Il Papa, le Donne, L’Evoluzione verso le Scimmie. Mastro Titta.

9 Marzo 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro Mastro Titta offre alla vostra attenzione qualche caustica riflessione sulle parole del Pontefice regnante in occasione dei riti per la celebrazione mondiale della Giornata delle Donne. Buona lettura e diffusione.

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Mastro Titta: il giorno dopo la Giornata della Donna, di Papa Francesco e Darwin

Le ringrazio [le donne, ndr] per l’impegno a costruire una società più umana, mediante la loro capacità di cogliere la realtà con sguardo creativo e cuore tenero. Questo è un privilegio solo delle donne!”

Si legge d’un fiato questo invito di papa Francesco a omaggiare le donne.

Poi di botto visualizzi i privilegi di Ursula Von Der Leyen, Annalene Baerbock, Sanna Marin, Kaja Kallas, Elly Schlein, Jacinda Ardern, la povera Liz Truss durata quanto uno stracchino aperto in frigorifero, Roberta Metsola (membro del Partito Nazionalista maltese, bvivido, tevvove, vaccapviccio), Margrethe Vestager, Stella Kiriakides, Eva Kaili, Lilianne Ploumen premiata da papa Francesco con la Medaglia di S. Gregorio Magno, la tenerissima Victoria Nuland che finanziò il sanguinario colpo di stato in Ucraina noto come Euromaidan.

Un tragico elenco di donne che imitano gli uomini con trasporto e sì, li superano in cieca crudeltà. Fa pensare che in fondo la parola umanità, un derivato mascolino tossico, non è così impropria e sessista come la gabellano.

A proposito di umanità: non vorrei che questi martellanti inviti ad essere “più umani”, “restiamo umani”, “riscopriamo l’umanità” siano stati presi troppo alla lettera, riportando letteralmente l’uomo alle origini del suo essere. Adam, da adhāmāh, terra. Un pezzo di melma.

Dopo questa carrellata di erinni assetate di sangue altrui e denaro proprio, si direbbe che sia così. Scattano i distinguo pavloviani: non si può generalizzare, fare di ogni erba un fascio, essere populisti, qualunquisti, persone ignoranti e divisive, eccetera.

Più passa il tempo, più mi viene pensato che simili inviti al discernimento, a spaccare il capello in multipli di due, all’esattezza morbida e positiva del linguaggio siano l’indizio principe di una coda di paglia intercontinentale.

In fondo nei Vangeli (anche nell’Antico Testamento, per la verità) è tutto un tagliar corto. Poche parole ben assestate, nessun fronzolo retorico, nessun “approfondimento” come suol dirsi, nessun glossario scientifico o note esplicative. Così è se vi pare, se non vi pare è così lo stesso.

Per millenni in quasi tutte le culture gli uomini hanno teso a Dio, a costo delle divinizzazione di alcuni di loro, in un perimetro talvolta brutale ma nitido. La divinizzazione dell’uomo è un concetto chiave sia nella teologia ortodossa, sia in quella cattolica, sia per citarne uno nel pensiero di don Divo Barsotti.

In controtendenza nel magistero cattolico recente si è dato ampio spazio all’umanizzazione di Dio: il Dio umano, il Dio vicino, il Dio che tutto condivide e tutto perdona, il “Buddy Jesus”, il “God Pal”, il Dio in concorrenza col cane per il titolo di migliore amico dell’uomo.

Desumo dal cambio di rotta che abbia funzionicchiato. I credenti se ne sono giustamente infischiati. Perché tributare venerazione a qualcuno che è come te, anzi è al tuo servizio? Dio è una Colf, nella migliore delle ipotesi: ti spiccia casa perché tu hai di meglio da fare.

Messo al bando il divino, adesso ci occupiamo ventre a terra di umanizzazione dell’uomo. Anzi: di femminilizzazione dell’uomo. Andiamo a sbattere un’altra volta, con la protervia dei bambini che fanno tutto da soli.

Con una Chiesa Madre, la Madonna che però ahinoi è una donna normale (si conti il numero di volte in cui Sua Santità ribadisce il concetto in una manciata di righe: dieci), un Dio Madre, è comprensibile che si allarghi lo spazio nel governo della Chiesa alle donne.

O agli uomini che scimmiottano le donne, ma quelli sono già largamente disponibili Oltretevere. E qui mi fermo, per non incorrere in considerazioni qualunquiste destituite di ogni fondamento: mai dire di un gay che è tale. Se lo può dire soltanto lui nei giorni dispari, e cambiando orientamento o sensazioni alla bisogna.

