Giordano Bruno, Eroe dei Massoni. Leggenda Nera che non Regge Più. Nobile.

22 Febbraio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Agostino Nobile offre alla vostra attenzione queste riflessioni su una figura molto controversa, Giordano bruno. Buona lettura e diffusione.

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Giordano Bruno, eroe dei massoni 

Il processo al frate domenicano di Nola, durato otto anni e conclusosi il 17 febbraio del 1600 con la condanna al rogo, è uno dei cavalli di battaglia dei massoni e dei detrattori della Chiesa. Tanto che il 17 febbraio di ogni anno non mancano di ricordarlo come simbolo della libertà di pensiero e della persecuzione religiosa. 

Molti anni fa ne scrissi un articolo, e dato che la calunnia continua a circolare anche tra i cattolici, più sprovveduti che adulti, mi sembra opportuno tornare sulla vicenda.

Questa volta mi avvalgo della ricerca di Luigi Firpo, storico e politico (repubblicano), considerato tra i più autorevoli studiosi del caso Giordano Bruno. 

Nel suo “Il processo di Giordano Bruno” (pubblicato per la prima volta da Edizioni Scientifiche Italiane, 1949, in seguito ristampato da altre case editrici, ma per ovvi motivi oggi pressoché introvabile) lo storico Firpo smonta la leggenda nera che considera Giordano Bruno un filosofo che ha anticipato la cosmologia del XX secolo. In realtà era cultore dell’«arte del successo, dall’oscuro fascino che avvince le anime e le fa strumenti del dominatore, fidava nei segreti di un’arte magica capace di operare sulle coscienze piegandole alla propria volontà, sentiva inoltre che la grande fede poteva trascinare l’inerzia della materia e del senso e compiere miracoli. Studiando e professando fervidamente in quegli anni l’arte divinatoria e magica, accostandosi con invincibile curiosità alla un tempo disprezzata astrologia, egli crede di procacciarsi gli strumenti del dominio».

Il frate di Nola voleva sovvertire il papato, rifondando un cristianesimo di cui si autoproclamava nuovo profeta. A proposito Firpo, scrive: «immaturità stessa del Bruno all’impresa, quella sua cieca fede in arti occulte di cui non aveva la minima esperienza, la sua stessa condizione di straniero, ignoto se non sospetto, palesemente inadeguato a dare l’avvio a sì gran flusso di eventi. Ma sopratutto l’intima debolezza del proposito, tanto fervido quanto indeterminato, fluttuante fra l’estremismo della “setta di Giordanisti”, nuova religione naturalistica che avrebbe avuto nel Nolano il suo profeta-legislatore, ed un assai più moderato disegno di riforma interiore del Cristianesimo».

Durante la prigionia, Bruno fu realmente angariato e torturato? Leggendo i documenti, Firpo scrive che aveva a disposizione: «letto e tavola, con lenzuola, tovaglie e asciugamani da mutarsi due volte la settimana, veniva di sovente condotto davanti la Congregazione per riferire in merito alle sue necessità materiali, aveva comodità di barbiere, bagno, lavanderia e rammendatura, provvista di capi di vestiario, vitto non scadente e financo il vino». 

Dopo diversi interrogatori le accuse di eresia mossegli dai testimoni chiamati a deporre vennero confermate. Considerando che per l’accusato sarebbe stato sufficiente respingere le accuse, gli avvocati dell’Inquisizione tentarono di archiviare il processo, poiché «la sua risposta avrebbe avuto valore decisivo nella risoluzione della causa, poiché, non essendo egli relapsus, l’impenitenza lo votava a quella morte certa, che l’abiura escludeva in modo altrettanto sicuro: le otto proposizioni significavano l’aut aut fra il rogo ed una detenzione di non molti anni». […] «nessuno si è curato di render ragione a un apologeta del santo Cardinale [Bellarmino, il quale cercava di salvare l’accusato – ndt], che aveva giustamente rilevata la data assai tarda del suo ingresso nella Congregazione rispetto alla lunga vicenda del processo bruniano».

Nel dicembre 1595 «il consesso operò un estremo tentativo ed impose ai due più autorevoli confratelli del Nolano, il generale Beccaria e il procuratore Isaresi, di recarsi nella cella dell’ostinato per convincerlo, mostrargli i suoi errori, chiarirgli le enunciazioni ch’egli avrebbe dovuto abiurare, indurlo a penitenza» ma Giordano, respingendo ogni raccomandazione, venne consegnato al braccio secolare. 

Bisogna chiarire che, conclusi i processi, fu sempre il braccio secolare ad attuare la condanna. Il quel periodo storico il rogo era prassi in tutte le corti europee, come l’impalamento era una pratica utilizzata dai tartari, dai turchi, nell’antico Egitto e nella Persia. 

Luigi Firpo scrive che i dati storici hanno smentito «in maniera apparentemente inoppugnabile il mito del Bruno “eroe del pensiero”. È tempo ormai che la lunga polemica sul suo nome si plachi e ch’egli non sia più idolo di ottuse venerazioni né vittima di avvelenate calunnie […] il processo fu condotto secondo il rispetto della più stretta legalità, senza acredine preconcetta, semmai con accenni di tollerante comprensione per l’eccezionale personalità dell’inquisito». 

