Messa Antica. È il Momento della Clandestinità, o della Lotta? Cristiano Lugli.

4 Marzo 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, riceviamo e volentieri pubblichiamo queste riflessioni che un amico del nostro sito, Cristiano Lugli, ci ha inviato a proposito di un intervento del prof. Giovanni Zenone sulle crescenti restrizioni che il Pontefice regnante ha applicato, e sta forse per applicare, alla messa antica. Buona lettura e meditazione.

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È davvero il momento della clandestinità? Una risposta al prof. Zenone.

In un recente video avente come titolo “Hanno strangolato la Messa di sempre”, il prof. Giovanni Zenone, direttore della casa editrice Fede&Cultura, è intervenuto a proposito delle presunte, ulteriori restrizioni alla celebrazione della Messa detta di San Pio V, derivanti dall’ormai celebre rescritto di Bergoglio a seguito dell’udienza con il cardinale Arthur Roche, prefetto del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti.

 

Nel suo intervento, il prof. Zenone descrive certamente molto bene ed in modo ampiamente condivisibile la situazione in cui ci troviamo: non è un mistero che le circostanze siano sempre più gravi, e sarebbe tutto sommato errato smettere di scandalizzarsi cercando di normalizzare, quasi per sfinimento, ciò che di normale di fatto non è.

 

Di contro non si può però far finta di credere che i problemi siano nati l’altro ieri: per onestà intellettuale dobbiamo tutti ricordare che l’attacco alla Messa di sempre da parte delle gerarchia è in atto da oltre cinquant’anni. È indubbio che questo il prof. Zenone lo sappia, quale uomo di cultura egli è, e non certo uno degli ultimi arrivati all’interno dell’ambiente.

 

Tuttavia, all’interno del suo intervento — o, per meglio dire, a quello che è stato il cuore del suo intervento — mi ha colpito particolarmente il passaggio in cui, dopo aver letto una lettera di una fedele che esternava le sue preoccupazioni circa la situazione di un sacerdote a lei caro, il direttore della casa editrice veronese propone alcuni consigli per sacerdoti e laici.

 

Sulla questione laici, Zenone dice giustamente che è nostro dovere cercare di proteggere i sacerdoti. Questo, in senso lato, è certamente cosa buona e giusta.

 

In riferimento ai sacerdoti, invece, dice apertis verbis che per loro è «il momento della clandestinità». Proprio su questo punto vorrei soffermarmi per spendere alcune, brevi considerazioni.

 

È evidente che il riferimento di Zenone alla clandestinità per i sacerdoti abbia come fine la difesa di quella che è la celebrazione del rito di sempre, che egli considera messa oggi a dura prova per volontà della Santa Sede stessa. Dai suoi discorsi, infatti, riecheggia un certo timore per quanto riguarda la possibilità che da ora innanzi possa essere ancora celebrata liberamente. Per Zenone il problema parrebbe essere legato al fatto  che chiunque voglia continuare a celebrarla opponendosi alle decisioni di Roma in maniera esplicita, sarà certamente bersaglio di sanzioni canoniche, come la sospensione a divinis o, addirittura, la riduzione allo stato laicale.

 

Suddette preoccupazioni trovano senza alcun dubbio ragion d’esser, perché è ciò che, certamente, potrebbe accadere. Del resto, è evidente che non sarebbe nemmeno corretto, in una situazione normale — ovvero non questa — andarsi in qualche modo a cercare delle sanzioni canoniche.

 

Credo, tuttavia, che sia proprio il punto di partenza ad essere quantomeno opinabile: veramente si può credere alla validità di queste eventuali sanzioni? Veramente si può pensare che simili atti, sanzionatori contro qualcosa che Dio certamente vuole, contro qualcosa che riguarda la tradizione della Sposa di Cristo, possano avere qualsivoglia tipo di valenza? E, ancora, la presunta autorità che le emana, ha il diritto od il potere di emanare qualcosa che va contro la volontà di Dio e contro la Chiesa stessa? È evidente che la risposta sia negativa, ragion per cui non solo si può, ma anzi si deve pensare che simili atti non trovino alcun diritto e nessuna valenza dal punto di vista canonico, e quindi altresì strettamente collegato alla sfera soprannaturale.

