La Piscina di Betzaetà, e l’Angelo Scomparso nella Bibbia 2008. Investigatore Biblico.

9 Settembre 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Investigatore Biblico, a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione questo articolo. Buona lettura e diffusione.

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Indizio n. 217: “CLAMOROSO! La Bibbia CEI 2008 e la Nuova Vulgata hanno soppresso completamente un versetto del Vangelo di Giovanni. Ma per quanto tempo si dovrà andare avanti con una Bibbia errata e monca?  ” di INVESTIGATORE BIBLICO

Man mano che studio la Bibbia trovo sempre più particolari raccapriccianti. Non solo errori, ma vere e proprie “omissioni” del Testo Sacro. Come in questo caso. Un versetto completamente cancellato dalla versione Cei 2008 e dalla Nuova Vulgata (1979) nel Vangelo di Giovanni (Gv 5,4). Ho scoperto che la Nuova Vulgata ha omesso almeno una ventina di versetti, se non di più, dai testi originali. Oggi analizzeremo questo che riguarda anche la Bibbia CEI 2008,  ma non (meno male) la 74.

Andiamo a vederlo subito.

CEI 74: “Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l’acqua; il primo ad entrarvi dopo l’agitazione dell’acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto” (Gv 5,4)

Vulgata: “Angelus autem Domini descendebat secundum tempus in piscinam, et movebatur aqua. Et qui prior descendisset in piscinam post motionem aquæ, sanus fiebat a quacumque detinebatur infirmitate”  (Gv 5,4)

Martini : « Imperocché l’Angelo del Signore in un certo tempo scendeva nella piscina, e l’acqua era agitata. E chiunque fosse stato il primo a scendere nella piscina dopo il movimento dell’acqua, restava sano, qualunque fosse la malattia, dalla quale era detenuto” (Gv 5,4)

Ricciotti: “Poichè l’Angelo del Signore discendeva di tempo in tempo, nella piscina e l’acqua si agitava: allora il primo che s’immergeva, dopo il movimento dell’acqua, veniva guarito da qualsiasi infermità che avesse” (Gv 5,4)

Nuova Vulgata: “NON PERVENUTO” (Gv 5,4)

CEI 2008: “NON PERVENUTO” (Gv 5,4)

Per quanto riguarda il testo greco occorre fare una precisazione. Il versetto in questione compare nel codice Alessandrino, ma non compare nel codice Sinaitico, nel codice Vaticano e nel codice di Efrem.  Tenete presente però che i codici Sinaitico, Vaticano, e di Efrem, sono considerati con “lacune”, quindi significa che mancano alcune parti.

Il più completo rimane quello Alessandrino. Per cui a mio modesto parere quello fa testo e non gli altri.

Se un versetto manca in un codice perché quel codice ci è pervenuto incompleto, non significa che il versetto non debba essere considerato. Io credo che i neotraduttori abbiano un po’ giocato con questo fatto dei codici, omettendo ciò che volevano omettere.

Il versetto di Gv 5,4 ha invece una valenza importantissima. Perchè parla di un Angelo, che aveva l’ordine da Dio di guarire gli infermi. E non è una barzelletta. Forse qualcuno ha potuto pensare che si trattasse di superstizione. Ma così non è. Basta leggersi il libro di Tobia e studiare l’Arcangelo San Raffaele (medicina di Dio).

Gli angeli hanno un potere che è dato da Dio stesso. Questo ci insegna la Chiesa. Perché dunque non leggere anche questo versetto? E magari approfittare per fare una breve catechesi sugli angeli? Infatti il brano in questione viene letto spesso alla Messa Domenicale e anche feriale. Oggi non viene più letto perché è stato completamente cancellato. Perché i Lezionari  ufficiali seguono naturalmente l’edizione della  Bibbia Cei 2008.

Dunque la mia domanda è questa: come mai fino al 2008 questo versetto andava bene e poi hanno deciso di cancellarlo dal testo ufficiale?

E’ o non è una follia? Cioè: fino al 2008 quel versetto era Parola di Dio, adesso non lo è più? E chi lo ha deciso questo? Sempre quelle famose persone di cui parlava il Cardinal Betori (Indizio n. 212: “CLAMOROSO: ho scoperto qual è stato il criterio della nuova disastrosa  (ed errata) traduzione del Padre Nostro e di tutta la Bibbia CEI 2008. Con una domanda al Cardinal Giuseppe Betori.” di Investigatore Biblico – Investigatore Biblico (wordpress.com))? Per andare incontro al “desiderio di molti”?

Ma non è assurdo tutto questo? Il Concilio di Trento ha stabilito che la Vulgata di San Girolamo è la traduzione della Bibbia ufficiale della Chiesa Cattolica. Fino a prova contraria San Girolamo quel versetto lo ha messo. Quindi resta Parola di Dio. E noi non siamo nessuno per cancellarlo. Questa è l’unica verità.

Investigatore Biblico

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66 commenti

  • Rolando ha detto:

    La TORÀH e la LXX non dicono che è una donna (femminile) a schiacciare la testa del serpente. Ma un
    MASCHIO. (Al maschile “seme” sperma spermatos). “AYTOS SOY TERESEI KEFALEN (LXX in perfetto
    accordo col maschile di Genesi 3,15 della Toràh). Sarà San Girolamo con la sua Vulgata che tradurrà
    al femminile “ipsa” in perfetta falsità col maschile ebraico e col maschile AYTOS greco. Come ha
    promesso ad Abramo ed alla sua discendenza. Ma siccome quel Dio ha voluto conquistare Roma,
    allora ha cominciato a parlare anche latino, ma è incappato in un vistoso errore di genere in
    traduzione. Capita! E pensare che a causa di questo Dio, che non voleva essere “panteizzato”, tutto
    il suo popolo del Patto era ” in odio al genere umano” come Storia amaramente documenta. Ma
    poi verrà il genio di un cittadino romano di Tarso, ebreo ma ben ellenizzato.

    • Rolando ha detto:

      Inoltre la LXX scrive:
      “Kai su tereseis autou pternan”
      E tu tenteranno il tallone di lui (maschile). Non dice di lei.
      “Esso schiaccierà te testa e tu soffierai lui tallone”: così il testo ebraico massoretico di San Pietroburgo del 1008 d. C. di cui non ci sarebbe bisogno perché il maschile del tallone e della testa di lui che sarà schiacciata da un maschio è documentato nei testi rinvenuti a Qunram e risalenti a prima di Cristo.

  • Adriana 1 ha detto:

    …Quanto a Bar-Jona o Barjona, non amo l’agiografia che se ne fatta fin dai primi secoli.

  • Adriana 1 ha detto:

    CARO ROLANDO,
    continua… possiamo pensare, come Empedocle, che l’Amore concentri e immobilizzi tutto il reale ( terreno ed ultraterreno ), mentre è l’Odio che, frammentandolo, gli permette il “movimento”, la “mutazione” collegata a ogni tipo di “progresso” storico e morale ( compreso quello del Cristianesimo ), se anche in esso pare vigère il ” panta rei”
    eracliteo. Due forze, quindi, altrettanto presenti e importanti che si prestano al flusso dell’alternanza.

    • Adriana 1 ha detto:

      …(continua) e saremmo solo a due passi da Isaia, 45,7 e dal dialogo ultraterrestre in Giobbe.

      • Rolando ha detto:

        Cara Adriana1.
        PARE.
        Sta di fatto che Dio non si fa conoscere così come un uomo non può bagnarsi due volte nello stesso fiume!

