Che cosa accade realmente in Africa, ora. Alex Zanotelli.

31 Luglio 2023 Pubblicato da 17 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, un amico del sito ci invia questo messaggio di padre Alex Zanotelli, che mi sembra giusto portare alla vostra attenzione. Buona lettura e condivisione.

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Condividete e fate in modo che gli italiani sappiano cosa sta veramente vivendo gran parte della popolazione africana.
Appello di padre Alex Zanotelli* ai giornalisti italiani:
«Rompiamo il silenzio sull’Africa.
Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli africani stanno vivendo
Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo, come missionario e giornalista, uso la penna per far sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media italiani, come in quelli di tutto il modo del resto.
Trovo infatti la maggior parte dei nostri media, sia cartacei che televisivi, così provinciali, così superficiali, così ben integrati nel mercato globale.
So che i mass-media , purtroppo, sono nelle mani dei potenti gruppi economico-finanziari, per cui ognuno di voi ha ben poche possibilità di scrivere quello che veramente sta accadendo in Africa.
Mi appello a voi giornalisti/e perché abbiate il coraggio di rompere l’omertà del silenzio mediatico che grava soprattutto sull’Africa.
È inaccettabile per me il silenzio sulla drammatica situazione nel Sud Sudan (il più giovane stato dell’Africa) ingarbugliato in una paurosa guerra civile che ha già causato almeno trecentomila morti e milioni di persone in fuga.
È inaccettabile il silenzio sul Sudan, retto da un regime dittatoriale in guerra contro il popolo sui monti del Kordofan, i Nuba, il popolo martire dell’Africa e contro le etnie del Darfur.
È inaccettabile il silenzio sulla Somalia in guerra civile da oltre trent’anni con milioni di rifugiati interni ed esterni.
È inaccettabile il silenzio sull’Eritrea, retta da uno dei regimi più oppressivi al mondo, con centinaia di migliaia di giovani in fuga verso l’Europa.
È inaccettabile il silenzio sul Centrafrica che continua ad essere dilaniato da una guerra civile che non sembra finire mai.
È inaccettabile il silenzio sulla grave situazione della zona saheliana dal Ciad al Mali dove i potenti gruppi jihadisti potrebbero costituirsi in un nuovo Califfato dell’Africa nera.
È inaccettabile il silenzio sulla situazione caotica in Libia dov’è in atto uno scontro di tutti contro tutti, causato da quella nostra maledetta guerra contro Gheddafi.
È inaccettabile il silenzio su quanto avviene nel cuore dell’Africa , soprattutto in Congo, da dove arrivano i nostri minerali più preziosi.
È inaccettabile il silenzio su trenta milioni di persone a rischio fame in Etiopia, Somalia , Sud Sudan, nord del Kenya e attorno al Lago Ciad, la peggior crisi alimentare degli ultimi 50 anni secondo l’ONU.
È inaccettabile il silenzio sui cambiamenti climatici in Africa che rischia a fine secolo di avere tre quarti del suo territorio non abitabile.
È inaccettabile il silenzio sulla vendita italiana di armi pesanti e leggere a questi paesi che non fanno che incrementare guerre sempre più feroci da cui sono costretti a fuggire milioni di profughi. (Lo scorso anno l’Italia ha esportato armi per un valore di 14 miliardi di euro!).
Non conoscendo tutto questo è chiaro che il popolo italiano non può capire perché così tanta gente stia fuggendo dalle loro terre rischiando la propria vita per arrivare da noi.
Questo crea la paranoia dell’“invasione”, furbescamente alimentata anche da partiti xenofobi.
Questo forza i governi europei a tentare di bloccare i migranti provenienti dal continente nero con l’Africa Compact , contratti fatti con i governi africani per bloccare i migranti.
Ma i disperati della storia nessuno li fermerà.
Questa non è una questione emergenziale, ma strutturale al sistema economico-finanziario. L’ONU si aspetta già entro il 2050 circa cinquanta milioni di profughi climatici solo dall’Africa. Ed ora i nostri politici gridano: «Aiutiamoli a casa loro», dopo che per secoli li abbiamo saccheggiati e continuiamo a farlo con una politica economica che va a beneficio delle nostre banche e delle nostre imprese, dall’ENI a Finmeccanica.
E così ci troviamo con un Mare Nostrum che è diventato Cimiterium Nostrum dove sono naufragati decine di migliaia di profughi e con loro sta naufragando anche l’Europa come patria dei diritti. Davanti a tutto questo non possiamo rimane in silenzio. (I nostri nipoti non diranno forse quello che noi oggi diciamo dei nazisti?).
Per questo vi prego di rompere questo silenzio-stampa sull’Africa, forzando i vostri media a parlarne. Per realizzare questo, non sarebbe possibile una lettera firmata da migliaia di voi da inviare alla Commissione di Sorveglianza della RAI e alla grandi testate nazionali? E se fosse proprio la Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) a fare questo gesto? Non potrebbe essere questo un’Africa Compact giornalistico, molto più utile al Continente che non i vari Trattati firmati dai governi per bloccare i migranti?
Non possiamo rimanere in silenzio davanti a un’altra Shoah che si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Diamoci tutti/e da fare perché si rompa questo maledetto silenzio sull’Africa.
*Alex Zanotelli è missionario italiano della comunità dei Comboniani, profondo conoscitore dell’Africa e direttore della rivista Mosaico di Pace

