Preti Sposati, l’Ossessione del Sinodo Tedesco. Mascarucci.

17 Marzo 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Americo Mascarucci, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni su una delle istanze avanzate con fervore dal Cammino Sinodale tedesco, quella relativa al celibato dei preti. Buona lettura e diffusione.

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Preti sposati, cosa c’è dietro l’ossessiva richiesta del Sinodo tedesco

 

E’ sorprendente e fa riflettere l’insistenza con cui il Sinodo tedesco sta chiedendo la revisione del celibato sacerdotale. Il documento con cui è stato chiesto al papa di rivedere le relative norme consentendo altresì ai preti già ordinati che vogliono sposarsi di farlo senza dover rinunciare all’esercizio del ministero, è stato approvato con una maggioranza schiacciante, sfiorando il 95% dei voti a favore.

A questo punto c’è da chiedersi per quale motivo, da parte del clero tedesco, ci sia tutto questo desiderio di prendere moglie. Dipende soltanto dalle contaminazioni ormai sempre più evidenti con il luteranesimo? O forse c’è qualcosa di molto più profondo che dimostra chiaramente l’assenza di una reale e autentica vocazione?

Mi spiego meglio: un prete, nel momento in cui sceglie il sacerdozio, dovrebbe agire per vocazione, sapendo che non andrà a svolgere un lavoro come un altro: il celibato, come ha sempre sostenuto Benedetto XVI, non deve essere inteso come una rinuncia, bensì un dono, ovvero quello di servire unicamente al Signore e il gregge che gli viene affidato. Il sacerdote ha già una famiglia ed è la comunità dei fedeli che appunto è chiamato a servire nel nome del Signore.

Vero è che tanti sacerdoti negli anni si sono poi persi per strada, cedendo ai richiami della carne e alla debolezza umana, finendo per rinunciare al sacerdozio, chiedendo e ottenendo la dispensa dal celibato: ma quanto era davvero autentica la loro vocazione? Se il celibato, come sempre Ratzinger ci ha insegnato, non è da intendere come assenza di qualcosa, ma piuttosto la ricerca di un’assoluta pienezza di vita riempita dall’amore esclusivo per il Signore, non c’è dunque il legittimo sospetto che chi ha deciso di sposarsi non abbia compreso fino in fondo la grandezza di una scelta offerta a Dio? Come spiega il teologo dogmatico padre Giacobbe Elia “il celibato è possibile perché Cristo dona la grazia di viverlo. Il sacrificio è lo strumento per poter corrispondere a questa grazia”.

Eppure dai tempi del Concilio Vaticano II i modernisti stanno chiedendo a gran voce la revisione del celibato sacerdotale, rendendolo facoltativo e consentendo ai preti che lo desiderano di potersi sposare. Il caso più eclatante ha riguardato l’ex vescovo africano monsignor Milingo che fu protagonista di un’autentica telenovela, fra fughe d’amore, matrimoni in stile new age, ritorni all’ovile e poi la decisione finale di uscire dalla Chiesa per vivere pienamente la sua vita di coppia.  Sul principio si pensò fosse stato vittima di una ipnosi, un lavaggio del cervello ad opera del capo della setta cui apparteneva la consorte (fu soprattutto padre Gabriele Amorth a sostenere questa tesi), ma poi emerse la triste verità: il maligno che lo stesso Milingo aveva scacciato da tanti corpi indemoniati, aveva finito con il conquistare la sua anima,  fino a sottometterlo del tutto.

Ma come detto sono anni che nella Chiesa i modernisti fanno dei preti sposati una questione dirimente.

Sconcerta poi ascoltare discorsi del tipo: “Le altre confessioni cristiane accettano i preti sposati, perché la Chiesa cattolica no?”, come se la Chiesa cattolica sia sullo stesso piano di tutte le altre, e non sia invece l’unica e autentica Chiesa di Cristo, fondata sulla missione affidata da Gesù a Pietro e garantita dalla successione apostolica. L’unica Chiesa in cui è assicurata la salvezza divina. Invece di valorizzare la peculiarità di un sacrificio inteso come suprema forma di amore nei confronti del Signore per servirlo in modo assoluto, si vorrebbe snaturare questo valore per essere uguali ai protestanti, agli ortodossi, agli anglicani ecc.

