Niente Farneticazioni e Deliri su Giovanni Paolo II, per Favore.

14 Aprile 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione le dichiarazioni del cardinale Stanislao Dziwisz sulle recenti maldicenze – non mi sembra si possano qualificare altrimenti – su Karol Wojtyla proferite dal fratello di Emanuela Orlandi, la quindicenne scomparsa all’inizio degli anni ’80, e l’articolo apparso su La Nuova Bussola Quotidiana, che ringraziamo per la cortesia, estremamente chiarificatore sull’argomento. Mi sembra interessante che il porporato di Cracovia accenni anche a possibili conseguenze giudiziarie per chi si fa strumento di chiacchiere infamanti. Buona lettura e diffusione.

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Il cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia e segretario personale di san Giovanni Paolo II, ha rilasciato una durissima dichiarazione su quelle che egli stesso definisce «avventatissime affermazioni – ma sarebbe più esatto subito dire ignobili insinuazioni – profferite dal signor Pietro Orlandi sul conto del Pontefice San Giovanni Paolo II, in connessione all’amara e penosa vicenda della sorella Emanuela».

«È appena il caso di dire – sottolinea il porporato – che suddette insinuazioni, che si vorrebbero all’origine scaturite da inafferrabili ambienti della malavita romana, a cui viene ora assegnata una parvenza di pseudo-presentabilità, sono in realtà accuse farneticanti, false dall’inizio alla fine, irrealistiche, risibili al limite della comicità se non fossero tragiche, anzi esse stesse criminali».

Il cardinale, mentre ricorda infatti che «un crimine gigantesco è ciò che è stato fatto a Emanuela e alla sua famiglia», afferma che «criminale è lucrare su di esso con farneticazioni incontrollabili, volte a screditare preventivamente persone e ambienti fino a prova contraria degni della stima universale».

Questo non toglie che «il dolore incomprimibile di una famiglia che da 40 anni non ha notizie su una propria figlia meriti tutto il rispetto, tutta la premura, tutta la vicinanza», prosegue la nota del cardinale Dziwisz. «Così come non ci si può, in coscienza, non augurare che la verità su questa angosciante vicenda finalmente emerga dal gorgo dei depistaggi, delle mitomanie e degli sciacallaggi. Come segretario particolare del Papa Giovanni Paolo II – aggiunge il porporato – posso testimoniare, senza il timore di smentite, che fin dal primo momento il Santo Padre si è fatto carico della vicenda, ha agito e fatto agire perché essa avesse un felice esito, mai ha incoraggiato azioni di qualsiasi occultamento, sempre ha manifestato affetto, prossimità, aiuto nei modi più diversi alla famiglia di Emanuela. A questi atteggiamenti io continuo ad attenermi, auspicando correttezza da parte di tutti gli attori e sperando che l’Italia, culla universale del diritto, saprà con il suo sistema giuridico vigilare sul diritto alla buona fama di Chi oggi non c’è più, ma che dall’alto veglia e intercede».

Le farneticanti dichiarazioni cui si riferisce il segretario di san Giovanni Paolo II sono quelle contenute in un audio portato da Pietro Orlandi alla trasmissione “Di Martedì” in cui si sente un uomo dire: «Wojtyla […] pure insieme se le portava in Vaticano quelle, era una schifezza. E così il segretario di Stato a un certo punto ha deciso di intervenire. E si è rivolto a persone dell’ambiente carcerario e ai cappellani del carcere». Farneticanti davvero. Come se non bastasse, Pietro Orlandi ha anche affermato che “Papa Wojtyla usciva ogni tanto la sera con due monsignori polacchi” e che “non andava certo a benedire le case”.

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Nella Roma dei nostri nonni si tramandava una leggenda metropolitana appiccicata addosso di volta in volta a ciascun Pontefice. Infarcita con qualche dettaglio diverso a seconda di chi ne fosse il protagonista, la storiella era più o meno sempre questa: di notte, il Papa aveva l’abitudine di uscire dal Vaticano o da Castel Gandolfo in abiti borghesi ed andare ad ubriacarsi nelle osterie dei Castelli Romani.

L’altra sera, nella trasmissione televisiva DiMartedì è stato riproposto questo canovaccio popolaresco in toni decisamente meno bonari, tirando in ballo voci provenienti da presunti ambienti vaticani secondo cui «Wojtyla ogni tanto la sera usciva con due monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case». Insinuazioni gravissime, specie perché collegate ad una fantomatica rivelazione sulla scomparsa di Emanuela Orlandi fatta da un uomo vicino alla Banda della Magliana e contenuta in un audio trasmesso poco prima.