Fra donne che scimmiottano gli uomini e uomini che scimmiottano le donne, siamo alla prova scientifica che Darwin aveva ragione sull’evoluzione ma torto marcio sulla direzione: non discendiamo dalle scimmie, ci stiamo evolvendo nelle scimmie. Il diavolo è la scimmia di Dio, è bene ricordarlo anche se fa brutto.

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20 commenti

  • Astore ha detto:

    Le donne al governo sono quasi sempre peggiori degli uomini non in quanto donne, ma perché, in quanto donne, devono scendere di più degli uomini a compromessi con la loro coscienza.
    La caratteristica della donna, infatti, è l’accoglienza e per la natura della donna certe scelte costano di più, ma una volta fatta la scelta, ad esempio quella di fomentare la guerra, è come si snaturassero ancora più degli uomini corrotti.
    Più si lotta contro la propria natura, più si diventa mostri.
    Riguardo agli uomini che scimmiottano le donne, il dilagare dell’omosessualità, così come il dilagare del liberismo, è in gran parte colpa dei Pastori della Chiesa.
    Se, infatti, il dialogo della Chiesa col mondo è un principio irrinunciabile, lo è anche l’essere della Chiesa segno di contraddizione. I due principi vanno insieme, altrimenti cambia la percezione del bene e del male.
    Nessun Pastore può cambiare la dottrina, perché è dogma che i dogmi possono essere approfonditi ma solo nello stesso senso del magistero precedente, ma se la Chiesa, anzi, gli uomini di Chiesa, rinunciano ad essere segno di contraddizione, allora, anche non volendo, favoriscono il male, come se il loro fosse un silenzio assenso.
    Ormai non si sente più nessuno parlare dei peccati che gridano vendetta a Dio: sarà per questo che l’aborto si può fare con una pillora, che l’omosessualità dilaga, che il liberismo impera e lo sfruttamento ha superato il limite.
    Se anche i profeti tacciono, si va in caduta libera.
    I Pastori parlano solo di migranti, cosa giusta e, anzi, doverosa, ma la loro narrazione è falsa: i più poveri rimangono nei loro paesi e sono abbandonati e chi emigra lo fa perché è proprio chi li accoglie in Occidente che crea le condizioni dell’emigrazione, spesso per vile interesse, come certe ONG.

  • Dubbioso ha detto:

    Perché Euromaidan sarebbe un colpo di stato? Cos’è un colpo di stato nella logica di Tosatti/Mastro Titta?

    • Marco Tosatti ha detto:

      Mah! Il rovesciamento di un governo eletto legalmente con moti di piazza lei come lo definisce? Giusto per sapere qualcosa sulla sua di “logica”

      • Non Metuens Verbum ha detto:

        aggiungerei solo una parola: eterodiretti

      • Cristina Maria ha detto:

        Zelensky è stato eletto anni dopo, quindi non è frutto né parte del possibile colpo di stato. E Porosenko è stato anche lui regolarmente eletto e questo mi pare non sia tipico di un colpo di stato. Che mi dice?

        • Marco Tosatti ha detto:

          Le dico che farebbe bene a informarsi su chi ha organizzato il l colpo di Stato e che casualmente sono gli stessi che hanno portato al potere Zelensky e ancora lo dirigono. Informarsi prima di commentare è utile.

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Anche stavolta Mastro Titta ha passato Ponte!
    Cosa hanno fatto pastori e mondo cattolico per impedire la femminilizzazione degli uomini? Assolutamente nulla, anzi colate di cemento sul problema con panegirici sui diritti (che non bastano mai) della donna.
    Il capofamiglia non esiste più da decenni, i mariti sono diventati caricature: maggiordomi, colf, figuranti alle serate con le amiche e, ovviamente, bancomat ambulanti nei centri commerciali.
    Le gentili consorti li trattano in pubblico da idioti, da bambinoni, e loro sorridono ebeti.
    In famiglia comandano le donne, se non altro col ricatto di un divorzio che getterebbe l’uomo in mezzo a una strada. La prova: domandate a un uomo sposato, per esempio, di andare a pesca. Vi risponderà: “Devo chiedere al capo” (la moglie).
    I corsi di preparazione al matrimonio, incentrati come sono sull’amore serafico (tutta la pastorale è in deriva protestante verso un sentimentalismo sciropposo) a “cosa” preparano? Al ruolo di cavalier servente?
    Prevedo reazioni ben descritte da Matro Titta:
    “Scattano i distinguo pavloviani: non si può generalizzare, fare di ogni erba un fascio essere persone divisive”. Con aggiunte: “Mia moglie non è così, la stragrande maggioranza delle coppie cattoliche vano a gonfie vele, ne conosco tante ecc. ecc.”.
    Cinegiornali smentiti da bacheche delle chiese vuote di pubblicazioni (e di fedeli), da tasso di divorzio (dei cattolici ovviamente) e da incremento demografico sottozero

