L’Agesci Apre alla Gender Ideology. Ma non Erano Cattolici?

16 Marzo 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, riceviamo dagli amici di Pro Vita & Famiglia questo messaggio piuttosto allarmante, che offriamo alla vostra attenzione. Buona lettura e diffusione.

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Gender. Pro Vita Famiglia: Agesci apre all’identità di genere, i genitori lo sanno?
Roma, 16 marzo 2023

«L’associazione cattolica Agesci parla apertamente di identità di genere, nonostante il Magistero della Chiesa e lo stesso Papa Francesco abbiano denunciato a più riprese il rischio educativo, in ultimo qualche giorno fa, quando il Papa in un’intervista a La Nacion ha definito l’ideologia gender “una delle colonizzazioni ideologiche più pericolose”. Ebbene ora l’Agesci, con una mail agli associati inviata qualche giorno fa, promuove un “percorso di raccolta di riflessioni e testimonianze di esperienze di capi ed ex-capi” sul tema “dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale”, approvato già lo scorso giugno, anche con la possibilità di avvalersi di “esperti” esterni. Cosa insegneranno i capi a bambini e adolescenti? Che ognuno potrà percepirsi di qualsiasi genere a prescindere dalla propria realtà biologica maschile e femminile? I genitori lo sanno? Le famiglie sanno che pensano di mandare i propri figli in una realtà formativa e cattolica, ma poi quest’ultima vara progetti sull’identità di genere? Siamo in attesa di capire le direttive e le conclusioni che usciranno fuori da questo “percorso”, ma è un’iniziativa che rischia di tradire la fiducia delle famiglie sugli insegnamenti impartiti a migliaia di bambini che, dagli 8 anni in sù, frequentano gli scout». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.

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23 commenti

  • Mara ha detto:

    Grazie, Don Ettore e Don Sandro, per i vostri commenti. Molto illuminanti. Preghiamo tutti perché lo scoutismo italiano stia lontano dal secolarismo e non si riduca a un movimento ecologico.

  • Don Ettore Barbieri ha detto:

    Non mi meraviglio che si sia giunti a questo punto.
    L’Agesci è stata il simbolo, dal suo inizio, dell’emrassons-nous: al suo interno, troviamo cattolici sinceri, anarcoidi, cattocomunisti e cattoradicali. Lo stile è quello dell’ecclesialese: parlare molto per non dire nulla, al centro non c’è Cristo e nemmeno Dio, ma il ragazzo e il suo contesto: l’importante è includere chiunque, senza contropartita. Queste idee ci sono sempre state, ma erano in qualche modo tenute in sordina perché in evidente contrasto con il magistero della Chiesa. Oggi abbiamo il papa che strizza l’occhio un giorno sì e l’altro anche a tutte quelle posizioni che fino a dieci anni fa si potevano ancora contenere e controbattere.
    Questi non vedevano l’ora di avere un papa che desse loro ragione. Anzi si prendono la rivincita per tutto il tempo in cui, insieme ai loro guru sessantottini, hanno dovuto mantenere un profilo basso.

    • Maria Grazia ha detto:

      Condivido pienamente. Ho conosciuto adulti, “guide scout” per i quali, pur dichiarandosi cattolici, la loro parrocchia era solo “una cornice” entro cui operare per organizzare “bivacchi” nei week-end: parlavano delle loro esperienze solo in riferimento ai territori visitati ed attività ricreative svolte.

  • Mara ha detto:

    Dei vari gruppi cattolici di cui ho fatto parte, quello dell’Agesci mi manca, ma devo dire che, conoscendo scout dei vari “clan” dal Nord al Sud, non percepisco quasi nulla di cattolico quando parlo con loro, bensì solo una grande voglia di godersi la natura, di stare fuori casa, di divertirsi con i propri coetanei per quanto in modo più sano dei gruppi laici, di andare all’avventura sulla scia delle Giovani Marmotte. E i preti nelle cui parrocchie ci sono queste sezioni si guardano bene dal guidarle secondo lo spirito di Cristo. Deludente.

  • Umberto ha detto:

    Ho letto la mozione a cui si fa riferimento nella lettera. Non mi pare che si ponga l’obiettivo di diffondere l’ideologia gender quanto di chiarirsi le idee si come comportarsi coi possibili busoni.

