Tucker Carlson contro la Lobby di Pedofili al Potere negli USA.

13 Maggio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Agostino Nobile offre alla vostra attenzione queste considerazioni sulle recenti vicende di Tucker Carlson, il famoso giornalista e anchorman statunitense licenziato da Fox News. Buona lettura e condivisione.

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Tucker Carlson Vs la potente lobby di pedofili

Dopo che la Fox News di Rupert Murdoch ha licenziato il più famoso anchorman dell’informazione statunitense, ieri, 10 maggio 2023, abbiamo saputo che Tucker Carlson rilancia il suo programma su Twitter. Come prevedevamo https://www.stilumcuriae.com/fox-news-e-tucker-carlson-un-autogoal-per-la-tv-e-la-banda-biden la Fox News ha perso milioni di telespettatori e milioni di dollari. Le tesi sul licenziamento addotte dal mainstream erano univoche: la Dominion ha patteggiato per 787,5 milioni di dollari la causa per diffamazione contro Fox News, dove Carlson, dicono, è il principale responsabile. Cosa alla quale noi non abbiamo mai creduro. Infatti, grazie all’imbeccata di un giovane blogger britannico, ho trovato un servizio di Carlson che potrebbe rappresentare la motivazione del suo licenziamento. Si tratta della morte di Jeffrey Epstein, un pedofilo nel cui giro c’èra una lunga lista di banchieri, politici, come Bill Clinton e miliardari del calibro di Bill Gates. 

Vediamo cosa dice Tucker Carlson nel suo servizio sulla Fox News del 26 gennaio 2023. 

«Il 10 agosto 2019, il procuratore generale William Barr stava lavorando nel suo ufficio di casa. Quando il suo capo di gabinetto ha comunicato che Jeffrey Epstein è stato trovato morto, Barr era scioccato. La sua prima reazione fu quella di preoccuparsi che alcune persone in America non avrebbe creduto all’idea che Jeffrey Epstein si sia ucciso. Nessuno crederà che si sia trattato di un suicidio. Ci saranno teorie di cospirazione teorie cospiratorie dappertutto. […]

All’epoca, non c’era modo che Bill Barr potesse sapere come è morto Jeffrey Epstein.
La sua prima preoccupazione avrebbe dovuto essere quella di sapere cosa è successo, invece la sua prima preoccupazione è che il pubblico possa saltare a conclusioni su tutto ciò.
[…]

Tre anni e mezzo dopo la sua morte, nessuno è arrivato in fondo a cosa sia successo quel giorno. […] Le uniche persone punite sono state due guardie di basso livello che si sono addormentate in servizio. Entrambe si sono dichiarate colpevoli. L’anno scorso, senza alcuna spiegazione, un giudice nominato da Obama ha fatto cadere tutte le accuse contro entrambi, e una delle guardie potrebbe ancora lavorare per il governo federale.

[…]

Il veterano di Washington Bill Barr, l’unico uomo dell’era moderna a servire per due volte come procuratore generale, ha dichiarato il caso Epstein chiuso. Barr sembrava avere buone ragioni per farlo. Alla fine del 2019, scrive: “Ero sicuro che Jeffrey Epstein si fosse suicidato impiccandosi”. Perché Bill Barr ci ha creduto? La prima prova, secondo lui, è questa. Il medico legale della città di New York aveva condotto un’autopsia ed ha stabilito che Epstein si è ucciso per impiccagione.

Questo è il primo pezzo. Il secondo è una videocassetta che conferma le conclusioni del medico legale. Ho rivisto personalmente quel video filmato. Mostra che tra il momento in cui
Epstein è stato chiuso in cella alle 19:49 e il momento in cui è stato scoperto la mattina dopo alle
6:30, nessuno è entrato nel suo alloggio. Pertanto, Bill Barr ha spiegato che possiamo sapere con certezza che Jeffrey Epstein si è suicidato. In altre parole, tutto va bene.

