Il Populismo Pontificio (d’Accatto) Scatenato sule Pigioni dei Cardinali.

3 Marzo 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo-commento di Korazym.org relativo al gran gesto populista di Jorge Mario Bergoglio contro i cardinali di Curia, e i loro alloggi. Lo facciamo precedere da qualche frase raccolta da un amico cardinale. E davvero, se le finanze vanno così male, forse sarebbe il caso di tagliare sulle cose veramente inutili, incredibilmente dispendiose,  e dannose. Tipo – che so – i sinodi…Buona lettura.

“Stiamo a vedere. Non si toccano i posti apicali dei laici ma solo i chierici. Certi stipendi “laicali” arrivano anche a 20.000, più casa, più telefonino ecc.
I cardinali attualmente arrivano più o meno attorno ai 4.ooo.
Tali case sono state costruite a suo tempo con criteri appositi: cardinale, più suore, più cappella, segretario e rappresentanza quindi sono grandi e sono in zone specifiche. (S.Pietro, piazza di Spagna…).
Se si deve calcolare una pigione a prezzo di mercato allora lo stipendio è inferiore alla pigione….
Il malcontento sta montando al massimo e l’avvilimento…
La discriminazione e” avvilente”

***

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 02.03.2023 – Giuseppe Rusconi] –

Il 13 febbraio 2023 Papa Francesco ha disposto nuove norme sulla concessione dell’alloggio vaticano gratuito totalmente o parzialmente a cardinali, capi dicastero, presidenti, segretari, sottosegretari, dirigenti ed altri . Gli appartamenti nei quali vivono dovranno essere pagati a prezzo di mercato. Altrimenti, via… magari in qualche residence o convento! Sul tema sembra opportuno ripubblicare un nostro articolo, nella sostanza ancora attuale, dell’8 novembre 2015.

Premessa riguardante l’attualità

Riprendiamo dal blog Messainlatino,it-MiL del 28 febbraio 2023 [QUI] (la notizia è stata ampiamente confermata):

Con udienza concessa a Caballero Ledo, Prefetto della Segreteria per l’Economia, il 13 febbraio 2023 il S. Padre, per far fronte agli impegni crescenti che la Santa Sede sta affrontando per l’adempimento al servizio della Chiesa Universale e ai bisognosi, chiede di destinare e riservare alla Sede Apostolica maggiori risorse anche incrementando i ricavi alla gestione del patrimonio immobiliare così ha disposto: 

  • abolisce ex tunc qualsiasi disposizione che preveda un godimento (uso alloggio gratuito o vantaggioso) a Cardinali, Capi Dicastero, Presidenti, Segretari, Sotto Segretari, Dirigenti ed equiparati, ivi inclusi Uditori ed equiparati, del Tribunale della Rota Roma, degli immobili di proprietà delle Istituzioni Curiali e deli Enti che fanno riferimento alla S. Sede  inclusi nella lista allegata allo Statuto del Consiglio per l’Economia comprese le Domus, 
  • il divieto per tutti gli Enti di dare ai soggetti di cui sopra il c.d. “contributo alloggio” o contributi simili con finalità di compartecipare al canone di locazione o alle spese per l’alloggio
  • gli Enti proprietari dovranno applicare ai soggetti di cui sopra gli stessi prezzi applicabili a chi non abbia incarico nella S. Sede o nello Stato della Città del Vaticano. 
  • eventuali eccezioni alla presente normativa dovrà essere autorizzata “da Egli” (sic!, inteso il Santo Padre). 
  • il presente rescriptum ha efficacia immediata e sarà pubblicato negli Acta Aposto-licae Sedis e nel Cortile di San Damaso.

Ah, ça ira, ça ira, ça ira… les cardinaux on les pendra!
8 novembre 2015

Qualche riflessione sulle conseguenze dell’ondata di populismo che sta dilagando nella società e che ha per bersaglio la Chiesa cattolica. È  un’ondata che mira, nelle intenzioni dei promotori, a ridimensionare il ruolo pubblico della Chiesa, privandola un po’ alla volta dei suoi simboli visibili di “potere”.  Ma le dimore di tanti cardinali e vescovi sono proprio così faraoniche?