  • Maria Grazia ha detto:

    L’AGESCI fa esplodere un sintomo che già è presente fra le pieghe di “un certo” Cattolicesimo e verso il quale teme di essere accusato di omofobia: che posizione assumere verso il GENDER? Teme di non essere allineato all’acriticità passiva dell’opinione comune, cerca, anche in questo caso, di apparire di “mentalità aperta”, al passo con i tempi?
    Se si apre al gender non si può, poi, chiudere gli occhi di fronte a ciò che quella categoria definisce “diritto alla genitorialità” dove il figlio commissionato, dietro compenso, da “utero in affitto” diventa “l’oggetto” del diritto della coppia. La coppia omosessuale ha avuto il figlio che voleva, ma il figlio avrà avuto i genitori che voleva? L’interesse del bambino è considerato superiore all’ambizione della coppia? Se li pone qualcuno questi interrogativi? La passiva acquiescenza alle imposizioni del “politicamente corretto”, anche in ambito cattolico, rischia di creare giovani frustrati, disorientati ed in crisi permanente d’identità.
    Una maggioritaria letteratura scientifica dichiara che non ci sia alcuna differenza tra figli di coppie eterosessuali ed omosessuali: ridicoli tentativi di negare l’importanza di un padre e di una madre nello sviluppo armonico di un figlio pur di non essere tacciati di discriminazione e di veder compromessa la propria carriera professionale!
    Scienza che avalla la legittimazione di modelli genitoriali avulsi dal rispetto della natura, basati sul “turismo procreativo” con conseguente traffico di minori, nati da committenti e da madri surrogate su precisi accordi commerciali.
    E’ accettabile che bambini, che hanno per modelli genitori omosessuali, cerchino poi d’immaginare il volto della loro madre biologica senza mai poterla abbracciare? Che si chiedano il motivo per cui i compagni di scuola abbiano un padre ed una madre? Dal momento che sull’orientamento sessuale incide molto l’ambiente in cui si è vissuto, che schema mentale avrà maturato l’adolescente nel suo percorso di crescita? Che aiuto ad orientarsi otterrà dalla Chiesa? Come si porrà davanti alle perentorie parole di Cristo ” L’uomo si unirà alla sua donna e i due saranno un cuore ed un’anima sola”?

  • Scout cattolico ha detto:

    L’Agesci non è l’unica associazione scout italiana e nemmeno l’unica associazione scout cattolica. È solo la più numerosa e via via la più ideologizzata.
    Negli ultimi 4 decenni si è avviata gradualmente verso una secolarizzazione dove, fatta qualche sporadica eccezione locale, la contestazione graduale di ogni aspetto (differenza dei sessi, tradizione, fondatore, religione…) è stata la parola d’ordine.
    Per chi vuole fare scautismo cattolico alla vecchia maniera ci sono gli Scout d’Europa.

    • Forum Cosceinza Maschile ha detto:

      Sapevo che gli Scout d’Europa sono al 100% laici.
      Era inevitabile che l’AGESCI perdesse la leggerissima patina cattolica, lo scoutismo non ha nulla a che vedere col cattolicesimo

      • Don Ettore Barbieri ha detto:

        Si informi meglio prima di parlare. Gli Scout d’Europa sono cattolici senza i “se” , i “ma” e i “forse” dell’Agesci.
        Mi pare che, come suo solito, lei si lasci prendere la mano nel demonizzare tout court una realtà di cui ha avuto una sua esperienza negativa
        Io ho fatto l’assistente scout per oltre vent’anni e qualcosa ho visto. Come ho detto sopra, il torto principale dell’Agesci è la sua ambiguità: al suo interno, puoi trovare il cattolico sincero e tutto il resto che ho già elencato.
        Quanto all’oincompatibilità tra scoutismo e cattolicesimo, mi deve spiegare perché l’ASCI , fondata nel 1916, fu riconosciuta quasi subito dalla Chiesa cattolica.

        • Forum Coscienza Maschile ha detto:

          Forse parliamo di organizzazioni diverse, perché ho appreso da due scout che gli scout d’Europa erano completamente laici. Uno c’era anche stato, non parlava per sentito dire.
          Comunque sia, la mia esperienza all’AGESCI conferma che il cattolicesimo era solo una patina formale, che si riduceva alla preghiera della sera e alla Messa domenicale. L’argomento religione veniva accantonato il resto del tempo, in cui si parlava religiosamente delle mitologie di Kipling, che come è noto non era cattolico, ma un agente britannico caratterizzato da un forte darwinismo sociale.

