Un Vescovo nella Tempesta. Mons. Lefebvre. Docufilm, Reggio Emilia, 15 Aprile.

11 Aprile 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, amici del blog di reggio Emilia ci segnalano questo evento, che doverosamente offriamo alla vostra attenzione. Buona lettura, diffusione, ed – eventuale – partecipazione.

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Sabato 15 aprile a Reggio Emilia, alle ore 14:30, presso il Cinema Al Corso, avrà luogo la proiezione del docufilm sul vescovo francese Marcel Lefebvre dal titolo: “Mons. Lefebvre- Un vescovo nella tempesta”.
 
Al termine della proiezione si terrà una breve tavola rotonda, con la partecipazione e la testimonianza di don Pierpaolo Maria Petrucci — che ha personalmente conosciuto Lefebvre — e di don Gabriele D’Avino.
 
Introduce l’evento Cristiano Lugli e modera la scrittrice e storica modenese Elena Bianchini Braglia.
 
L’evento è a cura del gruppo Arma Lucis, con ingresso ad offerta libera.
 
Un’ottima occasione per approfondire una figura dal noto peso storico ed ecclesiastico, e per comprendere ancora meglio, guardando a cosa successe in passato, ciò che sta accendendo oggi.
 
Per ulteriori informazioni si può scrivere una mail a info.armalucis@gmail.com 

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5 commenti

  • Adriana 1 ha detto:

    11 Aprile 2023 alle 01:14
    Non difficile: bisognava creare l’emergenza per poter spingere sull’Agenda 2030, il transumanesimo gretino ed il controllo di massa sul modello cinese. Per fare questo, dato che a parte pochi malati di mente nessuno avrebbe accettato tutto ciò, è stato preso un virus con una mortalità comparabile a quella dell’influenza del 2017-2018 (per cui non mi risulta sia stato chiuso il mondo) e lo si è trasformato nella peste 2.0. Come annientare la razionalità ed imporre tutto ciò, di modo tale che (almeno fino a maggio 2020, poi abbiamo cominciato ad aprire gli occhi in un numero sempre maggiore, ma all’inizio ci siamo cascati tutti, complici anche gli allarmanti bollettini delle “istituzioni” e delle “accademie”, io per primo) nessuno potesse ribellarsi? Soltanto il martellamento mediatico non sarebbe stato sufficiente, dato che la gente se ne era ampiamente fregata già delle “emergenze” precedenti (le terapie intensive “al collasso” nel 2017-2018, l’influenza suina del 2009-2010, la SARS del 2002-2003 ne erano dimostrazioni lampanti) ed aveva continuato la propria vita di sempre, al punto che la Quarta Rivoluzione Industriale, attesa messianicamente da Schwab, Soris, WEF e vulia sociopaticando, non riusciva a decollare. Neanche lo strumento normativo sarebbe bastato: imporre alla gente di rinchiudersi in casa, perdere il lavoro e fuggire ogni occasione di svago (dopo averla martellata per decenni, principalmente per allontanarla da Cristo, che il piacere ed il godimento sessuale sono le uniche cose per cui vale la pena vivere) per un virus influenzale avrebbe causato proteste e rivolte dopo pochi giorni, al massimo settimane. “Ma come? Prima ci dite che la vita deve essere tutta un essere sani, giovani & belli- spendere e spandere- mangiare, bere e s……- godi finché puoi e poi non posso più fare queste cose per un raffreddore forte?”. Serviva allora un simbolo, un qualcosa per alimentare la strategia del terrore: da una parte i carri di Bergamo in Italia (quando non si saprà mai cosa è successo davvero lì, dato che 1) l’aumento di mortalità a fronte di tutto il resto d’Italia era e rimane inspiegabile e 2) molti carri portavano solo una o due bare), dall’altra la mascherina, simbolo a livello globale del contagio assieme all’”igienizzazione” delle mani. Una operazione ben strutturata e coordinata, con diabolica efficienza ed ispirazione, per inculcare alle masse che 1) solo la scienza e (futuri) sieri salvatori possono salvare, non Dio le cui chiese sono peraltro rimaste ostinatamente chiuse per colpa della vigliaccheria di molti pastori; 2) la colpa è dell’uomo, che inquina e mangia carne, non della natura né tantomeno di (ormai comprovate) “fughe” di microorganismi (la cui accidentalità del rilascio è tutta da dimostrare, dato che nel 2019 vi erano forti spinte di ribellione in Cina da sedare il prima possibile con qualsiasi pretesto…) da laboratori di massima sicurezza sino-ameticani; 3) bisogna sostituire i vecchi simboli sacri dell’odiato cristianesimo (l’acqua santa ed il Crocifisso) con i nuovi simboli della Dea Scienzah (il gel “igienizzante” e la mascherina), oltre a sostituire tutto il resto che è proprio dell’uomo (siamo passati dal “fate l’amore e non la guerra” a “non fate l’amore, masturbatevi in casa vostra davanti ai siti porno e non uscite, così non prendete la peste 2.0 e non rischiate di mettere al mondo nuove bocche inutili che rovinano l’ambiente”). Siamo stati fregati, il guaio è che la fregatura sta continuando: perché nelle strutture mediche bisogna continuare a portare la museruola, quando è comprovato che è dannosa (come riportato in questo articolo) ed inutile contro i virus respiratori, se non per il perverso piacere dei manovratori nel vedere gli schiavi imbavagliati? Perché l’Italia, il cui il governo Meloni è stato eletto per avere una rottura coi governi Conte-bis prima e Draghi poi, continua con la follia della “persuasione” vaccinale e dell’obbligatorietà dei trattamenti medici? Perché le procure non indagano dopo le recenti inchieste giornalistiche? Perché la tessera verde è stata solo sospesa e non abolita, come pure il pagamento delle multe per gli ultra-cinquantenni? Domande retoriche, certo, ma che delineano in futuro inquietante e da contrastare.