Anno Domini 1790. Nella Francia post 14 juillet – inebriata per la ‘presa della Bastiglia’ e percorsa dei fremiti de la Révolution -si diffonde un canto popolare di gioia e ottimismo che a breve i sanculotti (per certi versi gli antenati dei descamisados ) avrebbero incupito così:  Ah, ça ira, ça ira, ça ira, les aristocrates à la lanterne (al lampione), ah, ça ira, ça ira, ça ira, les aristocrates on les pendra (li si appenderà). Sostituiamo “cardinali” a “aristocratici”, limiamo e rinviamo un po’ l’auspicata impiccagione…  facciamo un balzo in avanti di 225 anni nella storia e nous voilà, eccoci nell’ Anno Domini 2015, quando un marziano capitato a Roma per un difetto d’astronave, entrando in un qualsiasi bar, sentirebbe discorsi di tal genere: “I cardinali? I vescovi? Vivono da faraoni come dice Papa Francesco e dunque sfrattiamoli dai loro principeschi appartamenti, mettiamoli in una cameretta d’albergo e mandiamoli a lavorare, timbrando il cartellino!” Con l’aggiunta: “Peggio per loro… tanto più che hanno il cuore duro e il linguaggio inaridito, essendo abituati a comportarsi come farisei!” (a quest’ultimo proposito: quel continuo uso spregiativo della categoria “farisei” è particolarmente ingiustificato e offensivo, dato che non considera la realtà storica dei fatti… come in tutti i gruppi sociali anche tra i farisei, custodi e interpreti della legge, c’erano i “cuori di carne” – Nicodemo non era un fariseo? – e i “cuori di pietra’”.

Il tema è ripreso sabato 7 novembre dalle Comunità italiane cristiane di base (cattolici di “sinistra”) in un testo in cui si legge che il richiamo papale sull’inconciliabilità per un credente tra l’annunciare la povertà e vivere da faraone “vale in particolare per coloro che hanno responsabilità nel governo della Chiesa e che, mentre il Papa abita in forma semplice e austera a Santa Marta, continuano a praticare, accanto a lui, modi di vita principeschi e a vivere con stili di comportamento sfarzosi che tolgono credibilità a chi deve annunciare la Parola del Signore”.

“Principeschi, sfarzosi”. Chiediamoci:  è proprio così? È proprio vero che cardinali e vescovi vivono in genere in abitazioni che si possono definire “faraoniche”? In genere, poiché a volte si verificano purtroppo casi disdicevoli, come – per fare un esempio  – quello relativo al Vescovo emerito di Limburg, Mons. Tebartz-van Elst, del resto a fine 2014 trasferito un po’ alla chetichella a Roma come delegato per la catechesi in seno al Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione (!).

Conosciamo per ragioni professionali diverse dimore di cardinali, non solo curiali. Sono state “ereditate” da un cardinale predecessore e passeranno (sempre che, considerati i chiari di luna odierni, non siano smembrate o vendute) al subentrante. Sono situate in palazzi storici e conseguentemente sono grandi (con una metratura media di oltre 300 mq). Tuttavia sarebbe perlomeno esagerato considerarle “faraoniche”. I locali sono ampi, ma – per quel che abbiamo costatato – non vi appare quel lusso che certo stonerebbe assai con l’immagine (giusta!) di una Chiesa sobria. Spesso ci si trova anche una cappellina privata: è un delitto? Le pareti dei locali sono sovente strapiene di libri e documenti vari, profumano di solida cultura: un altro delitto? I locali hanno pochi mobili. E, su quei pochi – specie nell’atrio o in corridoio – fanno mostra di sé ricordi di viaggio, doni ricevuti, in non pochi casi presepi da tutto il mondo, fotografie di famiglia e di incontri con papi e autorità varie, quadri regalati… insomma testimonianze di una vita: delitto anche questo? Per quel che abbiamo constatato gli appartamenti sono molto ben tenuti, abbelliti da piante d’interno, curati con un amore che spinge a curare i dettagli da una o più suore (che vivono anch’esse dentro l’appartamento). Hanno tutti un salotto per accogliere i visitatori, uno studio di lavoro, una sala da pranzo: locali superflui? Non diremmo, dato che quegli appartamenti in tanti casi sono luogo privilegiato per avviare o sostenere con discrezione iniziative caritative e vi si ricevono e si fa conoscenza di persone che per motivi seri abbisognano di aiuto: dunque gli appartamenti svolgono anche una funzione sociale non trascurabile.

