Se Gesù Fosse Stato Convocato dal sant’Uffizio, ci Sarebbe Andato? Giorgio Rapanelli.
8 Agosto 2024
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, un amico fedele del nostro sito, Giorgio rapanelli, mentre STilum era in vacanza ci ha inviato queste riflessioni che portiamo alla vostra attenzione. Buona lettura e meditazione.
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SE GESU’ FOSSE STATO CONVOCATO DAL SANT’UFFIZIO CI SAREBBE ANDATO?
Mentre ero nella Chiesa di Scientology, quando non conoscevo le tecniche del suo Fondatore L. Ron Hubbard per risolvere un problema, mi chiedevo, come facevano tutti gli altri Scientolgist nelle mie condizioni: “Cosa farebbe Ron, se fosse al mio posto?” E immediatamente trovavo la soluzione migliore per risolvere il problema. Comunque Scientology, che non si intromette nell’argomento dell’Essere Supremo, ma solo nell’argomento dell’Essere spirituale che è l’individuo, mi ha tirato fuori dal “materialismo storico” in cui ero, abortista e nemico di Dio e della sua Chiesa, ridandomi una spirituale dignità individuale. E quindi fuori dalle suggestioni che avvengono tramite l’inconscio. Per giungere, dopo anni di studi e di sperimentazioni soprattutto rosacruciane e teosofiche, al Cristianesimo esoterico, e quindi alla Chiesa Cattolica, proprio in virtù della conoscenza occulta dei suoi Sacramenti e Sacramentali, e pure per altro che non è scritto.
Quindi, proprio alcuni giorni fa, svegliandomi e guardando il Crocefisso “miracoloso” donato al mio bisnonno dalle Clarisse quando furono cacciate dal nuovo Regno d’Italia di Casa Savoia dal convento di fronte a casa nostra, una idea mi ha “illuminato” la mente… Mi è venuta spontanea la domanda: “Se il Maestro Gesù fosse stato convocato dal Sant’Uffizio, come si sarebbe comportato? Ci sarebbe andato? Oppure, non ci sarebbe andato?”
Non avendo risposta, mi sono affidato al ricordo dei Vangeli. Sappiamo che , dopo avere fatto esperienze con il corpo e la mente umana per 33 anni, il Cristo accettò pure la morte, come sacrificio offerto per la salvezza dei “molti” dell’umanità. Naturalmente non di “tutti”… Ossia di coloro che non vogliono essere salvati. Per cui si mettono dalla parte opposta alla via della salvezza, che sarebbe tra le Pecore alla parte Destra del Trono, mentre invece si pongono alla parte Sinistra del Trono, tra i Capri, ossia dalla parte della perdizione eterna…
Certo, a quel suo livello di consapevolezza, il Maestro Gesù, invece di farsi arrestare, portare al Sinedrio, poi da Ponzio Pilato e infine alla Crocifissione, avrebbe potuto, con gli straordinari poteri che aveva, sfuggire alle guardie. Come? Smaterializzandosi e scomparire, come aveva fatto in diverse circostanze precedentemente…
Perché, invece, il Maestro Gesù si lasciò catturare e portare al macello, quando si sarebbe potuto smaterializzare, scomparendo, oppure fuggire insieme ai discepoli? Il motivo è questo: perché doveva fare ciò che aveva deciso in quanto Figlio nel Seno del Padre, con cui era collegato. E quindi in dovere di accettare e rispettarne le decisioni per dare una ulteriore salvezza a quella parte di umanità che lo avrebbe riconosciuto per ciò che era. Ossia, come il Cristo. La Misericordia infinita va di pari passo con la Giustizia infinita.
Il Cristo doveva mantenere la promessa di essere con noi fino alla fine del mondo… Per cui, dallo “stato” dove Egli è costantemente, scende negli stati invisibili inferiori in cui è l’Individuo umano, il quale è già ad “immagine e somiglianza di Dio”, fino allo stato fisico, visibile del Pane e del Vino.
Faccio un paragone improbabile: è come se dai cieli incontaminati al di sopra dell’Himalaya, mentre l’inconsapevole sacerdote pronuncia le formula della Consacrazione Eucaristica, il Cristo si proiettasse giù in una fogna puzzolente di New York, dove noi siamo, per essere di nuovo crocefisso in forma incruenta…
Mi chiedo: merito personalmente questo Sacrificio? E cosa faccio per meritarlo? Sarei pronto a morire per Lui, quando tanti sconosciuti come me stanno oggi morendo, o sono morti, per rendergli testimonianza – oggi come ieri – in ogni parte del pianeta? Non lo so. Si ricordano i martiri e i santi. Ma, quanti cristiani bruciavano l’incenso davanti alla statua dell’imperatore, o si mettono oggi a fare “politica” insieme agli anticristiani di oggi?