      • Rolando ha detto:

        Inoltre, cara Adriana, come disse una volta in una lezione, cui ero presente, Luca Cavalli-Sforza: “Non si finisce mai di conoscere ed ipotizzare. Ed a me spiace morire solo per questo motivo”, la questione del cambiamento di nome a Simone bar-jona, in Mt, in “pietra” mi sa molto ostica. Dillo poi all’Ortodossia cristiana orientale. Athos caro!
        Non perché non ci fosse una pietra angolare nel popolo d’Israele, e quindi nelle loro scritture, scartata dai costruttori d’angolo, piuttosto perché ogni popolo fedele costruiva in pietra i templi del Dio e talvolta qualcuno poteva anche servirsi di quella pietra scartata per il suo altro Dio. E vince il più forte. D’altronde non sta scritto in Deuteronomio: Quale popolo, Israele, ha il suo ELOHIM così vicino a te come tu hai me?.
        E qual è il Dio più sublime se non quello che ricercava la sapienza greca ed Orientale del “Padre universale di tutti gli uomini” e del “Signore del Cielo”, ecc…
        La verità di questo Dio non si impone bruciando libri, copiando, tagliando lingue, istituendo Dittature della Verità. Cercando Potere. Paventando ostacoli -katekon- alla sua manifestazione.
        E c’è da dire che il concetto di Divinità della sapienza greca oltre ad essere un concetto di Provvidenza [Pronoia] per tutti gli uomini, lasciava perfettamente liberi gli uomini nell’elaborazione politica delle loro leggi, così come gli dei avevano le proprie. Grave delitto umano contro gli dei era solo l’empietà. Per questo non conoscevano Dio sconfitto, ma solo Dei da venerare e portare con sé come fa il pio Enea con anche Anchise sulle spalle.
        Ma ha forse il cristianesimo abolito gli dei? Li ha semplicemente trasformati in dèmoni. Neppure ELOHIM YHWH è arrivato a tanto. Ed Isaia 45,7 ne è lampante conferma. Quelli che il salmo prende in giro sono solo le rappresentazioni in pietra ed immagini!
        Quel Dio che gli Egizi, nella 53ma riga del testo greco della Stele di Rosetta magnificano ed adorano è “una buona e bella manifestazione” in noi uomini.

  • Adriana 1 ha detto:

    Caro Rolando,
    inoltre, in Atti 21,8, il passo su Filippo del VI-VII sec. d.C. con la sparizione e spostamento di Filippo mi fa pensare agli analoghi fenomeni di cui si narra fosse stato protagonista Apollonio di Tiana, sottraendosi in Roma al giudizio di Domiziano per comparire sano e salvo a Pozzuoli.

  • Rolando ha detto:

    All’investigatore biblico vorrei dire.
    Di tutto quello che è stato messo in stampa dopo la sua invenzione, tutto da un certo punto di vista è relativo: traduzioni, omissioni, reintroduzioni e quant’altro, lavoro della CEI compreso.
    Mi ha però colpito questo tuo passo:

    “Tenete presente però che i codici Sinaitico, Vaticano, e di Efrem, sono considerati con “lacune”, quindi significa che mancano alcune parti.
    Il più completo rimane quello Alessandrino. Per cui a mio modesto parere quello fa testo e non gli altri.”

    Mi ha sbalordito questo tuo “sono considerati” ed immensamente di più il senso che tu mi sembri dare alla parola “lacune” che virgoletti.
    Meno male che dici “a mio modesto parere”.
    Tutti i codici sono di estrema importanza storica e documentale così come si presentano. Raschiature e riscritture di prima, seconda o terza mano comprese. Palinsesti compresi. Nonché I papiri. Ecc…
    Dal più antico al più recente.
    Ecc… ecc… kai ta alla.

  • Rolando ha detto:

    A proposito di “piccole banali interiorità” da spavento che qualcuno in questa pagina del sito ha postato, mi è sorta anche dalla mia piccola banale interiorità ispirata proprio dal paragrafo 242 del Catechismo della Chiesa Cattolica (pag.84, II colonna dell’edizione paolina 2017) una domanda.
    Recita il Catechismo: “Sulla loro scia, seguendo la Tradizione apostolica, la Chiesa nel 325 ecc….”.
    Mi chiedo: quale Tradizione apostolica?, visto che Agostino, in questo stesso secolo enumera e documenta la storia pregressa di ben LXXXVIII (88) confessioni del credo sul “fatto-Gesù”, senza citare altri testimoni ben prima di lui.
    Che dire allora del versetto 37 del capitolo 8 di Atti degli Apostoli riportato per la prima volta dal codex Laudianus 35 in sigla E (con una a in esponente) o anche E (con un 2 in basso) del VI-inizioVII secolo. Prima testimonianza scritta più antica esistente!
    Quale Tradizione apostolica?

    • Adriana 1 ha detto:

      👌 caro Rolando,
      vai a toccare la piaga- non di Cristo, ma dell’Istituzione-.
      E’ molto interessante: un po’ come con la faccenda della
      “donazione di Costantino” -falso credita et ementita…
      Un’autopromozione.

      • Rolando ha detto:

        Ma c’è di più e curioso, Adriana cara.
        Lettere greche maiuscole tratte dal codice Vaticano Gr 1209, Roma e ritrascritte tali quali:
        “..ΦΙΛΙΠΠΟΥΤΟΥΕΥΑΓΓΕΛΙΣΤΟΥ..”Αττι 21,8. Dicono: “DI FILIPPO L’EVANGELISTA”.
        E si conosce anche un “Vangelo di Filippo” (CG II, sec.III Papiry in the Coptic Museum at Old Cairo).
        Contiene questo passo (47):
        “Gli apostoli prima di noi, lo chiamavano così: Gesù il Nazoreo Messia; cioè Gesù, il Nazoreo, il Cristo. L’ultimo nome è il Cristo; il primo è Gesù. Quello di mezzo è il Nazoreo. Messia ha due sensi: il Cristo è il misurato. Gesù in ebraico significa la redenzione; Nazara la verità. Il Nazoreo dunque è quello della verità…”.
        E ciò conferma Giudici (Neevim traditi da Mt2,23) ed Isaia del codice Rehdigeranus che ci mette sulla strada dell’autentico significato: un autentico consacrato NZR nazireo è un uomo della verità, cioè della Fedeltà al Patto tra YHWH ed Israele/Giacobbe.
        Quindi il NT testimonia anche di altri evangelisti che probabilmente non sono stati solo evangelizzatori a parole, ma hanno scritto alla stregua dei 4 scelti perché 4 sono i punti cardinali secondo il furbo Sant’Ilario di
        Poitiers che inventa questa bella trovata e che conferma storicamente che si tratta di scelta tra la vasta Tradizione apostolica!

        • Adriana 1 ha detto:

          Caro Rolando,
          grazie per questi dati ricchi di significato. Ne prendo nota, come anche delle tue altre interessantissime informazioni.
          Questi documenti rappresentano, per così dire, l’epidermide di un organismo- e di un’organizzazione- assai complesso e, ancora, in massima parte insondato.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Caro FRITZ,

    tu affermi con perentoria sicumera rivolgendoti a GRABRIELE/GABRI:

    “Il tuo io è così pieno della tua piccola banale interiorità etc. etc.”

    Cadi così nel “banale”, diffusissimo errore (fariseo) di scagliarti con livore sull’io degli altri.

    Ma quand’è che cominci ad esaminare il TUO io? O t’illudi di non averne bisogno?

