La Televisione? Da Sempre la Voce di Satana…Benedetta De Vito.

25 Febbraio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la nostra Benedetta De Vito, che ringraziamo di cuore,  offre alla vostra attenzione questi ricordi, che servono a filtrare molto bene gli eventi di oggi…buona lettura e diffusione.

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Nutrivo, fin da bambina, una diffidenza naturale verso la televisione. Molto, ma molto meglio, per me, schiacciar pinoli “giù in giardino”, o filare in bici torno torno allo stradone, fare sole e luna nel praticello, giocare a uno-due-tre stella nel boscheto, che starsene tappati in casa, con il naso schiacciato contro un vetro colorato dove apparivano meteore e persone, in guazzabuglio di mutamento continuo. Prima seri in giacca, ripresi a metà, a scilinguagnolare sciagure, poi giù a ridere con stallioeollio a torte di panna in faccia, via ora a sgambettare con i balletti dal caschetto d’oro e adesso è tempo di comperare le merci, ma come dico io: parte Carosello, tutti sull’attenti, si ride e si compra già mentalmente…

Sì, anche io andavo a letto dopo Carosello, ma lo vedevo e non lo vedevo, con un occhio solo (ed era una barba, per me), e l’unica pubblicità che ricordo è quella di un tipo immerso nell’acqua fino al mento che diceva quanto è buono e bello e funzionale un certo detersivo. E mi pareva tutto così scemo e non capivo perché nessuno lo diceva e anche, per dire, mia madre non se la perdeva la tivvù. E capivo e non capivo, come in un pulviscolo, perché il nonno di una mia amica, quando avevano portato il televisore, gli aveva dato le spalle, succhiando rumorosamente la minestra col cucchiaio che, di proposito, faceva precipitare con un dleng dleng contro la porcellana…

“Non è così”, era la frase mia di bambina. La ripetevo tra me e me ed è qui fotografata nel mio viso in una istantanea di me, per mano a mia madre, alla festa del Redentore a Nuoro, che allego per maggior chiarezza. Non era così come dicevano i grandi e soprattutto non era come dicevano alla televisione. Per esempio, e il ricordo è portato da uno zefiretto gentile, ricordo che c’era una giornalista con un cognome che somigliava a una bottiglia grande, e lei, illustrando i capini dell’”alta moda” (alta, mi raccomando, per far capire che i poveretti non potevano capire… ahahaha) che sciorinavano abiti importabili, adatti, forse a Frankenstein e alla sua signora, diceva che erano belle e geniali invenzioni e opere d’arte e poi via all’applauso a un tipo volgare che si chiamava “stilista” e che di stile, anche a detta di mia madre, raffinata arbitra d’eleganza, non ne aveva proprio. Ma il ricordo si fa ancora più vivo quando rammento i miei tre mesi tre passati nella redazione di Domenica in, guidata allora da Marisa Laurito che non è certo come appare in tv ( e di nuovo quante bugie…).

Io dovevo, appunto, occuparmi di “Marisa” e procurarle gli ospiti. Ma questa è un’altra storia e non desidero andare fuoripista. Quell’anno venne, però, ospite da un altro conduttore, un giornalista, un bimbo che era stato rapito e tenuto prigioniero da una banda in Sardegna e mi fu affidato pure lui. Sicché ce ne rimanemmo in un canto in studio, dopo la sua registrazione, ma d’un tratto tuonò una voce dalla regia che intimava il bambino ad uscire subito. Così tappeti rossi prima della lucina rossa e poi addio e fatti un bagno. Mmmm, no, non andava bene. Sicché quando mi chiamarono per un contratto annuale sano per gestire gli ospiti della nuova conduttrice, Edwige Fenech, a Paolo de Andreis (che pure era una pasta d’uomo), risposi picche anche se la Fenech, che avevo incontrato, mi parve bella e anche simpatica. No, la televisione non faceva per me. E ora, dopo tanti e tanti anni, i sassolini di Hansel e Gretel si sono messi tutti in bell’ordine per scrivere in maiuscola: “La tv è stata la voce di Satana”. Melliflua e accattivante prima, come una mela rossa, in tentazione di peccato originale e poi, pian piano, sempre più bacata e sorta e all’incontrario.

Sì, lo specchio parlante dell’arcobaleno di Satana che hanno disegnato a coprire i cieli aperti di Dio. Essa, la tv, fatta entrar come una finta regina nelle nostre case, ci racconta un mondo che non è vero, ma costruito da tanti mattoncini colorati (i massoncini…) e piano piano, prima con le esche buone, ha preso all’amo e catturato gli italiani che non osano neppure opporre un piccolo no, oggi, a tanto orrore. Sì, aveva ragione Pasolini quando diceva che la tv è uno strumento fascista. Sì, non basta spegnerla, bisogna proprio ignorarla. A chi mi chiedeva del sabba satanico consumato in Liguria io rispondevo: “Che cosa? Non so di che cosa stai parlando?”. Anche quando i toni erano offesi e di aspra critica.