La domanda che invece mi si poneva davanti al Crocefisso delle Clarisse era questa: se mi avesse ordinato il Sant’Uffizio – di oggi – di comparire dinnanzi ad esso, cosa avrei fatto? Rispondo serenamente: ci sarei andato… Sì, ci sarei andato.
Perché il Sant’Uffizio fa parte della organizzazione gerarchica della Chiesa Cattolica e se noi crediamo nella Gerarchia, come ci credeva Carlo Magno nella necessità dell’ordine spirituale del suo impero mediante una Gerarchia con a capo il Papa, a cui dette difesa e aiuto proprio da qui, nel Piceno, dove era la sua capitale Aquisgrana. Quindi, un unico potere religioso imposto nel suo Sacro Romano Impero, che ha permesso alla Chiesa di creare quella Civiltà Giudaico – Cristiana, durata fino ad oggi, e che i Nemici del Cristo vogliono distruggere in Europa e in Italia. Perciò, dobbiamo rispettare le regole della Gerarchia cattolica attuale per intero se vogliamo salvarci.
Non andando dal Sant’Uffizio sarebbe non solo una ribellione alle regole della Chiesa, ma pure un atto di superbia. Non rispettare la figura del Papa – ad esempio – è come disconoscere la decisione di scelta dello Spirito Santo; sarebbe come criticare lo Spirito Santo per la dabbenaggine di avere scelto un individuo, a nostro parere incapace di rispettare e fare rispettare la struttura dogmatica della Chiesa. Probabilmente tutto avviene forse per sottoporci ad una prova, come avvenne, ad esempio, con Giobbe, per testare la sua completa fede in Dio.
Non saremo noi a salvare la Chiesa. Noi siamo solo strumenti usati da Dio per fargli compiere i suoi sconosciuti disegni. Magari per dividere il grano buono dalla gramigna, il giorno apocalittico della resa dei conti con Lucifero e Arimane.
Nei tempi della evoluzione umana verso il compimento definitivo siamo a metà del cammino. Ricorda perfino il Corano, che “l’evoluzione continua”… Noi siamo a metà del cammino: abbiamo ancora un corpo fisico di materia con tutte le sue esigenze, insieme ad uno Spirito immortale, che lo rende vivente. Abbiamo di fronte a noi l’altra metà del cammino da compiere in forme più evolute, di cui non sappiamo. Ciò avverrà per coloro che camminano sulla Via della Mano Destra. Per coloro che camminano sulla via della Mano Sinistra, l’evoluzione si ferma e ritorneranno indietro, all’inizio della evoluzione, da cui ripartire verso i nuovi inizi evolutivi, tra “sofferenze di cui è meglio non parlare”. Come ci ricordano i teosofi chiaroveggenti. L’inferno è in effetti questo…
Per cui, con umiltà e fede, come membra del Corpo Mistico del Cristo, stringiamoci attorno alla Gerarchia: al Papa, ai vescovi, ai parroci, ai presbiteri, ai diaconi, lungi dai giudizi mentali personali verso di essi, pregando per essi – come chiedono – e pure amandoli… Come? Come li avrebbe amati il nostro Maestro Gesù.
Giorgio Rapanelli
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Categoria: Generale
A quando le opinioni su Viganò da parte di tom cruise e travolta e della accozzaglia loggio massonica o paramassoniche di queste sette usa da accatto ladroni e criminali….?
Articolo irricevibile: Viganó sarebbe addirittura NSGC?
Irricevibile, concordo, ma mi spingo oltre, qui si osa di più, l’identificazione è tra il Rapanelli e “Maestro Gesù”, forse sarebbe meglio parlare di sostituzione. Poiché ricevendo un mandato a comparire davanti al Sinedrio, o Sant’Uffizio (lapsus calami significativo, “voce del sen fuggita richiamar non vale”), il Rapanelli non esiterebbe a presentarsi, “Maestro Gesù” non poteva agire diversamente. Che “Maestro Gesù” sia stato portato ammanettato davanti al Sinedrio senza aver ricevuto un avviso di garanzia è un accidente. Il Rapanelli ne è certo.