          Mi spiace che, come altri, non entri nel merito degli autorevoli pareri che ho citato ma liquidi tutto con asserite esperienze negative (mentre ho detto soltanto che non erano cattolici) che offuscherebbero il giudizio

      • Scout cattolico ha detto:

        Gli Scout d’Europa sono un’associazione privata di fedeli di diritto pontificio sotto la supervisione diretta del Dicastero per i Laici, Vita e Famiglia guidata dal cardinale Farrell.

      • Scout cattolico ha detto:

        Su scautismo e cattolicesimo ci sono più di 100 anni di tradizione che partono dalla cattolicissima collaboratrice del fondatore Baden-Powell, miss Vera Barclay cofondatrice dei lupetti, passando attraverso il venerabile gesuita padre Jacques Sevin, cofondatore dello scautismo cattolico francese e di molti altri sacerdoti e vescovi che hanno visto nello scautismo un ottimo strumento di pastorale giovanile. Certo, se usato bene.

        • Forum Coscienza Maschile ha detto:

          Finora nessuno è entrato nel merito della questione: come sia possibile conciliare la fede cattolica con la mitologia darwinista e imperialista di Kipling. Non è cosa da poco.
          Usando i suoi argomenti, potrei dire che lo yoga induista promuove la fede cattolica, perché da 30 anni viene insegnato nelle parrocchie (non molte grazie a Dio) con l’approvazione dei vescovi

          • Don Ettore Barbieri ha detto:

            Lo scoutismo è un metodo educativo. Come qualunque altro metodo può essere usato bene o male.
            Il libro della giungla serve da ambiente ed è utilizzato esclusivamente nel Branco, ossia con i Lupetti. Si parte dal presupposto che i bambini vivano soprattutto di fantasia e che si possano efficacemente trasmettere loro dei valori umani attraverso l’ambiente fantastico, con le storie e i personaggi che lo compongono. Ma l’universo di Kiplong non è in primo piano, ossia non si tratta di condizionare i bambini con un romanzo di molti anni, ma du utilizzarlo, appunto, per far emergere certi comportamenti buoni (ad es., fedeltà, lealtà, amicizia ecc. O, al contrario, cattivi).
            Per quanto riguarda gli assistenti ecclesiastici, c’è ne sono di quelli come il sottoscritto che passavo tutto il tempo con i bambini o i ragazzi, proponendo catechesi e confessioni, oltre alla Messa delle

          • Don Ettore Barbieri ha detto:

            Concludo: oltre alla Messa e alla preghiera e altri che per mancanza di tempo o perché non ne hanno voglia o non sono capaci di stare con i bambini e i ragazzi si limitano ad un mordi e fuggi.
            Non ci sono formule magiche, soprattutto a livello infantile e adolescente o giovanile.
            La sua esperienza è stata negativa e non mi meraviglia, soprattutto se avvenuta negli anni 70 o inizio 80, che sono stati quelli di massima confusione per molti gruppi scout.

          • Forum Coscienza Maschile ha detto:

            Seguendo questo ragionamento, anche Harry Potter potrebbe essere considerato un libro educativo, se “usato bene”: come ha detto la stessa autrice, promuove amicizia, lealtà, il trionfo del bene sul male e, naturalmente, l’amore (“love”).
            Non si può “cattolicizzare” un sistema educativo non cattolico nella sua essenza, con Confessioni e Comunioni.
            E’ una “inculturazione” artefatta destinata a fallire, come appunto è avvenuto.
            La mia esperienza agli scout ha confermato che non è un semplice problema di secolarizzazione (che si attribuisce sempre a cause esterne e misteriose): il panorama simbolico di Kipling e Powell soppianta la posticcia e poco credibile patina cattolica

  • Sede occupata ha detto:

    Ormai di non cattolici ce ne sono pochi, giusto qualcuno in qualche setta. Ma noi che siamo veramente cattolici, guidati dal cattolico per eccellenza, noi si che sappiamo bene la differenza tra essere nel mondo senza farne parte, e sguazzarci dentro come i demoni. Provita e famiglia, mi ricordate cosa diceva Napoleone della cavalleria inglese: la migliore cavalleria al mondo ma la peggio comandata. Il vostro punto di riferimento, per così dire, davanti ai demoni contro i quali voi eroicamente combattete, non è in grado di fare alcun riferimento alle Sacre Scritture. Questo perché è del mondo, parla con il linguaggio del mondo e non crede all’ esistenza dei demoni. Meglio stare in una setta di non cattolici; vuoi vedere che questi ai demoni ci credono?