Ma ciò che fa riflettere di più è la motivazione prettamente sessuale che sta a monte della richiesta; perché è evidente che al di là dei tanti discorsi, alla base di tutto ci sta il desiderio di avere una donna nel proprio letto. Del resto cosa fece Lutero quando ruppe definitivamente con la Chiesa? Non si andò a sposare con una suora? C’è chi dice che fu proprio il desiderio di sposarsi a spingere il monaco eretico ad imbastire tutta la rivolta contro Roma, così come fu la motivazione sessuale a spingere Enrico VIII a rompere la comunione con il papa e a fondare la Chiesa d’Inghilterra. Ecco, forse i componenti del Sinodo tedesco sono mossi proprio dalla stessa leva, ovvero dal desiderio di poter godere di un’attività sessuale alla luce del sole, senza il bisogno di nascondersi,  con il consenso pieno della Chiesa. Tenendo i piedi in due staffe come si dice in questi casi, ovvero conservando i privilegi del sacerdozio senza rinunciare ai piaceri della carne. Ma è conciliabile la vocazione sacerdotale con il desiderio di sposarsi? Il servizio per il Signore e per la Chiesa che un prete dovrebbe mettere avanti a tutto, come può essere preminente se poi ci si ritrova ad essere mariti e padri?

Spiace che anche Bergoglio, in cerca di appoggi nel fronte progressista e modernista dopo che i conservatori orfani di Benedetto XVI hanno affilato le armi contro di lui, stia offrendo copertura al Sinodo tedesco, dichiarando possibile la revisione del celibato e facendosi portavoce di tesi banali del tipo: “Le prime comunità cristiane avevano i preti sposati, le chiese orientali non hanno il celibato obbligatorio, è una prescrizione, non un dogma, e quindi revisionabile”. Padre Giovanni Cavalcoli, per me un punto di riferimento in campo teologico oltre che una guida preziosa nella stesura del mio ultimo libro, non è d’accordo con me su questo, e in qualche modo mi ha fatto notare che in fondo il papa ha ribadito soltanto ciò che è noto a tutti i teologi, ovvero che il celibato non entra nell’essenza del sacramento dell’ordine ma ha ragioni di sola convenienza, ragioni che possono portare la stessa Chiesa a concedere la dispensa. Ma ciò non vuol dire che papa Francesco abolirà il celibato o che sia d’accordo con le conclusioni del Sinodo. Vedremo.

Ma come detto una peculiarità andrebbe valorizzata, non svilita, dovrebbe essere elevata ad esempio anche per gli altri cristiani. Invece no, si vorrebbero importare nella Chiesa le pratiche sbagliate e mondane delle altre confessioni. E non è neanche vero che consentire ai preti di sposarsi favorirebbe un incremento delle vocazioni, di questo alla fine è convinto lo stesso Francesco. Così come è falso sostenere che, offrendo ai preti la facoltà di sposarsi, si porrebbe un argine anche ai casi di pedofilia: ipotesi questa che non sta in piedi, visto che la stragrande maggioranza dei preti pedofili è risultato avere tendenze omosessuali, quindi difficilmente “curabili” con un matrimonio, a meno che non si voglia riconoscere al prete anche il diritto di sposare un partner dello stesso sesso (ma finora il Sinodo tedesco si è limitato a chiedere la sola benedizione delle unioni gay).

E allora la domanda di fondo non dovrebbe essere se sia o meno giusto mantenere il celibato obbligatorio, ma cosa se ne fa la Chiesa di preti e vescovi che sentono così impellente il bisogno di prendere moglie. Hanno capito realmente il senso della loro vocazione, o forse si sono fatti sacerdoti soltanto perché non avevano di meglio da fare? Ecco, forse è arrivato il momento di prendere atto che di questi preti così sensibili alle sirene della mondanità e del piacere, la Chiesa può benissimo farne a meno. Anche perché, con tutto il rispetto, non sembra proprio che fuori alle chiese vi siano file di giovani pronti ad entrare in seminario e a farsi sacerdoti se il papa spalancherà le porte ai preti sposati.

Americo Mascarucci

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28 commenti

  • Giovanna ha detto:

    Mi pare offensivo nei riguardi delle donne pensare che prendere moglie risponda sola un desiderio della carne. La moglie non serve, almeno solamente, a rispondere a un desiderio della carne. La donna è stata creata da Dio per completare la creazione e l’ unione del maschio e della femmina risponde alla volontà di Dio.
    Sono invece convinta che sia molto difficile fare il marito e il padre e il prete, ma questo è un altro discorso.