 

A questo proposito diventa allora utile invitare i sacerdoti a vivere il loro ministero in clandestinità? Assolutamente no, per almeno tre ordini di motivi:

 

  1. Il paragone citato dal prof. Zenone circa i cristiani dei primi secoli non trova, a mio modesto parere, una connotazione storica adeguata: per quanto la situazione odierna sia grave sotto altri punti di vista, nessuno, almeno per ora, può dirsi in vero pericolo di vita per la propria Fede come invece lo erano i primi cristiani — perlomeno qui in Italia o più largamente in Europa (diverso, solo per citarne uno, è l’esempio della chiesa resistente cinese, dove il rischio di perdere la vita è reale); tutto questo è strettamente collegato ad un fatto: l’eventuale “persecuzione” a cui noi siamo soggetti non proviene dell’autorità civile come poteva essere, appunto, per i primi cristiani o, più vicini anoi nel tempo, per i cattolici che hanno vissuto nel “Regime del Terrore” (si pensi alle martiri di Compiègne), ma come noto proviene dell’autorità ecclesiastica stessa, come lo stesso Zenone giustamente riferisce.

 

  1. In ragione di quanto appena detto, come cattolici abbiamo il dovere di continuare ad affermare quanto la Chiesa ha sempre affermato, continuando a fare ciò che la Chiesa ha sempre fatto e che nessuno è peraltro mai riuscito totalmente ad abolire. “Autodenunciarsi” non comporta alcun rischio per la propria vita, o almeno non palese ad oggi. Se l’unico “rischio” è quello legato alle presunte sanzioni canoniche, che come abbiamo già visto non per un parere personale ma, anzi, per semplice logica non possono avere alcun tipi di validità perché l’autorità che pretende di esercitare con autorevolezza qualcosa che va contro il depositum fidei perde de facto la stessa autorevolezza rispetto a quel procedimento, da ritenersi quindi totalmente nullo, ebbene se l’unico pericolo fosse questo, a maggior ragione invece che invitare i sacerdoti alla clandestinità sarebbe doveroso invitarli a comprendere che nessuna eventuale sanzione canonica sarebbe da ritenersi in alcun modo valida, per ragioni già fin troppo espresse e credo anche sostanzialmente semplici da capire.

 

  1. Meno che mai ora è il tempo della clandestinità. Al contrario: «Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa» (Mt. 5, 13-16).

 

Serve l’esempio, serve il coraggio, serve la fortezza, a maggior ragione in un periodo storico in cui — ribadendo che almeno per ora, poi si vedrà —non è strettamente l’autorità civile ad aver dichiarato guerra al Cattolicesimo, ma molto di più quelli che dovrebbero essere i vertici di esso. Davanti a questi non ci si può nascondere.

Come cattolici non possiamo dimenticarci di essere membra di un Corpo Mistico: noi siamo e dobbiamo essere concretamente la Chiesa militante. Per quanto si possa supporre che la situazione sia irreversibile da un punto di vista umano, noi non possiamo rassegnarci senza far nulla davanti al massacro di questo Corpo Mistico di cui noi siamo membra.

 

Pio XII esprime benissimo questo concetto nella Mystics Corporis:

 

«Che gli uomini perseverino costantemente nelle opere di santità, che progrediscano con alacrità nella grazia e nella virtù, che infine non soltanto tendano strenuamente alla vetta della perfezione cristiana, ma incitino secondo le proprie forze anche gli altri a conseguire la medesima perfezione, tutto questo, lo Spirito celeste non vuol compiere, se gli stessi uomini non cooperano ogni giorno con diligenza operosa. “Infatti, come osserva Ambrogio, i benefici divini non vengono trasmessi a chi dorme, ma a chi veglia” (Expos. Evang. sec. Luc., IV, 49; Migne, PL, 15, 1626)»

 

Abbiamo il dovere di ambire alla santità. Dobbiamo conservare il buon seme, nei focolari domestici, nelle comunità, non per nasconderlo, ma per farlo crescere. Abbiamo il dovere di far risplendere la Santità nella Santa Chiesa, come membra di Essa.

E, per farlo, oltre che con l’umile esempio nella nostra quotidianità, dobbiamo opporci con coraggio alla deriva moderna e modernista, attraverso l’esempio appunto, accompagnato dalla preghiera e dall’incoraggiamento — questo sì — verso i sacerdoti: aiutiamoli ad avere coraggio. Preghiamo per loro non affinché si nascondano per paure infondate, ma perché possano attingere la forza da Dio per ridare a Lui ciò che a Lui rende veramente lode: la Santa Messa di sempre.

