Teofilo, e i Semi Destinati a Germogliare in Primavera. Dopo un Lungo Inverno.

17 Febbraio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, un amico fedele del nostro sito, che per modestia si nasconde sotto il nome di Teofilo, sta organizzando incontri sulla dottrina cristiana in un luogo che i partecipanti hanno definito “Casa Bomboniera”. Teofilo vi offre queste riflessioni frutto degli incontri. Buona lettura e meditazione.

§§§

I “SEMI” DESTINATI A GEMOGLIARE IN PRIMAVERA,

DOPO IL LUNGO INVERNO…

 

Incontri di Catechesi presso la Casa-Bomboniera.

* * * * * * *

INTRODUZIONE

 

Preghiera allo Spirito Santo:

 

Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,
vieni; datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.

O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
raddrizza ciò ch’è sviato.

Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.


Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna. Amen. 

 

Veni Sancte Spiritus

Veni per Mariam   

 

Ecco, noi vogliamo proprio partire da “zero”!

E quindi fate conto di essere stati lasciati su di un’isola deserta… ed immaginatevi di stare sulla spiaggia del mare, osservando tutto ciò che vi circonda e si trova attorno a voi. E non possedete nulla, ma proprio nulla, all’infuori di voi stessi. E dunque osservate, e guardate…

Facciamo il punto della situazione!

Con i nostri occhi stiamo guardando tutto quello che ci circonda, e realizziamo che ciò si trova all’esterno di noi: il mare, la spiaggia, il cielo, ecc. E tutto questo lo chiamiamo Natura…

Ma subito dopo ci rivolgiamo al nostro interno, e questo lo chiamiamo Interiorità…

 

Torniamo adesso all’esterno: in tutte queste cose che ci circondano, più o meno grandiose, se siamo davvero onesti con noi stessi, non possiamo che scorgervi l’impronta di un Creatore, ed infatti, ci capita in mano una piccola foglia, ne osserviamo la perfezione: come questa cioè, sia in grado di trasformare l’anidride carbonica in ossigeno (che a noi fa pure molto comodo!), e di come essa sia quasi un laboratorio, altamente specializzato, ma in realtà è molto, molto di più, capace di trasformare l’energia solare in clorofilla, che darà poi luogo a fiori, frutti, ecc. Insomma, una vera e propria meraviglia, ed in così poco spazio…

 

Ritorniamo ancora dentro di noi, al nostro interno: e vogliamo penetrare nell’intimo, più intimo di noi stessi. Ed è qui che troviamo la Coscienza, quello stato/luogo a cui, avvicinandoci sempre di più, quasi ci atterrisce, per la sua sacralità, e per il suo mistero…

Ed anche qui, se davvero permaniamo nel silenzio, possiamo udire la voce di Colui, che prima già avevamo intuito dover esistere, il Creatore… Sì, nella coscienza, veramente possiamo udire la Voce di Dio, che parla al nostro cuore, ed è un Silenzio questo, talmente speciale che pare gridare a volte, per convincere noi stessi che c’è “qualcos’altro”, al di là, e al di sopra…

 

Bene, ora sì, che abbiamo fissato due punti imprescindibili, quasi due frontiere, e veniamo a sapere che gli antichi chiamavano Macrocosmo, quello che è all’esterno, e Microcosmo, ciò che sta all’interno…

 

A questo punto facciamo un grande balzo in avanti e andiamo direttamente al Cristianesimo. Specificando però che il Cristianesimo integro e retto prende il nome di Cattolicesimo (cattolico non significa nient’altro che universale). E questo già dai tempi apostolici, infatti nel Credo più antico, detto appunto Simbolo degli Apostoli, si dice: Credo… la santa Chiesa Cattolica.

E del Cristianesimo ne evidenziamo subito il segno-simbolo che lo contraddistingue e lo rappresenta: il Segno di Croce.

 

 

Portiamo prima la mano sulla fronte, che è la nostra mente (ed infatti noi pensiamo sempre, e non vi è attimo in cui la mente non sia in attività, ad esclusione forse del sonno profondo), poi quella stessa mano scende sul petto, praticamente all’altezza del cuore (il cuore batte sempre, ed è questa un’altra funzione fondamentale, oltreché imprescindibile), quindi la mano va a toccare entrambe lespalle, sede dei polmoni, cioè del nostro respiro, anch’essa funzione vitale, costante ed irrinunciabile. Ed infine la mano destra va a congiungersi con la sinistra.