Che cosa vogliamo fare? Assecondando il populismo d’accatto dilagante, sfrattare un po’ di cardinali e mandarli in albergo (con costi non indifferenti!)? Ristrutturare gli appartamenti, dividendoli in quattro o cinque parti (con costi alle stelle, sempre che ciò sia possibile essendo i palazzi “storici”). Considerata la conseguente mancanza di spazio, si vogliono vendere i ricordi e i doni di una vita spesa al servizio della Chiesa, buttare i libri al macero? Pensate alla reazione degli interessati… riuscite ad esempio ad immaginare il Card. Ravasi o il Card. Kasper in camera d’albergo, con tanti libri da starci sulle dita di una mano? Inoltre: per accontentare i pauperisti (di per sé sovente non certo poveri ) non sarebbe forse opportuno dare rilievo pubblico al tema, programmando magari una giornata di pentimento collettivo dei rossoporpora vestiti di sacco, cenere in capo e sandali ai piedi?

Un’altra riflessione: se un appartamento è anche in qualche modo simbolo di stabilità (ciò che rafforza l’identità dell’individuo, con tutte le conseguenze positive connesse), una camera d’albergo rimanda piuttosto alla provvisorietà ed è difficile possa essere sentita come una “casa”. Invero l’odierna società, caratterizzata da una crescente fluidità (dunque: instabilità), preferisce la camera d’albergo all’appartamento.

In effetti ci viene un’idea: in parallelo… perché non smantellare il Quirinale, ridimensionare la Casa Bianca, l’Eliseo e, ça va sans dire, Buckingham Palace? Gli inquilini attuali e futuri? Tutti in albergo! Per estensione: perché non ristrutturare – dividendole in tanti appartamenti – anche le ville di quei politici, manager intercambiabili (per ragioni giudiziarie) ma sempre ben piazzati, banchieri e palazzinari che del lusso – quello sì, pacchiano e offensivo e non raramente frutto di corruzione – fanno un vanto? Pronti almeno in parte – con il loro sottobosco di turiferari a libro paga – a subentrare ai cardinali, se questi ultimi fossero costretti a sloggiare?

Insomma: attenti a non interpretare la “Chiesa povera” (nel senso di “sobria”) come “Chiesa stracciona”, come vogliono (palesemente o subdolamente) tutti coloro che mirano a spogliare la Chiesa degli elementi simbolici utili alla sua identificazione sociale (qui non si tratta solo di forma, ma anche di sostanza) e a ricondurla nelle sacristie (magari sotto forma di camere d’albergo), così che in definitiva essa si configuri – non più faro pubblico, riconoscibile per la società  – come elemento irrilevante di cui uomini e donne del nostro tempo possano fare tranquillamente a meno.

Questo articolo è stato pubblicato il 28 febbraio 2023 dall’autore sul suo blog Rossoporpora.org [QUI].

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56 commenti

  • maria ha detto:

    Mi sembra una vita da privilegiati. Un comodato a vita di appartamenti grandi, comodi e centrali, senza corrispondere almeno qualcosa al mese. E il servizio gratuito delle suore? Che ci fanno con lo stipendio di 4000euro se non hanno spese come tutti?

  • Januensis ha detto:

    Esistono cardinali 80enni che , vispi e arzilli, pur non gestendo più la Diocesi hanno la forza spirituale e fisica di insegnare la dottrina cristiana ai più giovani.
    Se un cardinale emerito andasse a vivere nel Seminario arcivescovile e istruisse i giovani seminaristi non sarebbe una buona e bella cosa?

  • Il Matto ha detto:

    Cari lettori, che siete senz’altro democratici, lasciatemi democraticamente esprimere il mio parere.

