L’Ecofollia dell’Unione Socialista degli Stati Europei. Van Thuan Observatory.

16 Febbraio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo commento apparso sul sito dell’Osservatorio Internazionale Van Thua, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e condivisione.

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La notizia è di ieri 15 febbraio: il Parlamento europeo ha dato il via libera alla decisione del Consilio europeo sul blocco nel 2035 delle immatricolazioni che non siano di auto ad emissioni zero di anidride carbonica. Tra dodici anni non potranno essere immatricolate automobili a diesel, a benzina e ibride. Hanno votato a favore 340 eurodeputati, contrari 279.

La cosa può ben essere detta una “ecofollia”, dato che la decisione è improntata alla nuova religione dell’ecologismo che rifiuta ogni considerazione di tipo razionale. Religione dell’ecologismo che è alimentata dai nuovi centri di interesse che voglio ridurre drasticamente l’uso delle auto – come del resto anche quello delle case in proprietà – per avere cittadini controllati e controllabili. Il piano fa parte del Great Reset che ha due scopi: ristrutturare tutta l’economia secondo canoni nuovi nell’interesse di poteri nuovi e sradicare l’individuo isolandolo e controllandolo minuziosamente. Il progetto è portato avanti a diversi livelli, macro come questo di cui stiamo parlando, e anche micro come le nuove disposizioni sul traffico del sindaco Sala a Milano: limite dei 30 chilometri orari in tutta la città e contemporaneamente aumento del biglietto del trasporto pubblico. Come dire: non comperate più l’auto.

Il piano dell’Unione Europea è irrazionale per più motivi. Il primo è che non ci sono prove circa l’influenza dell’anidride carbonica a produzione umana sui cambiamenti climatici. Il secondo è che è praticamente impossibile che per il 2035 si producano tante macchine e si dislochino tante colonnine di alimentazione da sostituire l’attuale trasporto su strada. Il terzo è che, stante l’aumento (forzato) dei prezzi delle materie prime è impossibile avere una quantità di materie prime sufficienti per il progetto. La conclusione è che questa fase del Green Deal europeo produrrà enormi povertà e una ristrutturazione forzata della società dannosa per la grande maggioranza, anche se utile ad una cerchia ristretta di potenti.

Il 12mo Rapporto dell’Osservatorio dal titolo “Ambientalismo e globalismo, nuove ideologie politiche” [QUI] conteneva tra l’altro un saggio di Domenico Airoma e Antonio Casciano dal titolo “Green deal europeo: poca scienza, molta ideologia, troppo dirigismo normativo” che criticava in anticipo scelte sciagurate coma quella di cui ci stiamo occupando. Dopo una analisi molto dettagliata, i due autori avevano così concluso: “Dall’analisi, seppur breve, degli ultimi provvedimenti adottati in sede di UE in materia ambientale, emergono almeno due dati degni di nota: 1) l’ambiente è diventato, negli ultimi tempi, il settore nel quale il legislatore comunitario si sta mostrando in assoluto più attivo; 2) la diretta incidenza negli ordinamenti interni delle scelte comunitarie in materia ambientale, per mezzo anche di un rigoroso sistema sanzionatorio, rappresenta la naturale conseguenza del rilievo fondante che ha assunto progressivamente l’ecologismo come ideologia di base delle scelte di politica socio-economica dell’Unione Europea. A fronte di ciò, tuttavia, preme porre in evidenza fin da subito la strutturale evanescenza e la assai dubbia scientificità dei presupposti di fatto utilizzati dal legislatore comunitario per conformare ed indirizzare le scelte dei Paesi membri e i comportamenti di tutti coloro che risiedono entro i confini di quella che assume sempre di più il volto della nuova Unione Socialista degli Stati Europei” (p. 99).

Il nostro 14mo Rapporto dal titolo “Proprietà privata e libertà: contro lo sharing globalista” [QUI] spiegava con dovizia di particolari come sia in atto un attacco alla proprietà privata, a partire dalla casa e dall’automobile. In particolare, il saggio di Luca Giuseppe Volonté parlava proprio dell’Unione Europea: “Il nuovo comunismo dell’Unione Europea”. Esso iniziava con queste parole: “Nei mesi invernali del 2021 e lungo tutto il 2022, la Commissione Europea ha dato libero sfogo ad istanze comuniste, giustificate via via da sempre più frequenti dichiarazioni di ‘emergenze’ o situazioni contingenti eccezionali, che hanno avuto per oggetto la limitazione o addirittura l’esproprio della proprietà di beni mobili o immobili di cittadini residenti e non residenti nei Paesi dell’Unione stessa. Siamo di fronte ad una deriva anti democratica, anti liberale e contraria non solo ai Trattati europei, ma anche ai principi cari del Magistero Sociale cristiano” (p. 187). Le nuove disposizioni sulle auto rappresentano in effetti un grande esproprio.

Stefano Fontana

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6 commenti

  • Maria Grazia ha detto:

    Ci impongono l’uso dell’auto elettrica ma, nel contempo, ci spingono a diminuire il consumo di elettricità con lo slogan recente ” M’ILLUMINO DI MENO” . E’ da questa irrazionalità che abbiamo l’urgenza di essere governati?

  • Maria Giulia Scacchi ha detto:

    L’AUTO ELETTRICA come la MONETA DIGITALE. Solo un altro strumento di controllo. L’AGENDA 2030 AVANZA: non possiederai nulla e sarai felice!

