Gaza, Indagine sui Crimini di Guerra. Federazione Nazionale della Stampa, Inchiesta, 25 Novembre. Massacro a Beirut.

23 Novembre 2024 Pubblicato da 2 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione due elementi relativi a quanto sta accadendo in Medio Oriente, nella più totale impunità garantita a Israele. Il primo è questo articolo di RAI News:

 

Raid israeliani a Beirut, distrutto palazzo di 8 piani, 120 morti a Gaza nelle ultime 24 ore

Bombardamento su base Unifil: 4 soldati italiani feriti in maniera lieve. Onu: “Da 40 giorni soccorsi impossibili a nord di Gaza”.

Hamas: 44.176 morti il nuovo bilancio della guerra a Gaza, almeno 120 nelle ultime 48 ore

Il ministero della sanità del governo di Hamas a Gaza ha annunciato un nuovo bilancio di 44.176 morti nella striscia dall’inizio della guerra con Israele, più di un anno fa. Almeno 120 persone sono state uccise nelle ultime 48 ore, ha affermato in una nota, aggiungendo che 104.473 persone sono state ferite nella striscia di Gaza dall’inizio della guerra il 7 ottobre 2023.

Crosetto: “Assurdo equiparare Netanyahu con terroristi”

“La linea del Governo è quella di approfondire le motivazioni della sentenza che, a primo acchito, sembra una sentenza più politica che tecnica”. Così, a Napoli, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in merito al mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale su Benjamin Netanyahu. “Ma la cosa che ha colpito di più, e che io ho detto sin dal primo momento, è che abbiamo trovato inaccettabile e assurdo mettere sullo stesso piano i leader di un’organizzazione terroristica che ha attaccato innocenti con chi guida legittimamente uno stato democratico e si sta difendendo”, ha aggiunto.

La decisione dell’Aia 

Gavron: “Bibi? Comodo parlare di antisemitismo, vada in cella”

“Troppo comodo per Netanyahu respingere il mandato di arresto accusando il tribunale dell’Aiadi antisemitismo. Quel giudice non si è svegliato pensando ‘odio gli ebrei e voglio arrestare il loro premier'”. Così a Repubblica lo scrittore israeliano Assaf Gavron. “Appartengo alla maggioranza di israeliani che non vogliono più Netanyahu come primo ministro – aggiunge – Credo che faccia soltanto dei danni, non solo ai palestinesi, ma anche al nostro Paese. Ed è colpa sua se noi israeliani oggi veniamo visti in gran parte del mondo come una forza crudele. Per me, dunque, qualsiasi sviluppo che limita Netanyahu è positivo. Se un tribunale internazionale vuole arrestarlo, faccia pure”.   “Si è paragonato a Dreyfus. Ebbene, non mi dispiacerebbe se, come Dreyfus, per un po’ venisse rinchiuso da qualche parte. Non sono un esperto della definizione giuridica di genocidio. Da quello che vedo in televisione e sui giornali, certamente a Gaza l’esercito israeliano si è comportato in modo estremamente aggressivo ed è possibile che abbia commesso crimini di guerra. I dettagli di chi ha dato gli ordini, e quali ordini specifici sono stati dati, non li conosciamo: i procedimenti internazionali servono a scoprire anche questo. Tendo a non credere che si tratti di genocidio, perché genocidio significa il deliberato tentativo di fare scomparire un intero popolo. La guerra è una tragedia immane per i libanesi e per i palestinesi, ma anche per gli israeliani. In passato ero più ottimista che la guerra sarebbe finita presto. Ora temo che potrebbe durare fino a quando Netanyahu resterà a capo del governo, cioè fino alle prossime elezioni. Ma in due anni possono succedere ancora molte cose terribili”.

Almeno 6 morti in raid Israele su Khan Younis

Almeno sei persone, metà delle quali erano bambini e due donne, sono state uccise negli attacchi aerei lanciati dall’esercito israeliano nella città di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferiscono i giornalisti di Associated Press sul posto e il personale dell’ospedale Nasser. Dopo l’attacco, i giornalisti di AP hanno visto persone piangere su quello che sembrava essere il corpo senza vita di un uomo, e bambini insanguinati sono stati visti mentre si aiutavano l’un l’altro ad allontanarsi dalle macerie.