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      Cara Giovanna,
      Sicuramente lei è moglie e madre esemplare, ma oggi le donne non hanno altro da offrire.
      Lo provano le statistiche sui divorzi e la condizione dei separati (quasi un milione di loro indigenti in Italia).
      Senza contare quelle che non si sposano, che passano la loro gioventù con uomini poco ben scelti scartando “i bravi ragazzi onesti e lavoratori” per poi ritrovarsi a 40 anni a portare il cane nel passeggino.
      C’è anche la variante cattolica, della 20-30enne che anziché decidere cosa fare della sua vita (moglie o suora) passa il tempo parcheggiata in chiesa come una vedova di 90 anni.
      Tra l’altro il matrimonio è diventato fenomeno di élite, se andate a leggere il blog (pur meritevole) delle “mogli sottomesse” sono tutte persone agiate e professionisti, senza contare capipartito della famiglia che vivono in case degne de La Grande Bellezza.
      Il lettore intelligente (spero che almeno tra il clero ce ne siano) capirà che quanto sopra non è un inopportuno sfogo, ma la verità che emerge da numerose esperienze personali e di tanti altri, in Italia e all’estero.
      Ogni tanto leggete anche i siti maschili, non solo i blog delle mogli anni ’50 che per edificanti che siano, sono più rare di Biancaneve.
      Con una società in macerie, parlare di futuro del cristianesimo è azzardato

  • massimo trevia ha detto:

    Preti sposati…..e perche’ non si dice mai “sposato e prete”?Cioe’:ogni vocazione ha pari valore e allora non si può’ essere prete e poi essere meno buon marito di chi non e’ anche prete!Se fosse in punto di morte la moglie e il tal prete fosse chiamato a dare l’estrema unzione ad un moriente,dove deve stare questo prete?Anni fa lo chiesi ad un amico ex seminarista che si e’ sposato e la risposta (vigliacca)fu:”ma la moglie capisce”!Sembra una soluzione “all’italiana”!Invece il punto e’ “dove deve stare quel prete”in una tale situazione!E allora o fai il buon marito o fai il bravo prete!

  • Sede occupata ha detto:

    …ma ciò non vuol dire che papa Francesco abolirà il celibato…Se me lo dice padre Cavalcoli , che certamente conosce sua santità molto bene, mi fido senz’altro. Sveglia!

  • Prov ha detto:

    Circa le osservazioni secondo le quali l’autore dell’articolo non saprebbe il valore e il profondo significato teologico del matrimonio direi che il conto di tali discorsi andrebbe chiesto non a lui ma a coloro che invocano il sacramento anche per i sacerdoti.

    Intendo dire che dovrebbe suscitate più di qualche perplessità non tanto l’articolista quanto piuttosto la povertà di spirito e di argomenti che animano la richiesta di concedere il matrimonio ai sacerdoti. Tanta povertà da apparire sospetta e con intenti ben poco nobili visto che non riescono a fornire giustificazione migliore del fatto che ciò porterebbe, ad esempio, se non esclusivamente, ad un calo degli abusi di matrice pedofila.

    Insomma, pare proprio che chi vuole fare sposare i sacerdoti (e chissà chi altri, magari religiosi e religiose consacrate) lo voglia solo ed esclusivamente per concedere loro il diritto – per nulla velato, anze di frequente esplicito – di “sfogarsi” sessualmente. Altro che sacralità del sacramento.
    E invece… si accusa proprio l’autore di questo.

    Credo che le critiche sbaglino decisamente bersaglio.

  • Federico ha detto:

    Mi spiace ma l’articolo fa un’affermazione molto inesatta quando dice che papa Francesco sta offrendo copertura al sinodo tedesco.
    In realtà, come ho già avuto modo di precisare, sta avvenendo l’esatto contrario: è il sinodo tedesco che sta offrendo copertura a Bergoglio.
    È infatti lui il vero fautore dello sdoganamento dei matrimoni gay nonché dei matrimoni dei consacrati. E lo è sin da quando era cardinale in Argentina, allorché soltanto il deciso intervento di Benedetto XVI lo costrinse a retrocedere (almeno momentaneamente) dalle sue posizioni.
    Ciò, per chi avesse la memoria corta, è ben documentato anche da un articolo di marzo 2013: http://giacintobutindaro.org/2013/03/22/quando-il-cardinale-jorge-bergoglio-ora-papa-francesco-appoggiava-le-unioni-civili-omosessuali/
    Ai tanti modernisti che si illudono di essere i nuovi maestri, replico con le parole che La Beata Vergine disse a Santa Brigida di Svezia.
    La Vergine Santa: «Scopri che se un Papa si mostrasse incline ad autorizzare il matrimonio dei sacerdoti, trarrebbe un giudizio terribile; Dio lo colpirebbe con cecità spirituale e sordità; non potrebbe dire altro, né fare né gustare dell’ordine soprannaturale; e inoltre, dopo la sua morte, la sua anima sarebbe gettata nelle profondità dell’inferno, per rimanervi eternamente in preda dei demoni. Sì, anche se il Santo Papa Gregorio avesse stabilito questa legge, non avrebbe mai ottenuto misericordia davanti a Dio, se non l’avesse umilmente ritirata prima di morire». (“Rivelazioni”, VII, 10.).

