Notre Dame. Non una Cerimonia Cristiana, ma un Saturnalia Moderno. Benedetta De Vito.

12 Dicembre 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Benedetta De Vito, a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione questoe riflessioni su quanto è accaduto a Parigi, in una delle chiese più belle della cristianità (di una volta…). Buona lettura e diffusione.

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Ho dovuto dormirci su per notti e frombolar tra siti e pensiero prima di capire, sul serio, che cosa è accaduto nella nuova Notre Dame, transumana e ispirata nella sua gelida bruttezza, al negozio Ikea. E poi, pezzettino dopo pezzettino, il mosaico si è ricomposto e ho capito, nel Signore che mi conduce, che la cerimonia officiata a Parigi davanti a tutti i burattini del gran mondo schierati in alta uniforme e tutti baci e abbracci non era una Santa Messa, ma una liturgia al contrario dedicata alle antiche festività pagane romane dei Saturnalia.

E per capir meglio che cosa fossero queste feste in cui ci si scambiavano doni (chiamate già allora strenne), ho interpellato un filologo di rango, un normalista, un signor centodieci cum laude in tutto lo scibile…

E mi ha spiegato che, per gli antichi, il mondo e la storia non cambiavano mai e che l’era dell’oro, quella di Saturno appunto, era fissa in un passato mitico ed era completamente alternativa alla presente. Non dunque l’eden o il paradiso, come si suol pensare, ma uno stato diverso e alternativo a quello noto. E per significar la profondità dell’assunto, ecco che la festa, per non sapere bene cosa fosse, metteva  semplicemente il mondo a capo in giù. I padroni si facevan schiavi e viceversa. Una sorta di Carnevale nostro, ma celebrato due mesi innanzi a febbraio, che era invece per loro un mese di purificazione in vista dello sbocciare della primavera.

E quindi? E quindi quei monsignori in paramenti sconci direi, quell’organo suonato come un tamburo, quel dar la Santa particola nelle mani della signora presidentessa, divorziata e sposata poi, già madre e avanti negli anni, con un suo allievo, altro non è che il mondo al contrario, un saturnalia moderno e siccome Saturno, come si sa, divorava i suoi figlioli, facile capire chi si nasconde dietro a tanto scempio di devozione. Ma certo, sempre lui il, Satanasso che tutto vuol conquistare in questi anni che gli sono concessi per far piazza pulita del Signore, conducendo l’umanità al macello e poi all’inferno, senza possibilità di redenzione.

Ecco perché non sono riuscita a guardar neppure un secondo della “anticelebrazione” dove il signor Macron, l’organizzatore delle Olimpiadi più blasfeme e orrifiche della storia, sembrava tutto contento e a suo agio! Ed ecco anche perché, nei brevi fotogrammi che mi ha mandato il mio amico di Firenze Marco, ho visto sguardi sgomenti di fedeli lì raccolti, occhi che mi parevano cercassero una via d’uscita, una fuga, da tanti orrore. Sì, han celebrato Saturno, Moloch, Satana e quindi, come sempre, l’aborto. E tutto era freddo, odioso, manierato, una pantomima sordida, la celebrazione dell’odio tra gli uomini in guerra con il dolcissimo Signore che nasce per salvarci. Sì, in barba alla nuova Votre Dame (forse la Pachamama), Puer natus est.

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4 commenti

  • laura cadenasso ha detto:

    Sperare Piangere Aspettare

  • Leoluca ha detto:

    Gli ultimi rantoli di un mondo che muore

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    L’anima della Chiesa, oggi, non è più la cerva che anela ai corsi d’acqua (Salmo 42) ma è una cerva gravemente ferita che si dibatte disperatamente per sopravvivere.
    Loro pensano che il dentro tutti, fratelli tutti, li renda simpatici e graditi al mondo. Ma invece il mondo se ne serve per rendere accettabili e persino encomiabili le azioni più turpi.

  • giorgio rapanelli ha detto:

    Come al solito devo aspettare il commento di una donna per avere una risposta puntuale su ciò che è avvenuto in Notre Dame. Sì, la Gerarchia si presta ad accettare e a sostenere la sottomissione anche negli aspetti liturgici che la riguardano e che dovrebbero restare nella loro “intimità” spirituale. Perché meravigliarci? Anche oggi nelle comuni chiese e luoghi non consacrati viene data l’Eucaristia a tutti, senza avvisare prima che ricevere la Comunione in peccato mortale significa immettersi un “veleno” spirituale nell’anima, pagandone poi le conseguenze. Non solo. Pure il “karma” del sacerdote che tace ne pagherà le conseguenze, insieme ai fedeli e a tutta la Chiesa. Quindi, se i crimini commessi dalla Chiesa e dai fedeli durante i secoli della sua esistenza passata vengono “pagati” nei tempi successivi, perché meravigliarci della situazione attuale? La Chiesa non si salva dal suo karma (“se semini vento raccogli tempesta”) e quindi lo sta pagando con gli interessi, come diceva il Cristo. Che di cose occulte se ne intendeva…. Seppure in parte il karma viene scaricato da quella parte della Chiesa che si comporta “santamente” (sia come Gerarchia, sia come fedeli). E tra coloro che salvano la Chiesa mi piace ricordare che nella battaglia in prima linea c’è “STLUM CURIAE” con i suoi sostenitori. Lo dico poiché è una “realtà” dimostrata, che mi piace, e quindi ricordare, che nessuno può smentire. E che viene odiata sia da Mammona (che riempiva Notre Dame), che dal Clero, un tempo del “dissenso”, poi del “rinnovamento”, ed oggi a braccetto con Mammona. Ma, “tempo verrà…”, come diceva nei “Promessi Sposi” fra Cristoforo a don Rodrigo, che morì male, Quindi, dobbiamo avere fede nell’attesa di Colui che verrà a rimettere a posto le cose secondo Natura. Sia nella parte fisica, sia nella parte mentale, che in quella spirituale. Solo una grossa parte della Gerarchia pensa che dovrà passare la nottata e tutto si sistemerà naturalmente. E senza karma di mezzo… I pittori medievali avevano ragione a dipingere papi, cardinali, vescovi, parroci, presbiteri, frati, monache e fedeli che cadevano nell’inferno, portati già dai demoni. Solo che nell’inferno non c’è il fuoco, ma qualcosa di peggio. Come vedranno i gerarchi di Mammona al tempo debito “che verrà”… Per intanto mi lascio il sogno di potere ricordare un Papa “domenicano”, se ancora i Domenicani sono quelli del passato. Altrimenti, ciò che verrà sarà sempre meglio di quello che abbiamo oggi.