  • Jaime Dellaro ha detto:

    Nostra Madre difende il “Mio Papa” (Giovanni Paolo II) di fronte alla disobbedienza e allo scisma di Mons. Lefebvre e di fronte al crescente modernismo.

    Inoltre definisce chiaramente il vero piccolo gregge o rimanente fedele.

    “MIO PADRE”

    Messaggio dato dalla Sma. Vergine Maria a P. Gobbi nel Santuario di Knock (Irlanda) il 29 giugno 1988, solennità dei Santi Apostoli: Pietro e Paolo.

    CON LA FEDE DI PIETRO

    «Figli amati, illuminate la terra con la luce di Cristo. Figli amati, conducete gli uomini a Cristo con la fede di Pietro. Cristo ha fondato la sua Chiesa solo sulla fede di Pietro. Gesù ha pregato solo per Pietro affinché la sua fede rimanesse sempre intatta. Solo a Pietro il Signore ha affidato la missione di confermare nella fede i suoi fratelli. Voi oggi celebrate la solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, in questo Anno Mariano, a Me consacrato. Invito tutte voi, come Madre addolorata e preoccupata, a guardare oggi al successore di Pietro, Papa Giovanni Paolo II.

    È MIO PADRE

    È il Papa formato da Me nel profondo del mio Cuore Immacolato. Lui è il Papa della mia grande Luce in questi tempi di grandissima oscurità. Con la fede di Pietro, illumina la terra e conferma nella Verità tutta la Chiesa. Oggi il Papa, come un nuovo Pietro, riafferma la sua fede totale in Cristo, Figlio di Dio e, come un nuovo Paolo, si reca in tutte le parti del mondo per annunciare con coraggio il suo Vangelo di salvezza.

    Sostieni il Papa con la tua unità filiale. Prega per lui, soffri con lui, amalo, circondalo di una forza potente di obbedienza umile e coraggiosa.

