Don Alberto Strumia: Contro chi è la battaglia? Pensiero Cattolico.

11 Marzo 2023 Pubblicato da 29 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione queste riflessioni di don Alberto Strumia, che ringraziamo di cuore, apparse su Il Pensiero Cattolico. Buona lettura e meditazione.

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Don Alberto Strumia: Contro chi è la battaglia?

Oggi è frequente, tra coloro – e non sono molti, pur non essendo neppure pochissimi – che si rendono conto della gravità situazione sia ecclesiale-ecclesiastica  (sbandamento dottrinale e morale, contrapposizioni tra i cosiddetti “progressisti” e i cosiddetti “tradizionalisti”, divisioni tra i laici e tra gli ecclesiastici, scandali di ogni genere, posizioni eretiche/ereticheggianti, scismatiche/scismaticizzanti, e forme varie di apostasia vera e propria, ecc.), che socio-politica… è frequente e urgente cercare di intervenire per correre ai ripari. Per farlo si vedono all’opera diversi modi di procedere che, alla prova dei fatti – pur potendo essere in sé, almeno in certi casi, anche parzialmente buoni, e animati da ottime intenzioni – risultano insufficienti, ultimamente inadeguati, non abbastanza “realistici”:

 

– o perché non tengono conto della “totalità dei fattori” in gioco (per usare un espressione che era cara a don Giussani);

 

– o perché sono “velleitari”, per l’illusione di poter realizzare in un solo colpo progetti grandiosi con forze insufficienti, in quanto solo troppo umane. Il rischio, in questo caso, è quello di un involontario “delirio di onnipotenza”, che finisce per essere il rovescio della medaglia di quello degli attuali “padroni del mondo”.  Sarebbe sempre meglio procedere gradualmente nella realizzazione di ciò che si è progettato!

 

1. Di certo è inadeguato il limitarsi a cercare di “tamponare le falle”, come sul piano socio-politico tentano di fare i governi, pure quelli “più saggi”, e non conniventi con le ideologie del mondo. Non bastano, anche se sono necessari, gli interventi “dall’esterno” della coscienza dell’essere umano (le leggi, le strutture, i provvedimenti giudiziari, ecc.).

 

2. Peggio ancora sono i tentativi di entrare mediaticamente (tv, social, articoli, spot pubblicitari, ecc.) nelle coscienze, manipolandole, per convincerle della bontà delle ideologie che dominano il mondo (“pensiero unico”) solo per interessi di potere ed economico-finanziari, di alcuni su tutti gli altri; e non per il bene comune. Si finisce in guerra e nell’autodistruzione, come vediamo accadere proprio in questi ultimi anni.

 

3. Tutto questo modo di procedere è proprio di un “orizzontalismo” troppo mondano e “umano” per essere risolutivo.

Domanda: la battaglia finale si gioca solo a livello umano, o c’è qualcosa d’altro in ballo?

 

4. Internamente alla Chiesa si può rischiare di riprodurre, anche involontariamente, lo stesso “modello” di giudizio e di comportamento che vediamo al di fuori di essa.

 

– i più convinti “tradizionalisti” tendono a vedere tutto il male a partire dal Concilio Vaticano II e tutto il rimedio nel riportare l’orologio e il calendario a prima del Concilio. Cosa per altro praticamente irrealizzabile e non corrispondente alla realtà.

 

– i più convinti “progressisti” vorrebbero il totale adeguamento dell’insegnamento della Chiesa alle ideologie del mondo (ambientalismo/naturalismo fino al panteismo, pauperismo/migrantismo incontrollato, sovvertimento di tutte le discipline morali, ecc.).

 

– Altri tentano la via intermedia tra le due posizioni: salviamo la Tradizione, senza rifiutare in blocco il buono, che riconosciamo nel Concilio, alla luce della “continuità” (in linea con Benedetto XVI). Una strada che si presenta come la più ragionevole, purché non si faccia conto solo delle nostre forze umane, ma si tenga conto che la battaglia non è solo tra uomini e dottrine umane. Non siamo al livello di chi, come già al tempo di san Paolo, si schierava dicendo: «“Io sono di Paolo”, “Io invece sono di Apollo”, “E io di Cefa”, “E io di Cristo!”» (1Cor 1,12). E oggi, potremmo dire: “Io sono di Francesco”, o “Io di Pio XII”, “Io di nessuno di loro” e “Io passo con gli Ortodossi”, ecc.