    Come al solito, la verità sta nel mezzo, tra il populismo (ma cos’è davvero il “populismo”?) e la difesa ad oltranza dell’istituzione, i cui notabili, diciamolo francamente, se la passano piuttosto bene secondo il più genuino spirito evangelico. Perfino il Poverello di Assisi, se vivesse oggi percepirebbe 4.000 svanziche al mese e abiterebbe in un appartamento di 300 mq. No, non in mini appartamenti di 30 mq a Tor Bellamonaca, al Tufello o San Basilio, con un tavolino e un inginocchiatoio, no, bensì nelle ben più modeste S. Pietro e Piazza di Spagna. Quando si dice il modesto sfarzo dell’istituzione! 😁

    Ora, non mi si venga a negare che attraverso i secoli l’autorità spirituale ha finito per accumulare anche un notevolissimo potere denaresco con annessi privilegi.

    “Beati i poveri si spirito”: dice “di spirito” non di corpo, e così il corpo può starsene dentro un appartamento di 300 mq. con 4.000 svanziche al mese.

    Non c’è che dire: un vero Calvario!

    E ve lo immaginate Gesù Cristo che con Maria e Giuseppe abita un un appartamento di 300 mq. al centro di Gerusalemme?

    • Mirko ha detto:

      Non si può essere poveri di spirito se non si è anche frugali e distaccati dal lusso e dalla materialità. A mio avviso i grassi cardinali devono dimagrire e di molto, la sofferenza farà loro molto bene

      • Stefano ha detto:

        Il più grasso in vaticano è proprio bergoglio

        • Gian Piero ha detto:

          San Francesco era povero lui e chi voleva lo seguiva, senza costrizioni. Bergoglio obbliga gli altri ad essere poveri , li impoverisce, li umilia, specie quelli che gli stanno antipatici,mentre coi suoi favoriti di corte , alcuni dei quali come il card. Maradiaga hanno fatto delle fortune , chiude un occhio.
          Comportamento un po’ da sadico.

    • Zuzz ha detto:

      Mi permetto di ricordarti, caro il mio matto che Cristo era , secondo il nostro modo di considerare le cose, un principe della casa reale di Davide. Un esiliato in patria…
      P. S. Se leggi la storia ecclesiastica di Eusebio vedrai che la stessa casa di Davide gesti’ i primi decenni della chiesa.
      Non fu forse Giacomo il primo vescovo di Gerusalemme ? All’improvviso sembra che Giacomo da essere un discepolo qualsiasi passi ad essere il fratello del Signore. La cosa non stupisce perché Giacomo è il figlio di Alfeo, fratello di Giuseppe creduto padre di Cristo.
      Comunque appartenente anche lui alla casa di Davide .

      • Marco Tosatti ha detto:

        Apparteneva alla classe media, se non ricordo male. Certamente non di famiglia povera.

      • il Matto ha detto:

        E dove sta scritto che principe (nobile) = ricco? Qui casca l’asino da secoli e secoli.
        Qui si dovrebbe aprire il discorso sulla “proprietà” per la quale sono sempre esistiti quelli straricchi e strapossidenti che dicono: “questo è mio”, riferito a barche di soldi, latifondi, immobili e via dicendo. Il tutto, manco a dirlo, “ereditario”.
        Cristo non era povero, ma meno che mai un “proprietario” di banche, palazzi, catene di ristoranti e compagnia bella.
        Ci sarà pure un motivo perché il danaro vien chiamato “sterco di satana”. O vogliamo trovare a tutti i costi la giustificazione per chi in questo sterco ci si crogiola?
        Ora che ci penso, mi sembra di parlare dell’acqua calda.

        • Gian Piero ha detto:

          Caro Matto, ma ne’ Cristo ne’ San Francesco OBBLIGARONO GLI ALTRI ad essere poveri. Essere poveri e’ una scelta del singolo. Nessuno ti puo’ obbligare ad+essere povero espropriandoti 8 tuoi beni. Credo che se qualcuno ti prendesse la tua casa o tutti i tuoi risparmi e ti buttasse sul marciapiede perche’. “Devi essere povero” la considereresti una ingiustizia Altrimenti ti giustifichi la Rivoluzione francese che incamero’ tutti i beni dei conventi e dei preti , con un vero “ esproprio” .
          Siamo cristiani Matto , non “ espropriatori “ dei beni altrui.