Praticamente ogni notizia sulla morte di Jeffrey Epstein ha descritto gli scettici della storia ufficiale come pazzi, teorie cospirative senza fondamento (come succede per il siero che sta distruggendo milioni di vite). Quello che è sorprendente è che nessuno di questi giornalisti, veterani del Washington Post, dell’ Associated Press e altri, nessuno di loro abbia mai pensato di rivedere la valutazione di Bill Barr sulla morte di Epstein.

Se lo avete fatto, avrete visto che le dichiarazioni di Bill Barr su Jeffrey Epstein erano assurde e
disoneste. Barr ha iniziato affermando che il medico legale ha dichiarato la sua morte come suicidio. Non è vero. La causa iniziale della morte non è stato un suicidio, ma una causa pendente. Il medico legale che ha eseguito l’autopsia non ha potuto dire come sia morto. Il patologo, che un’esperienza di oltre un migliaio di suicidi per impiccagione, è arrivato a credere che Epstein sia stato ucciso. 

[…]

Entrambe le telecamere non lavorarono quella notte, notoriamente… Nessuno ha spiegato perché non funzionavano. Il filmato che Bill Barr dice di aver visto, non copriva la cella di Epstein.
Nessuno è entrato o uscito dalla cella, ha detto Barr. Pertanto, Jeffrey Epstein si è ucciso.
Consideriamo questa affermazione. La notte del 9 agosto, Epstein era detenuto nel Metropolitan  Correctional Center di Manhattan, la parte più sicura della prigione federale della città.
È fisicamente impossibile per chiunque, uscire senza un pass elettronico e senza essere visto da innumerevoli telecamere tra le strade. Se Jeffrey Epstein è stato assassinato, non è stato ucciso da un un intruso, ma da qualcuno del suo stesso blocco di celle. 

[…] 

Una delle persone che gli hanno parlato per l’ultima volta al telefono, il giorno in cui è stato ucciso, Epstein si aspettava un’udienza su cauzione dopo due giorni. Pensava di uscire, non era affatto scoraggiato. Ho parlato con il suo avvocato David Schoen, che mi ha detto la stessa cosa. 

Hanno spostato qualcuno dalla sua cella hanno messo due persone, una delle quali non era una guardia carceraria a tempo pieno in servizio. Che coincidenza, oh mio Dio, dev’essere una coincidenza! Un’altra coincidenza era che nessuna delle telecamere puntate sulla cella ha funzionato. Quella notte erano tutti fuori. Che bella coincidenza. […]

C’erano altre sette celle. Se si cerca un assassino, si scoprirebbe chi c’era in quelle celle. Nessuno sembra averci pensato a farlo. Il Bureau of prisons si è rifiutato di fornirci una lista dei detenuti. Non è chiaro quanti siano stati intervistati dagli investigatori nonostante alcuni di loro siano stati trasferiti dalla struttura dopo la morte di Epstein. È una svista sconcertante.
[…]

È tutto strano. Abbiamo insistito molto negli ultimi giorni su questa domanda. Abbiamo insistito perché non si vuole vivere in un Paese dove è possibile uccidere persone in un carcere federale, insabbiare gli omicidi e farla franca. È spaventoso. Non dovrebbe essere permesso.
[…]

Le uniche persone che apprezzavano Jeffrey Epstein erano i suoi amici. Alcuni di loro sono felici che sia morto. Ecco Bill Gates, che ha passato un bel po’ di tempo con Jeffrey Epstein».