 

5. Contro chi è la battaglia? È solo un’alternativa tra quella che un tempo si era definita come “la scelta religiosa” (oggi si parla di “ritorno nelle catacombe”, di “opzione Benedetto”, ecc.) e il “combattimento pubblico ad oltranza”, per ricostruire una “cristianità in grande”, imbarcandosi in grandi progetti di costruzioni che per ora rimangono a lungo solo sulla carta?

Abbiamo a che fare con un avversario di natura umana, o di un’altra natura superiore?

 

6. Mi hanno molto colpito, già da diversi anni, i “giudizi” sul nostro tempo espressi in diverse occasioni, da alcuni grandi uomini di fede e pastori, che considero come “maestri di vita cristiana”, e che ho avuto la grazia di avere vicini, fino a che erano con noi su questa terra, e ora ci vedono e penso ci proteggano dal Cielo.

 

6.1. Uno di loro è stato il card. Carlo Caffarra.

 

– In un’intervista rilasciata a Tempi  ebbe a dire: «Una legge che impedirà di dire che i maschi sono maschi e le femmine femmine è la fine della civiltà, della adaequatio rei et intellectus (corrispondenza tra realtà e intelletto), della Verità. Dopo questo, basta, potremo dire tutto: tutto sarà vero e falso insieme, perché se io posso dire che mi sento maschio, dunque sono maschio, vale tutto» (Tempi, 14-07-2020).

 

È l’istantanea del relativismo odierno, della situazione attuale. Ma questa è ancora solo la presa d’atto degli “effetti” dell’azione di un nemico (come disse Gesù a proposito della zizzania: «Un nemico ha fatto questo», Mt 13,28). E chi è questo nemico?

 

– In un’altra intervista (del 2017) riferendosi alla lettera con la quale gli rispose suor Lucia di Fatima, Caffarra andò direttamente dall’“effetto” alla “causa”.

 

E non si fermò al livello delle “cause prossime”, come fanno oggi anche i migliori psicologi, sociologi, politologi, non essendo in grado di spingersi più in profondità, perché abituati a ragionare e vivere “come se Dio non esistesse”, e non esistesse neppure il suo primo oppositore (!). Ma andò fino alla radice del problema.

 

Disse: «Qualche anno fa ho cominciato a pensare, dopo quasi trent’anni: “Le parole di Suor Lucia si stanno adempiendo”. […] Satana sta costruendo un’anti-creazione. […] Satana sta tentando di minacciare e distruggere i due pilastri [la “vita” e la “famiglia”], in modo da poter forgiare un’altra creazione. Come se stesse provocando il Signore, dicendo a Lui: “Farò un’altra creazione, e l’uomo e la donna diranno: qui ci piace molto di più”» (intervista al sito aleteia.org in occasione del quarto incontro del Roma life Forum il 19 maggio 2017).

 

La battaglia, secondo Caffarra, è dunque, prima di tutto, contro Satana che è, per natura un angelo e quindi è superiore a noi, più potente di noi. Le nostre sole forze umane e i nostri progetti, per quanto belli e grandiosi, non sono sufficienti per vincerlo. Non possiamo cadere neppure noi nella tentazione di cedere a “deliri di onnipotenza”, come fanno i “padroni del mondo”, pur partendo da posizioni ad essi opposte. Ci vuole l’“umiltà del realismo” che ci fa ricorrere “più esplicitamente a Cristo” nelle valutazioni e nelle decisioni (e non solo quando siamo in chiesa), perché Lui è l’unico definitivo vincitore del demonio, perché è più potente, essendo Dio.

 

6.2. Questo non è un motivo di sconforto e di senso di impotenza. Al contrario è motivo di certezza di vittoria. A questo proposito mi è venuta in mente, da tempo, l’insistenza con la quale un altro grande maestro di vita, il card. Giacomo Biffi, ricordava regolarmente ai suoi fedeli e ascoltatori che comunque vadano le cose, Cristo ha già vinto!