          • maria ha detto:

            L’esproprio è un furto.. Deve farsi raramente, per reale necessita sociale, e l’espropriato deve essere risarcito. Questa è la legge e questa è la giustizia.
            Ma nel caso dei Cardinali non mi sembra che siano proprietari. Non hanno comprato o riscattato, né hanno ereditato dai genitori pagando la successione. È un comodato che dovrebbe coincidere con il periodo di servizio, non a vita. Vi ricordate la ministra 5stelle che non voleva lasciare l’elegante alloggio di servizio al centro di Roma per tornarsene a casa sua in periferia? Non ce l’ha fatta a restare.
            Così com’è adesso, sembra un privilegio.
            Gli appartamenti troppo grandi si potevano assegnare a due Cardinali, con la cappellina in comune.
            Mi viene alla memoria un giovane viceparroco sballottato di qua e di là (lo costrinsero a dormire pure nel campanile) che fu molto criticato e amareggiato da certo clero , perché coi suoi sacrifici, senza pretendere né rubare, si comprò un monolocale.
            Anche il sevizio delle suore, se gratuito, a me sembra un privilegio. Con equilibrio, senza meschinità o vendette, è un bene che le usanze cambino.

  • Federico ha detto:

    Avanti di questo passo e arriveremo ai cardinali senza mezzo di trasporto (troppo inquinante) , senza alloggio, senza borsa (i poveri non possono averla), senza talare e senza paramenti sacri (roba costosa e di lusso, jeans e maglietta vanno benissimo), meglio anche vendere gli arredi sacri, le opere d’arte che abbelliscono le chiese: meglio, si dirà, vendere e distribuire il ricavato ai poveri. Allo stesso modo infatti agì Giuda Iscariota quando rimproverò Maria che aveva rotto in onore di Gesù un vasetto pieno di puro nardo. Giuda, che teneva la cassa dei discepoli di Gesù, si indignò per lo spreco e disse che vendendo il profumo si sarebbero potuti ricavare trecento denari, con cui aiutare i poveri. Giovanni poi chiarisce: “Questo egli disse non perché gl’importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro”. Avete capito il messaggio??

    • Mirko ha detto:

      Oggi un paio di jeans costa più di una maglietta. Comunque l’importante è che rimangano senza scarpe e vadano in giro scalzi da penitenti.

      • Federico ha detto:

        Eccolo qua: come volevasi dimostrare…

        • Mirko ha detto:

          Io la penso così

          • Gian Piero ha detto:

            La pensi come i rivoluzionari francesi che odiavano i preti e i monaci e distrussero conventi e chiese, obbligarono le monache a togliersi il ve
            O e vestirsi in borghese e quelle che non accettarono …zac , tagliata la testa.
            Leggi i Dialoghi delle Carmelitane di Bernanos , Mirko, e forse capirai. Chi vuole davvero essere lui povero , come San Francesco, non odia i ricchi e non li obbliga a non esserlo.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      I processi alle intenzioni sono sempre difficili da fare, così come i confronti tra atti compiuti da persone diverse e in tempi diversi.
      Sul perchè Bergoglio abbia preso la decisione, oggetto di questa discussione, si possono fare ipotesi diverse. Ad esempio:
      – perchè le casse del Vaticano sono vuote e tutto quello che entra fa brodo
      – perchè vuol fare bella mostra di sè verso quelli che lo criticano per lo sperpero che sta facendo con manifestazioni e viaggi apostolici pressochè inutili
      – perchè vuole umiliare certi cardinali che, secondo lui, si mettono troppo in vista.
      La prima ipotesi mi sembra poco verosimile, tenuto conto del fatto che l’ordine di grandezza del bilancio del Vaticano è di centinaia di milioni e il deficit è di alcune decine di milioni. Al confronto con tali cifre gli affitti degli appartamenti occupati dai Cardinali, per quanto alti possano essere, sono spiccioli. Pertanto mi pare che le ipotesi più probabili siano la seconda e la terza. Ma sempre ipotesi sono e tali rimangono.