  • don Sandro ha detto:

    Sono un assistente scout di vecchia data (anche se da alcuni anni lontano dall’attività) e la notizia mi ha raggelato. L’Agesci ha avuto vari momenti di sbandamento, ma ultimamente mi sembrava che avesse recuperato in buona parte una fedeltà al messaggio originale che, in questo momento, mi sembra naufragare miseramente.
    Ne avevo avuto un certo sentore constatando, per fare un esempio, l’abbandono da parte di molti del Libro della Giungla, vero e proprio caposaldo della scelta pedagogica di B.P.
    Oggi si preferiscono altre letture che, a mio avviso, non rispecchiano la profondità di quel bellissimo libro.
    Mi addolora vedere che tutto sta andando alla deriva anche nello scoutismo. Peccato. Forse è vero, come dico spesso, che mi sento un pesce fuor d’acqua: forse sarò anch’io a sbagliare, ma non credo che, con simili iniziative, si potrà fare il bene dei tanti bambini e ragazzi i cui genitori hanno scelto lo scoutismo con convinzione e profondo affetto a quanto insegnato dal fondatore.
    Non credo proprio che così facendo stiamo cercando “di lasciare un mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato!

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      McLuhan, sociologo convertito al cattolicesimo che aveva vissuto in Inghilterra, espresse molte perplessità sullo scoutismo e sui valori trasmessi dalle opere di Kipling.
      C’è innanzitutto un legame col materialismo di Darwin, con la sua visione della natura “rossa nel dente e nell’artiglio”: superfluo ricordare da quale autore deriva il detto “legge della giungla”.
      Kipling fu il cantore dell’aggressivo imperialismo britannico, che non aveva certo una visione cattolica e solidale del lavoro e dell’economia.
      Il granitico Kipling ha scritto nel suo Libro della Giungla, di come Mowgli, cucciolo d’uomo, sia iniziato al branco dei lupi e di come:
      “… Padre Lupo lo ha addestrato negli « affari », insegnandogli il significato delle cose nella giungla, affinché ogni fruscio nell’erba, ogni alito di tiepida aria notturna ed ogni nota dei gufi sopra la sua testa significassero per lui quanto il lavoro d’ufficio significa per l’uomo d’affari. Ed egli crebbe forte proprio come deve crescere un ragazzo che non sa di stare imparando una lezione.”
      In queste poche parole Kipling ha esposto non solo le dottrine dell’imprenditoria del Novecento, ma anche la formula di gran parte dell’educazione WASP, anglosassone e protestante.
      Gli ideali totemici che si riscontrano in Mowgli e nel Libro della Giungla di Kipling, produssero il mondo dello scoutismo all’aria aperta di Baden-Powell e delle truppe giovanili organizzate in branchi di lupi e lupetti. Lo scrittore inglese Harold Stovin, nel suo Totem: the Exploitation of Youth, dà un eccellente resoconto della propagazione di questo primitivismo darwiniano non solo con lo scoutismo, ma pure attraverso una dozzina di altri schemi primitivistici di cameratismo organizzato, sperimentati in Inghilterra. Egli vede chiaramente come tali schemi non siano radicati in alcun concetto di società civile, bensì costituiscano un impulso cieco verso la sicurezza illusoria del collettivismo sub-razionale.
      La mia breve esperienza agli scout “cattolici” (che non erano cattolici neanche un po’) ha ampiamente confermato quanto sopra

  • Fulvia ha detto:

    Ho una nipotina di 7 anni, spero proprio che non vada negli scout!

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Di cosa c’è da stupirsi: quando dico che gli spazi cattolici sono territori occupati intendo QUESTO. E molto altro, non c’è solo il problema del gender agli scout.
    Ragion per cui certe riflessioni in ecclesialese di certo clero sembrano collocarsi nel vuoto spinto, senza alcuna attinenza con la realtà dei fedeli

    • Sauro ha detto:

      Caro il castigo è già in atto: la disintegrazione della Chiesa di Cristo e l’esclusione di chi è ancora cattolico.
      La Chiesa è sopravvissuta per secoli in aree remote e arretrate del pianeta, talvolta anche senza clero. Potrebbe benissimo accadere di nuovo: altro che Sinodi e “non è un dogma”

      • Forum Csocenza Maschile ha detto:

        Caro Sauro, che copia i commenti altrui, credo che dovrebbe farsi vedere da uno bravo