 

«Il credente sa che Cristo ha già vinto; ma sa anche che la piena manifestazione di questa vittoria sarà un dono escatologico. Questo non lo scoraggia né lo disarma: per essere se stesso e accogliere totalmente nella verità la salvezza di Dio, egli instancabilmente si adopera a dar vita alla nuova società, alla nuova storia, alla nuova cultura» (Per una cultura cristiana. Da una lettera del 1985).

E oggi dobbiamo aggiungere: in proporzione a quanto è realisticamente possibile nella condizione storica nella quale ci si trova. Non serve combattere contro i mulini a vento!

 

In un altro testo ebbe a dire: «Solov’ev era anche sicuro che “Tuttavia, dopo una lotta breve e accanita, il partito del male sarà vinto e la minoranza dei veri credenti trionferà completamente” (cfr. Mt 24, 31: “Manderà i suoi angeli… raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli”). Ma, aggiunge: “La certezza del trionfo definitivo per la minoranza dei credenti non deve condurci a un’attitudine passiva. Questo trionfo non può essere un atto puro e semplice, un atto assoluto dell’onnipotenza di Cristo perché, se così fosse, tutta la storia del cristianesimo sarebbe superflua. È evidente che Gesù Cristo, per trionfare giustamente e ragionevolmente dell’Anticristo, ha bisogno della nostra collaborazione…”» (“L’ammonimento profetico di Vladimir S.~Solov’ev”, esercizi predicati in Vaticano a Benedetto XVI e alla Curia romana, nel 2007).

 

E qual è la nostra parte, oggi?

Si deve saper  valutare che ci sono momenti, nella storia, nei quali la parte principale tocca a Dio, direttamente, perché noi, ormai ci rendiamo conto di essere divenuti «servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare» (Lc 17,10) e ora “il grosso” tocca direttamente al Signore.

 

Penso che anche per noi sarebbe ingenuo e irrealistico non tenere conto di colui contro il quale si combatte la battaglia decisiva e di quali sono i principali soggetti e le forze a noi superiori che sono in campo. Dopo di che ciascuno potrà collocarsi con una vocazione più contemplativa o più attiva, a seconda della sua storia e della sua sensibilità, ma mai con un atteggiamento che dimentichi, nella concretezza, la centralità di Cristo, di Dio Padre Creatore, del Suo Santo Spirito e della “potenza attiva” insita nel pregarlo. Non siamo noi, con le sole nostre forze, a salvare il mondo e la Chiesa («Senza di Me non potete fare nulla», Gv 15,5). La compagnia che cerchiamo di farci, anche nelle occasioni di riunione serva per ricordarcelo sempre e ci sostenga nella fede che illumina e santifica la ragione.

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29 commenti

  • Sergio ha detto:

    Una chiesa cattolica che si permette di sanzionare e sospendere fra Celestino della Croce uomo Santo di Dio perché dice la verità, è diabolico,ma la pagheranno ,Dio non è da beffeggiare,e lo dice uno che non è Cattolico.

  • Mimma ha detto:

    Reverendo don Strumia,
    Non capisco più certi discorsi , diciamo così, velati, diplomatici, felpati.
    Noi che stiamo in trincea, i semplici battezzati, ogni giorno ne vediamo e sentiamo di tutti i colori da parte dei preti.
    Non mi riferisco al comportamento privato, che nessuno può giudicare, anche se è causa diretta di molti abbandoni, di fughe verso altre religioni o verso l’indifferentismo religioso.
    Mi riferisco alla pastoral , allo stile sacerdotale dei suoi confratelli.
    Il mio parroco , ormai sono passati tre anni, mi ha manfestato prima fastidio e poi aperta ostilità perché gli avevo inviato dei post del noto blog di Aldo Maria Valli , in cui un giovane sacerdote criticava la formazione ricevuta in seminario. Cercavo solo un confronto su quel tema.
    Non mi permettessi più di mandargli simili robe, a lui, presbitero del Vaticano secondo e fedele seguace di Francesco primo, e mi guardassi bene dal seguire gente disadattata e con evidenti problemi della personalità!
    A ciò aggiungo il fatto che , precedentemente, mi aveva definita con palese disprezzo ” tridentina ” , di petsona e sui social, perché per un periodo avevo indossato il velo,, sul capo, definito ” ridicolo straccio antiquato , da levare subito” .
    Annichilita dal tono, che minacciava bando totale, piu che dalle parole, mi sono a poco a poco allontanata dalla parrocchia. Sono una migrante della Fede….
    Com’ è la parabola del Buon Pastore e della pecorella smarrita?…
    Nemmeno una telefonata ho ricevuto, da uno che chiamo padre e al quale voglio bene, nonostante tutto.
    Inutile parlare dei massimi sistemi, Reverendo, se il minimo non c’è .
    La lotta contro il potere delle tenebre i piccoli devono poterla affrontare nel loro quotidiano, nei paesini di montagna o in riva al mare non importa, ma nella dimensione del vivere insieme , amorosamebte guidati da padri e da fratelli, non da gente di potere ideologizzata , vogliosa di carriera, che non cita più Cristo nè la Croce.
    Ora poi che i preti potranno sposarsi, se ne vedranno delle belle.
    E dire che fu profeta un cantante!
    Gentile don Strumia, frequento questo accogliente blog per
    convincermi che ci sono ancora cattolici, laici e chierici, coi quali potere scambiare quattro chiacchiere.
    Grazie anche a Lei per questo.

