Lancet, Wall Street Journal: Immunità Naturale Meglio del Siero. Fine della Menzogna.

1 Marzo 2023 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione, nella nostra traduzione, questo articolo di The Defender, che fa riferimento a un editoriale del Wall Street Journal, e a uno studio pubblicato da The Lancet. Tutti e tre mettono in rilievo aspetti centrali della criminale operazione condotta dalle grandi industrie farmaceutiche, dai politici corrotti e dai mainstream media collusi, comprati e venduti. Buona lettura, e diffusione.

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Un membro del comitato editoriale del Wall Street Journal (WSJ) domenica ha criticato la stampa e i funzionari della sanità pubblica – che ora affermano che l'”immunità naturale” protegge dalla COVID-19 – per aver passato tre anni a denigrare l’immunità naturale nonostante le prove schiaccianti che la sostengono.
Nel suo articolo del WSJ – “Con tre anni di ritardo, il Lancet riconosce l’immunità naturale?” – Allysia Finley ha scritto: “Il Lancet riconosce l’immunità naturale? – Allysia Finley ha scritto: “La rivendicazione dell’immunità naturale da parte dello studio Lancet rientra in uno schema pandemico: Il clero della sanità pubblica rifiuta un argomento che apparentemente minaccia la sua autorità; alla fine è costretto ad ammorbidire la sua posizione di fronte a prove incontrovertibili; eppure non riconosce nemmeno una volta che i suoi avversari avevano ragione”.
La Finley ha iniziato il suo intervento con una citazione da un articolo della NBC del 16 febbraio che descriveva i risultati di Lancet: “L’immunità acquisita da un’infezione da Covid è protettiva quanto la vaccinazione contro malattie gravi e morte, secondo uno studio”.
Lo studio ha rilevato che un’infezione precedente offriva una protezione del 78,6% contro la reinfezione dalle varianti originali Wuhan, Alpha o Delta a 40 settimane, e del 36,1% contro Omicron. La protezione contro le malattie gravi è rimasta intorno al 90% in tutte le varianti dopo 40 settimane. Questi risultati significano che l’immunità naturale fornisce una protezione pari o superiore a due o tre dosi di vaccini a base di mRNA, come riportato da The Defender. L’idea che una precedente infezione da COVID-19 protegga da malattie future era “profondamente radicata nell’immunologia prima che gli studi la confermassero”, ha spiegato Finley. L’esposizione ripetuta ai virus respiratori allena il nostro sistema immunitario a convivere e a combattere i virus quando diventano endemici”.
Il concetto di immunità naturale non è scientificamente controverso, eppure è stato denigrato dai funzionari della sanità pubblica che lo hanno associato all’opposizione alle chiusure e alla Dichiarazione di Great Barrington dell’autunno 2020″, ha scritto.
La “Dichiarazione di Great Barrington” proponeva di proteggere le persone vulnerabili consentendo a quelle a basso rischio di COVID-19 di “vivere normalmente la propria vita per sviluppare l’immunità al virus attraverso l’infezione naturale”, con l’obiettivo di ridurre al minimo i decessi e i danni sociali fino al raggiungimento dell’immunità di gregge.
Ha aggiunto che, sebbene l’immunità di gregge sia diventata sfuggente a causa della mutazione del virus, la premessa centrale della dichiarazione era corretta: “Man mano che l’immunità si sviluppa nella popolazione, il rischio di infezione per tutti, compresi i soggetti vulnerabili, diminuisce”.
Il “clero della sanità pubblica” temeva che se le persone avessero compreso l’immunità naturale, sarebbero state incoraggiate a infettarsi intenzionalmente o scoraggiate a vaccinarsi, ha scritto l’autrice. Ma non c’erano prove per la prima affermazione, e la seconda non era “una ragione per negare la realtà scientifica”.
Così, invece di riconoscere la realtà, questa “clericizzazione” ha imposto i vaccini anche a chi era già stato infettato in precedenza e le aziende tecnologiche hanno censurato le discussioni online sull’immunità naturale, alimentando i sospetti degli scettici dei vaccini. Ora potrebbe essere il momento di rimediare.
Finley ha concluso: “Lo studio di Lancet potrebbe avere un utile scopo politico, dando ai funzionari della sanità pubblica la possibilità di allentare l’obbligo per i vaccini, il che a sua volta potrebbe ridurre la resistenza ai vaccini. Ma questo richiederebbe che il clero ammettesse che i suoi oppositori hanno ragione”.

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2 commenti

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    No ci volevano certo cattedre universitarie mobilitate per arrivare a simili conclusioni… visto che umani se sono sopravvissuti egregiamente per migliaia di anni senza vaccini lo devono esclusivamente a loro difese immunitarie in continuo adattamento/miglioramento e… basta!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • arrendersi all'evidenza ha detto:

    Prima di sottostare agli obblighi vaccinali e dei tamponi ho rinforzato il sistema immunitario con vitamina D3-K2, vitamina C e Zinco.
    Ho trascorso immune il 2020 e il 2021.
    Nel 2022 mi sono auto-contagiato frequentando appositamente positivi.
    Positivo, ma praticamente asintomatico me ne sono rimasto in isolamento, salvo i suddetti.
    Mi sono curato preventivamente assumendo i farmaci che tutti sapevamo efficaci (idrossiclorochina, acetilcisteina, ibuprofene) disponibili in casa anche se le autorità dicevano di no.
    Tornato negativo e non vaccinato, ho visto attorno a me decine di vaccinati contagiarsi, mentre io, là in mezzo, non ho mai avuto nulla. Questo nel 2022 e ora, ad inizio anno.
    Tra l’altro i vaccinati non solo diventavano positivi, ma mostrano tutta una serie di disturbi, cosiddetti long-Covid- a me ignoti.