    Il Cuore del Papa[1] sanguina oggi a causa di un Vescovo[2] della Santa Chiesa di Dio che, con un’ordinazione episcopale arbitraria, fatta contro la sua volontà, apre un doloroso scisma nella Chiesa cattolica. Ma è solo l’inizio.

    Molti Vescovi, infatti, non sono più uniti al Papa e seguono una strada opposta a quella da Lui indicata. Questa è una divisione più grande e più pericolosa, anche se non è ancora visibile, che provoca dolore e fa sanguinare il mio Cuore di Madre e quasi crolla il mio Papa sotto il peso di una Croce troppo pesante. Vi ho preparato per aiutarlo a portare la sua grande Croce.

    IL PICCOLO GREGGE

    Per questo è giunto il momento in cui deve apparire, con tutta la sua forza e il suo splendore, il grande esercito che in questi anni, nel silenzio e nel nascondimento, ho formato in tutte le parti del mondo, con il mio Movimento Sacerdotale Mariano. , per la difesa e il forte appoggio del Papa. Comincia così a delinearsi con chiarezza il progetto del piccolo gregge, che rimarrà fedele a Cristo e alla sua Chiesa, tutto custodito nel giardino del mio Cuore Immacolato».

    [1] Si riferisce al Papa della data del Messaggio: Giovanni Paolo II.

    [2] Si riferisce ovviamente a Mons. Lefebvre, fondatore della Fraternità San Pio X, alla vigilia dell’ordinazione di 4 vescovi, all’indomani del Messaggio, 30 giugno 1988, in aperta disobbedienza a Papa Giovanni Paolo II, provocando uno scisma, come dice esplicitamente nostra Madre nel Messaggio.

  • Jaime Dellaro ha detto:

    Mons. Gänswein afferma che Benedetto XVI ha letto “Traditionis Custodes” “con dolore nel cuore”

    “Togliendo questo tesoro alle persone, beh, non posso dire di sentirmi a mio agio.”

    Secondo lo storico segretario particolare del Papa tedesco, l’arcivescovo Georg Gänswein, ha letto il Motu Proprio “Traditionis Custodes” “con il dolore nel cuore”. Questo documento era un emendamento al Motu Proprio “Summorum Pontificum” di Papa Benedetto XVI.

    Gänswein ha descritto questa mossa come una “ferita” (Einschnitt) per Benedict.

    “Lo colpì molto duramente. Penso che Papa Benedetto abbia letto il nuovo motu proprio con il cuore pesante, perché la sua intenzione era stata quella di aiutare coloro che trovavano semplicemente una casa nella vecchia Messa a trovare la pace, a trovare la pace liturgica, a spingerli via. oltre a Lefebvre.

    Benedetto XVI, con la sua riforma del 2007, ha voluto far sì che i seguaci della messa con il messale del 1962, che si sentono a proprio agio in questa forma di liturgia, “trovino la loro pace interiore”, ha detto l’arcivescovo, cercando anche di «farli lontano da Lefebvre».

  • Jaime Dellaro ha detto:

    Nuestra Madre defiende a “Mi Papa” (Juan Pablo II) ante la desobediencia y el cisma de Mons. Lefebvre y ante el modernismo en aumento.

    También define claramente al verdadero pequeño rebaño o remanente resto fiel.

    “MI PAPA”

    Mensaje dado por la Sma. Virgen María al P. Gobbi en el Santuario de Knock (Irlanda) el 29 de junio de 1988, solemnidad de los Santos Apóstoles: Pedro y Pablo.

    CON LA FE DE PEDRO

    «Hijos predilectos, iluminad la tierra con la luz de Cristo. Hijos predilectos, llevad a los hombres a Cristo con la fe de Pedro. Cristo fundó su Iglesia sólo sobre la fe de Pedro. Jesús sólo rogó por Pedro para que su fe permaneciera siempre íntegra. Sólo a Pedro, el Señor confió la misión de confirmar en la fe a sus hermanos. Celebráis hoy la solemnidad de los Santos Apóstoles Pedro y Pablo, en este Año Mariano, a Mí consagrado. Os invito a todos, como Madre dolorosa y preocupada, a mirar hoy al sucesor de Pedro, al Papa Juan Pablo II.