Tucker mette in onda un’intervista a Bill Gates: “Cosa hai fatto quando hai scoperto il suo [di Epstein] passato?” domanda l’intervistatrice.
Bill Gates: “Beh, ho detto che mi sono pentito di aver fatto quelle cene. Niente di nuovo».
“C’è una lezione per te, per chiunque altro stia guardando questo?”
Bill Gates: “Beh, è morto! In generale, bisogna essere attenti”.
Tucker, commenta con un certo sarcasmo: «Beh, è morto insieme ai suoi molti segreti su di me (Bill Gates) e sul resto dei miei amici. Ci dispiace molto…. Bill Clinton e altri si sentono allo stesso modo. […]

Questa settimana abbiamo chiamato le persone coinvolte nella storia che circonda la morte di Jeffrey Epstein. Con poche eccezioni, nessuno di loro ha voluto parlare con noi. Hanno riattaccato immediatamente. Uno di loro, l’ufficiale del dipartimento di giustizia, che si supponeva fosse incaricato di indagare sulla sua morte, si è rifiutato di riconoscere che lavorava per il governo federale. L’ex procuratore generale Bill Barr, ha rifiutato la nostra offerta di partecipare a questa serata. Non ha spiegato il motivo. Una persona con cui abbiamo parlato è Mark Epstein, che col fratello non è mai stato in affari. Non sta cercando soldi dal patrimonio, dalla proprietà. È interessato a scoprire cosa è successo a suo fratello. 

Ecco un elenco di domande che qualsiasi investigatore onesto vorrebbe avere le risposte. Innanzitutto, perché così tanti funzionari pubblici persistono nell’affermare che Jeffrey Epstein già una volta ha tentato suicidio in prigione [Nel 2008 J. Epstein finì in prigione nello Stato della Florida per aver adescato un bambino e una ragazzina di 14anni, inducendoli alla prostituzione – ndt]. Se si cerca di convincere la gente, è un’affermazione molto comoda. Infatti, Jeffrey ha negato di aver mai tentato di uccidersi in prigione o fuori. Lo ha negato ai suoi amici, ai suoi avvocati e agli psicologi della prigione. Ha detto di essere stato ferito da un altro detenuto. 

[…] Abbiamo sentito che le celle non erano chiuse. I detenuti sono stati in grado di spostarsi
da una cella all’altra. L’ufficio carceri può darci chiarezza su questo? A proposito, chi ha spostato il corpo di Jeffrey Epstein? È stato scoperto il 10 agosto, ed era la stessa guardia che lo aveva scoperto in posizione fetale sul pavimento, dopo il suo precedente tentativo di tentativo di suicidio, falsamente denunciato. Il corpo di Epstein era stato spostato nell’infermeria del carcere. Questa è una chiara violazione della politica federale.

Jeffrey Epstein era morto da almeno due ore. Quando sono arrivati i paramedici, il corpo di Jeffrey Epstein era già morto. J. Epstein era vestito con un camice da ospedale. Quel video non è mai stato rilasciato. Le autorità non riconoscono che esiste. Ma esiste. Né è mai stato reso noto il resoconto su cosa hanno visto quel giorno, e neanche è stato rilasciato. La cosa più sorprendente, non sono state diffuse le fotografie di Jeffrey Epstein morto nella sua cella. Ciò significa che è impossibile conoscere la posizione del suo corpo quando è stato trovato o come è morto.

Jeffrey Epstein era appeso a un lenzuolo? Dicono che sia stato strangolato da un legatura. Il collo era insanguinato, ma la striscia di lenzuolo non lo era. Oppure è stato ucciso dalla cavo elettrico della macchina per l’apnea del sonno. Queste sono domande molto elementari.
Non si tratta di teorie della cospirazione. […] Abbiamo chiamato il Dipartimento di
Giustizia per chiedere spiegazioni. Hanno rifiutato con la motivazione che c’è un’indagine attiva
in corso. È una bugia. Sono passati quattro anni, non c’è mai stata indagine sulla morte di Jeffrey Epstein. […]» 

Video originale: https://www.youtube.com/watch?v=ASp4KiVqNDQ&t=23s

I media stanno scoppiando di menzognite. Alcuni non ce la fanno più.Come il Wall Street Journal, che ha pubblicato un rapporto su Epstein, il cui sottotitolo recita: I legami di JPMorgan con Jeffrey Epstein erano più profondi di quanto la banca abbia ammesso. La banca ha dichiarato di aver chiuso i conti del condannato per reati sessuali nel 2013, ma i suoi banchieri si incontravano ancora con lui anni dopo, secondo quanto dichiarato da persone che hanno familiarità con la questione. 

