Bergoglio Sa Volare ma non Sa Votare. E sull’Aborto-Dem non la Dice Tutta…Mastro Titta.
16 Settembre 2024
9 CommentiMarco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, Mastro Titta, a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione queste riflessioni ironiche sul papa viaggiatore. Buona lettura e condivisione.
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MASTRO TITTA: BERGOGLIO SA VOLARE MA NON SA VOTARE
Quando Bergoglio fu spedito a Bonn per il dottorato su Romano Guardini non si presentò nemmeno in università. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Passava il suo tempo in aeroporto, raccontò poi, “a guardare gli aerei che tornavano in Argentina”. Benché da papa in Argentina non sia mai tornato (il mate de coca glielo portano, consegnano anche bambini in cenere, ma ne riparleremo), ogni volta che poggia lo zampone sulla scaletta di un aereo nel suo cervello non completamente formato accade qualcosa.
Per capire cosa, bisogna osservare attentamente la carlinga dell’aereo nella prospettiva di Francis il papa parlante: un lungo angusto sfintere con lui medesimo collocato in senso contrario a quello di espulsione (un tappo intestinale?, una supposta?, una pompa da clistere?, altro?) mentre le testoline dei giornalisti punteggiano la situazione formando una massa grigio-marrone anodina, e lui che parla, parla, parla nel gigantesco e candido deretano volante dal quale nessuno può evacuare se non calpestando il papa. C’è qualcosa di freudiano. Di più: c’è qualcosa di bergogliano.
Lui si piazza lì, occlusivo: è il catéchon che impedisce al male di abbattersi sul mondo dall’alto disperdendosi senza attecchire, al massimo concimando qualche campo di provincia o dissolvendosi in mare aperto. Bergoglio combatte il fuoco col fuoco, tiene il male a fermentare in quota: una volta a terra, questo può defluire secondo la propria natura ctonia e gassosa. La parola del papa si diffonde a spaglio morbida e calda, nutrimento stravolto e snaturato. Bergoglio sa volare alto, ma è dal basso che asperge i fedeli con la materia.
Sa volare ma non sa votare. Sulle elezioni americane, durante il volo di ritorno dal suo lungo viaggio orientale si è prodotto in un volo pindarico sghembo affermando che entrambi i candidati, Trump e Harris, sono “contro la vita”.
Chi votare? Boh, non so, fate voi, ma andate a votare.
Lui non lo farà perché non è statunitense, precisa, ma la “morale politica” impone di votare. Non è chiaro come Trump, responsabile delle nomine alla Corte Suprema che hanno fatto decadere il Moloch abortivo della Roe vs Wade e che non ha fatto nemmeno un quartino di guerra, sia “contro la vita”, mentre la Harris e i suoi mentori si sono prodotti in una gigantesca campagna quasi militare fra aborti, guerra e sterilizzazioni di massa – questo è la transizione di genere, giovani amici – hanno promosso la morte ventre a terra.
In realtà Bergoglio mettendo sullo stesso piano Trump – che “non è cristiano” a suo dire – ed Harris ha dato un’indicazione precisa a favore di Harris. Sia perché Trump è un brutto sovranista, sia perché mentendo circa l’essere contro la vita del puzzone, è chiaro che i suoi favori vadano ad Harris, anche se non può dirlo apertamente. Quando Bergoglio viene colto da attacchi di afasia – come sulla comunione ai divorziati e ai protestanti – che ne stroncano l’istintiva logorrea, potete star tranquilli che l’indicazione sia una e una soltanto: quella favorevole a Barabba.
Sempre in attesa che, oltre a spifferare sul conclave che elesse Ratzinger al Soglio grazie ai maneggi del porteño medesimo che sventò addirittura un sabotaggio ai danni del futuro Benedetto XVI, ci spieghi un giorno se e come hanno votato ed eletto lui. Se lo hanno votato. Se lo hanno eletto.
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Tag: harris, papa, titta, trump
Categoria: Generale
Un candidato è peggio dell’altro (affermazione volutamente senza indicazione di genere). Ma uno è neno peggio… è matematica…
La questione, però, è anche questa (e mi pare che proprio il Papà anni addietro l’avesse ricordato, ma correggetemi se sbaglio): non è lecito scegliete il male minore. Scegliere, cioè, tra due mali.