 

Cristiano Lugli

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36 commenti

  • Margotti ha detto:

    Sono nato cattolico e non voglio morire protestante.
    Il dramma di tanta Chiesa dei nostri tempi è l’inconsapevole leggerezza di credersi ancora cattolica, malgrado lo scempio della dottrina perpetrato negli ultimi decenni……e si sa che quando si rompono gli argini tutto viene travolto con furia devastatrice.

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      “si sa che quando si rompono gli argini tutto viene travolto con furia devastatrice.”
      Lo considero un fatto positivo, perché finalmente certe spiegazioni perdono di ogni credibilità.
      La deriva protestante (e non solo) è nero su bianco, basta considerare certe formule della nuova Messa, compilata a tavolino insieme a protestanti perché l’antica era per l’oro “pietra d’inciampo” (cit. arcivescovo Bugnini), la rimozione dei tabernacoli (nascosti in cappelle laterali) sostituiti dal “trono” del sacerdote, i confessionali vuoti (anche di sacerdoti).

      Considerata la linea tendenziosa di tanti commenti (che non risparmiano neppure Vescovi e Arcivescovi) verso chi è amareggiato da certe derive nella Chiesa, mi trovo sotretto a chiarire: se è “sedevacantista” o ha “insultato sacerdoti” mi dissocio, ma qui le do ragione.

  • Mario Rossi ha detto:

    Perché usare ancora immagini di quegli scadenti mosaici di Rupnik??? Avremmo dovuto liberare l’iconografia cattolica da quella mondezza anche prima di sapere della scomunica, degli abusi, e chi più ne ha più ne metta…

    • Marco Tosatti ha detto:

      Giuro che non lo sapevo…mi scuso.

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Tosatti, perchè scusarsi?
        E’ mica colpa sua se l’ “artistar” da unto del Signore si è fatto altro, oltretutto disseminando chiese, cappelle ed ambienti ecclesiastici con la spudorata ricchezza dei materiali (in foglia oro, travertino, argento, madreperla…) con cui realizza le sue “opere”. Opere di mani d’uomo…utili, palesemente, a sfuggire dall’intimità con Dio. Si pone nell’esteriorità tutta quell’operosità che invece andrebbe indirizzata a costruire in Dio il proprio edificio interiore! Una cosa molto comune quando si tradisce la propria vocazione; laicamente parlando poi si tratta di efficientismo. Una malattia dello spirito che serve a distrarre…

        Che dire poi, di tutta la chiesa nuova di Padre Pio (povero San Pio, lui che portava i segni di Cristo…)? Dovremmo abbatterla solo perchè completamente rifatta da Rupnik?
        Ma allora dovremmo abbattere quante altre chiese, svalorizzate in modo ancor peggiore da stili moderni del tutto inadeguati ai nostri luoghi di culto e che anzi li sfigurano!?
        Il brutto, anch’esso, ci parla! Ci parla del sovvertimento in atto e di quanto avanzi l’impero delle tenebre! Ma, nel caso dei mosaici di Rupnik, ci dice più che altro che non è oro tutto quello che luccica e che oggi il diavolo, di preferenza, si traveste da angelo di luce. In Rupnik non è il brutto a colpirmi ma lo sfarzo esagerato…del tutto accecante…anti-mistico e anti-trascendentale… Siamo sul piano orizzontale, nel più sfrenato materialismo. E questo sì che qualcosa significa e rivela…

