Dissenti? Blocco il Tuo Conto. USA, Francia, Gran Bretagna, Canada: la Nuova Dittatura.

6 Febbraio 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo pubblicato da Pro Memoria, che ringraziamo per la cortesia. E che ci sembra testimoniare una volta di più che la lotta al contante non è lotta all’evasione, alla mafia, al lavoro nero ecc., ma semplicemente lotta al contante, che è sovranità per un Paese, e libertà per le persone. Buona lettura e condivisione.

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BLOCCO conto per “posizioni CONTRARIE al governo o alla MAGGIORANZA della popolazione”

… chiusura forzata dei conti correnti

 privati, associazioni e aziende che assumono posizioni contrarie al governo

o alla maggioranza della popolazione

… riguarda, oltre al territorio francese, anche gli USA, il Canada

… soprattutto il Regno Unito … oltre 350mila conti chiusi nel 2022, rispetto ai 50mila del 2016

… Francia, dove i conti correnti chiusi sono aumentati soprattutto dall’elezione di Emmanuel Macron

… segnalazioni, che possono essere fatte tanto da enti pubblici

… da privati o dal governo

… contro persone e associazioni

che presentano ideologie cosiddette ‘non allineate’ con le masse

… una volta accumulate fanno scattare il provvedimento

… chiusi i conti correnti di Génération Identitaire (GI), L’Alvarium, Academia Christiana e La Citadelle

… su esposto dei servizi di compliance

… monitorano la reputazione delle associazioni e inviano le segnalazioni alle banche

… in breve tempo, e soprattutto senza preavviso, chiudono definitivamente il conto

… senza neppure fornire spiegazioni in virtù della protezione della privacy dell’ex correntista

… anche nel caso in cui sia questi a chiedere spiegazioni

… negli USA … diverse associazioni che contestavano le politiche contro il covid

… sul territorio inglese è stata dibattuta la chiusura dei conti di Nigel Farage

… perché amico di Donald Trump e del tennista no-vax Novak Djokovic

… Canada … chiusura di diversi conti di proprietà dell’associazione Freedom Convoy che si oppone al green pass

… Furono bloccati (e lo sono tutt’ora nonostante pochi giorni fa il governo sia stato condannato) complessivamente 7,8 milioni di dollari su 200 conti diversi.

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Francia chiude i conti correnti delle associazioni non allineate/ Basta una cattiva reputazione sui media Pubblicazione: 05.02.2024 La Francia sembra essersi unita alla chiusura forzata dei conti correnti di privati, associazioni e aziende che assumono posizioni contrarie al governo o alla maggioranza della popolazione. Una vera e propria piaga che riguarda, oltre al territorio francese, anche gli USA, il Canada e, soprattutto il Regno Unito. Quest’ultimo, in particolare, esemplificativo della situazione con oltre 350mila conti chiusi nel 2022, rispetto ai 50mila del 2016. Qatargate, capo investigatori “sappiamo che Panzeri mente”/ Audio choc: “non ha credibilità, esploderà tutto” A far discutere, però, attualmente è soprattutto la Francia, dove i conti correnti chiusi sono aumentati soprattutto dall’elezione di Emmanuel Macron. Il meccanismo sembra funzionare attraverso delle segnalazioni, che possono essere fatte tanto da enti pubblici, quanto da privati o dal governo, contro persone e associazioni che presentano ideologie cosiddette ‘non allineate’ con le masse, che una volta accumulate fanno scattare il provvedimento. Solo recentemente in Francia sono stati chiusi i conti correnti di Génération Identitaire (GI), L’Alvarium, Academia Christiana e La Citadelle, tutti su esposto dei servizi di compliance. Questi ultimi monitorano la reputazione delle associazioni e inviano le segnalazioni alle banche, che in breve tempo, e soprattutto senza preavviso, chiudono definitivamente il conto, senza neppure fornire spiegazioni in virtù della protezione della privacy dell’ex correntista (anche nel caso in cui sia questi a chiedere spiegazioni).

Conti correnti chiusi anche in USA, Regno Unito e Canada La Francia, tuttavia, è solamente l’ultimo degli stati in cui i conti correnti degli oppositori vengono chiusi, con casi che hanno fatto parecchio discutere anche negli USA, nel Regno Unito e in Canada. Nel primo caso a finire sotto la ghigliottina bancaria sono state diverse associazioni che contestavano le politiche contro il covid, mentre sul territorio inglese è stata dibattuta la chiusura dei conti di Nigel Farage, punito perché amico di Donald Trump e del tennista no-vax Novak Djokovic. Il Canada, invece, rappresenta nella questione dei conti correnti chiusi una tendenza diversa rispetto a Francia, USA e Regno Unito. Nell’ex colonia britannica, infatti, è stato lo stesso presidente Justin Trudeau a chiedere la chiusura di diversi conti di proprietà dell’associazione Freedom Convoy che si oppone al green pass. Furono bloccati (e lo sono tutt’ora nonostante pochi giorni fa il governo sia stato condanno) complessivamente 7,8 milioni di dollari su 200 conti diversi.

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3 commenti

  • Giovanni ha detto:

    È un evento rarissimo che la verità stia con la maggioranza della popolazione. Essa le è scarsamente incline perché scomoda ed impegnativa.

  • Giampiero ha detto:

    Non è necessario possedere un particolare carisma di profezia per aver previsto ciò che si va delineando.

  • Davide Scarano ha detto:

    Che dire? Abbiamo rinunciato alla libertà per la comodità. Del resto: perchè girare con il portafoglio pieno, se le strade abbondano di ladruncoli e la sicurezza “percepita” è sempre più scarsa? Questo è il prezzo della comodità: “altri” conservano e/o gestiscono i nostri risparmi che così saranno al “sicuro”, almeno fino al prossimo “stato di eccezione” di schmittiana memoria. In questo quadro vorrei ricordare che allo stesso modo la comodità della vita sedentaria infiacchisce il corpo, come del resto la comodità della macchine riduce la capacità dell’uomo di calcolare, orientarsi e, non ultimo, di relazionarsi, se non altro perchè tutti sanno “ciò che devono sapere” rivolgendosi alla “app” di turno, senza più la necessità di entrare in contatto con l’altro. Tornando alla questione contanti vorrei infine ricordare da un lato l’episodio della crisi Greca, preceduta, se non erro, dalla crisi dei risparmi a Cipro che portò all’impossibilità di prelevare, decisa da un giorno all’altro, e dall’altro l’invito evangelico a vegliare “perchè non sapete nè il giorno, nè l’ora”.