Dunque noi “tocchiamo” quelle tre funzioni, le più fondamentali e vitali: mente, cuore, respiro (= soffio vitale).

 

Il primo Comandamento della Dottrina Cristiana:

 

Amerai il Signore tuo Dio:

con tutta la tua mente   (Nel nome del Padre)

con tutto il tuo cuore   (e del Figlio)

e con tutte le tue forze,

o ancora: con tutta la tua anima   (e dello Spirito Santo).

Ed il prossimo tuo come te stesso.   (Amen, Così sia:

una mano “guarda” l’altra, in modo speculare, ed infine si ricongiungono).

 

Dunque Iddio noi dobbiamo amarlo, con tutto noi stessi, ed il prossimo, come noi stessi.

Quando ci tocchiamo la fronte, cioè la mente, dicendo “nel nome del Padre”, noi diamo la priorità alla Conoscenza; posando poi la mano sul petto, cioè sul cuore, e dicendo “nel nome del Figlio”, noi affermiamo che alla Conoscenza fa seguito l’Amore, poiché non si può amare ciò che non si conosce; indi le mani vanno sulle spalle, la nostra forza e, dicendo “nel nome dello Spirito Santo”, proclamiamo che: se la Conoscenza ci fa comprendere ciò che dobbiamo amare, questo Amore deve poi esprimersi nel Servizio.

Non per niente, nel Catechismo di San Pio X, alla domanda: “Per qual fine Dio ci ha creato?”, la conseguente risposta è: “Dio ci ha creato per: CONOSCERLO – AMARLO – SERVIRLO in questa vita, e per goderLo poi nell’altra, in paradiso”.

E tuttavia, volendo proprio essere precisi – ma questo lo sanno bene coloro che lo hanno sperimentato – conoscere Iddio, amarlo e servirlo, è già gustare il paradiso, sin da questa terra. Ergo, all’espressione “goderlo poi nell’altra”, va aggiunto l’avverbio “pienamente”!

 

COME È STRUTTURATA LA DOTTRINA CRISTIANA?

 

Immaginate ora che noi dovessimo costruire una casa, in maniera molto essenziale.

Dunque partiamo subito dal fatto che il pavimento ce lo abbiamo già, ci servono però le quattro pareti, le quali dovranno poi sostenere il tetto.

 

→ Il Pavimento è la nostra natura spirituale, che possiedono tutti gli uomini e le donne di ogni epoca: ciascuno di noi tende all’infinito, desidera la felicità, è affascinato dalla bellezza, cerca la pace, ecc.

 

→ Le quattro Pareti hanno invece il compito di racchiudere e proteggere tutto questo, e sono:

1ª – Il mistero cristiano, che è l’oggetto della Fede, in una parola il Credo: lex credendi.

2ª – Questo mistero è celebrato e comunicato nelle azioni liturgiche, in una parola è la Sacra Liturgia, soprattutto i Sacramenti: lex celebrandi.

3ª – Questo mistero è presente per illuminare e sostenere i figli di Dio nel loro agire, in una parola i Comandamenti: lex vivendi.

4ª – Questo mistero fonda la nostra preghiera, in particolar modo il Padre nostro: lex orandi.

 

Ecco adesso, non rimane che il tetto:

«Tutta la sostanza della dottrina e dell’insegnamento deve essere orientata alla carità che non avrà mai fine. Infatti sia che si espongano le verità della fede o i motivi della speranza o i doveri dell’attività morale, sempre e in tutto va dato rilievo all’amore di nostro Signore, così da far comprendere che ogni esercizio di perfetta virtù cristiana non può scaturire se non dall’amore, come nell’amore ha d’altronde il suo ultimo fine.» (CCC,25).

 

QUALI SONO LE FONTI DELLA DOTTRINA CRISTIANA?

 

Le fonti a cui attinge la Dottrina Cristiana sono dieci, e sono poste in ordine gerarchico.

