BDV: Perché Ho Deciso di Rendere la Tessera di Giornalista.

27 Febbraio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, la nostra Benedetta De Vito (BDV) offre alla vostra attenzione questo sfogo, che ci riguarda direttamente. Come non darle ragione? Negli ultimi due anni abbiamo assistito alla morte di quello che non è mai stato un mestiere onorevole, ma talvolta almeno decente, nei suoi sussulti di dignità. Adesso, con poche eccezioni – mi vengono in mente La Nuova Bussola Quotidiana, La Verità, Byoblu e poche altre realtà la nostra categoria si distingue solo in una cosa: la libido serviendi verso i Poteri, e la sua allergia a fare quello che dovrebbe essere il compito primario di ogni giornalista: verificare, mettere in dubbio, passare al vaglio, ma col pettine fitto, le affermazioni e informazioni propalate dalle autorità di ogni genere. Quanto all’Ordine dei Giornalisti…sono stato consigliere dell’Ordine per due mandati, e vi garantisco che sono bastati per assicurarmi della sua inutilità, per non dire di peggio. Sarà un caso se i giornali mainstream raccolgono una messe di copie che solo qualche anno fa avrebbero fatto rabbrividire gli editori? Molte persone, semplicemente, non ci credono più. E temo abbiano ragione. Buona triste lettura.

§§§

Mentre a una mia cara amica e ad altri conoscenti, vicini e lontani, questo Stato balordo e a capo in giù, che è contro la guerra, eppure manda armi a un comico ucraino, chiede 100 euro per non essersi inoculato un siero genico sperimentale fatto, o comunque trattato, con cellule di bimbo (anche se fosse solo uno, come sostiene qualche professore, ma io non ci credo per niente…)  abortito, torturato e ucciso, mentre, dicevo, si punisce chi ha fatto bene , in uno o due giorni sono morti per “malore improvviso” (diavoliano, oramai mi è lampante per una “misteriosa sindrome da postvax”), tre ragazzi ancora in boccio: Davide, Edoardo e Alberto. E i “giornalisti”? (diavoliano per mentitori) neanche un fiato.

Oh no, non stanno zitti sul resto, nossignore.  Magari tacessero per la vergogna. Infatti parlano e straparlano nientepopodimeno che del “ritorno del fascismo”. E dai ad alimentare con la benzina al fiele il fuoco della presunta lotta politica (che serve soltanto a quelli dei piani alti). La stessa identica manfrina di quando ero ragazza io e che ha portato in galera, a morire e a finir malissimo ragazzi normalissimi, rossi e neri e uguali nella giovinezza, al quale era stato dato odio per pane quotidiano e bende al puzzo d’ideologia da mettere intorno agli occhi come ora ti chiudono la bocca con la mascherina.

Sì, sono stufa e, pur avendo, ai tempi, sudato sette camicie per ottenere (e l’amico Marco mi capirà) la tessera rossa. oggi desidero restituirla al mittente che è l’ordine dei giornalisti. Se non altro per non fare quei ridicoli corsi di “deontologia”  nel quale mi dovrebbero istruire gli stessi che tacciono sulla strage quotidiana da “misteriosa sindrome post vax” e che, come lupi vecchi, perdono il pelo ma non il vizio anche oggi, mutatis mutandis.

E scrivo così perché davvero non so e non capisco che caspita hanno messo dentro a quel siero. E ho letto proprio oggi di un’infermiera di 42 anni, mamma di due bambini (chi, chi restituirà a questi bimbi la loro dolce mamma?), morta dopo aver vissuto delle drammatiche convulsioni e tragici attacchi di panico. Che cosa vedeva? Mi chiedo e pur avendo qualche sospetto per aver vissuto le ultime ore di mia madre, lei pure inoculata e che, dopo l’ultima puntura (non so se di anti-flu o bivalente), mi aveva confidato di non sentirsi più lei. E so soltanto io, cucito nel mio segreto, che cosa ha vissuto l’anima sua nella notte suprema e io con lei.

Va bene, ho finito, e qui in postilla aggiungo la lettera che ho spedito all’Ordine dei Giornalisti.

Gentili signori,

durante gli anni orridi della psicopandemia, ho potuto constatare la morte definitiva del giornalismo. Ho sentito solo menzogne e mai uno zefiretto di verità. Mi dispero al pensiero di quanto ho dovuto penare per avere la “tessera rossa”, ma ora la spregio come fosse la cartuccella di un club infernale, con Satana presidente.