Leggiti S. Roberto Bellarmino, bergogliano Rapanelli!
Beh … io mi faccio allora un´altra domanda: “Ma se Gesú fosse chiamato sulla Terra dal Diavolo per giustificarsi per quello che sta predicando, ci andrebbe? Sicuramente no perché Lui sa di essere nel giusto e che il Diavolo é in torto. E allora, qualcuno potrebbe dire: “Ci potrebbe tuttavia andare con l´intenzione di redimerLo?” Di nuovo no, perché sarebbe tempo sprecato.
E in uno slancio di fantasia immaginiamoci che il Diavolo capo ed i Suoi subordinati riescano oggi, nel tentativo di piegare con l´inganno Gesú alla loro volontá, ad impossessarsi del Dicastero per la fede. Gesú, che sarebbe certamente conscio di questo artificio, ci andrebbe? Risposta: chiaramente no! E questo perché sa che avrebbe a che fare con dei diavoli vestiti da preti.
E se al Sant´Ufficio sedessero delle anime dominate da dei diavoli (come penso che sia tuttora il caso)?
Penso che ci andrebbe se la volontá del Padre fosse quella di redimere quelle anime votate alla perdizione. Infatti Lui é venuto in questo mondo per strappare le anime dalle grinfie del Diavolo e non per lasciarglieLe indisputate. Dunque potrebbe andarci, ma non per dovere di obbedienza a quell´autoritá ma per anelito di caritá verso quelle anime (e di obbedienza al Padre).
E secondo me proprio questo é quello che successe durante il processo farsa di Gesú: Questi non rispose al Sommo pontefice quando gli impose di discolparsi davanti alle accuse dei falsi testimoni, ma rispose quando si trattó di confermare che Lui era il Cristo e questo solo perché si trattava di faccende riguardanti Dio.
Dunque, Gesú rifiutandosi di rispondere a tutte le domande del Sommo sacerdote che non riguardassero Dio, disconobbe di fatto la sua autoritá, di fatto delegittimandola. Se infatti Gesú fosse stato convinto che Caifa ed il Sinedrio stessero esercitando il loro potere legittimamente, e che si mancava di legittimitá in quel processo farsa lo affermarono gli stessi Gamaliele e Nicodemo prima di abbandonare la seduta, Gesú avrebbe certamente risposto ad ogni domanda. Ma non fu cosí. E questo perché se avesse risposto ad ogni domanda in tali circostanze, e visto che sapeva che il Sinedrio era giá determinato a condannarLo, il risultato finale sarebbe stato che agli occhi della gente Lui stesso avrebbe implicitamente ammesso che i Suoi insegnamenti erano falsi mentre quelli del Sinedrio, che secondo me erano mossi dal Diavolo, erano giusti.
E di questo mi pare che vi sia traccia proprio nel “Vangelo come mi é stato rivelato” di Maria Valtorta (Vol X – Cap. 604) dove si puó leggere che Gesú dice a Caifa: “Io sono l’Unto.
Pontefice e Re Io sono. E sto per prendere il mio scettro e con esso, come con ventilabro, mondare l’aia. Questo Tempio sarà distrutto e risorgerà, nuovo, santo. Perché questo è corrot-
to e Dio lo ha lasciato al suo destino”.
Sono queste frasi un esplicito disconoscimento di Gesú circa la legittimitá del Sinedrio a processarLo? (ma addirittura a funzionare come organo di Dio sulla Terra). A me pare proprio di sí.
La risposta a questa domanda é importante perché un fenomeno analogo potrebbe star avvenendo ora (anno 2024).
E per rispondere a questo dubbio bisogna allora trovare un un Cristo sulla Terra. Ma poiché Uno ancora non si vede, allora bisogna cercare una storia analoga e una figura sostitutiva. E tutto queste io le trovo nella vicenda del mons. Viganó con il Sant´Uffizio (Dicastero per la dottrina della Fede).
Ora, bisogna considerare che Gesú a suo tempo era stato trascinato a forza davanti al Sinedrio.
E se fosse stato semplicemente “invitato”, ci sarebbe andato? Io rispondo (riprendendo quanto sopra): “Dipende”. “Da cosa?” chiederanno i piú. Risposta: dalla volontá di Dio Padre.