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    “così vuole il Signore” … “bisogna ubbidire a Dio e non agli uomini”, sono le frasi più ricorrenti per chi si sta preparando alla crociata tradizionalista sulla Messa del 500. Io che mi ritengo uno che obbedisce alla Tradizione e desidera fare sempre quello che “vuole il Signore” e ubbidirGli in ogni circostanza, CHIEDO: per favore, c’è qualcuno che sa indicarmi dove e quando il Signore ha detto che vuole la Messa nel Rito cosiddetto tridentino? Quando e dove il Signore ha detto di disubbidire alla Chiesa? Io so soltanto e conosco che il Signore ha fatto a Pietro una solenne promessa che vale anche per i suoi successori: ” Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che legherai in terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in terra sarà sciolto nei cieli»; so che una identica promessa è stata fatta dal Signore al collegio apostolico, che vale anche per i loro successori. È cambiato forse qualcosa? Dio ci ha forse ripensato e ha tolto il potere delle Chiavi a Pietro? Come si può sapere? Magari è stato rivelato da qualche santone o sedicente veggente? “Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema!” . Pietro, il vescovo di Roma, ha l’autorità su tutta la Chiesa e può anche stabilreco riordinare un Rito. Il papa non può abrogare quanto è di origine divina ed è prerogativa di Dio, ma può ordinare o riordinare quanto è opera della Chiesa. È di sua facoltà. Ora, la Messa è opera di Dio, i Riti della Messa sono stati costruiti dalla Chiesa. Se incominciamo ad avere dubbi sull’esercizio di autorità del papa e dei vescovi, allora si va contro il volere del Signore che ha voluto la sua Chiesa strutturata in modo gerarchico. Dio ha posto primo ha messo Pietro e, insieme a lui, gli apostoli (cfr 1 Cor 12,28). Molti interventi di questo blog sono solo strumentali: attaccano Paolo VI, se la pigliano col Vat II, continuano attaccando Giovanni Paolo II e i suoi successori…. e mi chiedo: ma questi sono cattolici romani che vorrebbero fosse loro mantenuto il Rito tridentino, o sono lefebvriani che si insinuano, come veri trolls, per aizzare gli sprovveduti? Ma non avete già la fraternità di S. Pio X dove andare alla Messa quella che piace a voi? Quanto ai sacerdoti che sono pronti a “disubbidire”, veri martiri non di Gesù ma del Rito tridentino, dico: non avete mai pensato che le paventate restrizioni siano conseguenza del vostro atteggiamento e comportamento?

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      E’ precisamente quel che vuole papa Francesco: confinare con pretesti i tradizionalisti in una riserva indiana (FSSPX), perché la Messa dignitosa, le vocazioni fiorenti e le chiese stracolme di fedeli portano a scomodi paragoni sull’operato di certi uomini di Chiesa, e non intendo solo da vescovo in su.
      Gravi obiezioni sono state mosse a questa brutale soppressione da alti prelati di buona reputazione (non solo Mons. Viganò), ma per lei si sbagliano tutti! In compenso, è opportuno togliere una scomunica senz apentimento e senza un congruo periodo di prova a un sacerdote che assolve il complice, si può dare la Comunione a pubblici peccatori… tutto bene, c’è anche Amoris Laetitia cui il Regnante ha finalmente fornito “interpretazione autentica” (Comunione a pubblici adulteri) quindi basta adeguarsi per salvarsi l’anima.
      Nel sopprimere un rito venerando, il Papa ha fatto riferimento a un fantomatico sondaggio: può darmi lumi lei su quale sondaggio c’è stato?

  • Margotti ha detto:

    Su ciò che sostiene la candida signora Cristina Maria, esemplare modello della nuova femminilità cattomodernista, con sottoveste radical chic e ambientalista trendy, che si appiglia alle disposizioni di Paolo VI, notoriamente lontane dal depositum fidei, e a quelle di un CVII che fu assistito da tutto il mondo terreno tranne che dallo Spirito Santo, meglio non discutere, perché la sua posizione sa chiaramente di fumosità protestantica.
    Per questi cattolici adulti, di cui abbiamo esemplari sino ai più alti vertici, il contenitore adatto è probabilmente quello che la luciferina appena unta dal signore delle tenebre potrà offrire loro dall’alto del nuovo scranno offertogli dal partito degli Illuminati, noto anche come PD, che sempre governa di diritto, anche quando è all’opposizione.
    Il modernismo cattolico, che porta il peso e la responsabilità di decenni di costante decadenza morale e civile della nostra società italiana ed europea, farebbe bene a farsi un esame di coscienza anziché continuare a fare danni dall’alto delle posizioni di potere religioso e civile che occupa.