Raid sraeliani su Beirut, almeno 12 morti e 63 feriti

Si aggrava il bilancio delle vittime dei violenti attacchi notturni israeliani su Beirut, ora a 12 morti e 23 feriti. Lo riferisce il responsabile del centro di protezione civile di Bachoura, Hassan Yassine. Secondo il ministero della Salute libanese, le vittime sarebbero invece 11 – e non piu’ quattrpo – e i feriti 63, invece di una ventina, come riporta il quotidiano locale L’Orient Le Jour.   Un edificio di otto piani è stato completamente distrutto dai violenti attacchi israeliani su Basta el-Faouqa. I media israeliani parlano di un attacco contro un alto funzionario di Hezbollah. Si tratta del quarto attacco questa settimana in una zona centrale di Beirut.   Le operazioni di ricerca continuano a Basta el-Faouqa, nel cuore di Beirut. Secondo un soccorritore, sotto le macerie restano delle persone disperse. “Il cratere è molto, molto grande”, ha commentato un soldato libanese presente sulla scena. Il cratere è inaccessibile e invisibile alla stampa, protetto da un cordone di sicurezza.   Altri raid israeliani sono in corso nei sobborghi meridionali della capitale libanese, poco dopo l’ordine di evacuazione lanciato dall’Idf. Altre due persone sono state uccise e una ferita nell’attacco di droni israeliani che ha preso di mira quattro pescatori su una spiaggia a Tiro, nel sud del Libano. Gli uomini colpiti sarebbero originari del campo profughi palestinese di Rachidiye, abituati a recarsi su questa spiaggia ogni giorno.

Attacco di droni Israele su Tiro, morto un pescatore

Un attacco di droni lanciato dall’esercito israeliano ha ucciso una persona e ne ha ferita un’altra nella città portuale di Tiro, nel sud del Libano. L’agenzia  di stampa nazionale ha affermato che le persone uccise e ferite a Tiro erano pescatori. Un giornalista di Associated Press, che ha visto l’attacco da un hotel vicino che si affaccia sulla spiaggia, ha riferito di aver visto i pescatori sistemare le reti prima del raid e che sembravano entrambi giovani adolescenti.

Nuovo raid israeliano vicino università a Beirut

Un nuovo raid israeliano ha preso di mira stamane la periferia sud di Beirut, roccaforte di Hezbollah,  secondo quanto riferito dall’agenzia ufficiale libanese Ani. L’organo  di stampa parla di un “bombardamento feroce” sul quartiere di  al-Hadath, non lontano dall’Università. Il raid è stato preceduto da  un appello all’evacuazione dei civili nella zona da parte  dell’esercito israeliano.

 Media: “Almeno 11 morti in attacco Israele su Beirut”

Sono almeno 11 i morti e 33 i feriti nell’attacco lanciato dall’esercito israeliano sulla zona di Basta, nel centro di Beirut, capitale del Libano. Lo riferiscono fonti mediche ad Al-Arabiya. L’edificio di 8 piani preso di mira da 5 missili è completamente crollato. In precedenza l’ageNzia libanese Ani aveva riferito di un “orribile massacro” nel raid.

 Difesa civile Gaza, 19 morti in raid notturni israeliani

La difesa civile della Striscia di Gaza ha annunciato la morte di 19 persone, tra cui dei bambini, uccise durante attacchi notturni e sparatorie israeliane in diversi luoghi del territorio palestinese. Il portavoce della Protezione civile, Mahmoud Bassal, ha dichiarato che “19 palestinesi sono stati uccisi e piu’ di 40 altri feriti in tre massacri causati dagli attacchi aerei israeliani nella Striscia di Gaza tra mezzanotte e questa mattina” cosi’ come nell’incendio di carri armati a Rafah, nel sud.

