Zuppi, l’Aborto e la 194. Se il Senso Politico Prevale sulla Verità.

14 Aprile 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo intervento di Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus, a proposito delle sconcertanti dichiarazioni del card. Zuppi sulla legge 194. Che d’altronde richiamano alla mente quelle ancora più sconcertanti di un altro prelato legato a Sant’Egidio, mons. Paglia, che ha affermato che la legge 194  rappresenta un “pilastro della nostra vita sociale”, aggiungendo che essa non è “assolutamente” in discussione. Che purtroppo quella legge che ha portato all’uccisione di sei milioni di esseri umani nel grembo delle madri sia difesa a destra come a sinistra da politici timorosi di rendersi impopolari è un dato; ma che esponenti di Chiesa siano così immemori della realtà omicida del provvedimento in questione, persino quando esso è definito tale dal loro pontefice di riferimento, non stupisce, ma addolora. Buona lettura e diffusione.

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«Una legge dolorosa», ma che «garantisce una traduzione (? ndr) laica importante» e che «nessuno pensa di mettere in discussione». Sono state le parole – apprese con perplessità e stupore – che il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, ha pronunciato il 2 aprile in un’intervista al direttore de Il Domani Stefano Feltri, in merito alla Legge 194 sull’aborto.

Si parlava di diritti, e Sua Eminenza ha detto – giustamente – che «la Chiesa è a favore dei diritti». Occorrerebbe, però, chiarire quali diritti, o meglio cosa si intenda per tali.

Siamo certi che il cardinal  Zuppi non consideri l’aborto un diritto. Ma se “nessuno” mette in discussione la 194, allora i nascituri non avrebbero diritto alla vita in palese violazione della legge morale naturale. Ed è impossibile tutelare i vari “diritti umani” se non è garantito il diritto alla vita che è presupposto necessario di tutti gli altri. Per questo speriamo che Sua Eminenza voglia presto chiarire che non esiste un diritto per le madri di sopprimere i propri figli nel grembo.

La Chiesa da sempre ha affermato, attraverso le parole dei Papi, l’iniquità dell’aborto. Papa Francesco, in più di un’occasione, ha definito l’aborto come un vero e proprio omicidio, per giunta accostando questa pratica a quella dell’assunzione di un sicario.

E anche i discorsi e i documenti di Benedetto XVI e di san Giovanni Paolo II sono stati sempre inequivocabili.

In particolare il Papa polacco – che fu eletto pochi mesi dopo l’approvazione della legge 194 – fu sempre molto chiaro e fermo non solo contro la pratica dell’aborto, ma anche contro le istanze legislative e referendarie a suo favore. Nel marzo del 1981, infatti, menzionò la dichiarazione dei vescovi che allora erano scesi in campo contro la legge. «Faccio mia – disse – la loro sollecitudine pastorale per ogni uomo e per la società intera». Pochi giorni dopo chiarì che l’aborto non è una questione privata, ma riguarda tutta la società. Il 10 maggio dello stesso anno, invece, affermò davanti ad oltre 70mila persone, durante il Regina Coeli, che «la Chiesa considera ogni legislazione favorevole all’aborto procurato come una gravissima offesa dei diritti primari dell’uomo e del comandamento del “non uccidere”» e definì addirittura «una causa santa» ciò che la Chiesa stessa faceva per difendere la «santa inviolabilità della vita concepita». Anche nelle sue encicliche e specialmente nella Evangelium Vitae – del 1995 – Giovanni Paolo II deplorò l’aborto inserendolo tra le “strutture di peccato”, i peccati “sociali” di cui tutti siamo responsabili se li accettiamo passivamente.

Benedetto XVI, in occasione della XVII Assemblea generale della Pontificia Accademia per la Vita ribadì che «l’aborto non è mai la soluzione»,  e mise in guardia la società dal pericolo a cui va incontro la madre, «spesso convinta, a volte dagli stessi medici, che l’aborto rappresenta non solo una scelta moralmente lecita, ma persino un doveroso atto “terapeutico” per evitare sofferenze al bambino e alla sua famiglia, e un ingiusto peso alla società».