Non solo, esimi (per voi) colleghi hanno insultato i non vaccinati (come la sottoscritta) chiamandoli “criminali”, “poltiglia verde”, chiedendo per loro (per me) le camere a gas. Così consentendo divisioni, ghettizzazioni, odio sociale. Non potevo neppure prendere un caffè al bar, oltre ad aver perduto i pochi lavori che avevo. Come posso restare con voi che avete taciuto, zitti e mosca, vigliaccamente abbandonando colleghi che non avevano neppure la possibilità di rispondere, spiegare? sì, ditemelo voi…

Infatti non lo desidero più e datemi le istruzioni.

Cordiali saluti,

La laconica risposta: gentile collega per richiedere la cancellazione deve inviare il modulo di richiesta che trova sul nostro sito sotto la sezione moduli https://odg.roma.it/modulistica/

Una risata amara e tante preghiere per i ciechi condotti da altri ciechi.

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17 commenti

  • Chedisastro ha detto:

    Benedetta è una cristiana agguerrita perché sa che la giustizia divina richiede anche questo: che siamo agguerriti. Ma con amore, soprattutto nel difendere la verità e nel condannare l’ipocrisia, le convenienze, il barcamenarsi magari anche per non perdere il posto. La ammiro per la sua schiettezza e il suo coraggio nel proclamare il bene e nel condannare il male, cosa che di questi tempi, purtroppo, viene ritenuta un nulla, forse da poveri ingenui e inconsapevoli della realtà circostante. Gente da poco, insomma, da lasciar cuocere nel suo brodo. Lo dimostra l’asettica risposta dell’Ordine.
    Vada avanti così e che Dio la benedica, cara Signora!

  • anonimoexgiornalista ha detto:

    Cara Benedetta, proprio in questi giorni sono giunto alla sua medesima conclusione e dopo vent’anni di appartenenza all’Odg ho deciso di uscirne. Non lo farò compilando l’apposito modulo farsa, ma semplicemente non rinnovando la quota annuale (pari più o meno alla multa per i non appecorati al vaccino).Trovo i corsi “deontologici” di “aggiornamento” una ridicola farsa, maldestro tentativo di promuovere in seno all’Odg il già onnipresente pensiero unico. E trovo che sia di fronte alla vicenda “pandemica” sia di fronte alla crisi ucraina il giornalismo italiano, Odg in testa, abbia espresso il peggio di sé.
    Considero ormail l’appartenenza a questa “categoria professionale” una taccia di cui vergognarsi. Così il mio tesserino rossastro andrà ad alimentare la stufa di casa.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Dopo aver letto l’articolo, che mi riguarda molto di striscio, perchè per me il giornalismo è cosa lontana anni-luce, non riesco ad esimermi dall’inviare un commento al fatto degli ultimi 4 giorni: la morte del rag. Maurizio Costanzo. Un conto è rendere omaggio ad un defunto, altro conto è farne occasione della fiera delle vanità, come anche in questo preciso momento sta avvenendo in occasione dei “solenni funerali” in onda in diretta su canale 5. Ma di quali “valori” era portatore il defunto ragioniere che ha avuto la fortuna di fare un’ottima carriera in TV ? Rimango in attesa di risposta. Grazie.

    • Bina ha detto:

      “fortuna” mi sembra un po’ pochino. Costanzo era uno che il suo mestiere sapeva farlo. Inutile rosicare….

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Saper fare il proprio mestiere…. è il minimo che si possa pretendere da una persona.
        Senza certificato di installatore autorizzato non puoi nemmeno cambiare una presa bruciata…. anche se sei laureato in ingegneria elettrotecnica.

      • Costanzo & friends ha detto:

        Costanzo è (era) uno dei tanti miracolati. Come Fazio, come Da Milano, come Gramellini, come Giannini, come Molinari e gli altri mille compagni di merende consumate tra salottini, loggette e sinagogucce. Il loro mestiere, o meglio il loro compito, lo svolgono molto bene, anche perché è una cosetta molto facile. Il fatto che in questa povera Italia ci sia chi pensa che qualcuno possa ‘rosicare’ per la ‘carriera’ di Costanzo e nipotini è solo un riflesso delle miserande condizioni in cui versa, ormai da tempo, il nostro povero paese.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Nel mio caso rosicare non è il verbo appropriato. Se proprio debbo confessare qual era il mio sentimento dovrei ammettere che ho sempre nutrito per lui una certa antipatia. Ma, anche se mi fosse stato simpatico, la mia critica non era rivolta a lui ma ad un certo malcostume che si è manifestato in occasione della sua (come quella di altri) dipartita. Chiuso l’argomento.