Bene, lo dico a voi all’orecchio, e magari potrà farvi venire un’ideuzza. Dunque per me la tv, con tutti i suoi spettacolini, i sabba satanici camuffati da festival della canzone, i tg della menzogna, semplicemente non esistono. Sono bolle di sapone che svolazzano sotto l’orrido arcobaleno satanico e appena superato quello svaniscono uccise dal sole della verità. Sì, come si legge nel Siracide: “E’ stabile il mondo, non potrà vacillare!” Per fare un bambino ci vorranno sempre un uomo e una donna, e maschile e femminile sono i soli due generi e i bambini, sempre, sono un dono grande e mai, ripeto mai, vanno buttati via. Con buonapace della tv che suona tutto in controcanto come i controtenori che, con la voce, sembrano imitare le donne e a me non piacciono punto e a capo. Ah una cosa, prima di prendere congedo, sapete in diavoliano come si chiama la Von der Leyen? Ma certo, tolti gli orpelli nobiliari, resta solo Laide! E se non conoscete il personaggio, basta wikipedia.

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6 commenti

  • Chedisastro ha detto:

    Era talmente autorevole la mia maestra, (signora d’altri tempi e insegnante esemplare), che qualunque cosa ascoltassi altrove e non corrispondesse a quanto udito a scuola, chiudevo la bocca a tutti dicendo: ” L’ha detto la maestra!”. E non sbagliavo perché davvero la cara e soave signora cui tanto mi affezionai mi formò per il sapere e per la vita. Oggi invece, senza fondamento e senza sale in zucca si dice: “L’ha detto la televisione”. Oh, che mezzo orribile di incantamento! Una sofisticatissima diavoleria. Teniamola spenta per favore e piuttosto accendiamo il cervello.

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Benedetta carissima,
    la televisione, soprattutto oggi, è arma di distrazione di massa. E la distrazione – che non è la sana e sacrosanta ricreazione – miete ben più vittime di un pericolo evidente e conclamato dal quale ci si può sempre difendere.
    Infatti, per nuocere meglio, è bene che il male non possa essere identificato come tale; ed è così che, in vesti dimesse (o di luce apparente!), bussa con nonchalance alla porta per far salotto con sprovveduti di qualunque categoria.
    Il diabolico trucco – è evidente – sta nell’allontanare da noi, il più possibile, ogni coscientizzazione e nel farci buttare via ogni istante del nostro tempo, che è dato per la nostra salvezza: i diversivi come la tv a questo servono e sono il nuovo oppio!

    Senza contare che oggi la vita “mediatica” di tutti i tipi sostituisce quella relazionale e sociale con il preciso scopo di “preservare” dalla realtà.
    I mass media, che demonizzano o canonizzano a seconda del movente ideologico che li governa, sono diventati una sorta di coscienza collettiva deprivata di ogni valore e che, come motore primario, hanno il commercio di anime e il guadagno sfrenato a qualunque costo.
    Chi vive davanti allo schermo – qualsiasi – vive una sorta di imprinting da cui difficilmente si staccherà.
    “Mamma TV” è per l’omologazione assoluta in cui non c’è spazio per il divergente o per il diverso sprovvisto di un background che serva lo scopo: così nascono tutti i totalitarismi, tra l’altro. Da una volontà di normare.
    E i mezzi di comunicazione, oggi, all’indomani del circo pandemico, lo hanno ampiamente dimostrato.

    Un caro saluto!

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Personalmente io la televisione la vedo come “una” ma non l’unica fonte di dati e di informazioni. Dopodichè con spirito critico la confronto con altre fonti cercando con la mia testolina di novantetreenne pensionato ex lavoratore di non farmi “ingannare”. Sbaglio?

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Tutte le nuove tecnologie sono considerate “emanazione del Diavolo”. Prima erano i libri, poi la TV.
    Sicuramente i media non sono gestiti da cristiani, ma c’è ancora troppo poco approfondimento sui loro effetti, approfondimento che dovrebbe essere una priorità per i cattolici, come disse inascoltato Pio XII

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Aggiungo: c’erano i libri all’Indice e i film “esclusi”. Ciononostante, i costumi si sono deteriorati fino al punto in cui siamo oggi. Il guaio non sta nel guardare o non guardare, ma nel ragionare o non ragionare.

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        L’indice è inutile, i contenuti nocivi sono ovunque ma vanno compensati con un’adeguata formazione. Oggi però la pastorale scende a patti col mondo, come se certi poteri esistessero per fare un favore ai cattolici