    • Rurk ha detto:

      Cosa hanno fatto pastori e mondo cattolico per impedire la femminilizzazione degli uomini? Assolutamente nulla, anzi colate di cemento sul problema con panegirici sui diritti (che non bastano mai) della donna.
      Il capofamiglia non esiste più da decenni, i mariti sono diventati caricature: maggiordomi, colf, figuranti alle serate con le amiche e, ovviamente, bancomat ambulanti nei centri commerciali.
      Le gentili consorti li trattano in pubblico da idioti, da bambinoni, e loro sorridono ebeti.
      In famiglia comandano le donne, se non altro col ricatto di un divorzio che getterebbe l’uomo in mezzo a una strada. La prova: domandate a un uomo sposato, per esempio, di andare a pesca. Vi risponderà: “Devo chiedere al capo” (la moglie).
      I corsi di preparazione al matrimonio, incentrati come sono sull’amore serafico (tutta la pastorale è in deriva protestante verso un sentimentalismo sciropposo) a “cosa” preparano? Al ruolo di cavalier servente?
      Prevedo reazioni ben descritte da Matro Titta:
      “Scattano i distinguo pavloviani: non si può generalizzare, fare di ogni erba un fascio essere persone divisive”. Con aggiunte: “Mia moglie non è così, la stragrande maggioranza delle coppie cattoliche vano a gonfie vele, ne conosco tante ecc. ecc.”.
      Cinegiornali smentiti da bacheche delle chiese vuote di pubblicazioni (e di fedeli), da tasso di divorzio (dei cattolici ovviamente) e da incremento demografico sottozero

    • Gienda ha detto:

      Condivido pienamente l’articolo. Non capisco – o forse si- l’artificio retorico per cui per promuovere la parità dei sessi si deve celebrare il femminile e denigrare il maschile. Da appartenente al sesso maschile, sono consapevole che la donna De facto, è superiore all’Uomo, perchè egli generalmente è più debole, perchè più bisognoso. Infine non posso non osservare che l’aborto è scelto da donne: una volta avvenuto il possibile concepimento l’Uomo può solo sperare, in un senso o nell’altro, a seconda delle circostanze, comunque non conta più nulla. Ecco sarebbe bello che la guida della Chiesa, in ogni sua parola ed opera, fosse ancorata alla natura ed alla realtà, anche giuridica, piuttosto che ad alimentare sentimenti simili a quelli che si provano sfogliando riviste patinate.

  • miserere mei ha detto:

    Dalla Santa Messa

    O Dio, che ami l’innocenza e la ridoni a chi l’ha perduta, volgi verso di te i nostri cuori perché, animati dal tuo Spirito, possiamo rimanere saldi nella fede e operosi nella carità fraterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Dal libro del profeta Geremìa Ger 17,5-10

    Così dice il Signore: «Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore.

    Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia..

    Niente è più infido del cuore e difficilmente guarisce!
    Chi lo può conoscere? Io, il Signore, scruto la mente
    e saggio i cuori, per dare a ciascuno secondo la sua condotta, secondo il frutto delle sue azioni

    Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza.

    “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.

    • Rurk ha detto:

      possiamo rimanere saldi nella fede e operosi nella carità fraterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

      Dal libro del profeta Geremìa Ger 17,5-10

      Così dice il Signore: «Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore.

      Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia..

      Niente è più infido del cuore e difficilmente guarisce!
      Chi lo può conoscere? Io, il Signore, scruto la mente
      e saggio i cuori, per dare a ciascuno secondo la sua condotta, secondo il frutto delle sue azioni

      Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza.

      “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.

    • Galba ha detto:

      Cosa hanno fatto pastori e mondo cattolico per impedire la femminilizzazione degli uomini? Assolutamente nulla, anzi colate di cemento sul problema con panegirici sui diritti (che non bastano mai) della donna.
      Il capofamiglia non esiste più da decenni, i mariti sono diventati caricature: maggiordomi, colf, figuranti alle serate con le amiche e, ovviamente, bancomat ambulanti nei centri commerciali.
      Le gentili consorti li trattano in pubblico da idioti, da bambinoni, e loro sorridono ebeti.
      In famiglia comandano le donne, se non altro col ricatto di un divorzio che getterebbe l’uomo in mezzo a una strada. La prova: domandate a un uomo sposato, per esempio, di andare a pesca. Vi risponderà: “Devo chiedere al capo” (la moglie).
      I corsi di preparazione al matrimonio, incentrati come sono sull’amore serafico (tutta la pagggstorale è in deriva protestante verso un sentimentalismo sciropposo) a “cosa” preparano? Al ruolo di cavalier servente?
      Prevedo reazioni ben descritte da Matro Titta:
      “Scattano i distinguo pavloviani: non si può generalizzare, fare di ogni erba un fascio essere persone divisive”. Con aggiunte: “Mia moglie non è così, la stragrande maggioranza delle coppie cattoliche vano a gonfie vele, ne conosco tante ecc. ecc.”.
      Cinegiornali smentiti da bacheche delle chiese vuote di pubblicazioni (e di fedeli), da tasso di divorzio (dei cattolici ovviamente) e da incremento demografico sottozero