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      Caro Federico,
      Per qualche ragione nei commenti Giuda, scribi e farisei saltano sempre fuori. Vox populi vox Dei…

  • Carlo ha detto:

    Ancora un atto amministrativo lodevole del competente commissario Bergoglio, responsabile della demolizione delle rovine della chiesa post conciliare per la Soros Foundation. Se non vogliono pagare, tornino i porporati ai loro palazzi sulla spiaggia, dove ricevono con molta tenerezza i loro seminaristi.

  • Gaetano2 ha detto:

    Eppure, sono convinto che, al riguardo, il satrapo potrebbe fare una nuova enciclica. Mi onoro di suggerire un titolo: “Le Mie Pigioni”

  • Homo tosatticus ha detto:

    Tosatti non ti preoccupare per i cardinali che devono pagare l’affitto. Intanto non rimani il solo con le pezze al culo e poi possono sempre andare in qualche casa okkupata del cardinale elemosiniere ahahahah ahahahah ahahahah ahahahah

    • Marco Tosatti ha detto:

      Carissimi StilumCuriali, vi offro un piccolo esempio – questo è il meno volgare, per cui lo pubblico – di quello che quotidianamente ricevo. Giusto per dimostrare che Stilum svolge un compito sociale, permettere ai disturbati di sfogarsi in modi non pericolosi…

      • Maria Grazia ha detto:

        Cosa significa, mi scusi TOSATTI, “… permettere ai disturbati di sfogarsi…”? Qual è l’ utilità?

        • Marco Tosatti ha detto:

          Il pus mentale si sfoga insultando me, e non compiendo di peggio.

          • Mirko ha detto:

            In effetti il dottor Tosatti ha il grande merito di dare libertà di sfogo a molte persone disturbate. Basta leggere i commenti giorno per giorno. Va ringraziato.

          • Forum Cosceinza Maschile ha detto:

            Sì Mirko… più di quante supponiamo

          • Enrico Nippo ha detto:

            Alzi la mano chi non è un disturbato mentale.
            Io la alzo per per primo.
            Vediamo quanti sani di mente avranno le palle di farsi riconoscere.
            Manica di chiacchieroni!

          • FOrum Coscienza Maschile ha detto:

            Se c’è un chiacchierone, anche con interventi oltre i limiti del trollaggio e dello spam, è lei che si fa anche chiamare Matto.
            Quanto alla salute mentale, è certificata solo alle persone dimesse da istituti psichiatrici. Ragion per cui non posso dimostrarla. E lei?

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            Certa “coscienza maschile” ha davvero un bel coraggio…
            Ma che, come al solito, dia via del suo, è ormai lampante.
            Vada a trollare da Valli e vediamo se le riesce di dare il cambio al Battiston: ce la vedo bene in alternativa!

            @Nippo: un fraterno abbraccio!

            E un abbraccio fraterno, anche a lei “Coscienza Maschile”, unitamente a un buffetto sul volto, così, per saggiare se è davvero in carne ed ossa…Ogni tanto il dubbio mi coglie…🤔

            👋👋👋

          • Forum Coscienza Maschile ha detto:

            Caro Occhi aperti, mi spiace che non distingua persone in carne ed ossa dai fantasmi. Spero non ne veda troppi.
            Continui pure con attacchi personali, è un magnifico esempio di spirito del Concilio

      • Stefano ha detto:

        Non c’è da meravigliarsi. Il livello mentale, culturale ed etico di coloro che difendono ad oltranza bergoglio e l’attuale leadership ecclesiale è questo…..

  • Paul Mayer ha detto:

    Più passa il tempo, più quell’individuo che si veste abusivamente di bianco, assomiglia ad una specie di Nerone o di Caligola, con tanto di demenza sempre più patente.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    L’articolo propone, come alternativa alla vita in appartamento, l’albergo. Chiedo scusa per l’impertinenza, ma data l’età e il livello mentale dimostrato da alcuni cardinali, l’alternativa più appropriata mi slemberebbe essere una RSA.
    A parte questo, domando : lo sfarzo è proprio indispensabile alla Chiesa ? A qualcuno risulta che Gesù vivesse in un lussuoso palazzo in centro di Gerusalemme e che i dodici Apostoli disponessero di un ampio e decoroso appartamento in affitto nello stesso palazzo?