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      A leggere certi articoli, sembra che per gli autori le parole tengano il posto della realtà. La burocrazia ecclesiastica, arroccata nel suo Castello kafkiano, non vede o fa finta di non vedere quel che succede fuori e pensa che questi commenti siano frutto di menti (cito) “esaltate” e malintenzionate.
      L’ho già detto: il Concilio e quel che segue sarà salvo, ma non rimarrà uno straccio di cristiano in Europa

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Questo sì che è un post saporito, finalmente utile alla Causa e denso di spunti. Complimenti all’autore e complimenti anche per l’azzeccatissimo titolo!

    Entro, però, subito a gamba tesa, quando si asserisce: Il rischio, in questo caso, è quello di un involontario “delirio di onnipotenza”.
    No, don Alberto carissimo, qui non concordo proprio. Spiace infatti dover constatare che in certo agire c’è ben poco di involontario. C’è DOLO, punto!
    Il “delirio di onnipotenza” non ha nulla di casuale e di innocente, procedendo da superbia luciferina e da un falso rapporto con Dio. Chi sta regolarmente “fuori di sè” – il delirio di onnipotenza è questo – non è in grazia. Tanto per stare su un piano del tutto spirituale.
    Che poi talvolta si faccia il male che non si vuole è pur vero, ma la scusa vale fin quando qualcuno non ce lo fa notare: si chiama correzione fraterna. Del tutto in disuso tra i “cattolici” e dai più non solo non praticata ma non accolta e, con sdegno, rispedita al mittente.

    Vengo poi al fil rouge di questa riflessione, che io riconduco a Efesini 6,10-18:

    “Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
    Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi”…

    Ora, esplicitato il fil rouge, vengo al punto 4 che ben condivido in questa affermazione: “Internamente alla Chiesa si può rischiare di riprodurre, anche involontariamente, lo stesso “modello” di giudizio e di comportamento che vediamo al di fuori di essa”. Esatto.
    Ritrovo ancora quel “involontariamente” che adotterei nel caso specifico di persone in carne e ossa, con cui si interagisce, ma che, generalizzando come si sta facendo, trovo assai blando per stimolare ad un esame di coscienza che rettifichi un percorso sviato e sviante.
    E, parlando di percorso, come non condividere del tutto la bontà, lungimiranza e saggezza della “via intermedia” che, per quanto mi riguarda, è l’unica praticabile in obbedienza vera (anche ai Papi, del tutto ignorati, che ce l’hanno sempre indicata).

    A questo punto, però, vorrei aprire una parentesi: per il suo tempo Cristo fu un “novatore”. Gli scribi e i farisei – gli allora “tradizionalisti” – si sentivano minacciati dalla Buona Novella che era il Verbo di Dio stesso e si vantavano con Gesù di aver per padre Abramo per rivendicare una loro superiorità anche “in linea di sangue”. Ma quando venne la pienezza del tempo, il Padre inviò l’Unigenito: non ad abolire ma a dare compimento! La Legge e i Profeti incontrava così la Grazia. L’Antico, che aveva preannunciato e atteso il Nuovo, “assisteva” (con il Battista come cerniera, direi) al Suo compimento nella Storia, alla Sua rivelazione; e non per essere rinnegato ma compreso! Sul Tabor Cristo è con Mosè ed Elia!