Se la volontá di Dio Padre fosse stata quella di redimere le anime del Dicastero, allora Gesú ci sarebbe andato. Se la volontá di Dio fosse stata quella di mettere addosso al sinedrio un sigillo di illegittimitá, allora non ci sarebbe andato. E poiché Gesú dice quelle parole (“Questo Tempio … è corrotto e Dio lo ha lasciato al suo destino”) mi par di capire che non avrebbe accettato l´”invito” di propria spontanea volontá.
Analogamente si é comportato il mons. Viganó con il Dicastero: a chiamata si é rifiutato di presentarsi e quindi di rispondere, cosí come Gesú allora si era rifiutato di rispondere (“Del resto, a che mi interroghi? Ho parlato in pubblico per tre anni. Nulla ho detto di occulto. Interroga quelli che mi hanno udito. Essi ti diranno ciò che ho detto e ciò che ho fatto” – sempre da Valtorta).
E quindi qui avanzo un´ipotesi: attraverso il comportamento del mons. Viganó, Dio ha reso noto a tutte le anime del mondo che ha di fatto revocato la legittimazione spirituale della attuale Chiesa cattolica cosí come allora Gesú annunció al Sinedrio che “Dio aveva lasciato il Tempio”? Il Sinedrio continuó ad esistere apparendo ancora alla maggior parte degli ebrei come la Chiesa legittima, ma Dio, e questo viene testimoniato dallo stesso Gesú davanti al Sinedrio, aveva giá fatto passare il testimone ad altri (Sua Madre Maria, gli apostoli, i discepoli e tutti coloro che Lo avessero seguito durante la Passione e la Resurrezione in poi … dapprima sparpagliati ma poi sempre piú uniti).
E a questo punto mi domando: “Forse una situazione simile si sta verificando oggi? Dio ha lasciato le mura del Vaticano che continuerá ancora per qualche tempo la sua esistenza materiale non avendo piú nulla di santo da offrire al mondo ma disseminando immoralitá dopo immoralitá fra le genti e che, non avendo piú il sostegno di di Dio, finirá per soccombere?
E di fronte a questa cadavere di chiesa ormai svuotato dentro della presenza di Dio, si sta formando fuori una nuova Chiesa formata da tutti coloro che portano in sé e con sé gli insegnamenti di Gesú … dapprima sparpagliati ma poi sempre piú uniti? Non ha esortato proprio il mons. Viganó gli uomini e donne di buona volontá a riorganizzarsi? Questo mi pare é quanto stia succedendo.
E dunque? Dunque un´altra volta si pone secondo me l´interrogativo: “Con San Francesco o con papa Francesco?”. Io opto decisamente per il Primo.
Per i motivi su esposti non mi pare che sia saggio per la salvezza delle anime accogliere l´appello fatto dal sig. Rapanelli (naturalmente pregare per la gerarchia cattolica deviata, se si ha il tempo di farlo, va benissimo).
Mia opinione.
Nota: tutto questo svuota molti degli argomenti che avevo avanzato nello scritto ” Cum Sancto Francisco aut cum Papa Francisco?”. E questo, lo dico chiaramente prima a me stesso, perché non ero riuscito a riconoscere quale fosse veramente la volontá di Dio: non quella secondo cui il mons. Viganó si sarebbe dovuto presentare davanti al Dicastero per mostrare a loro quale fossero i loro errori, ma quella di mostrare a tutto il mondo che la chiesa cattolica, occupata soprattutto al vertice da persone che ormai disconoscono ogni momento quale sia la volontá di Dio e quindi svuotata di ogni legittimitá spirituale, é decisamente morta per Dio e al suo posto Dio ne sta formando un´Altra dai contorni (per me) ancora non chiari. E c´era appunto bisogno che qualcuno di rilievo nel mondo rendesse pubblica questa volontá. Credo a questo punto di poter dire che il mons. Viganó, a differenza mia, abbia giá allora interpretato esattamente la volontá di Dio ed abbia agito corrispondentemente.
Ineccepibile. Definitivo.Perfetto.
si, stringiamoci forte forte al nostro papa, ai vescovi , ai cardinali, ai nostri sacerdoti muti zitti e obbedienti di fronte all’ennesima diabolica performance sul fine vita con autorizzazione a staccare spina e polmoni artificiali a creature ancora in vita. Con Buona Pace del Paglia… Tutti stretti stretti… stringiamoci e zitti zitti e obbedienti obbedienti…teologicamente corretti…ops ops
” stringiamoci attorno alla Gerarchia: al Papa, ai vescovi, ai parroci, ai presbiteri, ai diaconi, […] e pure amandoli… Come? Come li avrebbe amati il nostro Maestro Gesù.”