    • Diego ha detto:

      Egregio Signor Margotti,
      Concordo completamente con lei e, alla signora Cristina Maria, aggiungerei anche il papolatra Mirko.
      Mirko: la celebrazione illecita condanna invece che salvare?
      E come la mettiamo con i riti dei bestemmiatori talmudisti?
      Essi avvengono come la legittima autorità cattolica dispone?
      Eppure secondo Wojtyla, Ratzinger e Bergoglio la loro sarebbe una religione di salvezza.
      E quindi? Riti e religione ebraica sì ma riti e religione di innumerevoli Papi e Santi cattolici no?
      Oppure coloro che hanno detto che gli ebrei possono salvarsi anche senza convertirsi al cattolicesimo sono eretici?
      Se l’ebraismo fosse una religione di salvezza, allora tutte le declinazioni cristiane a maggior ragione lo sarebbero, senza bisogno di alcuna autorità umana a cui obbedire e con qualsiasi rito si scelga per la messa: quindi qual’è il problema per i tradizionalisti che disobbedidcono a Bergoglio?
      Ma se, come è ovvio, l’ebraismo non è una religione di salvezza, allora perché bisognerebbe obbedire agli eretici che lo hanno affermato prima che essi ritrattino le loro eresie?
      Non ho mai conosciuto un papolatra che non violasse il principio di non contraddizione e che non preferisce gli attacchi ad personam piuttosto che argomentare le loro (confuse) idee.

      • Cristina Maria ha detto:

        Gentili signori, voi siete la prova vivente che Sua Santità ha ragione e che persone come voi devono essere “accompagnate” fuori dalla chiesa cattolica, non essendone parte. La vostra eresia è esattamente speculare a quella modernista (che citate sempre per denigrare ma non sapete nemmeno cosa significhi). San Paolo VI e San Giovanni Paolo II intercedano per voi

        • OCCHI APERTI! ha detto:

          Purtroppo, lo dico con dolore, stavolta non posso che condividere.

          Gli estremismi sono quanto di più accecante e ingannevole.

          • Margotti ha detto:

            Occhi aperti parla indebitamente di estremismi.
            Gli estremismi o fondamentalismi non fanno parte del mondo cattolico, semplicemente perché la religione cattolica, l’unica vera religione della terra, non contempla le mezze misure, le ambiguità, tutto ciò che da 60 anni viene propalato dai più alti vertici come vangelo.
            Il Vangelo non contempla le mezze misure e le ambiguità, la Verità è cristallina.
            Siamo sul SI, SI, No, NO.
            In politica, quella che impropriamente i modernisti spacciano per religione, si può parlare di estremismi.
            Cattolici integrali, non arcobaleno, con la spada se occorre, non col fioretto.

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            Le chiacchiere stanno a zero, sono i comportamenti che parlano. Qui come altrove. Davanti a Dio sempre!

      • Mirko ha detto:

        I “bestemmiatori talmudisti” non c’entrano un fico secco. Se lei è battezzato, ha l’obbligo di obbedire alla chiesa. Se non lo fa, commette peccato grave e va all’inferno. Non è che basta non essere un talmudista per essere a posto con Dio, sa? Qui siamo veramente a livelli di ignoranza bieca. Aiuto!

  • Gaetano2 ha detto:

    Immagino che molti conoscano Michael Davies.
    A chi fosse interessato consiglio la lettura di una delle sue opere:
    “Pope Paul’s New Mass”.
    Purtroppo non è stata tradotta in italiano, ma con un po’ di buona volontà, molti possono leggerlo

  • GINO ha detto:

    Credevo si lottasse per la fede.

    • Mirko ha detto:

      Questi non hanno fede. Se l’avessero tremerebbero per le loro stesse cospirazioni.

  • Cristina Maria ha detto:

    La “messa di sempre” è quella che trovasi nel messale di San Paolo VI, come hanno insegnato dallo stesso San Paolo VI, San Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Non c’è soluzione di continuità tra una “messa antica” e una “messa nuova” ma continuità piena. Senza questo presupposto Benedetto XVI non avrebbe autorizzato la forma straordinaria del rito romano e siccome si evince dai vostri commenti e dall’articolo e dalle sciocchezze del tal Zenone, che questo presupposto non è stato recepito, è corretto che l’autorizzazione sia stata tolta. È pura logica.

    • Mirko ha detto:

      Bisogna aggiungere che la messa gioca se ed in quanto celebrata come l’autorità legittima dispone. Diversamente la celebrazione è illecita e condanna invece di salvare. Ovviamente nel mondo anarco/nazista/rossobruno/putinista/novaxista che frequenta casa Tosatti questo dato non è recepito, perché non si tratta di cattolici.

      • enrico ha detto:

        ecco,ci risiamo con i toni pacati e sereni…

        • Mirko ha detto:

          È la verità. Mi dispiace.

          • enrico ha detto:

            non è la verità,è la sua opinione, che vale quanto la mia (in tema di liturgia). La verità è il dogma,e quello nessuno lo mette in discussione. Bisogna avere le idee chiare, prima di aggredire chi ha un’opinione diversa.