    Si tratterebbe dunque di trovare in Cristo la soluzione, e non senza stare insieme in ginocchio. Sembra fin pazzesco doverlo dire. Ed in ciò che ho brevemente e pur malamente sintetizzato, si può leggere di tra le righe il retto sguardo da tenersi sul Concilio e il superamento di ogni assurda faziosità nella Chiesa oggi in guerra.
    Cristo è Ponte…è quella “via intermedia”! Ma chi guarda a Cristo? Chi lo mette al centro? Se lo fosse (al centro), la Carità tornerebbe a risplendere subito! Invece regna l’odio, senza neppure più avere l’ipocrisia (ed è tutto dire!) di nasconderlo…

    Poi, mi ha colpito il punto 6.1, anche perchè ho in comune con don Alberto sia il Card. Cafarra che – ancor di più – il Card. Biffi, entrambi “bolognesi”.

    Riguardo a Cafarra basta dire che Suor Lucia di Fatima – guarda caso Fatima torna ed è, come dire, sempre sul pezzo… – questo gli scrisse:
    “Padre, verrà un momento in cui la battaglia decisiva tra il regno di Cristo e Satana sarà sul matrimonio e sulla famiglia. E coloro che lavoreranno per il bene della famiglia sperimenteranno la persecuzione e la tribolazione. Ma non bisogna aver paura, perché la Madonna gli ha già schiacciato la testa”.
    E qui si potrebbe fare una digressione importante ma procedo oltre e mi fermo solo a sottolineare sì l’importanza di una “umiltà del realismo” ma raggiunta come ce lo ha detto la Madonna di Fatima, però: Penitenza, Devozione al suo Cuore Immacolato (chi aderisce ai primi sabati del mese?), Santo Rosario quotidiano.

    E vorrei chiedere ai sacerdoti: ricordate voi queste richieste della Madonna di Fatima ai fedeli delle vostre parrocchie? Il primo sabato del mese celebrate almeno la Messa di “Santa Maria in sabato” ricordando ai fedeli la necessità di riparare, necessità espressa dalla Madonna?
    Sacerdoti carissimi, l’iniziativa vostra è fondamentale! Anche per de-clericalizzare certi laici e condurli a più sana “umiltà del realismo”… 😉

    Il Cardinal Biffi, vero maestro in teologia anagogica, era personalità assai concreta e schietta e non stupisce il suo sguardo profetico abbia fatto ampiamente centro. Non un caso, dunque, il suo diffondere l’ammonimento profetico di Solovev.

    La conclusione cui giunge don Alberto, allora, non solo è più che comprensibile ma necessario ci trovi d’accordo per unire le forze e non cedere alle tentazioni di estremismi, di un “vociare assassino”, di sterili polemiche che distraggono e sottraggono tempo prezioso alla preghiera e al silenzio orante attraverso cui giunge alla coscienza di ognuno la voce di Dio.
    Spiace poi don Alberto Strumia, che ringrazio molto, sia praticamente l’unica voce “ragionevole” dai blog. Non può e non dovrebbe rimanere un caso isolato il suo post!!!

    Veni Sancte Spiritus, Veni Creator Spiritus, Ruah! Et renovabis faciem terrae…

    PS: se sul piano laico l’attacco decisivo è alla famiglia, sul piano spirituale l’attacco decisivo è dall’interno della Chiesa! Sottovalutare infiltrazioni e camouflage è l’errore più grande e grave che si sta facendo. La specialità della Simia Dei non è forse travestirsi da angelo di luce? Falsi profeti e false dottrine; false apparizioni e falsi cattolici…sorti di tra le nostre fila…
    Tanto su cui riflettere. Agire di conseguenza, santamente, non può essere, allora, facoltativo o casuale.