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17 commenti

  • giovanni ha detto:

    L’elenco in missiva non e’ altro che l’applicazione dell’agenda 2030 all’ Africa. Corre l’obbligo sottolineare che anche qui’ la stanno applicando in modalita’ Europa . Per fare un appello al mainstream onde evidenziare questi problemi non mi pare questo il posto adatto. Qua’ abbiamo avuto ed abbiamo problemi giganteschi con la narrazione che essi propinano alle persone. Ultimi esempi in ordine di tempo : i ” vaccini ” e la ” crisi climatica ”. Piuttosto visto che Lei e’ un Religioso, potrebbe farsi aiutare dal Vaticano che gode di buoni rapporti con i padroni del discorso. Pero’, ad onor del vero, sui due argomenti sopracitati la posizione e’ stata alquanto appiattita sulla narrativa dominante. Comunque valuti Lei, qua’ per come siamo messi non possiamo aiutarLa,

  • Stefano ha detto:

    Io dico semplicemente una cosa: attenzione a dar retta.. e spazio… a “missionari” come Alex Zanotelli.

  • Corrado ha detto:

    Ma per favore…

  • Guido Silurati ha detto:

    Ma quale ” mare nostrum ” ! Provvede la “mediterranean fleet”
    ! Since 1940

  • Carlo ha detto:

    Il pericolo più grave per il continente africano è accettare il progressismo con le sue perversioni.Inoltre la corruzione diffusa blocca ogni sviluppo.

    • Guido Silurati ha detto:

      Per questo andavano meglio le colonie, ovvero tradotto oggi, integrazione di stati africani 100% con stati europei; in tutt’uno
      senza riserve “indiane” , sotto la legge della Vangelo però, fuori
      da speculazioni perverse e da ogni mammoneria: ecco i missionari potremmo diventare noi, sogno?

  • Adriana 1 ha detto:

    Sembra proprio che questo “grido di dolore” serva soltanto a invocare il ripristino del Colonialismo prima maniera,
    ( vista l’incapacità degli autoctoni a governarsi da soli ).

    • Don Ettore Barbieri ha detto:

      In effetti, la c.d. decolonizzazione è servita all’Occidente per continuare a fare quel che faceva prima lasciando questi popoli in balia di sé stessi.

  • Mara ha detto:

    Se non ci fossero i missionari cattolici, il livello di istruzione e di emancipazione di quelle persone sarebbe ancora ai minimi storici, tuttavia dobbiamo riconoscere che la Chiesa cattolica, ma anche varie altre confessioni cristiane, si stanno sostituendo a governi corrotti che continuano ad acquistare armi sottraendo fondi all’uscita della popolazione da una condizione di minorità. Purtroppo in vari Stati c’è l’aggravante all’islamismo, che tutto vuole fuorché la dignità della persona, e invito chiunque a smentirmi con dati alla mano. Ho un amico che fa l’imprenditore in Nigeria: mi dice che sovente la popolazione lo deruba in casa o in azienda perché le milizie la sobillano dicendole che questo si meritano gli “occupanti”, percepiti come tali e non, come in questo caso, come chi è venuto a creare ricchezza e a lasciare un’eredità di sviluppo in quel Paese, dato che il mio conoscente vorrebbe lasciare in mano l’azienda a uno del posto. Capite bene che prima bisogna scardinare una certa mentalità, poi si può parlare d’altro. Chiudo con un altro esempio: mia madre si è recentemente recata in Marocco: una guida turistica marocchina, saputa la città da cui proveniva, le ha detto di riferire ai suoi connazionali marocchini di ritornare in patria perché lì c’è lavoro in ambito turistico e culturale. E qui apriremmo un capitolo enorme sulle anomale orde migratorie dal Nord Africa. Se non ci diciamo queste cose, non capiremo mai il problema né tantomeno saremo in grado di risolverlo.

    • Occupanti ? ha detto:

      Il concetto in questione e’ una delle menzogne che l’islam combattente proclama e diffonde contro il presunto nemico. Nemico che desideretebbe solo di vivere in pace.
      Se leggiamo la Bibbia sappiamo tutti che Gerusalemme era , da secoli , la capitale di Israele. Bene : nei campi estivi per i ragazzini di Gaza, campi estivi finanziati dall’UNICEF che, come dice il nome, e’ una organizzazione delle nazioni unite, si insegna, con insistenza che gli ebrei sono gli occupanti di Gerusalemme da dove debbono essere cacciati.
      Fonte : il primo articolo di oggi di informazionecorretta.com

      • cattolico ha detto:

        hanno ragione.al tempo di nostro signore gerusalemme aveva 7000 abitanti e la capitale della provincia romana della palestina era cesarea marittima

  • Guido Silurati ha detto:

    Capito l’antifona ?

  • Guido Silurati ha detto:

    Ma quale: “mare nostrum” !
    Telefoni alla “mediterranean fleet” presso
    Suez o Malta o Gibilterra! Ridicolaggini da politicante since 1936 minimo.

  • Calligrafo ha detto:

    Non leggo la questione gravissima dei cristiani perseguitati, né appare un’invocazione al Padre nostro. Mi pare che nessuno dei popoli citati rappresenti la maggioranza di coloro che giungono qui. Mai incontrato un eritreo o un somalo dalle mie parti, tranne i vincitori delle gare podistiche di lungo chilometraggio, visti in tv. Saluti.

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