All’inizio abbiamo le tre Fonti della Rivelazione (procedenti da Dio stesso):

  1. I) La Sacra Tradizione della Chiesa, vale a dire la Tradizione orale, da cui tutto ha inizio.
  2. II) La Sacra Scrittura, vale a dire la Rivelazione scritta, e tali prime due costituiscono un unico e sacro Deposito della Rivelazione.

III) La Sacra Liturgia.

 

Poi vengono le due Fonti Ecclesiali (quelle del Popolo di Dio, ispirato e guidato da Lui stesso):

  1. IV) Il “Sensum fidei”, che possiedono tutti i fedeli cristiani.
  2. V) Il Santo Magistero della Chiesa: che consiste nei pronunciamenti, solenni e pubblici, dei Papi(sempre), nei canoni dei Concili (quelli definiti dalla Chiesa: concili ecumenici), e nei canoni dei vari Sinodi (che però devono essere sempre conformi alla retta dottrina).

 

Seguono altre tre fonti: Fonti Teologiche (gli scritti e i detti di uomini e donne che hanno raggiunto la comunione con Dio, vale a dire la santità):

  1. VI) I Santi Padri della Chiesa (presi e considerati nel loro uniforme sentire).

VII) I Maestri e i Dottori della Teologia Scolastica (presi e considerati nel loro uniforme sentire).

VIII) I Santi e le Sante, assieme a tutti i Mistici della Chiesa Cattolica (presi e considerati nel loro uniforme sentire).

 

Vi sono infine due Fonti Ausiliarie (fornite dalla cultura e dal buon senso, prettamente umani):

  1. IX) L’insegnamento che procede dall’attento studio della Storia, specialmente dalla Storia della Chiesa.
  2. X) L’uso e l’applicazione del retto Ragionamento.

 

SCHEMA DELLA DOTTRINA CRISTIANA

 

Abbiamo già visto in precedenza come la Dottrina Cristiana sia fondata su Quattro Pilastri: la Professione della Fede battesimale (il Simbolo); i Sacramenti della Fede (sono sette); la Vita di Fede (i Comandamenti); la Preghiera del credente (a partire dal Padre nostro).

Diciamo ancora qualcosa di più intorno ad essi:

 

  1. I) LA PROFESSIONE DELLA FEDE:
  • la Dottrina espone anzitutto in cosa consista la Rivelazione (che è Dio che si rivolge e si dona all’uomo) e in cosa consista la Fede (che è la risposta che dà l’uomo a Dio);
  • tutto questo è riassunto nel Simbolo (chiamato anche Credo), il quale mostra ed espone come Iddio sia:
  • l’Autore di ogni bene (il Padre onnipotente: Creatore di tutto);
  • il nostro Redentore (Gesù Cristo, Figlio unigenito del Padre: Signore e Salvatorenostro);
  • il nostro Santificatore (lo Spirito Santo, che procede dal Padre e dal Figlio, che ispira, agisce ed opera nella santa Chiesa Cattolica).

 

  1. II) I SACRAMENTI DELLA FEDE:
  • la Dottrina espone come la salvezza di Dio, realizzata da Gesù Cristo, e continuata dallo Spirito Santo, è resa presente nella Liturgia, particolarmente nei Sacramenti, di cui l’apice è manifestato nel Santo Sacrificio della Messa.

 

III) LA VITA DELLA FEDE:

  • la Dottrina espone in cosa consista il fine ultimo dell’uomo, rivelandogli come esso sia stato creato ad immagine e somiglianza di Dio; ed ecco come le Beatitudini evangeliche possano essere la via per giungervi, infatti: la vita di Grazia genera un agire retto e libero.

 

  1. IV) LA PREGHIERA NELLA VITA DI FEDE:
  • la Dottrina espone e tratta il senso e l’importanza della Preghiera: è proprio nella preghiera che siamo resi consapevoli dei beni in cui dobbiamo sperare e che il nostro amorevole Padre celeste ci vuole assolutamente elargire!

 

A questo punto, dopo aver esaminato la Fede in modo essenziale, osservata nel suo esplicitarsi attraverso i Principi, che la sorreggono e la fondano, attraverso la Liturgia, che la anima e la corrobora, attraverso l’agire di una Vita [retta], che la conferma e la irrobustisce, attraverso la Preghiera, che la sostiene e la guida, dobbiamo tuttavia aggiungere che tale Fede deve necessariamente evolversi nella Testimonianza.