Nel mio precedente articolo sul frate di Nola, tra l’altro, sintetizzavo: «Il frate domenicano nel 1576 fugge dal convento per sottrarsi a un processo per eresia e, grazie alla sua prodigiosa memoria e alla fama di grande mago, viene accolto nelle maggiori corti europee. Aderisce al calvinismo, poi, scomunicato e processato da quest’ultimi, è costretto a fuggire. Vive per un periodo in Francia e in Inghilterra dove trama nel mondo politico. Trascorre un lungo periodo in Germania dove, per accattivarsi Lutero, confeziona accuse contro il papa. In seguito, scomunicato anche dai luterani, non gli resta che la fuga. […] È stato spia, traditore e non si è tirato indietro quando per soldi ha mandato gente al patibolo. L’odio per la Chiesa cattolica e per il papa erano tali che esercitò sempre tutta la sua influenza per danneggiarli. Secondo lo  storico inglese John Bossy, collaborò con i servizi segreti inglesi di sir Francis Walsingham per sventare i progetti dei cattolici inglesi che, appoggiati dalla potente famiglia francese dei Guisa, tramavano contro Elisabetta I. Oltre a tradire la fiducia dell’ambasciatore francese che lo ospitava e in molti casi protetto, Bruno utilizzava il confessionale per fini spionistici». 

La storica Frances Yates scrive: «la leggenda che Bruno sia stato perseguito come pensatore filosofico, che sia stato bruciato per le sue audaci opinioni sugli innumerevoli mondi o sul movimento della Terra, non può più reggere». Allo stesso modo, lo storico Michael Crowe ha respinto il «mito che Giordano Bruno sia stato martirizzato per le sue convinzioni pluralistiche».

Ma davvero noi cittadini della società del XX e XXI secolo dobbiamo inorridire della tragica fine del frate nolano? Non ricordiamo queste brutalità per rendere digeribili i roghi del passato, che rimangono comunque un orrore, ma per sottolineare che non possiamo giudicare con i valori attuali fatti avvenuti secoli fa. Tanto più che, se prima si bruciavano gli accusati nei roghi, oggi si bruciano in maniera più raffinata. La sedia elettrica è ancora oggi utilizzata in alcuni stati della democratica America, cui governanti non disdegnano di radere al suolo intere nazioni solo perché non allineate. Senza dimenticare le bombe sganciate nelle guerre del secolo scorso e le atomiche a Hiroshima e Nagasaki (città con la più grande comunità di battezzati del Giappone), bruciando in pochi secondi centinaia di migliaia di esseri umani di tutte le età. 

Invece di diffondere bufale anticlericali dei secoli passati, sarebbe più ragionevole e onesto giudicare gli obbrobri avvenuti a partire dalla massonica Rivoluzione francese fino ai nostri giorni. Compreso i sieri covid, in molti casi risultati dannosi o mortali, imposti a miliardi di persone con costrizioni psico-sociali mai registrati nella storia.

Agostino Nobile

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9 commenti

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Caro Nobile, purtroppo la leggenda nera regge ancora su Stilum Curiae, dove scrive articoli un apologeta di Bruno. Paventa roghi, ma potremmo erigergli direttamente una statua in Vaticano di “martire della libertà”, come malgrado non veda fiamme in giro ama dipingersi.
    Nel frattempo l’inquisizione (quella vera) ci cancella la Messa e consacrati ci tacciano qui di eresia assimilandoci al Diavolo. Che dice, mi devo preoccupare? In tal caso spero che il Nippo possa mettere una buona parola

  • Agostino Nobile ha detto:

    Gentile Roth, Non mi sembra che il prof Firpo abbia fatto parte della massoneria, ma era un repubblicano e come tale laicista convinto. Comunque chi meglio di un “massone” può sfatare una menzogna storica creata dalle massoneria? Inoltre, quello che scrive il prof Firpo su Bruno è confermato da tutti gli storici degni di questa professione.

  • Agostino Nobile ha detto:

    Gentile Roth, Non mi sembra che il prof Firpo abbia fatto parte della massoneria, ma è certo che era un repubblicano e come tale laicista convinto. Comunque, chi meglio di un “massone” può sfatare una menzogna storica creata dalle massoneria?

  • cattolico ha detto:

    è STATO più INTELLIGENTE IL SINEDRIO DI AMSTERDAM CHE AVEVA CONDANNATO AL ROGO BARUC SPINOZA PER aver affermato che l’unica cosa vera della bibbia era Cristo e poi , visto il prestigio dell’uomo hanno evitato l’esecuzione.Essi l’hanno riempito di botte e di maltrattamenti ma ad amsterdam non c’è una statua a futura memoria.

  • Enrico Nippo ha detto:

    A parte i processi sommari di parte, che mirano a chiudere la bocca a chi osa dire qualcosa di diverso, e approfittando dei roghi spenti, può risultare molto interessante questo breve video, in cui si trovano, volendo, motivi di estremo interesse.
    Chiaro che è scontato il fuoco cristianamente stizzoso con cui verrò arso, per fortuna solo verbalmente.😉

    https://youtu.be/BpPGwlLrra0

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      Ma le pare, scriva anche un bell’articolo sulle antiche tradizioni massoniche, manca solo quello

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      Ma le pare, perché non pubblica anche un bell’articolo sulle nobili tradizioni massoniche? Non vediamo l’ora

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      Caro Nobile, purtroppo la leggenda nera regge ancora su Stilum Curiae, dove scrive articoli un apologeta di Bruno. Paventa roghi, ma potremmo erigergli direttamente una statua in Vaticano di “martire della libertà”, come ama dipingersi malgrado non si vedano fiamme.
      Nel frattempo l’inquisizione (quella vera) ci cancella la Messa e consacrati ci accusano qui di eresia assimilandoci al Diavolo. Che dice, mi devo preoccupare? In tal caso spero che il Nippo verso cui nessun appunto è stato mai mosso, possa mettere una buona parola

  • roth ha detto:

    beh Firpo era un trentatreesimo grado…Bella fonte Nobile ! complimenti !