  • Mimma ha detto:

    In questi giorni mi chiedo perché i preti dovrebbero essere in fregola.
    Primo : non è obbligatorio farsi preti.
    Si suppone dunque che chi ha fatto questa scelta sia ben consapevole di ciò che lo attende. Purtroppo però nei seminari, generalmente zeppi di sodomiti e infiltrati massoni, non si cura la spiritualita dei giovani iniziati : li si violenta, fisicamente, culturalmente, con la dottrina ranheriana e moralmente, con il relativismo.
    Mons Viganò ha denunciato drammaticamente che cosa avveniva ai seminaristi affidati a McCarrick.
    Si comprende perciò come i i giovani preti che riescano a sopravvivere a questi trattamenti, si ritrovino spiritualmente debolissimi, facili prede della carne e del.mondo in generale, proprio secondo il monito di
    San Paolo ” Lo spirito ha desideri contrari alla carne e la carne ha desideri contrari allo spirito, sicché voi non fate quello che vorreste…”
    Se ciò è vero per tutti i fedeli, immaginiamo per giovani sacerdoti.
    Dunque in questo caso quelli che intendono rimediare a un disagio, sarebbero gli stessi che lo procurano.
    Secondo : quanto sono giovani quelli che entrano in seminario, oggi?
    Finito il tempo dei ” pretini ” che vi accedevano alle scuole medie, tramontata l’era dell’età liceale, oggi, per quel che mi consta, in Italia ormai i pochi eletti entrano in seminario dopo il diploma o la laurea e quindi , spesso, dopo esperienze sentimentali anche prolungate, il che dovrebbe assicurare stabilità a una scelta che si suppone ponderata e matura.
    In questo caso, che senso ha pretendere il matrimonio da preti, quando si poteva sceglierlo prima?
    Si tratta forse di incapaci che hanno trovato foraggio nella Santa Chiesa?
    Terzo :
    Il modello del sacerdote cattolico è Cristo Gesù, al punto che a noi bambini si insegnava che il prete è Alter Christus, pr il Sacrificio che egli offre a Dio Padre ogni giorno ” in persona Christi ” e perciò degno del massimo rispetto, di obbedienza e di onore.
    Oggi loro, i preti, non fanno che dire che sono come tutti gli altri uomini, sottintendendo forse, e dichiaro qui la mia malizia, che hanno certi diritti ai quali non intendono punto rinunciare. Risultato: non sono più ne rispettati nè obbediti né onorati.
    Se dunque il modello è Nostro Signore, essi ne devono ricalcare fedelmente le orme, nella castità assoluta, nella umiltà nella mitezza e santità.
    Il matrimonio è di gran lunga inferiore alla scelta sacerdotale, lo dice Gesù stesso, quando parola di eunuco per natura, per volenza o pr scelta volontaria, precisando che non a tutti é concesso di capire questo concetto.
    A questo punto è chiaro che i Vescovi tedeschi chi li segue sono tra coloro cui non è stato dato di capire e quindi dovrebbero essere corretti da coloro che sono ancora assistiti dallo Spirito Santo.
    Quarto: pretestuosa la giustificazione secondo cui alcuni apistoli erano sposati cosi come i primi sacerdoti cristiani.
    Gli Apostoli sposati erano tre su dodici : San Pietro, San Batolomeo e San Filippo, tutti avanti negli anni.
    Risulta evidente dai Vangeli che lasciarono tutto ( quindi anche le mogli ) per seguire Gesù.
    A loro,come ricompensa per aver lasciato tutto, il Maestro fa promesse mirabolanti.
    Naturale che nei primi tempi della nuovissima religione, tutti gli uomini o la maggior parte di essi, fossero sposati.
    Con il passare degli anni, tuttavia, ci si rese conto che per realizzare la sequela perfetta del Signore, per essere, come si diceva , Alter Christus, non si poteva seguire due vie che non possono sovrapporsi né dal punto di vista dottrinale e teologico né dal punto di vista pratico.
    Si giunse infatti, mi pare nel IV secolo, al Concilio di Elvira che sancisce il celibato per i sacerdoti cattolici.
    Conosco alcuni spretati: non mi sembrano gente più felice di prima. Sono anonimi poveracci , schiantati dai problemi comuni di noi gente comune…Dalle si limita degli altari, sono caduti alle miserie del letto.
    Li aspetto al varco però questi preti in fregola : se campo, voglio contare i figli che fanno, vedere come gestiranno eventuali scivolate delle dame, l’economia domestica, la casa, l’arredo, gli studi e i mali della prole, e soprattutto, come armonizzeranno tutto questo con battesimi cresime funerali nozze omelie catechismo direzione spirituale grest oratorio…