La fonte, col tono meopatacchesco di chi vuole dare l’idea di saperla lunga e che ormai è un marchio di fabbrica della pletora di autodichiarati “ex membri” della banda resa famosa da “Romanzo Criminale”, l’aveva sparata grossa con il giornalista Alessandro Ambrosini che lo registrava, arrivando a parlare di un omicidio ordinato ad Enrico De Pedis dal segretario di Stato dell’epoca tramite due cappellani nelle carceri. Non contento, l’uomo ha mirato più in alto fino ad affermare che quest’iniziativa sarebbe servita a coprire le malefatte di Giovanni Paolo II.

L’audio non è nuovo e la fonte è già conosciuta: si tratta di uno dei nomi che compaiono nella lunga lista dei rinviati a giudizio nell’ambito dell’indagine del gip di Roma Otello Lupacchini sulla famigerata Banda della Magliana. Di lui emerse all’epoca dell’inchiesta una presunta frequentazione con personaggi legati ai Servizi, sebbene venisse considerato un esponente minore del gruppo, e successivamente accreditato dalle cronache come operativo nel gioco d’azzardo.
Nel film “Il Divo”, Paolo Sorrentino fa dire al “suo” Giulio Andreotti/Toni Servillo messo a confronto col pentito Baldassare Di Maggio/Domenico Centamore che lo accusa del famoso “bacio” col boss Totò Riina: «Pur riconoscendo che tutti gli uomini sono uguali, mi sento profondamente umiliato, nell’essere messo a confronto con un uomo di mafia».
L’accusatore di Wojtyla, pur volendo ammettere la sua appartenenza alla Banda della Magliana, non può essere considerato uomo di mafia perché la Cassazione fece cadere l’accusa di associazione mafiosa per il sodalizio criminale capitolino, ma non c’è dubbio che vedere una televisione nazionale dare risalto senza battere ciglio al racconto assurdo di un santo pedofilo rappresenti un’umiliazione per i credenti.

La registrazione è tornata in auge perché fa parte degli elementi in suo possesso che Pietro Orlandi, fratello dell’adolescente scomparsa nel 1983, avrebbe consegnato al promotore di giustizia Alessandro Diddi durante il loro incontro di martedì in Vaticano.

Il dolore di un familiare che non rivede più sua sorella da 40 anni merita rispetto, ma le voci allusive su Giovanni Paolo II riportate ed esplicitate in tv da Pietro Orlandi non possono che essere derubricate ad insulto alla sensibilità dei credenti di tutto il mondo ed anche all’intelligenza, vista l’evidente assurdità della ricostruzione.
La ricerca della verità, specialmente a 40 anni di distanza e con il flusso interminabile di depistaggi, mitomanie, sciacallaggi che su questa vicenda c’è stato, dovrebbe indurre a un’attenta valutazione delle piste a cui dare credito. Non si può rilanciare qualsiasi “voce” di fronte a milioni di persone, a maggior ragione se essa contiene accuse così gravi ed infondate su una figura come Giovanni Paolo II. Ancor più grave che a DiMartedì non si siano posti il problema dell’opportunità di trasmettere quella registrazione dal contenuto, come è ovvio che sia, privo di qualsiasi riscontro nella realtà.

E la Santa Sede cosa fa? Finora nessuna presa di posizione in difesa del Santo polacco nonostante le parole andate in onda su La7 abbiano fatto il giro dei mezzi d’informazione, provocando anche tristi commenti tra chi – giustamente – solidarizza con la causa della ricerca della verità sul caso Orlandi.
Così come nulla è stato detto in difesa della memoria del cardinale Agostino Casaroli, il segretario di Stato che secondo la fonte di Ambrosini sarebbe il mandante di omicidi. Un porporato, peraltro, molto stimato dall’attuale Pontefice che di lui ama ricordare anche l’abitudine ad aiutare i detenuti minorenni del carcere di Casal del Marmo. Un’esperienza umanitaria da cui è partito l’uomo vicino alla Banda per costruire la sua fake news.