È vero, come dice Sua Eminenza il Cardinale Zuppi, che le questioni non sono quasi mai bianche o nere, e che c’è una vasta zona grigia in cui si deve fare discernimento.

Ma se una legge permette la volontaria uccisione del più indifeso e debole degli esseri umani, il bambino nel grembo della mamma, non riusciamo a vedere dove sarebbe questa zona grigia. Perciò auspichiamo che presto Sua Eminenza voglia aiutare i fedeli nel discernimento, chiarendo che la legge 194 è oggettivamente iniqua e contraria alla legge naturale e quindi al Magistero della Chiesa.

Toni Brandi
Presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus

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13 commenti

  • Stefano ha detto:

    Qualcuno compri a Zuppi il biglietto per vedere Unplanned e ce lo accompagni…

  • miserere mei ha detto:

    La CEI…

    Espressione di un popolo che volta le spalle a Dio, anche dentro le chiese. Esco dalla panetteria è un tizio saluta un altro, dicendogli che lo stava pensando… per risposta una bestemmia , gratis, a beneficio di tutti. Poi ho pensato a uno come il cardinal Zuppi, e ho concluso che il tizio fuori della panetteria non sa più nemmeno quel che dice…

  • Paolo ha detto:

    Questo qui è papabile . È proprio la rovina totale Papà Zuppi/ Giovanni XXIV ….
    Sto pensando alle profezie ( che si stanno realizzando alla lettera) di 200 anni fa della Caterina EMMERICK …
    “” .. stavano costruendo un altra Chiesa … ma i progetti di Dio erano altri….”

    https://www.ilfoglio.it/articoli/2013/06/20/news/le-profezie-della-mistica-emmerick-e-la-rovina-della-chiesa-con-due-papi-53714/amp/

    Non c è ombra di dubbio … il quadro descritto è quello attuale …

  • Carlo ha detto:

    È stato creato dall’antipapa, dunque è solo un anticardinale. Ossia, metà di niente.

  • Maria Giulia Scacchi ha detto:

    “Siamo certi che il Cardinal Zuppi non consideri l’aborto un diritto”. Ah si’? E da cosa lo si evince secondo voi?

  • Carmela ha detto:

    Signor Brandi, ha ragione di chiedere a sua Eminenza di spiegare il suo pensiero. Ma, purtroppo non otterrà nulla, perché ormai troppi cattolici progressisti, parlano la lingua degli atei.

  • Dino Brighenti ha detto:

    se la madre di zuppi lo avesse abortito sarebbe stato un atto d’amore come vaccinarsi

  • Daniele ha detto:

    un povero pagliaccio messo lì da chi ha colpe più grandi delle sue. come disse Gesù a Pilato

  • Non Metuens Verbum ha detto:

    Il signor Zuppi coltiva meticolosamente l’abitudine di altri suoi sodali variopintamente vestiti di rosso di viola di bianco… un intero arcobaleno… di chiacchierare a ruota libera come “nei peggiori bar di Caracas”, e sicuramente sotto l’effetto delle più “spiritose” bibite che ivi si mescono.
    A sodali di tale fatta, accreditare Pensieri e chiedere Chiarimenti, è del tutto improprio.

  • La verità non ha zone grigie ha detto:

    Fra una risatina e l’altra don Zuppi farfuglierà (forse) qualcosa che non chiarirà un bel niente, tanto è il meschino timore di dispiacere quel mondo in cui si trova tanto a suo agio. E se il suo più alto superiore ha pronunciato a volte parole di disapprovazione riguardo all’aborto, lo ha fatto come usa fare di solito, buttando là qualcosa di cattolico, quel tanto per dare l’impressione di proclamare la verità e poi tornare senza problemi alle spericolate pastoralità delle quali è strapieno il suo originale repertorio.
    E infine, scusandomi per il mio scarso comprendonio, qualcuno sa spiegarmi cosa significa “traduzione laica”?