  • Rolando ha detto:

    “non siete capaci di amore”.
    In realtà FRITZ, qui, non centrano le persone ma gli argomenti. E lo sottolineo sulla base del monito di Gesù: con quel giudizio con cui giudicate, sarete giudicati. Chiedi pertanto al Signore di aumentare la “tua fede
    Non solo, ma anche con l’aureo libretto “L’imitazione di Cristo”, tanto caro a fondamentalisti e tradizionalisti integrali: “NON VOLER SAPERE CHI L’HA DETTO MA PONI MENTE A CIÒ CHE È DETTO”.

  • Rolando ha detto:

    Gentile dott. Marco Tosatti perché presenti così l’articolo:
    “Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Investigatore Biblico, a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione questo articolo. Buona lettura e diffusione.”?
    Premetto che anche nei vangeli si può cogliere la distinzione tra “inimici” e “hostes”, tuttavia quando apro le pagine del tuo sito io mi sento “amico” non certo nemico e nen che meno ostile. Come in una famiglia.
    Innanzitutto perché non si è mai finito di apprendere e non ho finalità di conversione alcuna, percui sempre ci può essere qualcosa di nuovo da imparare e poi perché trovo curioso conoscere come altri la pensano oggi circa gli argomenti trattati ed il credo che li supporta. Io mi sento tanto amico. L’amico non ama sconfiggere l’amico se non per gioco.
    Lo dice anche Gesù: chi non è contro di noi è per noi. Se fossi un nemico ostile me ne fregherei, starei spontaneamente lontano per non rischiare di soccombere sconfitto da ostile (hostis). E così spero per tutti quelli che intervengono in questo sito amici e nemici ma per gioco. Grazie per questo bel sito.

    • La Signora di tutti i popoli ha detto:

      Esser amico o nemico qui va visto in modo evangelico e quindi come rappresentati da lei, Rolando, non si collegano alla base: l’amicizia.
      Caro Rolando, cerco di mettere nella mia risposta quel senso che lei non vede.
      In primis, consapevole o meno Tosatti, il suo blog è uno spaccato della nostra situazione Italiana e nel suo piccolo rappresenta un’apertura ecumenica verso voci vicine [sim. di chiese particolari] e verso altre voci meno vicine [sim. di comunità ecclesiali], cioè apre con liberalità e “amicizia” a una partecipazione di articoli e di commenti vari fino ad un certo punto eterogenei, che rappresentano la nostra Cristianità. In questa partecipazione cioè nell'”avvicinamento diviene [.] visibile la nostra comune responsabilità per il mondo”.
      “Possiamo [.] partire proprio da ciò che abbiamo in comune, possiamo rendere un servizio comune”. Con la nostra base comune, il Cristo, il mondo [chi legge] “ha bisogno di una forte dose di testimonianza motivata, fondata spiritualmente e ragionevolmente, dell’unico Dio che ci parla in Cristo. Per questo il nostro stare insieme è di enorme importanza.”
      Se non litighiamo, sfottiamo o partecipiamo per sfoggio erudito ma mettiamo in comune ciò che abbiamo “nonostante tutte le differenze [.] condizionate da divisioni culturali e di altro genere, veramente ci incontriamo e ci comprendiamo di nuovo nella nostra più intima vicinanza spirituale. Su questo piano [anche sul blog direi] stiamo compiendo dei progressi. Non si tratta di progressi di natura tattica o politica, ma di un avvicinamento che scaturisce dall’essere profondamente rivolti gli uni verso gli altri.”
      Le frasi fra virgolette sono di Benedetto, “Luce del mondo” (2012) adattate per il Blog che del mondo è un frammento significativo.

      Passiamo a lei Rolando, fratello ed amico, anche se non condivido le sue idee, nè la sua religione. Ma quell’amicizia, che mi arrogo di avere forse unilateralmente, le notare con rispetto, finchè sarò rispettata, che la sua idea di “amico”, è inefficace all’amicizia.
      “Vi ho chiamati amici” basterebbe per spiegarle che l’amicizia che lei dice di avere è quella del mondo, dell’utilità, dello scambio…ma l”Amicizia’ va molto oltre l’arricchimento della mente e della pancia, è l’emblema del dono di se: e, come l’amore per l’altro ha dei gradi fino ad arrivare all’amore per il nemico, così ci sono gradi di amicizia. Ecco che sono errate, secondo me, certe sue idee. Per amore, neanche per gioco, mai si vincerebbe un amico. L’amicizia è dono reciproco come può paragonarsi ad un gioco? Fra amici c’è piuttosto la gara a chi perde di più e da all’altro la vittoria. Ma che vittoria può essere fra persone che desiderano il bene reciproco e che va oltre l’umano? Un detto dice “cede per primo chi ama di più”.
      Chi ci legge pensa ma che amica è costei che riprende chi ama? È la domanda, di chi sa che amare è duro e me la pongo spesso: ferire l’orgoglio: è giusto un atto di orgoglio a sua volta? Con lei dovrei tacere dunque perchè l’amicizia come gioco non la sento e posso sfiorare l’orgoglio altrui solo se lo scambio col mio amore. La correzione fraterna fra amici veri non ha mai esiti diaballici ma perfeziona la loro amicizia perchè è desiderio scambievole di salvezza. Da fuori può sembrare presunzione o dispregio della altrui essenza ma non deve esserlo: l’amore accetta sempre l’amico come è, ma spera che sarà come bisogna e deve essere. Un altro detto dice tutto: “Ama l’amico tuo col difetto suo!”

      “Se fossi un nemico ostile, starei lontano per non rischiare di soccombere sconfitto da ostile. E così spero per quelli che intervengono in questo sito amici e nemici ma per gioco.” Qui non si dovrebbe pugnare anche se ci sono invasioni nemiche: questo Blog non è un gioco, Rolando! Ci sono nemici fra gli invitati e gli ostili sono i più sinceri, e non giocano. Anche io per prima cado nelle ostilità oltre l’affermazione di cose che vanno dette e basta, senza violenza, senza scontri intellettuali.

      Se si comprende il Vangelo resta chiara anche la negazione dell’amico, il nemico, ostile o meno.
      Con le premesse accennate, va benissimo l’introduzione evangelica al Blog; condivido l’unidirezionale “grazie per questo bel sito”, ma il sito è bello anche perchè lo costruiamo noi con gli articoli e i commenti (se non ce li cassa il capo!) ed è “bello” anche perchè ci riversiamo il nostro amore che fa sentire a casa, quasi in famiglia, tutti quelli che in qualche modo se ne avvedono, come lei Rolando.
      Un abbraccio.

      • Rolando ha detto:

        Cara SIGNORA DI TUTTI I POPOLI, glielo avevo detto che mi sta diventando simpatica.
        Ho letto e riletto. Non so se ho compreso bene (salvo le finalità di questo sito secondo il suo parere), ma da alcune proposizioni, esempio questa: ” Ma che vittoria può essere fra persone che desiderano il bene reciproco e che va oltre l’umano? Un detto dice “cede per primo chi ama di più” “, capisco che per amor d’amicizia io dovrei rinunciare alla mia “verità”. A parte l’equivoco su due tipi di amore, alquanto subdolo per fagoritare l’altro in nome di ciò che, come dici, “va oltre l’umano”, io proprio per amicizia umana che non va oltre l’umano ritengo vero il mistero di tutte le dottrine che vanno oltre l’umano mettendomi fiducioso nelle mani dell’unico Dio Padre universale, Principio del Tutto. Già nobile pensiero degli Stoici, ripreso da Filone ebreo alessandrino e ben elaborato con l’ausilio della LXX (definita “letamaio” dal giudaismo ebraico fedele al Patto) del pensiero del quale si è ben servito l’ellenico ebreo Paolo di Tarso in contrasto con gli stretti seguaci e collaboratori di Gesù che avevano mangiato, dormito assieme ed assieme come poveri tenevano cassa comune, il cui unico amministratore apostolico è Giuda.
        Vicit Leo de Tribu Iuda (?). Non mi interessano vittorie.
        Nessuno mi può vincere se non voglio. So con certezza storica e di fede che Gesù NZR morendo sulla croce per sentenza di Roma, invoca ELOHIM secondo il salmo 78,35 che rimanda al 22. E questi NON sono e non saranno MAI preghiere cristiane, se non rubate. Ciaoooo.