A smentire anche la narrativa di una Santa Sede reticente fino ad oggi sulla scomparsa di Emanuela, lo stesso cardinale Casaroli non si tirò indietro di fronte alle domande sul caso e durante la presentazione della videocassetta “Gli anni che cambiarono il mondo” spiegò di non conoscere in alcun modo l’identità del telefonista passato alla storia come l'”amerikano” e che riuscì ad ottenere una linea telefonica riservata con l’allora segretario di Stato durante il depistaggio più famoso, quello relativo allo scambio per ottenere la liberazione dell’attentatore del Papa, Alì Agca.

L’unica voce dall’interno dello Stato di Città del Vaticano che si è fatta sentire in questi giorni – prima della puntata di DiMartedì – è quella del promotore di giustizia, Alessandro Diddi, che ha riaperto le indagini sull’adolescente residente Oltretevere ma scomparsa in territorio italiano. Diddi ha detto al Corsera di aver ricevuto dal Papa in persona l’incarico di occuparsi del caso. Nell’intervista, il promotore ha ridimensionato il ruolo della Banda della Magliana nella vicenda Orlandi aggiungendo «sebbene esistano alcune evidenze». Ad oggi, però, non esiste alcuna evidenza nota sul collegamento tra le azioni del gruppo criminale romano e la scomparsa di Emanuela.
Al contrario, tutte le supposizioni circolate – a cominciare dalla famosa tomba in cui era sepolto Enrico De Pedis all’interno della Basilica di Sant’Apollinare e di cui si parlò per la prima volta nel 1997 con tanto di interrogazione parlamentare del leghista Mario Borghezio per poi essere collegata alla sparizione del 1983  in una telefonata anonima alla trasmissione “Chi l’ha visto” nel 2005 – sono sfociate in un nulla di fatto.

Non essendoci alcuna evidenza nota del ruolo della Banda della Magliana nella scomparsa di Emanuela Orlandi, come si può dare credibilità e spazio alle sparate di una fonte – considerata già all’epoca della prima indagine esponente minore – che non esita a parlare di un Papa pedofilo e di un cardinale omicida?

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17 commenti

  • Cassiodoro ha detto:

    Come sempre rilevo in queste occasioni, continuo a chiedermi:
    perché sempre e solo Emanuela Orlandi?
    Mirella Gregori, stessa età, frequentante gli stessi ambienti, scomparsa a Roma un mese prima della Orlandi, è meno morta?
    Quella famiglia non ha mai parlato, mai è andata in Vaticano.
    Come mai questa differenza?

  • Giovanni ha detto:

    Non è la prima volta che Floris cerca di screditare la chiesa con dichiarazioni deliranti. Mesi fa ci aveva provato mostrando un video in cui parlava viganò e adesso torna alla carica con questa cosa di orlandi…

  • laura cadenasso ha detto:

    ….per FAVORE ??? Personalmente condivido l’ invito MA sostiuisco favore con PUDORE ! Suona meglio.

  • Mara ha detto:

    Costui sta cercando troppa visibilità mediatica anziché condurre le sue indagini al buio delle procure. L’ho sempre percepito come una persona poco onesta intellettualmente e con secondi fini. Se ci sono dati concreti che mi possano smentire, sono disponibile a discuterne.

    • Giovanni ha detto:

      Signora Mara, non sono gli altri che hanno l’onere di smentirLa ma Lei di provare quello che dice, se no è diffamazione. Al pari di quanto ha fatto Pietro Orlandi: è lui che dovrebbe provare che il Papa usciva per fare cose indicibili o dovremmo essere noi a smentirlo con prove che non usciva??

      • Mara ha detto:

        Né lui né noi, signor Giovanni. Chiedo venia, ma non capisco il senso e il tono della sua osservazione. Le indagini si fanno nelle procure, questo voglio dire. Nove su dieci quello che costui proferisce non è veritiero, ma se si deve indagare, lo si faccia in silenzio e senza i riflettori puntati presso gli enti preposti. Che non sono i mass media.

        • Giovanni ha detto:

          Scusi Mara Lei ha fatto delle affermazioni sulla poca onestà intellettuale e i secondi fini dell’Orlandi chiedendo se qualcuno può smentirLa. In realtà è Lei che dovrebbe provare che l’Orlandi è disonesto e ha secondi fini, non lui o altri che devono dimostrare che lei ha torto. Non è che siccome lei dice una cosa allora è legge fino a prova contraria….