    • Federico ha detto:

      Facile colpire a tradimento e poi alzare bandiera bianca. Per lei la prima legge morale è ubbidire al superiore. Ciò costituisce una stortura: con questa interpretazione infatti si sono potute nascondere malefatte e abusi per decenni. L’obbedienza è invece funzionale al corretto insegnamento e alla rettitudine di vita. In nessun caso infatti vincola all’obbedienza un ordine immorale o contrario alla giustizia o alla retta dottrina. Se non si chiarisce questo concetto basilare è inutile scrivere pagine e pagine di inviti alla “modestia”, all’umiltà, all’obbedienza, alla moderazione. Quelli che lei, senza tante perifrasi, considera “divisivi”, in ossequio alle indicazioni di papa Francesco, stanno tentando di metterle in guardia le persone da enormi storture che anche un cieco può vedere. Che mi dice della vergognosa narrazione “pandemica” e del pseudo-vaccino imposto “con amore”, che enormi disastri, lutti e danni ha provocato? Che mi dice della scandalosa propaganda a favore del migrazionismo scriteriato che tanto piace a papa Francesco, e che sta provocando morti e disastri sociali? E ancora, vogliamo parlare della benedizione delle coppie gay? Del matrimonio dei sacerdoti appena sdoganato? Della propaganda pseudo-ecologiste del “viva l’elettrico”? Delle scomuniche immediatamente revocate agli abusatori seriali? Della condanna di chi vuole salvare le tradizioni cristiane dall’oblio o peggio da vergognosi oltraggi? Veramente notevole che lei continui instancabile a parlare di moderazione, obbedienza e pacatezza quando i nemici di Dio e della Chiesa…

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Il silenzio dei buoni favorisce i nemici della Chiesa. le suore di Rupnik hanno avuto un briciolo di giustizia quando hanno parlato, dopo 30 anni di “obbediente” silenzio.
        Questa non è obbedienza, è omertà

  • Maria Grazia ha detto:

    Personalmente, a livello cristiano, non mi sento parte di uno schieramento determinato, come fa supporre Don Strumia, in quanto descrive il Cattolicesimo ormai diviso fra seguaci di Paolo, Cefa, Apollo e fra Progressisti o Tradizionalisti.
    Non sono tradizionalISTA, sono TradizionALE. Ogni “ISMO” sottende un’esasperazione del “credo” che ne inficia la portata dell’essenza. In passato non ero Tradizionale, prima dell’ultimo Concilio, ero semplicemente “Cattolica”. OGGI, però, non basta: se credi nella Liturgia di sempre sei catalogato come “TradizionalISTA” se, invece, manifesti entusiasmo per le variazioni del “NOVUS ORDO MISSAE” sei definito “ProgressISTA”.
    Qual è il bilancio di oltre 50 anni di NOVUS ORDO?
    Qual è stato l’effetto sul “Popolo di Dio”?
    L’intenzione era quella di “stare al passo con i tempi” come se tale obiettivo fosse legato ad uno specifico “mandato evangelico” mentre il risultato è stato quello di un Cattolicesimo “felpato” che non ha lasciato impronte sulla sete di trascendenza divina dei fedeli. La profondità della Liturgia è stata gravemente compromessa, Il “Sacrificio divino”, focus della celebrazione eucaristica, è stato pressocchè sostituito dal concetto di ” cena, banchetto eucaristico”.
    Essere cultori della Tradizione non significa volerla esasperare ma semplicemente essere radicati nei fondamenti della nostra Fede, avere dei punti di riferimento stabili, eterni, assoluti. La Chiesa N.O., allontanandosi dalla Tradizione, ha perso il senso della sua Missione, ha fatto della secolarizzazione la sua bandiera, scimmiotta gli pseudo valori mondani con la speranza di diventare attrattiva per le giovani vite. Chiesa autoreferenziale che rischia di perdere l’essenza del Cristianesimo ed ha cessato di essere “lievito” per inseguire la dittatura del relativismo. La svolta socio-antropologica della Chiesa ha svuotato di contenuto la fede, ha messo in pericolo l’integrità del “Depositum fidei”. Liturgia mutilata, chiese svuotate: ecco l’effetto dei 50 anni del NOVUS ORDO a cui si cerca di sopperire improvvisando goffe danze profane sulle piazze o all’interno dei luoghi di culto, ci rimane, però, il conforto della certezza delle SUE parole: ” IO SONO L’ALFA E L’OMEGA”.

