un redde rationem per eliminare Hezbollah, più che indebolito dalla caduta di Assad. Manca l’Iran, appunto.

***

Il secondo è una parte della articolo di Giulio Meotti sul suo substack:

 

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Il Califfato sarà una grande festa multiculturale in onda sulla BBC

I video-choc che non vediamo sui nostri media, che ci vendono la fola della “jihad moderata”. Prendiamo sul serio gli assassini con la barba quando dicono dei cristiani: “Li uccideremo tutti”

Dopo aver passato due settimane in Siria con i jihadisti, Jürgen Todenhöfer, un giornalista tedesco, ha fornito una sintesi dell’ideologia che li anima. “Un giorno conquisteremo l’Europa, la questione non è se lo faremo, ma quando” gli ha detto un jihadista tedesco. “Gli europei devono sapere che quando verremo, non sarà bello, sarà con le nostre armi e quelli che non si convertiranno all’Islam o che non pagheranno la tassa islamica saranno uccisi”. E se si rifiutano di convertirsi, gli domanda Todenhöfer? “150 milioni, 200 milioni o 500 milioni, non importa, li uccideremo tutti”, risponde il jihadista.

“Si stanno preparando per la più grande pulizia religiosa della storia”, conclude il giornalista tedesco.

Ma a sentire l’inviata della BBC Lyse Doucet, una specie di Alice nel paese delle meraviglie multiculturali, a Damasco è in corso una grande festa woke e inclusiva per musulmani, cristiani ed ebrei… Wait a minute.

Effettivamente, c’è ancora un “quartiere ebraico” a Damasco, ma se la dolce Lyse mi trova un ebreo da intervistare sono pronto a offrirle una cena nel migliore ristorante di Londra. L’ultima volta che li hanno contati erano rimasti in venti. Ma nascondono tutti la propria identità per paura. Forse per la BBC è normale, visto che anche a Londra gli ebrei devono nascondere la propria identità.

Il nuovo regime è davvero “inclusivo” se pensiamo che gli uomini barbuti con i fucili siano la misura dell’inclusività e che terrorizzare le minoranze sia la nuova, entusiasmante “diversità”. Dopo aver salvato la Siria da Assad, chi la salverà dai suoi salvatori? In Medio oriente tutto significa il contrario in Occidente. Quando i jihadisti commettono un genocidio, diventa “liberazione”. E quando qualcuno si ribella contro di loro, è “genocidio”. Se uccidono i terroristi, è un “crimine di guerra”, e se non li uccidono, è “assedio e fame”.

Prima uccidiamo quelli del Sabato, poi quelli della Domenica”, ripetono intanto i protagonisti della festa multiculturale, a scanso di equivoci della “zietta” inglese e dei giornali italiani che non mostrano né raccontano quello che sta succedendo.

 

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6 commenti

  • giovanni ha detto:

    Tutto questo da’ la misura esatta dello spessore umano veramente infimo qui’ in europa. Tenuta da una disgustosa manica di traditori senza Dio, con unico padre il demonio. Salta agli occhi il problema gigantesco : sono espressione d’una vastissima, direi oceanica, platea di ignavi dediti ad ogni trastullo dichiarato lecito, purche’ infranga moralita’ e buonsenso, complici i media a reti unificate. Il senno e’ in vacanza da tempo e non si sa’ nemmeno dove. La Chiesa , alla canna del gas, provocherebbe un peana gioioso se solo fosse neutra. Ma, purtroppo, collabora attivamente con i traditori . L’ineludibile rinsavimento avra’ caratteristiche assai dolorose. I ” fratelli maggiori ” hanno preparato la ramazza islamica.

  • miserere mei ha detto:

    Quanti popoli ha il Signore?

    Guardando alla Siria viene da domandarselo.

    Perchè Dio ha il suo popolo, ma non ogni popolo ha Dio. Il “popolo di Dio” rischia di essere un’espressione non solo senza geografia, ma nemmeno la storia.

    Quando Dio promette una discendenza e una terra lo fa profeticamente, in vista di un regno che non è di questo mondo, differente da tutti gli altri. La legge e i profeti non esauriscono Dio in quell’ambito, ma ne preparano una venuta che l’oltrepassa, nuova ed eterna alleanza.

    Rileggiamo allora il profeta Isaia, mentre siamo in avvento, cioè in attesa -nella memoria dell’incarnazione del Verbo- della sua parusia.

