Una Stupenda Domenica di Maggio. Benedetta De Vito.

17 Maggio 2023 Pubblicato da Lascia il tuo commento

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la nostra Benedetta De Vito ci rende partecipi delle sue emozioni vissute domenica scorsa, in una cerimonia in una basilica romana in periferia. Buona lettura e meditazione.

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Ieri mattina, domenica di maggio, festa grande nella stupenda Basilica salesiana di Santa Maria Ausiliatrice che s’affaccia, colore di meringa e forte di due torri campanarie, lungo la Via Tuscolana. E’ il giorno della Prima Santa Comunione di Martina e Gabriele, è il giorno della festa delle mamme, è il decennale di matrimonio di una giovane coppia di sposi. La gente è tanta, sorridente, con molta voglia di, buttar dietro le spalle quel che è stato e di tornare a vivere nella normalità, insieme e contenti. E ci sono, per grazia e privilegio, anche io tra tanti, tantissimi bambini allegri,  belli, solari e tante belle mamme e poi devoti dai capelli d’argento. E ad accogliere tutti, sul colmo della facciata, in alto in alto, c’è Lei, Nostra Signora Ausiliatrice!

Sì, una gioia grande, un piccolo miracolo salesiano perché la parrocchia è una delle tante fondazioni romane di San Giovanni Bosco, un uomo di Dio, che, vicino alla stazione Termini, innalzò la stupenda chiesa del Sacro Cuore e qui, nel cuore della Roma nuova, che sgorgava sulle consolari, la Basilica che sto ammirando.  Giovanni,  mi chiedo,  commossa, ma come hai fatto? La risposta indirettamente la ricevo da Santa Teresa d’Avila: “Teresa senza il Signore non è niente, con il Signore è tutto, con il Signore e con il denaro può tutto”.

Celebra la Santa Messa il parroco, giovanissimo, che sa  bene come “domare” i piccolini e dirigerli lungo il sentiero stretto che è la Verità. Con l’allegria salesiana! L’omelia è ispirata al Paraclito, al Buon Consiglio, che ai bambini arriva per bocca di un maestro, di mamma e di papà. Alza la mano un bambino, il parroco accorre: “Fatti la doccia”, il buon consiglio. E lo è. Il riso contenuto degli astanti abbraccia l’innocenza. Miracolo poi allo scambio del segno della pace, do la mano alla mia vicina (una bella mamma di una bella bambina, che mi ha indicato) e persino la signora al terzo posto mi allunga la sua!

Ora, solenne, l’offertorio, con una fila di bimbi solenni (compreso Gabriele) a portare il santo calice e i santi doni all’altare. Lo facevamo, a scuola, noi pure e tutte quante si offrivano volontarie “io, io, io!”, tante vocine in una. Ora  tempo del solenne momento in cui i due piccini, i comunicandi, ricevono il Corpo di Nostro Signore. Compunti, all’altare. Che dolcezza!

Prendo la Santa Eucarestia sulla lingua e il sacerdote mi sorride e intanto nella bella chiesa dove splende, circondata da tanti lumini a nostra mamma in cielo, risuona il canto “Eccomi” di Don Frisina e m’accorgo, in un brivido, che a suonar le chitarre sono altri bambini, seri seri, come quelli che servono messa portando, ben dritti, i loro ceri accesi. Sì, una stupenda domenica mariana, una meravigliosa festa per i cuori accesi d’amore per Lui. Un dono per me e, credo, anche per voi che leggete!

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