      • Rolando ha detto:

        Cara SIGNORA DI TUTTI I POPOLI.
        All’Angelus di una domenica 25 luglio di qualche anno fa, papa Francesco disse queste precise parole:
        “QUALI SONO LE MOTIVAZIONI DELLA NOSTRA FEDE?”.
        Ecco, queste motivazioni costituiscono il “Partito di Dio” sulla Terra.
        È ovvio che uno che ha preso una decisione, alias “folgorazione divina”, scriva: “Quando sono debole è allora che sono forte”.
        Se uno proietta la propria limitatezza in Dio, riceve la forza di Dio, ma la guerra è sempre tra limitatezze umane: una perenne sconfitta. È il perenne gioco del Prigioniero: THE TRAGEDY OF THE COMMONS. Uno con più bara, più vince. Almeno finché non viene scoperto ed emarginato.
        Ma la tragedia delle dottrine del Dio vorrebbe essere un gioco in positivo, della salvezza, però… “nell’aldilà”.
        Quali possono essere, quindi, le disinteressate motivazioni della nostra fede in Dio hic et nunc? Se non quelle di chi non sa niente di Dio, come il figlio dell’uomo che ancora non sa camminare da solo, né concettualizzare che la salvezza (alias vita) dipende solo dalla gratuità chi gliela ha data.
        Purtroppo il bambino crescendo comincia anche a concettualizzare l’istinto di conservazione e lo ama scambiandolo per amor Dei. Ma Dio se c’è non è così tonto anche perché che ne sappiamo noi se abbisogna del nostro “interessato” amore?
        Solo i segretari dei partiti di Dio vogliono farsi pagare la loro garanzia priva di valore.

        • La Signora di tutti i popoli ha detto:

          Rolando, mi spiace che si sia incattivito. Non intendevo farle lezioni sulla amicizia. Io la vedo in un modo che supera quella umana così bella certo che abbisogna di ulteriore bellezza, perchè sia eterna, non rimproverarla per non vederla così.

          La sua domanda, che anzi ha posto un falso papa
          per fini non leciti sicuramente, sulle motivazioni della mia fede mi interroga, mi rende riconoscente e la risposta diviene preghiera di ringraziamento, come molti miei pensieri durante la giornata.
          La “gioia e le aspettative di una gioia più grande”, se non è troppo egoismo, credo che sia la mia risposta. Forse un teologo direbbe ben altro ma mi è stata donata questa Grazia, la fede, che non so definire se non con “amore che chiama amore”: in ogni dove e in ogni volto cerco e trovo il mio Amato. Conosciuto quel calore vivo per amore, riconosco la mia fede…adgnosco veteris vestigia flammae.

          • Rolando ha detto:

            SIGNORA DI TUTTI I POPOLI mi sta diventando sempre più simpatica e soprattutto interessante.
            La prego gentilmente di una cosa: non accenni più neanche lontanamente al fatto che possa “incattivirmi” per la manifestazione del suo pensiero.
            Casomai sono io ad arrabbiarmi con me stesso per non poterla capire. Per non essere in grado di capirla.
            Lei scrive testualmente:
            “Io la vedo in un modo che supera quella umana così bella certo che abbisogna di ulteriore bellezza, perchè sia eterna, non rimproverarla per non vederla così.”
            Non capisco. Spezzetto:
            1) la vede in un modo che supera quello(a) umano(a)
            2) così bella la cosa (cioè quella umana) da essere personalmente certa che non è tuttavia sufficiente in quanto necessita, da parte di lei, del bisogno di ulteriore bellezza…
            3)…del bisogno di ulteriore bellezza “perché sia eterna”, cioè perché acquisti una immutabile stabilità permanente [da qui e adesso]
            4) tale pensiero non va rimproverato [cassato] per essere dal suo cervello [psiche e corpo] concepito tale e tale espresso ad altre persone.

            Dato e concesso che sia esatto il mio sforzo per cogliere nella maniera più esatta e rispettosa il suo pensiero, espresso in tali sue proposizioni, rispondo e chiedo in ordine dalla 4).
            4)Non solo il suo pensiero “non va rimproverato”, ma tutto il suo pensiero va rispettato e tutta la sua realtà come persona capace di razionalità va rispettata nella sua fondamentale e comune dignità umana.
            3)Come fa la bellezza abbisognare di ulteriore bellezza perché sia eterna QUI E ADESSO nella sua realtà temporale, precaria?
            2)Tanto bella la bellezza che vede QUI E ADESSO da non essere nemmeno sufficientemente tanto bella quanto QUI E ADESSO.
            1)La vede [ questa bellezza] in un modo che supera quello(a) umano(a).
            Quanto alla 1)si spieghi meglio?
            Il massimo che posso pensare è che lei sia stata rapita al Terzo Cielo come Paolo di Tarso e fondi una sua personale religione equivocandola con quella degli altri che hanno mangiato e dormito e tenuto cassa comune ed espletato tutte le loro necessità assieme e come il Gesù ebreo NZR della storia; i quali tutti non hanno lascito nessun diretto documento scritto di persona fino a prova contraria.
            Umanamente posso pensare con Meister Eckhart che agisca anche in lei il nostro comune istinto di conservazione in vita assieme alla nostra incapacità di contettualizzare un concetto di morte come fine assoluta di tutto, proprio come scrive Kant e che noi miseri ruffiani, io per primo, scambiamo per amor di Dio, autoingannandoci tragicamente, cioè per Destino, altro termine per Dio, che si trascina nella Storia.
            Per amor del fratello, casomai (così la vedo io) bisognerebbe essere pronti a rinunciare perfino all’amore di Dio, se è vero fino in fondo che “chi ama Dio che non vede ma esclude anche un solo fratello che vede dalla sua personale capacità di amore, è falso e bugiardo”!
            Mi pare che un folle (o miserabile cioè “moktheròs”) abbia scritto perfino che avrebbe voluto essere personalmente “anathema” per amor di fratellanza!
            Un amichevole ciaoooo…

          • Rolando ha detto:

            Mi ricordo inoltre, cara SIGNORA DI TUTTI I POPOLI ancora quello che in Seminario il Padre spirituale ci diceva a proposito di (presunte!) cattive compagnie.
            Se in compagno ti chiede di fare un peccato, tu rispondigli: “Va bene, accetto! Ma ad un patto: tu sei disposto poi a venir all’inferno con me?”
            Paura ed egoismo umano: questo insegnano in modo doloso le dottrine di rivelazione tanto care alla Teologia politica del Dio delle Istituzioni di cultura teocratica e finanziaria! Ma già ben note a Platone!
            Ricordo ancora le lacrime del mio simpatico prete vicerettore di nome Mario quel giorno in cui in refettorio lesse Moravia che scriveva che il Peccato è il suo Piacere!
            Il ricordo accennato è banale, ma tanto rivelatore. E nient’altro.
            Eppure allora non capivo un c…o. Forse come adesso.
            Beata Lei! Chiedo perdono

          • Rolando ha detto:

