Feisbùc Censura Stilum Curiae ( e padre Joachim Heimerl…) perché Parla delle Assurde Scomuniche Bergogliane.

23 Novembre 2024 Pubblicato da 6 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Feisbùc nella sua versione censoria e sforbiciante di David Puente, Grande Fact Checker di Open e ora anche di Facebook Italia, oggi si è manifestato rimuovendo il post appena pubblicato di padre Heimerl, che riproduciamo qui sotto. Ovviamente abbiamo chiesto il riesame, ma ci sembra che gli algoritmi  e i soi disant cervelli dietro stiano perdendo viti e rotelle…E non si può parlare di Soros, e non si può parlare del WEF, e non si può parlare dei Rotschild e non si può parlare del Nuovo Ordine Mondiale…e di sicuro mi dimentico qualche altra proibizioneBuona lettura e diffusione.

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Assurdo: Francesco “Scomunica” i suoi Oppositori e così Abusa del suo Potere Papale. Joachim Heimerl.

23 Novembre 2024 Pubblicato da  Lascia il tuo commento

 

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, padre Joachim Heimerl, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sul comportamento di papa Bergoglio. Buona lettura e condivisione.

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Assurdo: Francesco “scomunica” i suoi oppositori e così abusa del suo potere papale.

Di p. Joachim Heimerl von Heimthal

 

 

Può il Papa scomunicare i suoi oppositori?

Se ora rispondi a questa domanda con un cenno della testa, vorrei dirti: no, ovviamente non gli è permesso farlo, e certamente non gli è permesso farlo solo per sbarazzarsi di critici impopolari.

Probabilmente ora obietterete che il Papa, in quanto successore di San Pietro, ha ricevuto da Cristo il potere di legare e sciogliere e può usarlo a suo piacimento.

Ma anche questo è un errore, perché Pietro ha ricevuto questa forza innanzitutto come forza positiva e non come forza negativa; In altre parole, fa sempre parte della sua missione pascere il gregge di Cristo e non serve in alcun modo a “escludere” nessuno da quel gregge.

Questo certamente non è il caso se non vi è apostasia, cioè se non si allontana dalla fede in Cristo, o – e questa sarebbe un’altra possibilità che potrebbe essere giustificata biblicamente – se non vi è alcun caso grave di fornicazione o di incesto (cfr. 1 Cor. 5, 5).

Ma c’è anche un’obiezione a questo, cioè che l’uno o l’altro si è separato dal gregge di Cristo, per esempio ha causato uno scisma, per esempio sostenendo che Francesco non è il papa legittimo. La persona, quindi, non apparterrebbe più alla comunità della Chiesa, e lo stesso Papa non farebbe altro che affermarlo imponendo la scomunica.

Ma anche qui starei attento, perché NESSUNO che condivide la fede della Chiesa può allo stesso tempo separarsene, nemmeno per una semplice opinione (non è altro) che Francesco non sia il Papa legittimo. Invece questa opinione è libera per tutti, e Francesco non è il primo papa a doversi confrontare con una simile opinione – giustificata o meno.

In altre parole, mettere in dubbio la legittimità di un singolo papa NON è ovviamente una forma di apostasia, NON un’eresia e NON uno scisma.

Ciò, invece, esisterebbe solo se qualcuno negasse l’autorità del papato nel suo insieme, cosa che i critici dell’attuale papa all’interno della Chiesa non fanno affatto. Al contrario: professano tutti pienamente la fede cattolica. Essi però – giustamente – respingono gli insegnamenti eterodossi dell’attuale Papa e mettono in dubbio anche la legittimità del suo pontificato, il che non è bello, ma non è certo un “crimine”, come piace sostenere a Roma.

Insomma: la “scomunica” non giustifica questo, e certamente ancor meno se si considera che lo stesso Francesco è ben lungi dal compiere scomuniche giustificate. Invece ha elevato ad alte cariche palesi eretici e spesso li ha onorati con la dignità cardinalizia. Egli ha benevolmente trascurato addirittura del tutto il  – vero -scisma dei vescovi tedeschi.

Solo questo dimostra che la scomunica non è un mezzo spirituale, ma puramente politico di questo Papa, che egli usa come meglio crede. – Purtroppo i Papi hanno sempre fatto così, trasformando alla fine la scomunica in una “gag ricorrente”.

È lo stesso con Francesco, che con le scomuniche dei suoi critici alla fine non fa altro che confermare tutti coloro che lo vedono come un ridicolo “dittatore” sulla cattedra di Pietro, come qualcuno che sogna ancora il sogno obsoleto dei papi, cioè il sogno dell’illimitatezza. Potrebbe.

Questo sogno indusse molti papi a ricorrere alla scomunica, solitamente abusando della loro autorità spirituale.

L’esempio più famoso è Gregorio VII, che scomunicò il re Enrico IV nel 1076.

Anche in questo caso si trattava della legittimità del Papa e, in particolare, del desiderio di Gregorio di affermarsi contro Enrico. L’obiettivo era quello di porre il potere del Papa al di sopra di quello del (futuro) Imperatore Romano, e questo funzionò almeno in questa unica occasione: Enrico IV si pentì pubblicamente a Canossa nel 1077, e Gregorio lo liberò a malincuore dal bando.