Nel diario di Jeffrey Epstein c’erano due funzionari di alto livello dei democratici, William Burns, attualmente direttore della CIA e in precedenza vice segretario di Stato dell’amministrazione Obama e, sempre dell’amministrazione Obama, Catherine Romeller. Jeffrey Epstein, cinque anni dopo essersi dichiarato colpevole degli adescamenti in Florida, rappresentanti della banca privata di JP Morgan, che gestisce gli affari di clienti super ricchi, hanno continuato a incontrarsi con Epstein almeno fino al 2017.                                                                Originale: https://www.wsj.com/articles/jpmorgan-jeffrey-epstein-525febe3

Ps: Tucker Carlson dà una grande lezione di giornalismo a tutti i quaquaraquà, pagati da individui che letteralmente odiano l’essere umano. A parte i fondamenti morali e professionali, non si rendono conto che la verità paga, come nel caso di Tucker Carlson, al quale, prima di optare per Twitter, la rete televisiva Newsmax aveva offerto un contratto di 100 milioni di dollari. La gente è affamata di giustizia e verità. Ma Carlson non cerca la verità perché ci fa soldi. È un convinto credente cristiano. Quanti giornalisti europei lo sono? Se neanche Bergoglio crede all’inferno, figurati i pennivendoli.

L’omicidio di Epstein dimostra ampiamente come la potente lobby di pedofili controlli i gangli più sensibili della società https://www.marcotosatti.com/2019/07/09/nobile-pedofilia-frutto-malato-dellideologia-di-chi-controlla-il-mondo/ Questa lobby si permette di attuare crimini così palesi, perché sicuri dell’impunità. In occidente controllano la Giustizia, la politica, la salute pubblica e i media. Però, nonostante i giornalisti corrotti facciano parte della maggioranza, da come stanno andando le cose, sembra gli sia rimasto poco tempo di attività. Certo, cercheranno di riciclarsi, come fecero i loro predecessori cambiando la casacca fascista con quella comunista, ma questa volta le cose potrebbero andare diversamente. Tra covid, siero dannoso, spesso irreparabile se non mortale, distruzione di migliaia di piccole e medie aziende, omosessualismo dilagante nelle scuole e nelle tv, riduzione delle libertà più elementari, ecc. c’è la speranza che un vasto numero di persone non li perdoneranno. Se la “pulizia” morale e professionale inizierà negli USA, dove il popolo, al contrario di quello che molti pensano, ha una consapevolezza della Costituzione della libertà che noi europei ce lo sogniamo, probabilmente seguirà in Europa. Probabilmente.

A cura di A. N.

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3 commenti

  • nuccioviglietti ha detto:

    Mille ed un modo di utilizzo infanzia… abomini risaputi di cui nessuno parla!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • laura cadenasso ha detto:

    A mio parere ognuno ha le sue rogne : chi osa dire che l’ Inferno non esiste, come chi è favorevole al suicidio assistito. Ebbene, il caso Epstein -tuttora irrisolto- mi sembra proprio che li stia legando in un abbraccio mortale. Gentile Agostino, La ringrazio !

  • giorgio rapanelli ha detto:

    Per cambiare questo stato di cose c’è chi pensa che interverranno gli extraterrestri, chi le Potenze Metafisiche. Io prego Santa Rita da Cascia, la santa degli Impossibili, almeno per far cessare la guerra in Ucraina, che ci influenza mentalmente e rischia di coinvolgerci anche sul piano militare. E magari in una guerra civile.