Trump, come del resto il suo vice J.D. Vance, si sta mostrando davvero contrario alla vita, tanto da creare seri problemi di coscienza ai cattolici americani che saranno chiamati alle urne a novembre; come potrebbe definire, Sig. Mastro Titta, l’approvazione incondizionata dell’uso delle pillole abortive, segnatamente il Mifepristone, e la sua distribuzione a carico del Governo, se non come un essere Pro-Choice e non Pro-Life? Il voltafaccia è talmente effettivo rispetto alle posizioni tenute in passato da aver gettato nello sconcerto i cattolici USA a soli due mesi dal voto, lasciandoli esterefatti al punto da non riuscire nemmeno a spiegarselo, come parimenti inspiegabili sono le posizioni assolutamente allineate al sostegno dell’agenda LGBTQ+ e omosessualista, fatte proprie da Trump come dichiarato per bocca di Melania in un video appositamente preparato e diffuso già da tempo. Quanto ora sia Pro-Life il Sig. Trump lo si può ben vedere dagli interventi di diversi veri esponenti Pro-Life, come Lila Rose e Michael Matt, al suo riguardo. Certo con questo non voglio dire che la catastrofica e inqualificabile Harris sia votabile, voglio solo chiarire che quanto detto da Bergoglio riguardo alle posizioni di Trump non è sbagliato e pone un enorme dilemma alla coscienza di chi dovrà votare. Poi sono assolutamente con lei, Mastro Titta, quando afferma che, in definitiva, si sia trattato di un endorsement sfacciatissimo di Bergoglio alla Harris, un qualcosa del tipo: se pensavate di votare Trump in quanto Pro-Life a differenza della Harris, ebbene sappiate che nemmeno Trump lo è, quindi votate la Harris perchè a questo punto riguardo alla questione Pro-Life/Pro-choice sono uguali, ma la Harris è quella che va bene a me su tutto il resto. E, aggiungo io, il fatto che la Harris sia la scelta di Bergoglio non stupisce affatto e dice molte molte cose…
Bergoglio è antipapa
Nella mia zona ha destato molto scalpore il triplice omicidio di padre, madre e fratellino da parte di un adolescente apparentemente tranquillo e con profitto negli studi.
Tra quanti si sono interrogati su questa tragica vicenda, c’è anche la mia parrocchia.
Però non c’è traccia di una riflessione sul male oscuro, sul Male in quanto tale e sulla possibilità di finirci terribilmente a contatto avendone escluso la presenza.
Non c’è traccia di una preghiera di intercessione, ricorrendo ai santi, agli angeli o a Maria addolorata.
Per parlare dell’accaduto ci si è affidati alla serata con lo/la psicoterapeuta, messa lì senza un pre, né un post.
Evidentemente è lui/lei la soluzione. Ci spiega un disagio ed indica come risolvero: unendoci, per educare meglio.
Ad oggi non c’è traccia della possibilità di ricevere da Dio la Grazia necessaria per attraversare queste terribili croci (non c’è stata nemmeno traccia di adorazione nella festa della santa croce).
Ma allora in nome di chi ci uniamo?
Facile, sembrerebbe: della fede!
Ma di quale fede, se non sembra più utile a niente?
Anzi: Gesù o un altra fede è tutto lo stesso. Contiamo noi adesso. Uniti nell’educare… Ma come? Dicendo cosa? Che l’aborto è un crimine o no? Che certe cose ormai ritenute abituali sono un peccato o no? A che genere di famiglia educhiamo, se non è più sicuro nemmeno il genere?
Dunque, Gesù (adorarlo e pregarlo) è tempo perso.
Lo psicologo e il terapeuta ci dicono di unirci per educare, ma la fede che abbiamo è annacquatissima.
La Grazia, la Madonna e l’angelo custode sono demodé.
I sacramenti, beh dai, esserci o non esserci è uguale.
Il peccato non c’è, il diavolo e l’inferno neppure.
Però noi “facciamo comunità”, siamo fratelli e sorelle.
Colmeremo un vuoto di senso con il vuoto di senso?
Saremo capaci di nuotare nel mare tempestoso perché allenati al salvamento, con la protezione civile? Insegneremo a non ammazzare chi detestiamo perché ce lo spiega Freud che è arrivato a detestare se stesso?
Continueremo a considerare poveri quelli senza mezzi economici, mentre siamo diventati indigenti sull’essenziale dell’essere umani e non ci accorgiamo dell’abisso in cui precipitano anche i più apparentemente sani? Ci salveremo nuotando più forte e stringendoci a coorte, chiamati dal politically correct?
Il Bergoglio scarso di studi e di dottrina è paradigmatico di un credere in modo scollegato dalla croce del Redentore e dall’esperienza riparatrice della Corredentrice. Insegue pace e sicurezza al modo del mondo, non capendo che è un’illusione, anzi che chi sta illudendoci da noi vuole proprio questo: il perderci.
Scusa vuoi incolpare Bergoglio pure della strage di Paderno? Perché non includere anche Cogne e Novi Ligure? Suvvia…..
Quando manca l’acume si fanno letture tendenziose.
Lettura sbagliata: anzitutto il papa avrebbe potuto ricordare che anche Trump si è venduto all’abortismo e quindi non si distingue qualitativamente dalla Harris (ma sono quantitativamente). Seconda cosa: quando parla del progetto di Trump (che ha promesso una “deportazione”) ha parlato di cattiveria, mentre nel parlare della Harris ha parlato di omicidio.
Se ha fatto un endorsement, non lo ha certo fatto alla Harris.
Vero. E invece di indugiare su Bergoglio chiederei a Mons. Viganò un’ opinione su colui che cerca aveva presentato come un figlio della luce….