25 Aprile, Liberazione. I Neo-Squadristi Progressisti Censurano la Vita.

25 Aprile 2023 Pubblicato da 4 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo messaggio ricevuto da Pro Vita & Famiglia, che testimonia – se mai ce ne fosse bisogno – di come le libertà fondamentali non vengano tutelate nel nostro sciagurato Paese. Come dimostra questo altro episodio di intolleranza violenta nel cuore dell’Emilia rossa, rosa e “resistente”, e che ha avuto per vittima Mario Adinolfi; e sempre sullo stesso argomento, la difesa della vita dei più deboli e indifesi. Buona lettura e condivisione.

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Ciao,

si è trattato di un attacco violento rivolto a te, a me e alla nostra libertà di espressione.

Venerdì scorso decine di attivisti di un collettivo studentesco di estrema sinistra hanno tentato di impedire con la forza lo svolgimento del convegno “Maternità In-Attesa. Preservare la salute della donna in gravidanza” organizzato da Pro Vita & Famiglia e altre associazioni nella Biblioteca Statale di Macerata, col patrocinio della Regione Marche.

Poco prima dell’inizio dell’evento, attiviste femministe e abortiste hanno occupato la sala esponendo striscioni e cartelli, urlando cori, insulti e minacce per intimorire i partecipanti (molti dei quali sono letteralmente fuggiti) e per impedire agli organizzatori e ai relatori di prendere la parola non appena tentassero di farlo.

Lo striscione srotolato dalle femministe davanti al tavolo dei relatori per impedire lo svolgimento del convegno

Uno dei cartelli esposti dagli attivisti a difesa dell’aborto, nonostante il tema del convegno fosse la tutela della salute della donna durante la gravidanza

Clicca sull’immagine qui sotto per vedere alcune scene concitate riprese durante l’occupazione della sala da parte dei collettivi femministi:

Solo l’intervento della Polizia ha permesso di iniziare finalmente il convegno, sebbene in estremo ritardo e con la sala lasciata in uno stato di totale baraonda.

Nonostante la violenza dei collettivi di estrema sinistra, grazie al cielo, nessuno è rimasto ferito.

Questo è solo l’ultimo di una serie sempre più lunga di episodi di violenza e intolleranza che subisce, in Italia, chi vuole promuovere la natalità, la maternità, la salute delle donne in gravidanza e una cultura della Vita in alternativa all’ideologia abortista (pensa solo a quante volte – praticamente sempre – le nostre affissioni pubbliche vengono censurate dalle amministrazioni di Sinistra o vandalizzate dai collettivi femministi).

I fatti di venerdì, però, dimostrano qualcosa in più: i movimenti femministi, radicali e di estrema sinistra non vogliono impedirci “solo” di protestare espressamente contro l’aborto – la violenta uccisione di un essere umano nel grembo materno – ma anche di promuovere concrete alternative per quelle donne che NON vorrebbero abortire ma si sentono spesso costrette a farlo per condizioni di bisogno economico, solitudine sociale o pressione familiare.

Paradossalmente, sarebbe proprio la Legge 194 che nel 1978 ha legalizzato l’aborto in Italia a prevedere nei suoi primi articoli il dovere dello Stato di tutelare socialmente la maternità e dare alle donne alternative all’aborto. Guarda caso, però, i collettivi femministi questa parte della Legge 194 fanno finta di non conoscerla…

Come ricorderai, alcune settimane fa Pro Vita & Famiglia ha avviato una specifica campagna per difendere il diritto delle donne a NON abortire, fatta di affissioni pubbliche in tutta Italia – ovviamente subito VANDALIZZATE dai collettivi femministi – e da una petizione che ha già superato le 30.000 firme (se non hai ancora firmato fallo ora cliccando qui!).

I manifesti per chiedere aiuti alle donne che si sentono costrette ad abortire, vandalizzati dai collettivi femministi

 

Sebbene il movimento femminista e i collettivi di estrema sinistra lamentino inesistenti violazioni del presunto “diritto” ad abortire in Italia, spesso col solo scopo di attaccare il diritto umano all’obiezione di coscienza dei medici e del personale sanitario, la realtà delle cose dimostra l’esatto opposto: in Italia non esiste una sola donna che, volendolo, non abbia potuto abortire, mentre sono migliaia le donne indotte o di fatto costrette ad abortire per mancanza degli aiuti concreti di cui avrebbero bisogno per portare avanti una gravidanza inaspettata o complicata.

Oggi in Italia non è violato il presunto “diritto” ad abortire, ma il vero diritto a NON abortire: per questo avevamo organizzato il convegno di Macerata, assaltato dai collettivi femministi.

Ti assicuro che non ci faremo intimidire! I loro attacchi sempre più violenti contro le iniziative di Pro Vita e Famiglia sono la dimostrazione che la nostra voce (la tua voce!) sta producendo un reale cambiamento.

Di questo loro sono consapevoli, per questo stanno intensificando le loro aggressioni.

Col tuo aiuto, continueremo a batterci per la libertà di espressione e affinché la barbara pratica dell’aborto cessi di esistere – o cessi almeno di avere copertura legale – promuovendo una cultura che accolta la Vita e tuteli la salute delle donne.

In alto i cuori,

Jacopo Coghe

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4 commenti

  • Margotti ha detto:

    La macelleria (perché di questo si tratta) comunista, anarchica e radicale si distingue sempre per il suo marchio di fabbrica; che si tratti di casi come questo toccato a pro Vita e Famiglia o che si tratti di contestazione violenta di altro tipo, o che si tratti di sfilate urticanti della feccia dei rave parade, sempre di “becera macelleria sinistrorsa” siamo in presenza.
    Perché l’aborto è macelleria umana legalizzata. E chi lo sostiene ne è complice. Punto.

  • giorgio rapanelli ha detto:

    Se il Fascismo non lo hai conosciuto, ebbene questo è Fascismo.

  • Mara ha detto:

    Torno a scrivere: Pro Vita e Famiglia è l’unica associazione italiana che si sta battendo seriamente contro la deriva progressista che di progresso non ha proprio niente. Hanno salvato tante vite umane, stanno strappando, con piena coscienza e libertà dei soggetti interessati, numerose persone alla menzogna gender e della sessualità fluida, stanno facendo riscoprire a molti il senso della dignità umana e della preziosità dell’essere umano. Invito quindi a sostenerli se ci diciamo cattolici

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