            Cara SIGNORA DI TUTTI I POPOLI ancora un pensierino sulla seguente frase della mistica santa Teresa d’Avila:
            “Tutto passa, solo Dio resta”.
            Se adesso recepiamo quanto scritto da Platone (e la dottrina cristiana tanto gli deve! Penso al fuoco dell’inferno, all’aldilà visto dal soldato panfilo Eros risorto dopo 14 giorni [ E San Paolo è della Cilicia confinante con la Panfilia, dove era di casa questo mito…]) e cioè:
            “θεός deriva da θέειν presente infinito attivo di θέω” (= corro, mi muovo): così spiega Platone in Cratilo 397D; si potrebbe benissimo dire: tutto passa, solo il movimento resta.
            Cioè come insegna il Budda: “tutto passa, questa l’unica verità che resta.”
            Lei stia “come torre ferma che non crolla mai la cima per lo soffiar dei venti”.
            Ancora un ciao con simpatia.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Le osservazioni di GABRIELE (a ROLANDO) aumentano le mie perplessità e i mie dubbi:

    Ma insomma COSA C’E’ SCRITTO DAVVERO NEI TESTI SACRI ORIGINALI.

    Le TRADUZIONI sono TRADIMENTI poiché non possono rendere con precisione millimetrica le LINGUE ORIGINARIE.

    Peggio che andar di notte, quindi, stare a cincischiare sulle traduzioni in italiano.

    O no?

  • La Signora di tutti i popoli ha detto:

    Non so se l'”investigatore biblico” legge i commenti ai suoi articoli. Ma questa volta non farò una delle solite critiche stile “vecchia zitella” anche se, non per qualche titolo ma piuttosto per qualche esperienza e una minima capacità elaborativa alle spalle, ho spesso ragione da vendere.
    Anzi voglio appoggiare le affermazioni dell’articolo sui poteri degli Angeli, degli Arcangeli che come è noto hanno poteri “ad personam” per far benefici e in loro nome sono elaborati medicamenti miracolosi per gli uomini di buona volontà. In questi giorni ho provato a unire alcune essenze pure in oli vettori per costruire due famosi medicamenti: l'”olio del buon samaritano” e l’olio di san Michele secondo le indicazioni della Lux di Maria, per difenderci in famiglia dalle malattie degli ultimi tempi. Appena possibile li farò benedire da un Sacerdote non Bergogliano perchè il loro effetto sia sostenuto dalla Fede, che da sempre certezza di risultati. Poi li conserverò al buio e al fresco, pronti per l’uso.
    Anche S. Raffaele ha il suo olio specifico col quale, se non sbaglio un oleolito di rose, curare i nostri acciacchi o ungere le candele per ottenere una Grazia.

    Questi articoli sono un intermezzo interessante e leggero; vedere come la Bibbia abbia subito dei maneggi e sostituzioni certo fa dispiacere ma passiamo alle cose serie: il nostro Sherlock Holmes si è mai chiesto se mai hanno sostituito il Papa con dei maneggi?
    Scoprire un versetto mancante in un testo può salvarti l’anima quando non vuoi investigare se c’è stato un “maneggio” che ha portato ad un papa “mancante” nella Chiesa?
    Chissà come mi risponderebbe il nostro amico di Scotland Yard se mi leggesse!

  • Adriana 1 ha detto:

    Gentile Tosatti,
    che sta succedendo? Al blog 3-5-6 compare sempre la medesima pagina!

  • Rolando ha detto:

    Semplice la risposta a questa domanda dell’Investigatore Biblico:
    “Dunque la mia domanda è questa: come mai fino al 2008 questo versetto andava bene e poi hanno deciso di cancellarlo dal testo ufficiale?”
    Perché è la Chiesa che fonda i vangeli sui quali fonda se stessa.
    E le fondamenta sono in restauro.
    Non servono a nulla, caro Investigatore Biblico al Dogma della Chiesa, parole o versetti mancanti o presenti nei diversi codici. E specialmente questo che parla di “angeli”!
    Come Investigatore Biblico saprai anche che i codici che documentano del libro degli Atti contengono più errori e varianti del numero stesso delle parole che dovrebbero comporre il libro. Non lo dico io, ma sta scritto da studiosi su un testo dell’Editrice Vaticana. E da diverso tempo.

    • Adriana 1 ha detto:

      👏👏👏.
      Non sempre Alice dorme qui.

    • Davide Scarano ha detto:

      Per “gli scettici”:
      1) Per il principio di gerarchia delle fonti il Concilio di Trento, che comprende anche la completa accettazione della vulgata di San Girolamo in cui è contenuto il versetto in parola, conta più delle note di ignoti forse eminentissimi studiosi di un altrettanto ignoto testo della Libreria Editrice Vaticana. Di più ricordo che nel Vangelo sta scritto: “verranno falsi profeti, lupi vestiti da Agnelli” e nella lettera di San Giacomo leggiamo: “per chi di voi modifica solo uno iota di questo Vangelo che vi è stato annunciato sia anatema” (il testo completo della citazione è in Galati 1, 8-9).
      2) Agli agnostici al realismo tomistico aristotelico chiedo: a che pro credere in testi che contengono più errori che parole, tanto varrebbe rivolgersi ai fondi del caffè.

      • Rolando ha detto:

        E mi chiedo anche: a che pro credere in una Chiesa che fonda se stessa su vangeli di propria scelta tra i molti esistenti e per diversità e per errori e per varianti e chi più ne ha più ne metta.
        Agostino venuto in Italia per far carriera, va a Milano da un militare romano diventato Vescovo cattolico e poi scrive testualmente: “EGO VERO EUANGELIUM NON CREDEREM NISI ME AUCTORITAS SANCTAE ROMANAE ECCLESIAE COMMOVERE “.
        Non crederebbe se non lo spingesse l’autorità della Chiesa romana che ha scelto i testi su cui fondarsi escludendo tutti gli altri che fondano l’ottantina di chiese eretiche che Agostino elenca e si prepara a combattere. Il sogno di Costantino, inventato di sana pianta dal suo amico vescovo Eusebio di Cesarea (unico testimone che se la fa e se lo dice!) già porta i suoi frutti nell’arrivismo dei suoi membri.

      • Rolando ha detto:

        E cosa fa la Chiesa cattolica a Trento se non riconfermare la conferma di quei vangeli scritti in greco ed in latino da lei stessa scelti per, a sua volta, fondare e rifondare se stessa?
        E dove buttiamo l’Ortosossia Orientale ellenica che non ne voul sapere del Primato romano?
        Non sono essi di Gesù?

      • Rolando ha detto:

        Ecco, caro Davide Scarano.
        “di ignoti forse eminentissimi studiosi di un altrettanto ignoto testo della Libreria Editrice Vaticana.”
        “GLI ATTI DEL CRISTO RISORTO
        Note di commento sulla struttura letteraria
        e le lezioni degli
        ‘ATTI DEGLI APOSTOLI ‘
        nella colonna latina del
        ‘BEZAE CODEX CANTABRIGIENSIS’

        A cura di Antonio Ammassari
        (Stemma delle Chiavi)
        LIBRERIA EDITRICE VATICANA
        00120 CITTÀ DEL VATICANO
        Copyright 1998
        (Regnante San Giovanni Paolo II
        ed Inquisitore Ratzinger, poi Benedetto XVI che riposa nella tomba che fu di quello!)