  • Franco ha detto:

    Milano, 17.02.2023

    Buona sera, Dottor Tosatti, Signor Fontana,

    Le soluzioni del gretinismo imperante europeo, mondiale, a chi giovano? Si riporta un articolo del Signor M. Mazzeo, circa le preoccupazioni dell’Amministratore delegato di Toyota, sull’inefficacia della macchina elettrica. “La vettura con motore diesel o benzina Euro 6 non inquina; la vettura benzina o diesel Euro 7 non inquina affatto”. Nel Canton Vallese CH, in seguito a verifiche, è risultato che la vettura elettrica inquina di più delle vetture diesel o benzina, versione classica.
    L’Inquinamento della vettura elettrica consiste essenzialmente nella ricarica, nella cessazione della sua durata, max. 5 anni, demolizione. La vettura elettrica si assembla con 400 manufatti
    c.a.; per assemblare la vettura classica sono richiesti 1.200 manufatti. In termini occupazionali ??? Un dissesto alla economia nazionale ed estera inimmginabile. Davvero abbiamo bisogno di questa Europa. Nei giorni scorsi c’è stato un dibattito a Milano al Palazzo delle Stelline, avente come titolo: “CHI DECIDE LE SORTI DEL NOSTRO FUTURO” , al termine del dibattito ho incontrato il Professor Tremonti, al quale ho rivolto la seguente domanda: Professor Tremonti, saprebbe dirmi a che proposito l’Inghilterra è uscita dal sistema monetario europeo, usufruendo della doppia Divisa: Sterlina ed Euro, quindi, avendo dei vantaggi notevoli rispetto alle altre 26 Nazioni? Risposta:” E chi lo sa’”.
    F.D.E.

    Articolo del Signor M. Mazzeo
    L’allarme da Toyota sulle auto elettriche: “Inquinano di più e rimarremo senza elettricità”
    Il Ceo della Toyota e presidente della associazione costruttori di automobili giapponese Akio Toyoda afferma che la transizione completa ai veicoli elettrici potrebbe costare centinaia di miliardi di euro, rendere le auto inaccessibili per la gente media, lasciare interi Paesi senza elettricità senza ottenere alcun beneficio per l’ambiente dato che la produzione di batterie per i mezzi elettrici aumenterebbe le emissioni di CO².
    A cura di Michele Mazzeo
    207.272 CONDIVISIONI
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    Il CEO di Toyota Akio Toyoda ha lanciato un attacco a tutto tondo contro le auto elettriche in una riunione annuale delle case automobilistiche. Il numero uno della casa giapponese ha infatti criticato l’eccessiva spinta verso i veicoli elettrici, affermando che chi sostiene l’elettrificazione di massa del traffico stradale non ha considerato il carbonio emesso dalla generazione di elettricità oltre ai costi di una transizione totale ai mezzi cosiddetti “green”.

    Buon Lavoro
    Grazie
    Cordialmente
    F.D.E.

  • Maria Grazia ha detto:

    La reificazione dell’essere umano è sempre più evidente nelle scelte normative dell’Unione Europea: si mira a sopprimere l’autonomia e la libertà individuale. Si è iniziato con l’ordinare le dimensioni di pesci e verdure che potevano accedere alle nostre tavole, dal momento che tale assurdità è stata recepita dai Paesi aderenti, si è proseguito coll’imporre disposizioni vincolanti per le nostre dimore e i nostri mezzi di trasporto. Fino a quando durerà la supina acquiescenza degli Europei? Fin dove dovrà spingersi l’arroganza e la protervia dei vertici del potere per poter gridare: “ADESSO BASTA!!!” ?

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Ma poi, i signori che hanno approvato questa trovata geniale sanno che i veicoli circolanti in Europa sono stimati in 250 milioni, mentre quelli circolanti nel mondo sono stimati in 1miliardo e 200 milioni? Che cosa credono di risolvere togliendo gradualmente dalla circolazione un quinto dei veicoli con motore a combustione interna? Hanno calcolato quanta energia elettrica bisognerebbe produrre in più per alimentare un parco di 250 milioni di veicoli? E questa energia come pensano di produrla ? Con le centrali eoliche e i pannelli solari?
    Ma, per favore, non facciano ridere !

    • Januensis ha detto:

      Si vuol impedire la costruzione di nuove centrali a gas metano con il pretesto che produrrebbero troppa anidride carbonica. Ma basta piantare alberi per riassorbire l’anidride carbonica.
      Non so se e’ stata diffusa , qualche giorno fa, a livello nazionale la notizia della morte di un’operaio che lavorava al cantiere del terzo valico cioè alla direttissima Genova Milano.
      Non si tratta di una delle solite morti sul lavoro : dal punto di vista energetico e’ una morte significativa. L’ operaio, di poco più di 30 anni, mentre lavorava in galleria fu investito da un fiotto di metano uscito dalla parete che, al contatto con gli apparecchi utilizzati , si incendio’, ovvero l’operaio fu arso vivo. Lascia la moglie e 3 figli, in Calabria.
      Il fatto però ci indica che il metano è presente anche nelle nostre contrade e che se usassimo lo stesso metodo utilizzato negli USA potremmo ridurre l’importazione sia dalla Russia che dagli Usa.