    • Enrico Nippo ha detto:

      La stessa domanda che ho posto sull’altra piattaforma.

    • Maria Grazia ha detto:

      Sono d’accordo con te, AMEDEO. I paralleli che sono stati citati con le cariche civili, secondo me, non reggono: chi abita al Quirinale lo fa a tempo determinato e il Presidente della Repubblica potrebbe non abitare a Roma e quindi la sua residenza nella Capitale si renderebbe necessaria con la sua funzione. Dire che un appartamento di 300 mq. non è poi così grande…. mi sembra un po’ eccessivo! Alti prelati abitano in lussuosi palazzi del Vaticano ma non si è mai capito ….. per quali funzioni! Esistono strutture molto curate che sono adibite a residenze per sacerdoti anziani perchè molti prelati anziani, ultraottantenni non vengono indirizzati lì invece di occupare…. a sbaffo strutture di pregio in Vaticano o in Piazza di Spagna? Ognuno di noi si è guadagnato la dimora in cui abita perchè dovremmo impietosirci se d’ora in poi i residenti in strutture del Vaticano dovranno mettere mano al portafoglio?

    • Federico ha detto:

      Vada a dirlo a chi ha dato il placet all’acquisto di un appartamentino a Londra del costo di qualche centinaio di migliaia di sterline ma che poi non ne sapeva nulla… E sì, la colpa è proprio dei vescovi che hanno un loro alloggio. Che bello il pauperismo (degli altri). Chissà che un giorno anche a Santa Marta non presentino il conto (vitto, alloggio, bollette, viaggi, trasferte, et cetera) al vescovo di Roma…

      • Maria Grazia ha detto:

        Non si tratta di volerli poveri, FEDERICO, ma che paghino almeno un affitto proporzionale al valore dell’appartamento che occupano come fa ogni cittadino italiano. Di che cosa si scandalizza?

        • stilumcuriale emerito ha detto:

          In altre parole, prescindendo dal fatto che gli occupanti di quegli appartamenti siano cardinali o dirigenti e funzionari dello Stato della Città del Vaticano, c’è da dire che un mancato lecito introito (come un affitto non percepito) è equivalente ad una perdita.

  • piergiorgio buglioni ha detto:

    SEGUO DA SEMPRE IL PROF.TOSATTI MA VORREI SAPERE DA LUI E DALI ALTRI PROFESSORI CHE STIMO E AMIRO COME IL PROF.MATTEI, COME MAI SI OSTINANO A RITENERE BERGOGLIO IL PAPA REGNANTE ANZICHE’ UN ANTI PAPA COME MOLTI AFFERMANO BASANDOSI SUL CODICE DI DIRITTO CANONICO E SULLA LEGGE DELLA CHIESA CATTOLICA.

    • Mirko ha detto:

      Perché se dicessero che non é il papa finirebbe il gioco perché sarebbe inutile attaccarlo. Invece dicendo che lo è hanno un motivo per proseguire e portare a casa la pagnotta. Ovvio….

      • Marco Tosatti ha detto:

        Pagnotta? In che senso? Lei pensa che io guadagni qualcosa? Temo che non abbia capito nulla…

        • CAGI41 ha detto:

          Egregio Sig. Tosatti. Questo sig. Mirko avrebbe meritato una risposta tutt’altro che tenera ma Lei, come sempre, sa essere “laicamente” elegante e “cristianamente” caritatevole. I miei complimenti e le mia ammirazione.

      • Enrico Nippo ha detto:

        Chissà, invece, come se la guadagna la pagnotta questo Mirko.

        • Mirko ha detto:

          Se la guadagna addestrando cani antidroga e da salvataggio. Lei? Comunque mi pare abbastanza ingenuo pensare che Tosatti & Co lavorino gratis: ha visto quanta pubblicità c’è sull’altro stilum Curiale? Mica è gratis, sa?

          • Marco Tosatti ha detto:

            Caro, l’altra pubblicità per Stilum è partita circa tre giorni fa. Quella che vede sotto, di Disqus, è roba di Disqus. Tosatti lavora dalla mattina a sera – veda quando sono moderati gli ultimi commenti della giornata – e non ci guadagna di sicuro rispetto al lavoro che fa. Vediamo fra qualche mese i colossali introiti di pubblicità sul secondo sito. Sul primo non esistono. Quindi direi che ha fatto supposizioni infondate e piuttosto temerarie.