Soltanto allora, Fede e Testimonianza, diventeranno come i due “binari” in grado di far viaggiare il “convoglio” della nostra anima, che comincia idealmente a raggiungere immateriali stazioni: l’Ordine (così necessario alla nostra esistenza terrena), le Priorità (pietre miliari lungo il percorso della vita), la Responsabilità (che ci rende uomini e donne maturi e pieni), e tali sono le “stazioni” intermedie. Ma questi obbiettivi avranno tuttavia la capacità di condurci alla “penultima” stazione: la Pace, generatrice di serenità, tranquillità di animo e di consapevolezza ferma e duratura. Mancherà quindi solo “l’ultima stazione”: la Felicità, quella possibile in questo mondo, pur con tutte le sue limitazioni e battute d’arresto, e che comunque forma un tutt’uno con quell’altra: la Felicità senza tramonto né fine, che è dimorare nel seno di Dio!

 

Teofilo (1. continua)

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3 commenti

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Grazie Teofilo, ben venga un po’ di sano catechismo, qui e di persona, ché ormai non si conoscono più neppure “le basi del mestiere”, come disse un comico vestito da prete

  • MARASCIULO VITANTONIO ha detto:

    Una premessa. in tempi di indifferenza e relativismo, il papa regnante, è solo un’opinione giusta o sbagliata che sia, si sta distinguendo in magistero morale, ma a mio parere non scuoterebbe le coscienze e il senso della fede. Mettesse più al centro Cristo; si facesse più Cristocentrico e contestualizzasse la bontà e la salvezza e dunque la Verità e l’Amore che da Lui promana. L’ispirazione ai comportamenti retti sono conseguenziali. Ecco oggi nella Chiesa di Francesco c’è un chiaroscuro pauroso che lascia perplessità e incertezze. Chiusa parentesi. Il tema affrontato da Teofilo è benedicente, aiuta a sensibilizzarci, d’essere prima di tutto concepiti come creature spirituali, creati ad immagine e somiglianza di Dio. E ciò ci porta a desumere che la ragione per essere retta deve farsi educare dalla fede. Lo scritto di Teofilo rappresenta altresì un sentito invito all’umanità di ritrovare il senso del vivere; di abbandonare le sirene ideologiche, globaliste, moderniste, scientiste assurte a religione che sviano dalla vera natura dell’uomo, detta innanzi. E’ Invito a prendere coscienza che apparteniamo a Dio di Cristo nella Trinità e che non possiamo far nulla senza di Lui. Grazie!

  • alessio ha detto:

    Devo dire , come osservava il
    grande Newman , che se uno
    medita tutti i segni di Dio
    nella Creazione , non comincia
    mai a pregare ,anche perché
    gli scienziati confondono spesso i semplici con le loro teorie come per esempio
    Teillard de Chardin ,riabilitato
    di recente dal genio di
    Santa Marta , e
    che spesso negano Dio, oppure come i pagani che attribuivano ai loro dei il patrocinio della natura ,come
    le altre religioni non rivelate , ma la Fede per
    essere tale deve fidarsi
    ciecamente di Dio ,che poi
    non mancherà di farsi
    conoscere ,e quindi elaboreremo una teologia
    personale in armonia con quella della Chiesa Cattolica .
    Sul segno di Croce , mi pare
    che si faccia partendo dalla
    testa , poi sull’ ombellico ,
    quindi sul cuore e sul
    lato destro con l’ Amen .
    Ma io preferisco segnarmi,
    durante la mia preghiera
    personale ,con il Tau di
    San Francesco , almeno io l’intendo così , facendomi
    una crocetta sul petto ,
    dove è conservato nei
    polmoni, si spera , il soffio dello Spirito Santo , poi
    sulle viscere che rappresentano l’ incarnazione
    del Signore Gesù Vero Dio e
    Vero uomo , poi sul Cuore
    che è il luogo dell’ incontro
    amoroso col Padre del Cielo,
    e poi sull’altro lato per
    l’Amen