    Isaia disse: il Signore aspetta con fiducia per farvi grazia, per questo sorge per avere pietà di voi, perché un Dio giusto è il Signore; beati coloro che sperano in lui. Popolo di Sion, che abiti a Gerusalemme, tu non dovrai più piangere. A un tuo grido di supplica ti farà grazia; appena udrà, ti darà risposta. Anche se il Signore ti darà il pane dell’afflizione e l’acqua della tribolazione, non si terrà più nascosto il tuo maestro; i tuoi occhi vedranno il tuo maestro, i tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te: “Questa è la strada, percorretela”, caso mai andiate a destra o a sinistra.

    Ora sappiamo che Gesù è via, verità e vita.
    Non toglie il pane dell’afflizione e l’acqua della tribolazione, ma la strada è Lui. San Paolo lo scopre proprio andando verso Damasco per fare tutt’altro.
    Ma è la grazia di cui parla Isaia, che cambia la visuale.

    Ed ancora il profeta Isaia: considererai cose immonde le tue immagini ricoperte d’argento; i tuoi idoli rivestiti d’oro getterai via come un oggetto immondo. “Fuori!”, tu dirai loro. Allora egli concederà la pioggia per il seme che avrai seminato nel terreno, e anche il pane, prodotto della terra, sarà abbondante e sostanzioso; in quel giorno il tuo bestiame pascolerà su un vasto prato. I buoi e gli asini che lavorano la terra mangeranno biada saporita, ventilata con la pala e con il vaglio.

    Anche il bue e l’asino cambiano la dieta, presso la mangiatoia di Betlemme (la casa del pane) in cui il Verbo si fa carne per darsi a noi come pane di vita, vero cibo e vera bevanda nel suo corpo e sangue che redimono.
    Però al popolo è chiesto di buttare via gli idoli ricoperti d’oro e d’argento, per volgersi al solo vero Dio.
    Non sarà un passaggio indolore, la cura della piaga.

    Ancora Isaia: su ogni monte e su ogni colle elevato scorreranno canali e torrenti d’acqua nel giorno della grande strage, quando cadranno le torri. La luce della luna sarà come la luce del sole e la luce del sole sarà sette volte di più, come la luce di sette giorni, quando il Signore curerà la piaga del suo popolo.

    Allora la piaga sarà curata. Ci sarà luce. La luce che brilla nella notte di Betlemme, la luce che rischiarerà la tenebra che fa di formazioni di tagliagole, create ad arte dai seminatori di morte, una soluzione gradita a chi ormai ha perso ogni luce che viene da Dio, per darsene di artificiali, tra ideali, ideologie e idoli.

    C’è un “popolo di Dio” nelle tenebre: appartiene all’antica e alla nuova alleanza, avendo comunque smarrito la via, impadronendosi del navigatore per condurre altrove, a cavallo della propria vanagloria.
    Sulla strada per Damasco la cecità che prende chi cade di sella è salutare, per riprendere in mano la vita.
    Allora non solo si rivede la luce, ma un chiarore mai visto, che non viene dall’uomo, ma da Dio.

  • laura cadenasso ha detto:

    ….Ad ognuno le scoperte che, a discrezione, sono più o meno riconoscibili //Grazie per l’ attenzione //

  • Esdra ha detto:

    Non a caso Bergoglio ha commissariato o combattuto quegli ordini, congregazioni e conventi dove si prega notte e giorno e si intercede per la conversione dei peccatori, il suo signore non gradisce la forza delle preghiere che indebolisce la sua influenza sulle menti e i cuori degli uomini e piega Dio a guardare con benevolenza l’umanità.

  • Esdra ha detto:

    Nelle decadenti Nazioni Occidentali la morte sarà preceduta dal terrore. Nessuno avvisa il Popolo, nessuno ammonisce, invita alla penitenza e al sacrificio, alla conversione e alla preghiera fervorosa, corrono tutti verso il baratro. La chiesa stravagante, sinodalmassonica, farà la fine che merita, essa è come il tralcio staccato dalla vite, non serve ad altro che essere gettato nel fuoco. Se la sentinella si addormenta il nemico devasta la città. Figuriamoci se poi è d’accordo con il nemico sperando nella gratitudine di chi odia anche la sentinella e la disprezza per la sua ipocrita prostituzione

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