  • Gabriele ha detto:

    Il motivo per cui quel versetto giovanneo non compare nelle moderne traduzioni (è però segnalato in nota) è facilmente spiegabile: perché da qualche decennio a questa parte il testo critico di base per la traduzione del Nuovo Testamento è il Novum Testamentum graece Nestle-Aland (insieme al successivo The greek New Testament di Aland, Martini e altri), mentre la Cei74 si basava ancora sul Merk. (Per chi non lo sapesse, Merk e Nestle-Aland sono edizioni del Nuovo Testamento greco basate sul vaglio critico dei manoscritti). Il Nestle-Aland predilige i codici Vaticano e Sinaitico, rispetto all’Alessandrino, perciò i testi presenti in quest’ultimo e non negli altri tendono ad essere espunti. Un esempio di testo presente nelle antiche versioni e tolto sia dalla Cei74 che dalla Cei08 è “tu sei benedetta fra le donne” nel saluto dell’angelo in Lc 1,28: quelle parole sono messe tra parentesi quadre nel Merk (perché ritenute un’interpolazione), perciò non comparivano in Cei74, e omesse del tutto dal Nestle-Aland, dunque assenti in Cei08. Piuttosto che fare finta di stupirsi di nozioni che dovrebbero essere alla sua portata, facendo credere ai suoi lettori impreparati che i traduttori della Cei s’inventano di volta in volta quali versetti omettere dalla Bibbia (mentre non è così: come già detto, seguono il testo critico), il nostro Investigatore dovrebbe spiegarci (dato che dovrebbe essere lui il biblista della situazione) perché il Nestle-Aland è giunto a ricoprire questa sorta di ruolo di padrone assoluto della critica testuale neotestamentaria, e quali sono i criteri per cui di volta in volta giudica più attendibili certi codici antichi rispetto ad altri (ma criteri seri, non corbellerie del tipo che gli studiosi di filologia biblica sono agli ordini di Satana et similia).

    • Rolando ha detto:

      Esattissimo, ineccepibile, caro Gabriele.
      E così ancora dopo 1700 anni ha perfettamente ragione, il vescovo Marcello di Ancira, da me tante volte citato.

    • Rolando ha detto:

      Non si può dimenticare, per onestà umana, quanto scrive Marcello di Ancira (Ancara 285-374).
      “ΤΟ ΔΟΓΜΑΤΟΣ ΟΝΟΜΑ ΤΗΣ ΑΝΘΡΩΠΙΝΗΣ ΕΧΕΤΑΙ ΒΟΥΛΗΣ ΤΕ ΚΑΙ ΓΝΩΜΗΣ”
      “IL DOGMA NASCE DAL PENSIERO ED OPERA UMANE”.
      Marcello di Ancira (Ancara 285-374).
      Nominato vescovo prima del 314 quando presiede il Concilio di Ancira (314). Nel 325 partecipa al famoso Concilio di Nicea. Focoso nemico di Ario. Tuttavia egli riteneva che il Regno del Figlio e dello Spirito Santo avrebbe avuto un termine quando le due manifestazioni dell’unica Divinità, il Padre, si sarebbero consegnate e fuse in Essa insieme col Regno.
      Per questo pensiero, non accolto all’unanimità dai Padri, si inserì nel credo il “cuius regni non erit finis”.
      “Il dogma ha sempre divorato i suoi stessi padri!” (Adolf von Harnack).

    • Adriana 1 ha detto:

      Gabriele,
      forse è meglio che ce lo spieghi lei…magari solo con brevi cenni.

      • Rolando ha detto:

        Sembrerebbe interessante, caro Gabriele, questo tuo interrogativo:

        “il nostro Investigatore dovrebbe spiegarci (dato che dovrebbe essere lui il biblista della situazione) perché il Nestle-Aland è giunto a ricoprire questa sorta di ruolo di padrone assoluto della critica testuale neotestamentaria, e quali sono i criteri per cui di volta in volta giudica più attendibili certi codici antichi rispetto ad altri (ma criteri seri, non corbellerie del tipo che gli studiosi di filologia biblica sono agli ordini di Satana et similia).
        Ho scritto “sembrerebbe”.
        Dalla 28ma edizione del Nestle-Aland NOVUM TESTAMENTUM GRAECE ET LATINE pag 791:
        APPENDICES
        I. CODEX GRAECI ET LATINI
        Ii. VARIAE LECTIONES MINORES
        III. LOCI CITATI VEL ALLEGATI
        IV. SIGNA ET ABBREVIATIONES
        Prima dell’elenco di tutti i codici, c’è l’elenco di tutti i papiri.
        Insomma tutta la “carne” evangelica e scritturistica sacra testimone del NOVUM TESTAMENTUM è qui elencata e riportata nei passi divergenti, mancanti, ecc…
        Un lavoro immane ed aggiornato alle sempre nuove scoperte.
        Le ragioni della conoscenza delle varie testimonianze documentali è anche un grande interesse ed apporto al valore della cosiddetta “rivelazione” scritta che mai tuttavia intaccherà il dogma della verità della Chiesa cattolica apostolica e delle sue scelte scritturistiche di base a sostegno.
        D’altronde non occorre un NT per il dogma dell’Immacolata, basta “ipsa conteret” della Vulgata latina dell’AT diverso dal testo ebraico che concorda nel genere col greco LXX.
        È Gesù (il seme) che schiaccia la testa del serpente o la donna? Vedi Caravaggio, la Madonna dei Palafrenieri.

    • Gabri ha detto:

      Errata corrige: “si inventino”, prima che arrivi qualche fenomeno a dire che non so i congiuntivi😁

      • Fritz ha detto:

        Gabri e Gabriele, un bipolarismo con la stessa faccia, una peggio dell’altra. Il tuo io è così pieno della tua piccola banale interiorità che ti spaventa quello che dicitur di te. Hai un po’ di istruzione ma l’orgoglio in proporzione è troppo sovradimensionato.
        Vediamo come sei fatto? Sei tutta apparenza e le quattro informazioni che ci propini non ti fanno un superuomo. Quello che ti dovrebbe preoccupare, non sono le balle che ci spari come quella del Padrenostro mai recitato in volgare, nè la grammatica che sbagli e neanche è il basso livello di considerazione che ispiri su di te ma la tua voluta e assoluta assenza spirituale di fronte a Dio che non riconosci.
        Sai? L’investigatore Biblico ha molti limiti, ma è un cristiano ed è uno di noi, peccatore ma, rispetto a te, ama Dio e non a parole, lo si sente. Infatti nella sua risposta fa vedere che non importano i motivi logici, storici o esegetici che hanno portato a nascondere l’Angelo della piscina ma la Mammona e la fede nei soldi degli uomini che vivono di se stessi e per se stessi, tali e quali a te peraltro. E le tue spiegazioni sono inutili perchè vengono solo ad esaltare la tua falsa cultura e a giustificare gente come te.
        Quindi a me e alla gente qui non frega un bel niente delle tue teorie tecnico-atee ma sono sufficienti quelle dell’Investigatore, perchè è onesto intellettualmente e tu no.
        Come noti hai dei nuovi amici, una vecchia serpentella, uno spretato e un vecchio pazzo. Dovete fare comunella perchè siete soli, è logico, e anche se vi accomuna la presunzione, la mancanza di fede e la cattiveria, non siete capaci di amore. Quello che vi brucia è che le forze del male non prevarranno, rassegnatevi non prevarrete.

        • Adriana 1 ha detto:

          Fritz,
          “non avete amore…” Eh, che vuole? Quando uno come lei ha accaparrato tutto per sé quello “buono”, aromatizzato- al solito- con un pochino di disprezzo e di paura, agli altri, di quel “raro prodotto”, non rimane più nulla.