Carissimo Nicola è proprio questo che ci toccherebbe fare ma non dimentichiamo la ciliegina finale, quello che ci suggerisce la conclusione dell’articolo: “amandoli come li avrebbe amati”…, Gesù i rettili dei suoi tempi:
da Matteo 12: “Razza di vipere, come potete dir cose buone, essendo malvagi?”
da Matteo 23: “Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna?”
“Rispondo serenamente: ci sarei andato… ”
“con umiltà e fede, come membra del Corpo Mistico del Cristo[!], stringiamoci attorno alla Gerarchia: al Papa, ai vescovi, ai parroci, ai presbiteri, ai diaconi, lungi dai giudizi mentali personali verso di essi”
Penso a tante cose ma non a disprezzare questo articolo: anche un blog come il nostro può far conoscere pensieri e decisioni davvero esoteriche.
Da queste deriva certamente un fugace pensiero al nostro mons. Viganò, sul fatto di non essersi presentato al Dicastero per la Dottrina della Fede (ex S.Uffizio). Lascio ai lettori il seguito per ricamarci su.
Poi penso a Gesù chiamato dall’autore a presentarsi al S.Uffizio, il paragone col Sinedrio davanti al quale fu forzatamente portato, dopo il tradimento di Giuda, però è poco omogeneo col S.Uffizio.
Il Sinedrio di 2000 anni fa era un organo di governo per la sola Giudea, sebbene in un paese occupato dai romani. Aveva membri presi “dagli anziani [con compiti consultivi in genere], dai sommi sacerdoti [sadducei] e dagli scribi”(Mc.8,31), con poteri pieni, a parte quelli legislativi e delle tasse vs Roma (ma non “quelle” vs il tempio), anche negli affari interni del territorio e naturalmente esercitava quelli giudiziari, con una sua polizia (Guardia del Tempio). Infatti il Sinedrio in piena autonomia giudicava e condannava il popolo giudeo alla detenzione e punizioni corporali dei condannati, ma non deteneva lo jus gladii trattenuto dall’autorità romana: la pena di morte.
Se -allora- Gesù fosse stato convocato dal Sinedrio (la convocazione non era certo prassi normale ma si mandava la guardia del Tempio e qualche rinforzo civile a prelevare i presunti rei), che era il governo ufficiale della Giudea sub Roma, come cittadino sarebbe stato tenuto ad obbedire al potere ufficiale vigente (“Reddite quae sunt Caesaris Caesari”).
Ma se rapportiamo ad oggi la sua presentazione al S.Uffizio, retto da Tucho Fernandez e dal suo compaesano Bergoglio, la questione cambierebbe non poco: sono costoro membri regolari e capi di un governo regolare della Chiesa? Rappresentano la vera autorità morale, canonica e legittima, alla quale sottoporsi o almeno rapportarsi e confrontarsi?
Ci fosse stato ancora Ratzinger a capo del Dicastero e G.P.II come Papa in discorso sarebbe diverso, Gesù infatti lì al Dicastero e lì affianco al Woitla è stato costantemente di casa…
Quanto al nostro autore Sig.Rapanelli, lui, dopo tutte quelle sue esperienze, sbarcato dal rosacrocianesimo e esoterismi vari nella Chiesa cattolica tornerebbe indietro, a mettersi nelle mani della “setta della frociaggine” governata da un antipapa? De gustibus… liberissimo certamente nelle sue scelte… ma è sicuro che si presenterà nella sede della Chiesa Cattolica e non al bordello “basame mucho”?
Noi che purtroppo non abbiamo le esperienze del Rapanelli e avendo solo conferme delle nostre certezze interiori solo paragonandole a quelle canoniche ed evangeliche, e dopo aver letto un’inchiesta di un giornalista sconosciuto, con umiltà e fede, come membra del Corpo Mistico del Cristo, ci stringiamo attorno alla gerarchia dell’ultimo grandissimo Papa Benedetto con i pochi presbiteri che lo venerano come ultimo vero Papa, lungi nel modo più assoluto dai giudizi mentali personali verso di esso… e chi potrebbe mai ardire ad giudicare un Papa??