  • Maria Grazia ha detto:

    Anni fa avevo conosciuto un ex seminarista, di religione armena che aveva studiato presso il Monastero Mekhitarista di San Lazzaro di Venezia, una volta tornato in Armenia, non ancora nominato Sacerdote, aveva deciso di tornare alla vita laicale e di sposarsi. Però, mi raccontava, che era difficile trovare un lavoro redditizio in Armenia, il fatto che conoscesse, ormai bene, l’Italiano non gli procurava i vantaggi economici auspicati per cui aveva deciso di tornare in seminario per poter prendere i voti (i Sacerdoti Armeni si possono sposare) in quanto, mi diceva. in tal modo si sarebbe ” sistemato a vita”. Mi informava che in Armenia i fedeli sono obbligati al mantenimento dei loro sacerdoti e della loro famiglia e ricevono, in dotazione, oltre alla parrocchia anche la canonica gratuita e già completamente arredata: Il suo progetto è andato a buon fine ed ora è riuscito a diventare Monaco di “Sancta Armena ecclesia” con moglie al seguito.
    Effettivamente, se poi anche per la chiesa latina di Roma si dovesse procedere con l’accettazione di preti sposati, per i molti disoccupati del mondo potrebbe essere “un affare” in quanto matrimoni, funerali, feste patronali, battesimi, benedizioni delle case, offerte domenicali e quant’altro, oltre alla canonica “gratis” garantirebbero un’occupazione a vita tanto più che, come dice Mascarucci in maniera cruda, ma realistica, ti puoi anche tenere “una donna nel letto” .
    Occorre ricordare che se anche gli apostoli, ad eccezione di Giovanni, erano tutti sposati, quando hanno poi seguito Gesù hanno lasciato le loro famiglie perchè avevano trovato “quel tesoro nel campo” che li aveva motivati a lasciare tutto per seguire il “riconosciuto Messia”.
    Essere sacerdoti con il cuore diviso fra Dio e la propria famiglia è abbastanza imbarazzante così come genererebbe disagio se si dovesse scegliere fra il celebrare un funerale o andare in ospedale per seguire l’intervento chirurgico di un proprio figlio o, ancora, cosa doversi inventare per incrementare le offerte della propria parrocchia allo scopo di poter fare le ferie annuali con la propria famiglia o garantire gli studi universitari ai figli.
    Il “TU ES SACERDOS IN AETERNO” che senso avrebbe se la cura delle anime affidate non fosse al primo posto?

    • Umberto ha detto:

      Scusi ma lei ha una vaga idea di che stipendio prende un prete? È convinta che ci possa mantenere una famiglia?