    ES MI PAPA

    Es el Papa formado por Mí en lo profundo de mi Corazón Inmaculado. Es el Papa de mi gran Luz en estos tiempos de la mayor oscuridad. Con la fe de Pedro, Él ilumina la tierra y confirma a toda la Iglesia en la Verdad. Hoy el Papa, como un nuevo Pedro, reafirma la fe total en Cristo, Hijo de Dios y, como un nuevo Pablo, va a todas las partes del mundo, a proclamar con valentía su Evangelio de salvación.

    Sostened al Papa con vuestra filial unidad. Orad por Él, sufrid con Él, amadlo, rodeadlo de una potente fuerza de obediencia humilde y valerosa.

    El Corazón del Papa[1] sangra hoy a causa de un Obispo[2] de la Santa Iglesia de Dios que, con una arbitraria ordenación episcopal, hecha contra su voluntad, abre en la Iglesia Católica un doloroso cisma. Pero no es más que el inicio.

    En efecto, muchos Obispos no están ya unidos al Papa y recorren un camino opuesto al indicado por Él. Ésta es una división mayor y más peligrosa, aunque aún no sea visible, que causa dolor y hace sangrar mi Corazón de Madre y casi derrumba a mi Papa bajo el peso de una Cruz demasiado pesada. Os he preparado para que le ayudéis a llevar su gran Cruz.

    EL PEQUEÑO REBAÑO

    Por esto ha llegado la hora en que debe aparecer, con toda su fuerza y esplendor, el gran ejército, que en estos años, en el silencio y en lo escondido, me he formado en todas las partes del mundo, con mi Movimiento Sacerdotal Mariano, para defensa y fuerte sostén del Papa. Así comienza a delinearse claramente el plan del pequeño rebaño, que permanecerá fiel a Cristo y a su Iglesia, todo él custodiado en el jardín de mi Corazón Inmaculado.»

    [1] Se refiere al Papa de la fecha del Mensaje: Juan Pablo II.

    [2] Se refiere evidentemente a Mons. Lefebvre, fundador de la Fraternidad San Pío X, en vísperas de la ordenación de 4 obispos, al día siguiente del Mensaje, el 30 de Junio de 1988, en abierta desobediencia al Papa Juan Pablo II, provocando un cisma, como lo dice explícitamente nuestra Madre en el Mensaje.

  • Jaime Dellaro ha detto:

    Mons. Gänswein afirma que Benedicto XVI leyó “Traditionis Custodes” «con dolor en el corazón»

    «Quitarle este tesoro a la gente, bueno, no puedo decir que me sienta cómodo con eso»

    Según cuenta el secretario privado del Papa alemán durante mucho tiempo, el arzobispo Georg Gänswein, leyó el Motu Proprio “Traditionis Custodes” «con dolor en el corazón». Este documento era una enmienda al Motu Proprio “Summorum Pontificum” del Papa Benedicto XVI.

    Gänswein describió esta medida como una «herida» (Einschnitt) para Benedicto.

    “Lo golpeó muy duro. Creo que el Papa Benedicto leyó el nuevo motu proprio con dolor en el corazón, porque su intención había sido ayudar a quienes simplemente encontraron un hogar en la Misa antigua para encontrar paz, para encontrar la paz litúrgica, para alejarlos además de Lefebvre.”

    Benedicto XVI con su reforma de 2007, quería asegurar que los seguidores de la Misa con el misal de 1962, que se sienten en su hogar en esta forma de liturgia, «encuentren su paz interior», dijo el arzobispo, a la vez que pretendía «alejarlos de Lefebvre».