Intanto al S.Uffizio, io tuttavia personalmente ci vado di corsa, proprio da quei due scrittori argentini per una dedica con firma su Fiducia Supplicans e su La Pasión Mística, da mettere subito ad un asta milionaria dopo la loro -speriamo- prossima scomparsa.
Vi saluto cari amici del Blog “besando mucho a todos” ma solo dopo naturalmente il buon Tosatti (ius basii):
” Marcus da mi basia mille, deinde centum,
dein mille altera, dein secunda centum,
deinde usque altera mille, deinde centum.”
E da quando pure qui si pubblicano deliri massonici pseudocristiani? Massoneria e cristianesimo sono incompatibili! Basta!
Come si fa ad essere Cattolici in questo casino bergogliano
Ma Monsignor Viganò ha spiegato molto bene perché non ci è andato.
Gentile ex-scientology, legga sulla obbedienza anche san Tommaso d’Aquino. Il ‘papa’ eretico NON va obbedito.
Bene, brava Amelyne, dieci e lide. Mon solo non va obbedito, lui come tutti i suoi compagni di sventura, ma non va nemmeno letto, ascoltato, guardato in viso; San Paolo ci dice di togliere il saluto a chi ci vuole ingannare abusando di una autorità che non merita, che infanga avendo teadito il Signore per seguire Satana! Quindi nessun lavaggio del cervello, nessuna astruseria cervellotica da quinta conna del nemico. Christus Vincit, Satana sarà sconfitto, e con lui tutti i suoi complici, celesti e terrestri; peggio per chi ha scelto di deguirlo, mal glie ne incogliera’.
Se convocato dal Sant’Uffizio (esiste ancora il Sant’Uffizio?) lei sarebbe andato, e immagino, dal suo generale appello, che ci andrebbe sempre e in ogni caso, per obbedienza. Non lo discuto, non è questo il punto. Ciò che le contesto, piuttosto, è che lei non ha affatto dimostrato che il “Maestro Gesù” (mi esprimo secondo il suo linguaggio) ci sarebbe andato. Perché mi pare che non sia lo stesso presentarsi per libera scelta davanti ad un tribunale, il Sant’Uffizio in specie, che lei identifica col Sinedrio, ed esservi portato invece in stato d’arresto, e in catene. Che il “Maestro Gesù” (ibidem, come sopra), pur godendo di poteri particolari, tipo smaterializzarsi, abbia accettato di farsi arrestare non è ciò che lei doveva dimostrare. Il suo argomento è un sofisma, equiparando la rinuncia a fare uso delle sue arti all’accettazione di una convocazione che “Maestro Gesù” non ha mai ricevuto. Ammenocché lei non reputi giuridicamente valida una convocazione fatta nei termini e nella modalità descritti dai Vangeli.
Gesù non è stato convocato pacificamente dal sinedrio , oggi Sant’Uffizio, ma e’stato catturato, tradotto e imprigionato con la forza. Egli non ha mai riconosciuto l’autorità religiosa del tempo, ma ha sempre annunciato quella del Padre. Il Signore e’il Signore, nessun’ altro uomo puo’ essergli paragonato, farlo sarebbe blasfemia
Preghiamo che l’autore di questo scritto torni alla dottrina autentica della Chiesa Cattolica. Ho seguito un percorso molto simile ma se ci si ferma al “cristianesimo esoterico” e alle teorie spiritual-evoluzionistiche teosofiche (sovrapponibilissime poi a quelle di Teilhard de Chardin, influenza occulta del disastro conciliare e postconciliare) si resta belli comodi nelle braccia di satana – che è una entità unica come insegnano la Scrittura e la Tradizione, checché ne dica Steiner – con l’inganno aggiuntivo d’esser convinti di servire Cristo. E anzi, magari anche credendo di capirlo un po’ più a fondo rispetto ai fedeli “meno evoluti”.
Preghiamo che l’autore di questo scritto torni alla dottrina autentica della Chiesa Cattolica. Ho seguito un percorso molto simile ma se ci si ferma al “cristianesimo esoterico” e alle teorie spiritual-evoluzionistiche teosofiche (sovrapponibilissime poi a quelle di Teilhard de Chardin, influenza occulta del disastro conciliare e postconciliare) si resta belli comodi nelle braccia di satana, con l’inganno aggiuntivo di credere di servire Cristo (e anzi, magari anche di capirlo un po’ più a fondo rispetto ai fedeli “meno evoluti”).