    • Claudio Gazzoli ha detto:

      sottoscrivo al 100%

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      Ogni scusa è buona per demonizzare chi va alla Messa antica.
      A me delle vostre Messe danzate in hangar di cemento non frega proprio nulla, fatene quante ne volete, predicate le eresie che volete ma lasciateci i nostri spazi!
      Mons. Viganò dice che è auspicio illusorio, che continueranno ad escluderci da una Chiesa sempre più snaturata, spero si sbagli ma per ora i fatti gli danno ragione

      • Maria Grazia ha detto:

        Mons. Viganò è una mente illuminata, ha una fede profonda e una preparazione sia teologica che liturgica molto curata, ha l’esperienza sia dell’età che dell’aver vissuto a lungo in Vaticano di cui conosce bene tutte le dinamiche interne: sta facendo tutto il possibile perchè il popolo di Dio non si perda.

        • Forum Coscienza Maschile ha detto:

          Non ho scritto io il commento delle 10:39!
          Tosatti, riesce a fare qualcosa?

        • Forum Coscienza Maschile ha detto:

          Mon. Viganò è anche un diplomatico e pesa bene le parole, non parla per frasi fatte come purtroppo certo diffusissimo clero.
          Se dice che certo clero va verso l’apostasia manifesta, è verosimile che ci andrà (non serve la sfera di cristallo, v. Germania).
          Se dice che ci toglieranno anche le chiese per pregare nel rito antico, è verosimile che avverrà (anche qui i motu proprio parlano da soli).
          Ma con quale faccia, dopo aver approvato congregazioni che hanno riconosciuto il Concilio, chi dite che lo contestano? Chi, in quale congregazione?
          In questo contesto vessatorio certi inviti di certo clero a far finta di non vedere suonano come una involontaria beffa.
          PRIMA ridateci rito e parrocchie, invece di sopprimerle o costringerci a fare 100 km ogni domenica (non è uno scherzo), smettete di chiamarci scismatici ed eretici, POI parleremo di unità e carità che per ora non si vedono neppure a parole!

  • laura cadenasso ha detto:

    La ringrazio.

    • FORUM COSCIENZA MASCHILE ha detto:

      Prego, è stato un piacere , 🙂

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Non ho scritto io il post sopra, tra l’altro l’unico a usare faccine è Occhi Aperti.
        Gentile Tosatti, controlli gli IP per favore ché qui siamo in palese sabotaggio

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    I frutti del Concilio sembrano purtroppo dare torto a Don Alberto:
    1. La Chiesa è allo sbando (Papi parlano di apostasia silenziosa, addirittura di autodistruzione), tranne le comunità tradizonali fiorenti, che però vengono perseguitate. Tutto un complotto di novatori che non capiscono il Concilio? E come mai questi novatori sono al potere da 50 anni? Chi ha firmato il Concilio, loro o qualcun altro che subito dopo ha lasciato il posto ai novatori?
    Nota: le comunità tradizionali si rifanno alla fede di sempre anche se non negano il Concilio come afferma il Regnante sulla base di sondaggi mai precisati né pubblicati
    2. Indietro non si torna? Lo dicevano anche le dittature del ‘900, finché furono travolte. La persecuzione dei cattolici tradizionali in barba alla più elementare pace ecclesiale, sembra confermare che l’esperimento della “continuità” è clamorosamente fallito.
    PRIMA i fatti liberando la Messa di sempre, POI le parole sulla “continuità”

    • Gienda ha detto:

      I novatori sono i primi a disobbedire, con licenza de li superiori!
      Ma ci si continua ad accanire contro i cattolici tradizionali, per poi dire che mugugnano troppo!

  • Marco Matteucci ha detto:

    Affastellare montagne di verità denunciate da prelati santi che in vita avanzarono anche e ripetutamente dei dubbi senza mai ottenere risposta, è il segno lampante che non serve a nulla denunciare l’errore se poi si tace chi da un decennio lo sta propagando a piene mani. Certo che a qualcuno che ha ricevuto copiose botte di misericordia, è andata anche peggio, vedi ultimamente fra Celestino della Croce, il quale cammina scalzo, forse perché non sa come andare in via del Gelsomino, zona Gregorio VII, a Roma.