        • Rolando ha detto:

          Caro Fritz, sei orgoglioso e superbo. Dio resiste ai superbi. L’Antico dei Giorni spero abbia compassione di te: Deus quos vult perdere dementat. E ci sono tante forme di demenza, specialmente per chi pensa di esserne esente per grazia.
          “Quello che vi brucia è che le forze del male non prevarranno, rassegnatevi non prevarrete.”
          Nessuna prevaricazione mi brucia. Cerco di capire: homo sum.
          Gesù dice che chi insulta il suo simile è degno della Geenna. Ascoltalo, ti supplico, tu che fermamente credi all’angelo che muove le acque della piscina di guarigione. Immergiti tu che sei sano e giovane e non hai bisogno che alcuno conduca Fritz.
          Scio cui credidi. Et nos credidimus charitati.
          Non do alcun valore all’uomo che usurpa il posto al Dio.
          Solo pietà.

        • Rolando ha detto:

          La tua invettiva, grande Fritz, mi solletica così tanto che ogni tua parola è fonte di immenso piacere. Nonché poetica bellezza.

          “perchè siete soli, è logico, e anche se vi accomuna la presunzione, la mancanza di fede e la cattiveria, non siete capaci ………”

          “O BEATA SOLITUDO O SOLA BEATITUDO!” scrive San Bruno Cartusiano che testimonia anche di un morto già cadavere sul catafalco che durante le esequie alle parole sacre di Giobbe: “Responde mihi quantas habeo iniquitates et peccata?” si erge dritto come un atleta, snoda la lingua e a voce chiara grida: “Iusto Dei iudicio iudicatus sum”.
          Non una volta sola risorge, ma -incredibile dictu- ben tre volte. (Vita del Gran Patriarca S. Bruno Cartusiano. In Roma, Per Alessandro Zannetti 1621. Con licenza de’ Superiori).
          La solitudine invita e favorisce la riflessione.
          Beato te che sei circondato da tanti che ti approvano e confortano nelle tue certezze. Anche se invero, forse, appartieni anche tu al “piccolo gregge” dell’incoraggiamento divino e, forse, ancora non ti basta!
          Io, ribadisco, esprimo solo le mie convinzioni come tu le tue.
          Ciao. Sii sempre buono. Così mi scrisse la mia maestra di prima elementare nel retro dell’immaginetta ricordo della mia prima comunione il lontano 19 marzo 1950 e che gelosamente conservo.
          Spero di esserlo stato! Lei era stata buona: tutti dieci (in lettere) sulla pagella.

          • Adriana 1 ha detto:

            Caro Rolando,
            (scrivo qui dove c’è un -Rispondi-)…
            Grazie per il testo erasmiano che non conoscevo.
            Grazie per l’informazione concernente PAOLO SAMBIN.
            Per chi voglia informarsi, in rete trova
            https://www.societasveneta.it/addio-paolo-sambin/
            tratto da “Avvenire”, 12 agosto 2003, p.24.
            Quante eccellenze abbiamo avuto, e sconosciute ai più.

    • investigatore biblico ha detto:

      Carissimo Gabriele,
      la risposta è presto data. Perchè comandano le lobby. Anche tra i biblisti. Quindi vince chi ha agganci più forti. E quindi gli editori fanno soldi in base alle scelte di traduzione. C’è la mafia anche in Vaticano. Questo ti stupisce? Le scelte dunque non vengono fatte in modo critico, ma a chi ha l’aggancio più influente.
      Un’altra cosa vorrei chiedere ai neotraduttori visto che ci sono: come spiegano dunque le parole del paralitico al versetto 7 di Gv 5, se hanno eliminato il verso 4? Un bel pasticciaccio. Non c’è che dire.

      • Rolando ha detto:

        Caro Investigatore Biblico, tu scrivi:

        “C’è la mafia anche in Vaticano. Questo ti stupisce? Le scelte dunque non vengono fatte in modo critico, ma a chi ha l’aggancio più influente.”

        Scrive Pico della Mirandola che non è furbo chi si crede furbo, ma chi conosce il furbo.
        Mi stupisce che proprio chi è in cerca della verità sia anche contro la verità.
        Ma non più di tanto, perché come scriveva e pensava Zenti nella famosa sfida con la Hack, aveva messo le mani avanti scrivendolo di verità differenziandola da quella con la “V” maiuscola!
        Solito ritornello.
        Il valore dei soldi non avrà mai il potere sul valore della conoscenza!
        Più sopra ho accennato al problema biblico di chi schiaccierà la testa del serpente! Questo problema nasce già nel testo biblico ebraico d’accordo con la Septuaginta, ambedue in perfetto disaccordo con la Vulgata latina di San Girolamo! Problema del peccato (inesistente!) a parte.
        Dio ha parlato solo in tre lingue, mi dicevano in Seminario. Peccato che non le sapeva tradurre bene, si direbbe se non ci fosse il salmo 62,12 a chiarire!
        Ab uno disce omnes.
        Ti dirò di più. È dai tempi di papa Giovanni XXIII che nella Biblioteca Apostolica Vaticana si sono tolte le distinzioni tra le sacre scritture e gli apocrifi cioè tra le aghia grafia e tutto il restante immenso mondo delle testimonianze definite apocrife.

      • Rolando ha detto:

        E poi cosa intendi dire, caro Investigatore Biblico, con “hanno eliminato il versetto 4”?
        Certamente è più preciso ed onesto il Nestle-Aland che accenna e li riporta tutti.
        Chi ha eliminato chi o che cosa?
        Il “Padre nostro”, conosciuto in due versioni greche, quella di Matteo e quella più breve ( e, forse, più autentica di Luca ) è lì nei relativi testimoni e nessun’altra versione al mondo ha il potere di cambiarlo. Lo si può benissimo tradire, consegnandolo in traduzione. Ma è lì per sempre e nella memoria storica.
        Mi spieghi che ci fanno due Gesù davanti a Pilato, uno soprannominato Barabba e l’altro Cristo nella stessa seduta stante ed onestamente riportato anche dal cattolico Merk?
        Vorresti anche tu raschiare, riscrivere, togliere, aggiungere, insomma maneggiare i testimoni? O distruggerli, nasconderli? O peggio ancora non dar loro importanza alcuna, proprio da parte di chi si ipotizza ci credesse epperò non ha conservato così bene e gelosamente gli originali ispirati?
        Eppure si è dato perfino da credere che si è conservato il prepuzio di Gesù bambino ebreo.
        Oggi è impresa impossibile perché tutto materiale storico documentale superprotetto.

    • Rolando ha detto:

      Caro Gabriele, tu scrivi testualmente:
      “e omesse del tutto dal Nestle-Aland, dunque…”
      FALSO!
      Pag 152, XXVII edizione Nestle-Aland riporta chiaro in greco al versetto 28 nota: “(42) euloghemene su ev ghinaixin A C D O f ecc… ecc…”
      Più onestà intellettuale di così! Gli esperti biblisti cattolici dovrebbero imparare.
      Confermato anche dalla XXVIII edizione Nestle-Aland a pag 179!
      L’apparato critico testuale cattolico non è mai stato così informativo e trasparente. Mai.

      • Gabriele ha detto:

        Certo, Rolando, dicendo “omesse del tutto” dal Nestle volevo dire omesse dal testo del vangelo, per rimarcare la differenza col Merk che invece le ha tra parentesi quadre; nelle note ci sono tutte le varianti.