  • Federico ha detto:

    Gentilissima dott.ssa Benedetta De Vito, mi perdoni ma è in errore. Dire o denunciare la verità comporta, ipso facto, la persecuzione e talvolta anche la morte. È un fatto. E non è esclusiva di questo periodo. È altresì comune che la gran parte delle persone (giornalisti non esclusi) preferisca il cosiddetto quieto vivere, che poi, a onor del vero, quieto non è. Non c’è bisogno che le ricordi che molti suoi colleghi, dopo essersi schierati con i forti durante la “pandemia” ed essersi inoculati il siero, hanno pagato e stanno duramente scontando il loro tradimento sulla loro pelle, mentre lei è qui, certo arrabbiata, danneggiata nella professione, ma decisamente in condizioni migliori dei suoi colleghi servi. La tessera lei non deve restituirla, ci mancherebbe altro! Aggiungo solo che anch’io mi trovo costantemente e duramente perseguitato nella mia professione (diversa dalla sua) perché non mi schierò con i corrotti; però non potrei mai fare diversamente e sentirmi felice. Una mistica, che è salita in Cielo ormai da tempo, un giorno mi descrisse in dettaglio (e le assicuro che solo il sottoscritto ne era a conoscenza) come io svolgessi onestamente il mio lavoro; mi sorpresi nel pensare che il nostro Creatore, effettivamente, conosce i più piccoli dettagli di come viviamo o lavoriamo, anche se nessun altro dovesse mai saperlo. Se posso permettermi un piccolo consiglio: lavori per Dio, che è amore e verità, e non per vincere nelle sue pur valide idee e stia tranquilla che ogni goccia di sudore non andrà mai né persa né dimenticata. Stia bene!

    • Franco ha detto:

      Milano, 27.02.2023 – San Gabriele Dell’Addolorata

      Buona sera, Dott. Tosatti, Gentile Signora De Vito.

      Buona sera, Signor Federico, “mi perdoni ma è in errore”, Lei si cotraddice nel dire, all’inizio e, nel consigliare, alla fine.
      La Signora De Vito fa un’analisi e denuncia il ns disagio sociale imposto negli ultimi tre anni, in modo giornaltotalitarista e dalla Signora stessa subìto e vissuto personalmente con la perdita della cara Signora Madre. Riposi in pace.

      La rinuncia e decisione di non appartenere più ad una categoria di professionisti, scaturisce ed è tipica di una coscienza retta, irreprensibile, non addormentata; quindi, prende le distanze, rifiutando l’esercizio del così fan tutti.

      San Paolo ci ricorda di non conformarci alla mentalità di questo mondo, al mondo delle dottrine varie e peregrine.

      “Dire o denunciare la verità comporta ispo facto …”.

      Le ricordo che “Quelli Della Via” si chiamano ancora Cristiani. Atti Apostoli 9,2.

      Ancora, San Paolo: Mihi Vivere Christus est et Mori Lucrum”. Per me vivere è Cristo morire un guadagno.

      Da ultimo, riprendo Sua espressione: “Se posso permettermi un piccolo…”.
      Signor Federico, la Signora De Vito è una vera Cristiana, si esprime quotidianamente in tale senso.

      Donaci, Signore, di non uscire dai tuoi sentimenti.

      Grazie
      Cordialmente
      F.D.E.

      • Federico ha detto:

        Preciso meglio il mio personale consiglio sulla base di ciò che emerge dal solo articolo: non mi pare giusto abbandonare una professione per cui sono stati fatti tanti sacrifici perché dei disonesti, corrotti ed incapaci così vogliono. Ignoro, ripeto, ignoro altre personali motivazioni. In ogni caso, spesso il continuare ad occuparsi della propria professione spesso si dimostra un piccolo ma importante ausilio per superare momenti drammatici della vita. Un saluto

        • anonimoexgiornalista ha detto:

          Vede Federico, qui non si tratta di contrapposti a un pugno di “disonesti, corrotti ed incapaci”, ma di prendere atto che l’Ordine cui si appartiene da anni, da decenni, sta imponendo una linea inaccettabile, cui non è dato però di opporsi. Lasciamo perdere i risibili esamucci di “aggiornamento” imposti dalla UE, in gran parte con temi e movenze classici del pensiero unico, e limitiamoci a considerare ciò che l’Odg ha fatto in occasione delle ultime grandi congiunture internazionali: c’è da restar di sale! Quando lei sente cianciare di “deontologia”, “rispetto”, “tutele”, “libertà di espressione”, ecc. e al tempo stesso vede che chi si riempie il cavo orale di tali parole non muove un dito per colpire chi ne fa strame, non può far finta di nulla. Per me il giro di boa sono stati i Mentana, i Cazzola, gli Scanzi, i Parenzo, i Sansonetti, i Feltri, i Vespa e i cento altri esternatori di violenze verbali contro i non vaccinati. Intere redazioni non si sono fatte il minimo riguardo a sommergere di contumelie e falsità chiunque sollevasse qualche critica alla narrazione pandemica corrente. Lo stesso sta accadendo con il conflitto ucraino. E l’Ordine? A esser buoni e generosi, ma molto buoni e molto generosi, possiamo dire che sonnecchia. No, caro Federico, in certi casi bisogna avere il coraggio di chiamarsi fuori: nella condotta dell’Ordine c’è da tempo qualcosa che non va. Benedetta, come me e, credo molti altri, sta semplicemente traendo le debite conseguenze.

    • Maria Grazia ha detto:

      O.T. @FEDERICO – Le rispondo qui, perchè nonostante le abbia già replicato ieri nell’articolo relativo alla situazione delle suore allontanate, sia il mio commento che l’articolo sono spariti. Non sono io la MARIA GRAZIA che ha risposto, in maniera polemica ed assurda a TOSSANI. IL giorno 27 non ho scritto alcun commento sul blog. Analoghe situazione si sono già registrate, più volte, in passato a danno anche di altri commentatori. Ho già raccomandato a TOSATTI di fare attenzione in modo che quando qualcuno si intrufola con nomi altrui per screditarlo, ( visto che lui è l’unico in grado di verificarlo tramite l’indirizzo e- mail), di intervenire perchè la persona in questione non abusi dell’anonimato. Vorrei sbagliarmi, ma penso che la persona in questione sia quella che si firma “CRISTINA MARIA” che imperversa già da qualche tempo in questo blog per gettare discredito sui commentatori.

  • Lorenzo ha detto:

    Buongiorno Tosatti, mi riferisco alla sua introduzione all’articolo per chiederle due cose: a) se lei sia serio nell’escludere Verità, Byoblu e Nuova Bussola Quotidiana dagli organi che obbediscono a dei “poteri” e b) se sia casuale che le testate che lei escluderebbe dal degrado giornalistico siano quelle schierate su posizioni politiche analoghe alle sue? Non risponderebbe al decoro giornalistico argomentare meglio sul punto a) e individuare qualche organo “onesto” di parte avversa? Cordialità.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Carissimo, me lo indichi lei qualche organo giornalistico di quella che lei chiama parte avversa – ma quale? – la propaganda avviene a destra come a sinistra, veda per esempio Forza Italia, che è nel governo e sulla questione del Covid è stata ed è …lasciamo perdere. Non c’entra niente la “mia” parte politica, che oggi come oggi non le saprei neanche indicare, perché, come avrà capito se lei segue Stilum, non c’è entusiasmo verso nessuno, compresi quelli che drammaticamente potremmo definire i meno peggio. C’entra invece non bere acriticamente tutto quello che il potere mette nel bicchiere. Si ricorda gli applausi dei giornalisti per Mario Draghi in conferenza stampa? Ecco, quello è il livello, anche ora. Spero di essere stato chiaro e che lei abbia capito.

      • GIOPAV ha detto:

        Brava Maria Benedetta e bravo Marco Tosatti.
        Molti anni fa, mentre ero in coda per passare alla cassa
        di una BANCA, mi sfogai con una signora che era in
        coda dietro di me dicendole che i giornalisti erano
        obbligati a frequentare un master che insegnava a
        propinare idiozie ai lettori. Detta signora mi disse che
        suo figlio, frequentante la scuola di giornalismo, le
        aveva detto la stessa cosa.
        Oggi, una cosa analoga lo si puo’ forse affermare
        anche per il “clero”. Mi confesso ad entrambi che
        tutte le mattine a “Messa” devo fare un grande sforzo
        mentale per non insultare il celebrante e i
        “fedeli?!” che vanno a ricevere GESU’ eucaristico in
        mano.

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Ordine di giornalisti… ordine di medici… siffatte congreghe corporative farebbero presuppore esistenza di un minimo sindacale di etica professionale ormai estinta da troppo tempo!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Bella. Bella Benedetta!