Hamas: “19 morti in raid israeliani su Gaza, anche bimbi”

Almeno 19 persone, fra cui anche dei bambini, sono morte e almeno 40 sono rimaste ferite a causa di raid aerei notturni compiuti da Israele sulla Striscia di Gaza. Lo afferma la protezione civile di Gaza, espressione di Hamas.”Diciannove palestinesi sono stati uccisi e oltre 40 sono stati feriti in tre massacri provocati dagli attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza fra la mezzanotte e questa mattina”, oltre che per tiri d’artiglieria dell’Idf, afferma il portavoce della protezione civile, Mahmoud Bassal.

Media Libano su raid Beirut, “Massacro orribile”

L’agenzia di stampa libanese Ani definisce il raid israeliano su Beirut un “massacro orribile”, riferendo che l’esercito israeliano “ha completamente distrutto un edificio residenziale di otto piani, situato in via al-Ma’moun, nel quartiere di Basta, con cinque missili”. La stessa agenzia ufficiale denuncia un “numero elevato di morti e feriti”, almeno 4 morti e 32 feriti secondo un primo bilancio.   Secondo fonti di sicurezza, almeno quattro missili sono stati lanciati su Beirut, mentre diversi media locali ipotizzano che gli aerei che hanno effettuato gli attacchi abbiano lanciato dei “bunker buster”, munizioni che possono penetrare nel sottosuolo prima di esplodere.  Sul posto prosegue la rimozione delle macerie sul luogo del raid e le immagini documentano la disperazione dei residenti.     Inoltre, secondo il New York Times, che ha analizzato con esperti un video diffuso dall’esercito israeliano, gli aerei che il 27 settembre hanno bombardato il quartier generale di Hezbollah nella periferia sud di Beirut e causato la morte di Hassan Nasrallah, erano equipaggiati di almeno 15 bombe di una tonnellata, inclusa la BLU-109 di fabbricazione statunitense.

Raid israeliani a Beirut: “Molti morti e feriti”

Vi sarebbero “un gran numero di morti e feriti” nei raid israeliani di stanotte su Beirut, secondo soccorritori citati dall’agenzia statale Ani, in particolare tra le macerie di un edificio di 8 piani colpito da cinque missili nel quartiere di Basta. Vi sarebbero “un gran numero di morti e feriti” nei raid israeliani di stanotte su Beirut Libano: molteplici scioperi nel cuore di Beirut e sue periferie. Sul posto si è creato un grande cratere – a quanto riferito -e si scava tra le macerie. Non è stato comunque l’unico attacco sferrato nella notte dall’aeronautica israeliana, seppure il più grave. L’attacco ha danneggiato diversi edifici vicini e le ambulanze si sono riversate sul luogo del disastro. Sono intanto proseguiti  attacchi israeliani contro i sobborghi meridionali della capitale. Diversi edifici sono stati presi di mira, tracui due situati alla periferia sud di Beirut, nel settore densamente popolato di Chiyah di Ghobeiry, che ospita diversi centri commerciali, dopo gli ordini di evacuazione.

Raid su Beirut, media: “Obiettivo era ufficiale Hezbollah”

L’obiettivo del massiccio raid di questa notte su Beirut era l’alto ufficiale di Hezbollah, Talal Hamiya. Lo riferisce Times of Israel. Hamiya è stato nominato a capo della divisione operativa del gruppo terroristico dopo che Israele ha ucciso Ibrahim Aqil, il capo delle operazioni militari di Hezbollah in un attacco a Beirut il 20 settembre. Secondo l’emittente al-Manar di Hezbollah almeno quattro persone sono state uccise e 23 ferite nell’attacco avvenuto nel quartiere Basta della capitale e che ha apparentemente ha distrutto un edificio di otto piani e danneggiato molti altri nell’area.