        • Rolando ha detto:

          Perché Gabriele c’è forse stato da sempre un solo vangelo soltanto?
          Il Verbo è nei vangeli (In schriptis et non schriptis traditionibus) od è la stessa carne-Gesù ebreo della Storia?
          Suvvia, rispondi.
          Ha forse Gesù lasciata scritta una sola parola?
          QUID PER ALIUM DIXIT SIBI DIXISSE PUTATUR.
          Quanti hanno detto per lui!
          Morendo ha invocato un ELOHIM.
          Porca miseria, vogliamo alterare anche questo!
          E che c’entra tutto questo con il “dio inconoscibile” presocratico?
          Il tomistico-aristotelico altro non è che frittata credente-ateo.

          • Rolando ha detto:

            E vorrei ricordare, caro Gabriele, che certi pensieri di critica espressi da Mani intorno al 215, come quello di non aver lasciato niente per iscritto a documentazione di come voleva la sua “ecclesia”, difficilmente cadono nel nulla. Soprattutto poi di fronte alle diverse interpretazioni del “fatto Gesù”.
            Tuttavia già nel IV secolo abbiamo una lettera autografa, di propria mano della Madonna, la mamma di Gesù, agli abitanti di Messina.
            Ma come? mi chiedo. Non avevano questi cristiani di Sicilia un vangelo solido che li saldasse nella fede in Gesù?
            Se ad Efeso non fosse stato decretato il dogma della “Madre di Dio”, il cristianesimo sarebbe già un ricordo, alla stregua di ogni altra Divinità della memoria storica.

  • Federico ha detto:

    Omettono la Parola di Dio perché è fin troppo chiaro che non credono in Lui. Ma se non credono in Lui è perché appartengono al Suo nemico e, pertanto, ne eseguono gli ordini che sono quelli di oscurare anche la capacità di Gesù Cristo, unico vero Dio, di guarire le sue creature da ogni male, spirituale e fisico.

    • Rolando ha detto:

      Federico caro, è lampante che le cose stanno come tu dici! Ma ti ricordo di non dimenticare che Dio per sapere se le cose stanno come tu dici ha bisogno di Satana, come insegna il libro di Giobbe e non solo.
      Ha bisogno cioè di una Sua funzione che chiama Satana.
      Ma Dio “non ha”, “non possiede”, “È” quella roba lì!
      2 Samuele 24,1: “E continuò ira di YHWH a ardere contro Israele e incitò Davide contro loro dicendo: Va’ conta Israele e Giuda”.
      1 Cronache 21, 1: “E stette Satana contro Israele ed incitò Davide a contare Israele “.

    • Rolando ha detto:

      Poi tu saprai, caro Federico, che la conta serve per una funzione finanziaria, così come eminenti menti di ebrei hanno definito la sostanza delle legge biblica.
      Ma vincerà lo spirito santo o l’oro?
      Mi vengono in mente i malcapitati Anania e Saffira, vittime della “severitas Petri” come scrive San Girolamo, quello della Vulgata!

      • Adriana 1 ha detto:

        Caro Rolando,
        non solo S. Gerolamo ( lettera 109 ), ma anche Porfirio in Macario -Apocritico III, 21- ha modo di criticare- e a ragion veduta- quella “bella azione”.

        • Rolando ha detto:

          A proposito ricordo che papa Francesco ha detto ai seminaristi milanesi, ancora nel 2016, che l’assassinio dei conuigi Anania e Saffira riportato nel libro sacro di Atti, costituisce “il più grande scandalo del Nuovo Testamento”.
          Mi vien da ridere se è stato “documentato” o meno l’angelo della piscina Probatica in un testo di vangelo!
          E poi, chi erano i “poveri” di cui parlava Gesù secondo i vangeli? Era Gesù stesso ed i suoi seguaci che avevano lasciato tutto per seguirlo! Il giovane ricco che all’invito di Gesù di dare tutto ai “poveri”, se ne allontana perplesso, aveva compreso bene a chi erano destinate le sue ricchezze: alla cassa comune del comune amministratore apostolico Giuda! Questo è un chiaro prodromo dello scandalo di Atti. O per lo meno tale può essere legittimamente interpretato senza offendere le ragioni di nessuno.

        • Rolando ha detto:

          Certo, Adriana1 cara! Il materiale a suffragio è tanto. Non tutto si può citare e soprattutto, alla mia età ricordare. Il materiale in testa è tanto, e la biblioteca personale pur ben nutrita .
          “Nunc adeamus bibliothecam non illam quidem multis instructam libris sed exquisitis” ho appreso accedendo alla Biblioteca Vaticana e queste parole di Erasmo mi si son scolpite bene in mente. Tanto da farmi dire che nulla come in questo caso vale il detto: omnia mea mecum porto. Purtroppo però tutto è così precario. E per questo apprezzo i tuoi apporti e soprattutto le correzioni.
          La mia passione sono i codici, pergamene, papiri.
          Me l’ha comunicata il prof. Paolo Sambin, insigne paleografo, col quale ho fatto paleografia su testi di Giulio Battelli, città del Vaticano 1949. Ho intuito che tu hai una buona cultura classica e fresca mente. E la vivifichi. Grazie. Ciaoooo

          • Adriana 1 ha detto:

            Caro Rolando,
            buona?…magari. Discreta?…forse meglio. La vivifico?…
            un gran complimento, ma forse è esattamente il contrario.
            “Fatti non foste a viver come bruti…”
            A questo proposito, per es., mi chiedo quante caratteristiche dei “misteri” della divina trinità di Zagreo-Libero-Jacco siano stati rielaborate e ripresentate sotto altra veste nei numerosi Vangeli circolanti già nei primi secoli d.C..( Non è un caso che il medesimo autore delle “Dionisiache”, Nonno di Panopoli, sia anche il traduttore in versi del Vangelo di Giovanni. )

          • Rolando ha detto:

            Cara Adriana1, sono molto d’accordo. Nella miia risposta sopra ad una Signora in data odierna alle 11;57 avrei voluto aggiungere che l’amore non si comanda.
            Non capisco un Dio che comanda di essere amato.
            A parte l’assurdità che Dio non ha “bisogni”.
            Poi volevo aggiungere che la regola aurea è conosciuta in due versioni già prima del NT, che le riporta ambedue.
            La formulazione in negativo: “Non fare all’altro ciò che non vorresti facesse a te” e quella in positivo: “Ama il tuo prossimo come te stesso”.
            Quella in positivo la ritengo alquanto subdola proprio per quelli che ritengono di offrirti col loro amore anche la pretesa della loro offerta di salvezza eterna al prezzo dell’accettazione della “loro” “V”erità. E se non accetti, sembrano dire, non si può essere veri amici.
            Che dire allora della sincera amicizia umana tra Giuseppe Verdi, mangiapreti (li definì “larve vestite di nero”!), e Alessandro Manzoni?
            Ma davvero non si può umanamente essere veri amici?
            O che uno dei due tema di più un certo relativismo di fede per egoistico antropocentrismo di marca ultraterrena più che per un disinteressato Amor Dei?

    • Rolando ha detto:

      FEDERICO FEDERICO caro!

      “Omettono la Parola di Dio perché è fin troppo chiaro che non credono in Lui.”

      Ometto la Parola di Dio perché è fin troppo chiaro che credo in Lui!

      • Adriana 1 ha detto:

        Caro Rolando,
        rispondo qui per la solita ragione. Concordo con le tue osservazioni pre-cristiane sull’amore. Aggiungo: e se uno non si ama? oppure: e se uno non ama se stesso perchè ama solo Dio? Come fanno, entrambi, ad amare il prossimo come se stessi?

        • Adriana 1 ha detto:

          O, forse, quel senso di amore cristiano, misto di colpa e di masochismo è l’ unico accettabile?
          L’ amore decantato è, quindi niente altro che l’ odio?

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