Una Messa a Napoli. In Rito Antico. Aurelio Porfiri.

5 Marzo 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, il maestro Aurelio Porfiri, co-autore con mons. Athanasius Schneider del libro “La Messa Cattolica”, offre alla vostra attenzione queste riflessioni su un’esperienza compiuta di recente. Buona lettura e meditazione.

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Una Messa a Napoli

Sabato 18 e domenica 19 febbraio sono stato a Napoli insieme al vescovo Athanasius Schneider per la presentazione dell’edizione Italiana del nostro libro La Messa cattolica. Siamo stati ospitati dall’avvocato Giovanni Formicola e dalla sua comunità, Opzione Benedetto. È stato bello incontrare tante persone interessate ad un argomento così importante come quello della liturgia, oggi in profonda crisi.

Abbiamo fatto la presentazione in una chiesa che si chiama Santa Maria della Sanità, officiata dai sacerdoti dell’Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote ed annessa al convento del ramo femminile di questa congregazione, le Adoratrici del Cuore Regale di Gesù Cristo Sommo Sacerdote.

Alla domenica il vescovo Schneider ha celebrato una Messa nel rito anteriore a quello del Vaticano II, in una chiesa con molte persone che hanno partecipato devotamente ai sacri riti. C’erano rappresentate tutte le età e mi sembrava ci fosse una bella atmosfera spirituale.

La sera del sabato le suore ci hanno offerto la cena che a giudizio unanime era veramente deliziosa. Devo dire che quella cena sarà una delle cose che molti di noi non dimenticheranno.

Sulle suore vorrei dire qualcosina in più. Forse ci si poteva aspettare, viste le idee che molti hanno su chi partecipa alla Messa tradizionale, di trovare suore vecchie e decadenti, lottando per la sopravvivenza. Niente più lontano dalla verità. Erano suore giovani, anche molto graziose, che facilmente avrebbero potuto trovare un fidanzato e sposarsi. Devo dire che erano ancora più graziose nel loro abito tradizionale da suore, il che dimostra che il cattolico le mode non le deve seguire, ma le deve imporre. Quante suore oggi vediamo oramai in abiti borghesi che somigliano più a zitelle che a spose del Signore. Queste ragazze si fanno belle per il loro sposo anche attraverso il loro abito religioso che, se nasconde il loro corpo, rivela certamente la loro anima.

Poi una cosa mi è piaciuta: erano felici. Non sembravano portare il peso della scelta importante che avevano compiuto, anzi quel peso sembrava lo portassimo noi, liberi nel mondo ma non liberi dal mondo. Sono ragazze ordinarie che hanno fatto un incontro straordinario, si sono innammorate del più bello dei figli dell’uomo e tutto il resto è sembrato a loro secondario. Sembravano veramente adolescenti innamorate. Erano rigide? A me non è sembrato, a me sembravano molto a loro agio sia nel servirci la cena che nella loro partecipazione alla liturgia nella bellezza del loro abito corale.

Quando rifletto su certe vocazioni moderne in cui si sceglie la vita religiosa per cause umanitarie, mi vengono ora in mente queste suore che dimostrano che quando ci si centra sul Signore tutto – liturgia, cibo, musica, comportamento, apparenza – fiorisce in bellezza.

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8 commenti

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    Nulla da obiettare all’esperienza del m. Porfiri… Una domanda: ha mai visitato altri conventi? Capisco che l’orbe cattolico è molto ampio e, come dice il detto popolare, neanche lo Spirito Santo conosce quanti sono gli ordini femminili, ma ci sono suore che sembrano zitelle, vecchie, inacidite e spente e altre che sono autentiche spose di Cristo, giovani e giovanissime, graziose e piene di entusiasmo cristiano e non sono tra le suore adoratrici del Cuore regale di Gesù, sommo sacerdote

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    La cena in Quaresima, le graziose suore… hony soit qui mal y pense, ma si poteva dedicare più spazio alla Messa e a cose sacre

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      Carere debet omni vitio qui in alterum dicere paratus est!

      Della serie “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. E lei è sempre il primo della fila a scagliare la prima pietra per indurre, se possibile, altri a fare altrettanto. Davvero un modello di cristiano. Un vero seguace di Gesù.

      Omnia munda mundis!!!

      • Enrico Nippo ha detto:

        Mi associo.

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Lei continua a fare insinuazioni. I vizi del Porfiri (veri o presunti) non mi interessano, è l’articolo che pare alquanto incentrato su questioni secondarie e terrene piuttosto che su questioni sacre: per esempio avrei trovato interessante sapere come pregano in quel convento, piuttosto che come cucinano. Lei no?

        • OCCHI APERTI! ha detto:

          Mercoledì 22 febbraio 2023 era una delle “questioni sacre” di certo rilievo per i praticanti cattolici romani ma, con ogni evidenza, lei se ne è scordato. Molto rivelativo, direi. Eppure ha il farisaico ardire di voler mettere la cenere in testa agli altri…

          Ah…dimenticavo…curiosity killed the cat…😁

          Notte notte👋

          • Forum Coscienza Maschile ha detto:

            L’articolo parla del 18 e 19 febbraio ed è quasi tutto incentrato su cucina, avvenenze e innamoramenti. Quasi per nulla sulla dignità della celebrazione, sulla liturgia delle ore, su altri esempi di vita cristiana.
            Mi sarebbe piaciuto sapere di più anche sull’omelia, su qualche discussione edificante con le suore o i celebranti…

            “Curiosity killed the cat,”
            But satisfaction brought it back

            Guardi che sono abituato alle minacce, scherzose e non. Dicono molto su chi le proferisce e sugli argomenti che ha.
            La metto nel novero dei “minacciatori”, faceti e seri, per cui prego ogni sera. Da un paio di questi il Signore mi ha liberato. Due sono caduti dalle scale e hanno smesso. Un altro, uomo “potente” e in gran forma, che mi scrisse che sarei morto entro l’anno (conservo ancora la mail, se vuole gliela giro) morì l’anno stesso per cause naturali. Ci pensi

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Una bella riflessione. Semplice ed equilibrata. Ringrazio.
    Riguardo alla “cena deliziosa” il m° Porfiri mi ha rammentato la zuppa deliziosa che fu servita a Santa Maria di Gesù Crocifisso: conosce la storia, maestro?