  • Marco Matteucci ha detto:

    Contro chi sia la battaglia, o più concretamente da chi sia orchestrata, sono sicuro che lei lo sappia molto chiaramente.
    Anche se per motivi di opportunismo non più tollerabili è costretto a rimanere molto sul vago sulla figura di colui che sta demolendo Fede e Dottrina di Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo, arrivando spesse volte anche a bestemmiare la Sua e Nostra Santissima Madre.

    “Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!” ( At. 5, 38-39)

    “Sia invece il vostro parlare sì, sì … no, no; perché il di più viene dal maligno” (Matteo 5,37)

    • Marco Matteucci ha detto:

      Il dire e non dire rimanendo sempre sul generico è una pratica che finisce col risultato che la gente riesce a tollerare di essere accarezzata dagli artigli affilati di satana.
      ABBIA IL CORAGGIO DI FARE I NOMI E SOPRATTUTTO LE CARICHE CHE QUESTI PARTIGIANI DEL DIAVOLO INDEGNAMENTE RICOPRONO. EH NO! … TROPPO RISCHIOSO, VERO?

      • Marco Matteucci ha detto:

        C’è sempre da aspettarsi un pericoloso rigurgito di misericordia.

        • Marco Matteucci ha detto:

          Da un po’ mi scervello su chi siano gli “alti prelati” Turati in ballo di recente da un esponente di rilievo del clero romano … Forse quegli che, come mons. Müller o il compianto card. Pell, superano il metro e novanta?

        • Marco Matteucci ha detto:

          Da un po’ mi scervello su chi siano gli “alti prelati” Tirati in ballo di recente da un esponente di spicco del clero romano … Forse quegli che, come mons. Müller o il compianto card. Pell, superano il metro e novanta?

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Perché invece di predicare la pace e farci la guerra non liberano PRIMA la Messa antica? Non c’è forse “continuità” come dicono? Prima i fatti, poi le parole!

        • Galba ha detto:

          Affastellare montagne di verità denunciate da prelati santi che in vita avanzarono anche e ripetutamente dei dubbi senza mai ottenere risposta, è il segno lampante che non serve a nulla denunciare l’errore se poi si tace chi da un decennio lo sta propagando a piene mani. Certo che a qualcuno che ha ricevuto copiose botte di misericordia, è andata anche peggio, vedi ultimamente fra Celestino della Croce, il quale cammina scalzo, forse perché non sa come andare in via del Gelsomino, zona Gregorio VII, a Roma.

  • Sede occupata ha detto:

    Quindi tradizionalisti e progressisti li mettiamo sullo stesso piano? Perché, i progressisti sono cattolici? E poi: io sono di Paolo ecc è come dire io sono di Francesco, io sono di Viganò o di don Minutella? Perché, Francesco è cattolico? Se ci si ostina a mettere insieme pecore e capri non abbiamo futuro. Certo che Cristo ha già vinto, ma perché una piccola parte rimane ferma nella fede a qualsiasi costo, col cuore sanguinante per il dolore di vedere il Signore tradito in tutti i modi possibili specialmente dai Suoi pastori

    • Rurk ha detto:

      Penso che anche per noi sarebbe ingenuo e irrealistico non tenere conto di colui contro il quale si combatte la battaglia decisiva e di quali sono i principali soggetti e le forze a noi superiori che sono in campo. Dopo di che ciascuno potrà collocarsi con una vocazione più contemplativa o più attiva, a seconda della sua storia e della sua sensibilità, ma mai con un atteggiamento che dimentichi, nella concretezza, la centralità di Cristo, di Dio Padre Creatore, del Suo Santo Spirito e della “potenza attiva” insita nel pregarlo. Non siamo noi, con le sole nostre forze, a salvare il mondo e la Chiesa («Senza di Me non potete fare nulla», Gv 15,5). La compagnia che cerchiamo di farci, anche nelle occasioni di riunione serva per ricordarcelo sempre e ci sostenga nella fede che illumina e santifica la ragione.

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      I novatori sono i primi a disobbedire, con licenza de li superiori!
      Ma ci si continua ad accanire contro i cattolici tradizionali, per poi dire che mugugnano troppo!

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