    • Valeria Fusetti ha detto:

      Significa “traduzione atea” con una sfumatura di nero, il nero del satanico. Ed il satanico in sé ha l’odio per la vita: odio e rifiuto per Cristo Gesù che la vita l’ha creata, e fatta bella in ogni suo aspetto; odio per la Santa Madre che è stata felice di donare la vita alla Vita; odio per i bambini, che non essendo riuscito ad uccidere, vuole pervertire in vari gradi di abbiezione, sino a consegnarli ai pedofili; odio per il creato a cui ha dato “protettori” che vogliono cancellarvi l’impronta divina… oggi è questa la “politica”, squisitamente machiavellica : odio, perversione, menzogna. Chi l’accetta ha accettato che le rispettive vocazioni, ed i rispettivi doveri di stato, siano messi in atto secondo la volontà di colui che è già caduto come una folgore. Lo sconfitto per eccellenza, che è in attesa che il capo gli sia definitivamente schiacciato.

  • miserere mei ha detto:

    Il Card. Zuppi ha parlato da politico più che da cardinale della Chiesa cattolica.

    Infatti se veramente Nessuno mettesse in discussione un ordinamento umano, dovremmo pensare che sia d’accordo anche Dio e qualsiasi uomo di Dio e che quindi/pertanto il quinto comandamento sarebbe stato un equivoco. Perché il problema che all’aborto corrisponde un morto che non defunge per propria scelta, ma perché ucciso per mano altrui.

    Il nascituro umano è innegabilmente detentore di vita umana. Lasciamo stare se sia o meno titolare di diritti (dell’uomo): certamente è portatore di una vita umana.

    Quali sarebbero i diritti altrui di sopprimerla? Se esistessero, sarebbero discutibili. E invece il Card. Zuppi li vuole indiscutibili. Come se ci fossero dei diritti stabiliti per convenienza (senza negare o sminuire l’annessa sofferenza) superiori alla Verità intrinseca della realtà, cioè del fatto che una vita umana viene soppressa e che il quinto comandamento lo definisce un peccato, tanto più grave quando c’è piena avvertenza e deliberato consenso… Così tanto consenso da rigirare la frittata ed espungerlo non solo dalla nozione di peccato, ma promuovendolo a diritto e salute.

    Chi l’ha stabilito? La maggioranza. Il nuovo Dio, la cui verità varia a seconda del consenso… Eh no, un Cardinale qui non può spingersi… Anche se certi portatori di diritti, con le loro bandiere i loro megafoni amano definirsi democratici, giusti e buoni, stabilendo che tutti gli altri sono peggio di loro, salvo sentirsi giudicati da chiunque ardisca pensarla in modo differente.

    Madre Teresa di Calcutta, santa, ritirando un premio Nobel per la pace raggelò i presenti ricordando loro che i riconoscimenti dati a questo o quel -secondo loro- pacificatore non cancellavano l’orrore di un tacito consenso al crimine dell’aborto che Giovanni Paolo II definì “gravissima offesa dei diritti primari dell’uomo e del comandamento del “non uccidere”…

    Altri tempi? Altri cardinali? Altri Papi? Che denunciavano apertamente le Strutture di peccato” invece da allisciarne questa o quella espressione dicendosi incompetenti a darne un giudizio?

    Caro Mons. Zuppi, se per lei Nessuno mette in dubbio certe pratiche, si faccia un esamino di coscienza su chi sia lei per dire nessuno certi testimoni.

  • giorgio rapanelli ha detto:

    In attesa che questi “vertici” si decidano a fare luce su tutto il Comandamento “NON UCCIDERE”, la Chiesa sta planando verso il basso, con somma gioia dei satanisti, dei chierici aperti al nuovo corso satanista, dei protestanti benedicenti le coppie omosex, e dei Musulmani, che hanno le porte aperte come nuova maggioranza che conta di prendere il potere islamista in Italia.
    Mi piacerebbe esserci, quando in nome del Corano obbligheranno tutti i fluidi LGBT a smetterla con quella pratica peccaminosa agli occhi dei Dio musulmano e cristiano. Perchè, o ti converti per la misericordia di Dio, oppure il Dio musulmano ti condanna a morte.