  • alessio ha detto:

    Umanamente , come tutti , mi
    trovo dalla parte del fratello
    Pietro , però non vorrei ,
    riguardo alle accuse a Giovanni
    Paolo II , fosse vittima di un
    gioco più grande di lui ; com’è
    possibile ,al netto di una
    fragilità umana che abbiamo
    tutti ,che dopo aver chiesto la
    liberazione di Emanuela all’
    Angelus ,il Papa Santo sapesse
    che fine avesse fatto ?
    Se è vero che se usò i soldi dei
    mafiosi allo IOR per finanziare Solidarnosc ,
    complimenti ,questo me lo
    rende ancora più grande .
    Per il resto in assenza di prove
    certe , rimango prudente , anche perché vedo montare
    l’odio contro la Chiesa ,come
    nelle inchieste a reti unificate
    sulla Madonna di trevignano ,
    che sarà sicuramente falsa ,
    ma servirà a dire che le apparizioni sono tutte false e
    noi dei poveri illusi .
    Infine , ricordo che erano i
    monsignori di Santa Marta
    che svegliavano il vicinato
    alle due di notte , quando rientravano , e di certo
    non erano stati a celebrare
    la Messa di Pasqua .

    • alessio ha detto:

      Come il cacio sui maccheroni
      ho appena letto che il vaticano
      ha annunciato l’istituzione dell’osservatorio per le apparizioni Mariane (un altro?)
      che si occuperà di lacrimazioni
      e messaggi ed altro .
      Eppoi ,scusate l’ignoranza , ma
      chi è che paga la parcella
      dell’avvocata Sgrò sempre in
      favore di telecamere ,che
      essendo dello studio Bernardini-De Pace ,non
      credo sia proprio a buon
      mercato.

  • Roberto ha detto:

    Il sistema mediatico usa le insinuazioni, le calunnie, il ribaltamento della verità, le menzogne più spudorate per le sue finalità.
    In questo caso infangare i vecchi papi per rendere accettabile quello attuale.
    Dispiace che gli Orlandi si siano prestati. Comprendo che quando si è stati così gravemente colpiti e da così tanto tempo senza risposta ci si esaspera.
    Comunque l’atteggiamento della chiesa di coprire gli scandali ( atteggiamento molto antico e, in qualche caso fatto anche in buona fede)non ha fatto altro che aumentare i danni.
    Esemplare la vicenda americana dove solo le esorbitanti richieste economiche hanno costretto ad uscire allo scoperto.
    Ora, per risolvere il problema, la nouvel vague teologica rende normale e non perseguibile, ne penalmente né moralmente né eticamente, l’orrore e la perversione
    Una genialata degna dello spessore culturale e teologico attuale, così si risolve tutto .
    Veramente speriamo nell’intervento divino e, nell’attesa, contentiamoci di virus chimerici e vaccini genetici che integrano il genoma di virus oncogeni da far produrre alle nostre laboriose cellule.

    • Boh ha detto:

      Ma al sistema mediatico cosa interessa di un papa morto e sepolto?

      • Roberto ha detto:

        O lei è un……oppure è il solito provocatore. D’altronde uno che si firma boh riflette il suo stato interiore.
        Dispiace per Tosatti che, dice, di rivedere tutti i commenti. Forse qualcuno gli sfugge.

        • Marco Tosatti ha detto:

          Non era offensivo, mi sembra.

          • Boh ha detto:

            In effetti non voleva essere un messaggio offensivo. Non credo che diMartedi sia interessato a colpire il papa morto anni fa per “rendere accettabile quello attuale”. Che gliene frega? Casomai può essere interessato a coltivare il caso Orlandi per colpire la chiesa in generale (quindi il riferimento a K. Woytijla è necessitato ma non per le ragioni che insinua Roberto). Pregherei il signor Roberto di tentare lui stesso di non essere offensivo. Grazie.

  • Marco Matteucci ha detto:

    La supplica a Dio Padre Pregata sulla Croce da Nostro Signore Gesù Cristo durante la la sua agonia e morte per la nostra redenzione.
    PREGHIAMOLO ASSIDUAMEMTE SUPPLICANDO IL CIELO PER LA SALVEZZA DELLA CHIESA E PER LA PACE NEL MONDO.
    https://m.youtube.com/watch?v=UzpjJXW6nIE
    https://reginadelcielo.com/2023/04/14/io-sono-misericordia-infinita-ma-sono-anche-un-giusto-giudice/