La Storica Anna Foa: Is*aele si Sta Suicid*ndo, dal Punto di Vista Militare, Politico, Morale ed Etico.
10 Ottobre 2024
Pubblicato da Marco Tosatti
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questa breve intervista della storica Anna Foa sulle implicazioni morali di quanto sta accadendo a Gaza e in Cisgiordania, e sul silenzio, o la complicità di un’ampia parte – fortunatamente non tutta – della comunità ebraica.
Sono osservazioni in cui molti – a cominciare da chi scrive – può riconoscersi, stupito dallo tsunami di indifferenza alle sofferenze degli innocenti, alle ragioni storiche de “L’Altro”, al doppiopesismo imperante, e last but not least, al servilismo di gran parte della stampa. Buona lettura e diffusione.
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“Israele si sta suicidando da tanti punti di vista: certamente militare e politico, perché non si possono avere tutti questi fronti di guerra aperti. Ma anche dal punto di vista politico interno e soprattutto dal punto di vista morale ed etico, perché in Israele, tra l’altro, c’è una sorta di incapacità di empatia nei confronti dei morti a Gaza, che deriva sicuramente dal terribile trauma del 7 ottobre”. Sono le parole pronunciate da Anna Foa, autrice del saggio “Il suicidio di Israele” (Ed. Laterza) e studiosa della storia degli ebrei. Figlia della partigiana Lisetta Giuia e del politico e intellettuale antifascista Vittorio Foa, la storica si è convertita all’ebraismo in età adulta.
“Il 7 ottobre – spiega – ha creato una sorta di suicidio morale che riguarda non solo l’aspetto culturale, ma anche etico. È come se ci fosse un abisso in cui Israele sta precipitando. E io non ho scritto questo libro certamente per augurare questo suicidio, come si dice nel mondo ebraico più filo- Netanyahu, ma perché, denunciando le cose, spero sempre che questo suicidio si arresti e che in Europa si riesca a capire un po’ di più di questa situazione”.
“Ma lei non teme di essere molto criticata dalla sua stessa comunità?”, chiede la conduttrice Lilli Gruber.
“Sono così vecchia che non mi importa più essere criticata – risponde sorridendo la storica – Anzi, forse sarebbe un bene se ci fosse un dibattito. La cosa che mi fa paura è che non c’è dibattito nel mondo comunitario ebreo. Credo che solo la diaspora americana si stia muovendo un po’. Certo, ci sono delle opposizioni tra gli ebrei europei e italiani ma sono minoranze ma anche qui c’è un blocco dovuto al trauma del 7 ottobre. Si ha paura di insistere troppo contro Israele, si ha paura di fare una critica molto feroce, che invece va fatta, contro Netanyahu e i suoi ministri, ma soprattutto contro questa idea di arrivare alla grande Israele annettendo la Cisgiordania”.
E conclude: “Di fatto stanno cercando di annettere la Cisgiordania, dove ci sono non solo coloni ma anche soldati. E ogni giorno c’è un bombardamento. Tutto questo va denunciato ma si ha paura che denunciare un paese la cui esistenza si teme possa aiutare il suo suicidio e non fermarlo“.
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Tag: anna foa, cisgiorania, gaza, israele, La7
Categoria: Generale
gaza è una città costruita dal faraone Tuthmosi 3 nel 14 secolo AC e rasa al suolo da Alessandro magno, nell’avanzata verso l’Egitto, per non aver pagato il pizzo e stessa fine fece Tiro mentre Damasco,Arad,Biblos,Sidone,Dor e Ashod pagarono e si salvarono.Di Gerusalemme non c’è traccia.