Nel corso dell’Alto Medioevo, i papi applicarono questa pratica sempre più spesso, anche se con sempre meno successo. La scomunica divenne presto un’arma spuntata a cui nessuno si sottrasse, degradando i papi a zimbello. Quasi nessun re fu risparmiato dal bando e quasi nessuno se ne preoccupò.

Oggi non è diverso, e nel migliore dei casi gli iperpapalisti prendono sul serio le azioni punitive arbitrarie di Francesco. Per tutti gli altri, invece, sono al massimo come una scommessa all’ippodromo.

Nel frattempo, non c’è più bisogno di dubitare della legittimità di Francesco per essere puniti in modo estensivo da lui. È sufficiente professare la fede della Chiesa (e non la fede privata del Papa) per incorrere in una sanzione corrispondente. Questo può significare “rimozione” dall’ufficio di vescovo e sacerdote e/o scomunica.
Di esempi ce ne sono a sufficienza, e nel frattempo si è portati a considerare le persone colpite come profeti che, come tutti i profeti, subiscono persecuzioni, o come martiri senza sangue.

È un paradosso, ma sotto Francesco la “scomunica” è diventata una sorta di sigillo di approvazione per i cattolici integerrimi. L’arcivescovo Viganò, ad esempio, ha definito la sua come un “onore”, non suscitando obiezioni ma un silenzio fin troppo eloquente.

Ma sia come sia: “scomunicare” i credenti è sempre stata un’idea assurda, e probabilmente c’è voluto un assurdo pontificato per rendersene conto.

Probabilmente starete pensando che sarò sicuramente il prossimo ad essere colpito da questa sanzione del Papa. Ma state tranquilli, non è questo il punto. Se Francesco resterà papa ancora a lungo, un giorno si parlerà solo di chi non ha ancora scomunicato e, se fossi in voi, diffiderei di queste persone, soprattutto se sono “cardinali”.

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6 commenti

  • Rolando ha detto:

    Stupenda questa affermazione dell’autore:

    “Questo sogno indusse molti papi a ricorrere alla scomunica, solitamente abusando della loro autorità spirituale.”

    L’efficacia pratica, concreta e materiale della scomunica inizia quando una Chiesa, tra le tante, viene sponsorizzata agli interessi del Potere Politico imperiale di Costantino Magno.
    Non per niente il relativo “Credo” è da allora chiamato anche simbolo cistantiniano.
    È da qui che abbiamo la documentazione storica di tutte le eresie, cioè scuole cristiane di dottrine in atto, che vengono elencate come “erotiche e sismatiche” se non si sottomettono a Roma.
    E così è stato fino all’apice del Potere Spirituale col Concilio Vaticano Primo, da cui sono partite le ultime infuocate, ma sempre meno scottanti scintille!
    Adesso le scomuniche si ritorcono sulla presunta Unità della Chiesa stessa da cui partono. E partono proprio da Roma, da quella Roma che non godendo più del medesimo materiale, concreto potere, con tale mezzo si autolacera definitivamente svelando la mancanza di deontologia pratica di quel Cristo che predica come medico delle anime nostre.
    A meno che Cristo non centri proprio per niente perché mal servito e tradito dall’arrivismo presuntuoso in fatto di Verità, proprio quella che dovrebbe renderci liberi per Gesù Cristo.

  • Carlo ha detto:

    Essere scomunicato da Berggy è stato il più alto onore della mia vita. Ringrazio a Dio onnipotente e misericordioso per questa grazia immeritata.

    • Rolando ha detto:

      Caro Carlo, con le tue stesse parole, espressione della tua esperienza personale di uomo di Fede e credente, confermi e testimoni quanto le scomuniche siano utili per avvicinarci ancor più al Cristo, via, verità e vita.
      Nolite timere. Non abbiate paura, grida il Cristo!
      Però, non essere formalmente scomunicati, ma credere ciò che il Buon Spirito di Dio soffia gratuitamente e liberamente in ciascuno, lasciando che gli “altri” predichino, è senz’altro situazione più “pia”, “devota”, “libera”, cioè “unica” come unico e diverso è l’amore che ciascun figlio sente per il Padre di Tutto.

  • giovanni ha detto:

    Penso sia abbastanza vicino il tempo in cui verra tolta finanche la facolta’ di ragionare sull’ opera del potere. San Michele Arcangelo spazza via padrone e degni servi.

    • Rolando ha detto:

      San Michel Arcangelo spazza via, non scomunica!
      E terribilmente grida alla spazzatura orgogliosa che attenta al suo angelico naso: Chi è come Dio?!!!
      Confondendo, forse non abbastanza, i presuntuosi e vanitosi che, attaccati ad una dottrina, sono sicuri superbamente, pardòn!, umilmente di saper Chi È.

  • Mario ha detto:

    Caro Tosatti, il suo sito è stato “down” dal 9 novembre, apparendo e scomparendo. Forse c’è qualche altra manina che le manovra contro, oltre a fb. Ma di chi?

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