  • E' un cavallo di troia ha detto:

    Al cui interno c’e’ in realta’, come passo successivo il matrimonio omosessuale per i sacerdoti, la possibilita’ per donne di divenire sacerdoti proclamandosi uomini, l’uso dei preservativi per i sacerdoti sposati, la possibilita’ di divorziare come tutti i laici etc.
    Altro che abominio della desolazione…

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Da 50 anni è un continuo sorprendersi per derive innescate a partire dal Concilio:

    “E’ sorprendente e fa riflettere l’insistenza con cui il Sinodo tedesco sta chiedendo la revisione del celibato sacerdotale”

    E’ un po’ meno sorprendente per Romano Amerio:

    “La novità di maggior rilievo nella Chiesa postconciliare è di aver dato alla partecipazione di tutti i ceti della Chiesa organi giuridicamente definiti, quali il Sinodo permanente dei vescovi, le Conferenze episcopali, i Sinodi diocesani e nazionali e via dicendo.
    Sussiste contraddizione tra democratizzazione e costituzione divina della Chiesa.
    Secondo la mente del Vaticano II l’esercizio della potestà vescovile in cui si concreta la collegialità è quello delle Conferenze episcopali.
    Ora con l’istituzione delle Conferenze episcopali la Chiesa è un corpo policentrico e i molti centri sono le Conferenze episcopali, nazionali o provinciali. La prima conseguenza del nuovo organamento è dunque un allentamento del vincolo di unità che si è manifestato con ingenti dissensioni su punti gravissimi.
    Come si è visto in recentissime secessioni, quella della Chiesa rumena, quella della Chiesa rutena e quella della Chiesa cinese, tutte motivate sul rifiuto dell’autorità di Roma e sul fallace proposito di mantenere la dogmatica e l’etica cattoliche pur svincolandosi dall’autorità papale, e conservare l’unità dopo aver rigettato il principio dell’unità.
    Nello stato presente l’unità è rotta sotto un triplice aspetto: quello dottrinale, quello cultuale e quello potestativo.”

    Altra “sorpresa” su storiche insistenze postconciliari:

    “Sconcerta poi ascoltare discorsi del tipo: “Le altre confessioni cristiane accettano i preti sposati, perché la Chiesa cattolica no?”

    Ma non è a partire del Concilio che si martella sull’ecumenismo, per di più inteso non più come ritorno all’ovile cattolico, ma come costituzione di una neochiesa “come Dio (?) la vorrà”, tradotto nata da un frullato di tutte le denominazioni cristiane?
    Prosegue, in modo che definirei quasi ottimista Mascarucci:

    “alla base di tutto ci sta il desiderio di avere una donna nel proprio letto”

    Con l’omosessualità dilagante nel clero (ancora vivi nella memoria i resoconti di SC su certi seminari, che reclutano solo chi ha il vizietto) una tanto corale impellenza di sposarsi non è credibile. Il motivo è palesemente altro: eseguire direttive di demolizione della Chiesa dall’interno. Non pare anche a voi?
    Come al solito si tentano salvataggi in corner, dicendo che il celibato sacerdotale non sarebbe un dogma, per salvare documenti e ordini costituiti anche a danno della Chiesa di Cristo.
    Scontato l’abominevole passo successivo (qui voglio proprio vedere cosa diranno i teorici del “non è un dogma”): il matrimonio omo dei preti, abominio già presente nelle chiese protestanti che ci si affanna a rincorrere.
    A chi vedesse in constatazioni di evidenti fatti una sorta di ribellione, Amerio risponde:

    La corruzione dottrinale del ceto dei presbiteri precede o seguita quella dell’ordine episcopale. Qui i Superiori tollerando o autorizzando le deviazioni dei presbiteri, hanno provocato nella Chiesa un generale smarrimento delle certezze di fede e un increscioso indebolimento del consenso tra i fedeli

    • Basilisco ha detto:

      Mio caro Forum c’è un salto logico nel tuo ragionamento. La coppia umana uomo -donna è stata creata dal Logos preeterno fin dalla creazione dell’Eden. La coppia omosessuale e’ una coppia proibita sia nel Vecchio che nel nuovo Testamento. Il problema di oggi è semplicemente il fatto che si e’ persa la cognizione del peccato o meglio di quel peccato perché la cosiddetta gerarchia per prima ha perso la consapevolezza che l’omosessualità sia un peccato. Se qualcuno per esempio mettesse a capo di una associazione di preti sposati, cioè di coloro che comunemente vengono considerati spretati un sacerdote omosessuale, a mio modesto parere non farebbe una cosa giusta.
      Perché non dar credito a un certo Paolo di Tarso che afferma che e’ meglio sposarsi che ardere ?
      Se gli avesse ragione?

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Mi aspettavo simili repliche, che si ripetono da decenni: anche i preti sono esseri umani, non è un dogma.
        Tutto procede per slogan e frasi fatte, fabbricate nei laboratori del non-pensiero anticattolico

    • Cristina Maria ha detto:

      Scusi Forum…ma se non è un dogma perché vuol trattarlo come un dogma? Poi che c’entra il “matrimonio omo” che non è nemmeno un matrimonio e poi manco sarebbe possibile per i laici?!? Cosa le fa pensare che a due laici sarebbe vietato mentre se uno dei due è prete lo permetterebbero? Mi pare che lei vaneggi…..