Libano, cinque missili israeliani colpiscono Beirut

Almeno cinque missili sono stati lanciati in un attacco aereo verso il centro di Beirut. Lo riferiscono i media libanesi. L’attacco ha preso di mira il quartiere Basta. Poco prima testimoni di Afp avevano riferito di forti esplosioni nella capitale. La notizia viene riportata anche dai media israeliani che palano di quattro missili. Secondo i media libanesi un edificio sarebbe stato completamente distrutto. “La capitale Beirut si è svegliata con un terrificante massacro, con gli aerei israeliani che hanno completamente distrutto un edificio residenziale di otto piani usando cinque missili in Maamoun Street, nel quartiere di Basta”, hanno detto fonti all’Agenzia nazionale Ani.

Almeno quattro persone sono state uccise e 33 ferite in un apparente attacco israeliano nel centro di Beirut. Lo riporta la rete televisiva Al-Manar affiliata a Hezbollah, che cita le autorità sanitarie libanesi. La National News Agency, agenzia di stampa statale libanese, afferma che gli aerei da guerra israeliani “hanno completamente distrutto un edificio residenziale di otto piani con cinque missili” e hanno lasciato un cratere nel terreno. I giornalisti dell’AFP riferiscono di aver sentito almeno tre grandi esplosioni. Video non verificati pubblicati sui social media mostrano un’enorme colonna di fumo che si alza dal sito dell’apparente attacco israeliano. Times of Israel fa sapere che non ci sono commenti immediati da parte delle IDF sull’ultimo attacco, che arriva ore dopo che i jet da combattimento hanno effettuato due ondate di attacchi aerei sulla citta’ costiera di Tiro in Libano e ulteriori sortite nel sud del paese e sulla roccaforte di Hezbollah nel sud di Beirut la scorsa notte

 ***

Il secondo è un comunicato della Federazione Nazionale della Stampa Italiana:

Appuntamenti 21 Nov 2024

‘Gaza – Indagine sui crimini di guerra’: il 25 novembre in Fnsi la presentazione dell’inchiesta di Al Jazeera

 

L’appuntamento è alle 16:30 in sala Walter Tobagi (via delle Botteghe Oscure 54, Roma). La proiezione sarà aperta al pubblico ma con posti limitati.
Lunedì 25 novembre 2024 alle 16:30 nella sede della Federazione nazionale della Stampa italiana (via delle Botteghe Oscure 54, Roma) verrà proiettato “Gaza – Investigating war crimes in Gaza” (“Gaza – Indagine sui crimini di guerra”), il documentario d’inchiesta realizzato dall’unità investigativa di Al Jazeera che documenta i crimini di guerra commessi dall’esercito israeliano contro i civili palestinesi nel corso degli ultimi mesi.

Il film, pubblicato il 3 ottobre 2024, in occasione del primo anno di questa nuova fase del conflitto, mostra la brutalità delle azioni dell’Israel Defense Forces da una prospettiva inedita, e cioè quella degli stessi militari israeliani che riprendono e diffondono sui social media gli atti di distruzione, tortura, vandalismo, e umiliazione compiuti contro la popolazione indifesa. Un documento unico che potrebbe servire alla corte penale internazionale per istruire dei procedimenti a carico delle gerarchie militari israeliane.

L’evento, promosso da Articolo 21, l’associazione Amici di Roberto Morrione e dalla Fnsi, sarà arricchito dagli interventi di James Kleinfeld, giornalista dell’Al Jazeera Investigative Unit, ⁠Vittorio di Trapani, presidente dell’Fnsi, Giuseppe Giulietti, coordinatore di Articolo 21, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia, Mara Filippi Morrione, portavoce dell’associazione Amici di Roberto Morrione, Giulia Bosetti, giornalista d’inchiesta della Rai, Enzo Nucci, già inviato e corrispondente Rai, Elisa Marincola, giornalista di Report Rai 3 e portavoce di Articolo 21, Vincenzo Vita, ex parlamentare, giornalista e garante di Articolo 21, e ⁠Luigi Scarano, giornalista investigativo di Fanpage.it, che coordinerà l’evento.

La proiezione del documentario sarà in lingua inglese con sottotitoli in italiano, e sarà aperta al pubblico ma con posti limitati.

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