          • Mirko ha detto:

            Non è un’opinione. Lei riporta opinioni personali e sono pure sbagliate.

    • Diego ha detto:

      Sembra che lei non sia per niente informata in ambito liturgico.
      E se poi, per assurdo, non ci fosse alcuna soluzione di continuità fra le due messe non si capisce il perché ora non vogliono più quella in vetus ordo.
      Io continuerò ad andare soltanto alla Messa di sempre, in barba a tutti i provvedimenti che potrà prendere Bergoglio: ho la fortuna di conoscere un sacerdote che preferisce obbedire a Dio piuttosto che agli uomini!

      • Catholicus ha detto:

        Concordo pienamente, al 101%, in barba a tutto il clero modernista, di qualunque ordine e grado (dalla Prima sede all’ultimo curatino di campagna alla “don Chichì”) e a tutte le Maria Cristina dell’universo mundo…

      • Cristina Maria ha detto:

        Ovvio: il novus ordo è lo sviluppo del vetus, quindi non ha senso usare il secondo quando c’è il primo. Che non c’è soluzione di continuità dicono quattro papi. Lei chi è per dire il contrario?

    • Catholicus ha detto:

      @ Maria Cristina le : ” sciocchezze del tal Zenone” cara Maria Cristina, se le poteva anche risparmiare, se trattasi del prof. Giovanni Zenone, cattolico doc, di cuji il clero modernista non vale nemmeno un’unghia incarnita; quindi si risparmi le critiche velenose quanto inuti,li, mia cara signora,, i veri cattolici qui assidue sono in grado di riconoscere da soli i fratelli in Cristo, così come i servi dei servi della massoneria, Buona dimenica, L.J.C.

      • Cristina Maria ha detto:

        Di Zenone ho visto un paio di filmini su YouTube e posso assicurare che ha una preparazione scadente. Certo, di fronte a voi sembra Aristotele. Ovvio!

    • Massimo trevia ha detto:

      Lo riferisca a pio v,se ne ha coraggio.

  • Fulvia ha detto:

    Sono d’accordo con Cristiano: è l’ora in cui bisogna dare testimonianza, l’ora della preghiera incessante per i sacerdoti che non debbono nascondersi ma operare alla luce del sole per la salvezza delle anime. La S.Messa di sempre non cesserà mai di essere celebrata perché così vuole il Signore, fino alla fine dei tempi.

  • enrico ha detto:

    Certamente.Chi desidera può e deve celebrare con il Vetus Ordo senza timori di sorta.Dovremmo forse aver paura delle minacce senza fondamento di Bergoglio? Nessuna catacomba! Alla luce del sole!

    • Cristina Maria ha detto:

      Concordo: se praticate alla luce del sole o cattolici vi vedranno e sapranno da chi è bene tenersi lontani. Credo che Traditionis Custodes voglia fare questo: isolare la zizzania dal buon grano e mettere gli infiltrati ai margini ripulendo le parrocchie da certa feccia.

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Mi perdonino signori ma quale lotta, o Bergoglio è di fatto esautorato come lo fu Benedetto, oppure se continui a celebrare alla luce del sole ti scomunicano (già lo fanno su questo blog) come cataro-marcionita-giansenista e ti sopprimono la Messa. E “don” Ciro ed epigoni esulteranno, anche se le parrocchie continueranno a svuotarsi

    • Sede occupata ha detto:

      L’aspetto apocalittico della questione è che dello svuotamento delle chiese non importa a nessuno. Quale è il problema? Organizziamo una bella cena con tutti i fratelli che dopo duemila anni di cattolicesimo continuano a ignorare l’Unico, Vero, Divino Salvatore o che, meglio, lo odiano. Le chiese si svuotano ed i battezzati, questi sì veri fratelli in Cristo, quale strada prendono nel momento del giudizio particolare? Non dovrebbe essere questa la maggior preoccupazione dei ministri di Dio?

      • Forum Cosceinza Maschile ha detto:

        Dovrebbe ma lavandosene le mani, dicono quasi con compiacimento: resteremo un piccolo resto (di vecchierelle al Novus Ordo).
        Per le chiese del Vetus Ordo Vedremo, un autore di SC dce che esistono gruppi che si stanno organizzando. Ho chiesto di farne parte, 10 a 1 che non mi risponde