  • Prov ha detto:

    Tanti anni fa, in tempi non sospetti, seriamente mi spiegavano – professionisti della materia – che al fronte le donne sanno essere ben più spietate degli uomini. Che pena le donne che vogliono essere uomini e questi che vogliono essere donne: non saranno mai né gli uni né gli altri.
    Salome danzava e seduceva senza sapere che faceva, la madre, malvagia e sapendo bene ciò che voleva, ne approfitto’, usando la figlia. La figlia, senza sapere che faceva, si presto’ all’oscena richiesta. Erode? Un ingenuo ometto, con troppo potere pratico tra le mani. La vittima, un santo!.. … Quasi una fotografia dell’umanità. Ad ognuno i suoi ruoli, x quello che loro stessi sono

  • Marco Matteucci ha detto:

  • Davide Scarano ha detto:

    Condivido pienamente l’articolo. Non capisco – o forse si- l’artificio retorico per cui per promuovere la parità dei sessi si deve celebrare il femminile e denigrare il maschile. Da appartenente al sesso maschile, sono consapevole che la donna De facto, è superiore all’Uomo, perchè egli generalmente è più debole, perchè più bisognoso. Infine non posso non osservare che l’aborto è scelto da donne: una volta avvenuto il possibile concepimento l’Uomo può solo sperare, in un senso o nell’altro, a seconda delle circostanze, comunque non conta più nulla. Ecco sarebbe bello che la guida della Chiesa, in ogni sua parola ed opera, fosse ancorata alla natura ed alla realtà, anche giuridica, piuttosto che ad alimentare sentimenti simili a quelli che si provano sfogliando riviste patinate.

  • laura cadenasso ha detto:

    E il diavolo divenne diavolA.

  • R.S. ha detto:

    Geniale conclusione: non proveniamo dalle scimmie, ma ci stiamo dirigendo là, accelerando.

    L’uomo è un animale ragionevole mortale.
    Differisce dall’animale per la ragione con cui può pensare.
    Ma differisce dagli ideali e dai valori più alti perché muore.

    La morte dell’animale ragionevole è conseguenza del peccato. Ovvero, di una variabile disordinata voluta dalla creatura, a peggiorare la creazione di Dio.

    Chi fu a peccare? Dio chiede conto dell’errore ad Adamo, che dando la colpa alla donna la riferisce a Dio.
    Ecco il problema: lo scaricabarile.

    Oggi la prima lettura della messa recita: maledetto l’uomo che confida nell’uomo. E pregando l’Ave Maria ritorna il “benedetta tu tra tutte le donne”. La benedizione passa dalla donna che riporta all’Immacolatezza perduta con il peccato originale.

    Il peccato ha degradato (corrotto) la creatura umana.
    Non siamo quelli che creò Dio. Ma possiamo ritornare verso di Dio scegliendo la grazia (la pienezza di grazia).
    Nel degradare verso l’abbrutimento nel passato si giunse fino al diluvio per resettare l’uomo ormai quasi privo di ragionevolezza (di uno spirito capace di Dio). In Noè, sull’arca, fu “salvato il seme”.

    In seguito però c’è stata Babele e poi tanti altri tradimenti, fino all’Incarnazione. E altri ancora dopo, avendo equivocato la Rivelazione. Anche oggi, tra i cristiani, privi di fede nel peccato originale e più propensi a credere a Darwin.

    E’ proprio la ragione ad essere venuta meno: basta vedere a come il potere del regno di questo mondo passi attraverso la menzogna organizzata, propalata a mezzo mainstream, condizionando e manipolando l’opinione pubblica di masse che si reputano democratiche.

    Non c’è solo la scimmia, ma c’è anche la scimmia ammaestrata. Donna o uomo, poco importa.

  • Marco Matteucci ha detto:

    L’OMO E LA SCIMMIA
    (Trilussa, Carlo Alberto Salustri)

    L’Omo disse a la Scimmia:
    — Sei brutta, dispettosa:
    ma come sei ridicola!
    ma quanto sei curiosa!
    Quann’io te vedo, rido:
    rido nun se sa quanto!…
    La Scimmia disse: — Sfido!
    T’arissomijo tanto!