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Cristina è lei che straparla facendo finta di non saper leggere. Ho detto che il passo successivo sarà il matrimonio omo, basandomi sul noto copione delle sette protestanti.
        Vediamo se anche allora dirà “non è un dogma”

  • Cristina Maria ha detto:

    Ma il sig. Mascarucci degrada il matrimonio (che è un Sacramento) a “volere una donna nel proprio letto”? Che finezza di analisi……poi ci si chiede come sia possibile che i modernisti abbiano la meglio…..

    • Americo Mascarucci ha detto:

      Non degrado proprio nulla cara signora e come al solito si guarda il dito ma non la luna. Mi spieghi lei perché in Germania i preti hanno questo desiderio di sposarsi….se volevano mettere su famiglia perché si sono fatti preti? Per me alla base di tutto c’è il desiderio di un rapporto d’amore e anche di un’attività sessuale senza doversi necessariamente nascondersi per non dare scandalo. Insomma non dovranno più avere l’amante di nascosto….

      • Cristina Maria ha detto:

        Mascarucci, mezzo clero cattolico è sposato, i convertiti dall’anglicanesimo sono sposati e il cleto ortodosso è sposato o può sposarsi. Non la faccia più grossa di quello che è. Peraltro un uomo dovrebbe sapere bene che ci sono modi per portarsi donne a letto senza bisogno di sposarsi. Lei fa dei discorsi un po’ primitivi, senza offesa.

    • Topo gigio ha detto:

      Dici bene , MARÌA cridtina !!
      Il matrimonio tra un uomo e una donna e’ molto di piu’ che avere una donna nel proprio letto !

  • Cumanus ha detto:

    Sposati tra di loro?

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      Così ho capito…

    • Maria Grazia ha detto:

      Davanti al “Chi sono io per giudicare?” è anche possibile che si accettino preti omossessuali sposati.

      • Cristina Maria ha detto:

        Il “chi sono io per giudicare” segue un “se un gay vuol fare la volontà di Dio”. Non faccia il gioco delle tre carte che non ci casca più nessuno! Mentire è peccato grave!

      • Topo gigio ha detto:

        Ma accettare preti omosessuali sposati e’ contro la legge del signore !

  • Elena ha detto:

    Signor Mascarucci, al di la della questione sui “preti sposati o no” nella quale non mi addentro in questo comnento, leggendo il suo articolo mi sembra che per lei il matrimonio sia solo visto come la possibilità di esercitare la “sessualita in un letto ”
    Al riguardo sarebbe molto utile che leggesse le 139 catechesi del mercoledì, di San Giovanni Paolo II sulla “teologia del corpo”
    Ci sono anche delle ottime sintesi

    • Americo Mascarucci ha detto:

      Prendo atto di come anche per lei lo scandalo non siano le decisioni del Sinodo tedesco destinate ad avere pesanti ripercussioni sul futuro della Chiesa ma le mie considerazioni sul perché i preti tedeschi vogliono sposarsi. Ha ragione, sono io il problema, il resto è tutto normale….i preti vogliono sposarsi non per un richiamo sessuale ma perché credono fermamente nel valore del matrimonio e negli insegnamenti di Giovanni Paolo II……ma roba da matti !!!!

  • Luigi Cazzola ha detto:

    Dopo la scomparsa di Papa Benedetto, che aveva posto subito un freno alla deriva del celibato dei Preti, ora non ci sono più ostacoli. Bergoglio col suo stile ambiguo sta procedendo col programma distruttivo della Chiesa. Quindi avanti coi preti sposati, nozze gay, donne prete ecc.ecc. Il Demonio impera. Bisogna levarsi in piedi come diceva il Grande Giovanni Paolo secondo e gridare forte altrimenti il castigo di Dio sarà Grande.

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      Caro Luigi, il castigo è già in atto: la disintegrazione della Chiesa di Cristo e l’esclusione di chi è ancora cattolico.
      La Chiesa è sopravvissuta per secoli in aree remote e arretrate del pianeta, talvolta anche senza clero. Potrebbe benissimo accadere di nuovo: altro che Sinodi e “non è un dogma”