          • Mirko ha detto:

            Va bene le credo. L’importante è che dichiari ogni guadagno anche se scarso.

          • Marco Tosatti ha detto:

            Quando, e se, ci sarà. Il webmaster sembra poco fiducioso…😂

          • Veronica Cireneo ha detto:

            @mirko

            Sembrano supposizioni mentali di un corrotto in prima persona, le sue.

            Abbia pazienza…
            Ma c’è qualcuno che regala quest’emorragia di gambe tese o cosa?

          • Federico ha detto:

            Sarebbe opportuno ricordare:
            – che sarebbe gradito rimanere nel tema dell’articolo;
            – che Mirko, che addestra i nostri amici a 4 zampe, si dia una decisa calmata in ordine ad insinuazioni o avvisi sul lavoro del direttore, in particolare per quanto riguarda i corrispettivi e le dichiarazioni dei redditi; pensi alle sue e avrà fatto il suo dovere, avendo altresì il plauso di tutti;
            – mi pare che questo sito, gratuito per i lettori, non lo sia per chi lo gestisce, ergo (ed in ogni caso) non mi pare consono né corretto mancare di rispetto o financo insinuare nei confronti di chi ci permette sia di leggere che di scrivere;
            – dalla considerazione precedente discende altresì che questo sito di informazione (che può interessare, piacere o non piacere in tutto o in parte) non è la sede per fare il processo di piazza al giornale online o al suo direttore, bensì per leggere gli articoli ed eventualmente manifestare il proprio pensiero in proposito (soprattutto IN PROPOSITO).
            Se ciò non vi riesce sarebbe gradito che non commentaste o che cambiaste addirittura sito: di quanti vi aggradano ce ne sono a sufficienza, mi pare…

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            Il “sito è gratuito per i lettori”: verissimo! E ne viene una parola che mi pare alquanto opportuna: ci sono lettori scrocconi e lettori SOSTENITORI!

            Per quanto mi riguarda se Tosatti facesse pagare pedaggio, farebbe solo bene e, forse, scremerebbe quei tanti che qui ci entrano col solo obiettivo di fare caciara e mettere zizzania.

            Immagino le proteste che si leverebbero🤣…soprattutto di quelli che oggi plaudono a che alti prelati debbano pagarsi gli alloggi!

            Sempre in auge il “due pesi due misure” e sempre facile fare in conti in tasca agli altri…

          • Marco Tosatti ha detto:

            Caro Occhi Aperti, questo è un lavoro che faccio come servizio. Potrei dedicare le non poche ore quotidiane a impegni più remunerativi: articoli, collaborazioni, scrittura di libri. Ma la forza e la libertà stanno proprio nella gratuità.

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            Una puntualizzazione che non mi sorprende affatto, Tosatti carissimo. E che però ha fatto benissimo a fare.
            La gratuità è forse l’espressione più vera della democrazia e, come già dissi in passato, Stilum, in sè, è esempio fulgido di anti-Babele. Gettando uno sguardo ad altri blog che ormai trovo quasi illeggibili perchè palesemente settari, prego pertanto resti tale…
            Forse può non sembrare ma anche i lettori affezionati hanno le loro piccole ansie. E d’altronde so che non resterà pietra su pietra che sia al di fuori della Volontà di Dio.

            Grazie.

      • Federico ha detto:

        In sostanza, lo stesso motivo per cui Bergoglio continua a criticare le perversioni e le ingiustizie sociali, e ad andare d’amore e d’accordo con i perversi e i multimiliardari massoni; serve la pagnotta….

        • Mirko ha detto:

          Credo che il Papa la pagnotta la rimedierebbe anche senza particolari espedienti….

          • Federico ha detto:

            Sì, forse… Ma il companatico dove lo mette???

          • Stefano ha detto:

            Pagnotta? …ma a bergoglio, guardandolo, mi sa tanto che non basta neanche un intero panificio. Il tutto ovviamente in perfetto ossequio alla sobrietà dei consumi… 🙂