Sanremo. Quando la Mediocrità Dà Lezioni di Vita. Agostino Nobile.

13 Febbraio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Agostino Nobile offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla kermesse che si è svolta a Sanremo la settimana passata, in tutto il suo squallore. Buona lettura e condivsione.

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Sanremo. Quando la mediocrità dà lezioni di vita

Non ho visto il festival di Sanremo, e non pensavo di scriverne una critica. Tuttavia i quotidiani, che hanno parlato abbondantemente sul diluvio di obbrobri concettuali usciti dal teatro Ariston, mi hanno fatto cambiare idea.                                                                                             Per quanto riguarda le canzoni, ho ascoltato quelle considerate più papabili, e mi hanno fatto rimpiangere Ob-la-di-ob-la-da, tra le peggiori partorite dal genio di Paul McCartney. Ma almeno l’ha scritta con lo scopo di guadagnarci milioni di sterline, riuscendoci. Queste di Sanremo difficilmente varcheranno la penisola.

Una bella canzone interpretata da una bella voce non ha bisogno di sovrastrutture ridicole e trasgressive che valicano la decenza. I canterini opportunisti di Sanremo, alcuni vocalmente bravi con canzoni mediocri e altri da dimenticare, si sono avvicendati con frasi e azioni demenziali. Guardando le foto pubblicate sui quotidiani, ho visto che mancavano solo le maxi-vagine e i maxi-falli di plastica a mo’di copricapo. Ma non disperiamo. Quello che più conta per gli ammazza bellezza della RAI e di tutte le reti è il numero di telespettatori. 

Tra l’altro, gran parte delle canzoni del festival che ho potuto udire hanno molto poco di italiano, almeno confrontandole con lo sviluppo delle melodie che hanno incantato l’intero mondo. Forse sarebbe meglio non chiamarlo festival della canzone italiana. Dato lo scimmiottare farsesco sarebbe più oggettivo definirlo Piraterie anglo-americane. 

Inoltre, considerando che i personaggi dello spettacolo posseggono una conoscenza umana, storica e psicologica equiparabile a quella dei massoni, sarebbe auspicabile che parlassero in pubblico il meno possibile.  

Tra questi personaggi, per la sua inconsistenza o, se vogliamo, mancanza di spessore umano, brilla Amedeo Umberto Rita Sebastiani, in arte Amadeus. Fa parte di quella tipologia umana che per i propri interessi tesserebbe fili anche con Barbablù. Per questo motivo è supportato dalla RAI.

Va di moda il genderismo? Lui è genderista. Va di moda la russofobia? Lui è russofobo al punto di leggere un messaggio del criminale che, dopo aver massacrato innocenti russofoni solo perché tali, manda al massacro il suo popolo militarmente impreparato, in una guerra già persa contro una delle maggiori potenze mondiali. 

Se domani la tendenza diventerà pedofila, probabilmente Amadeus non si scomporrà, seguendo a ruota. È inutile dire che i dirigenti della RAI appartengono alla stessa genia, e suppongo che ad Amadeus abbiano suggerito di utilizzare la parola libertà e moralismo per far passare tutte le fesserie che afferma. Se Amadeus, per uno strano scherzo della natura, dovesse avere almeno un’idea del concetto di libertà, significa che considera gli italiani una tribù di imbecilli, più o meno come i dirigenti RAI. 

La libertà è uno dei concetti storicamente più dibattuti della filosofia, ma i filosofi di tutti i tempi sono d’accordo su un punto. Senza un ordine costituito la libertà è in grado di annichilire l’individuo e la società. Libertà significa anche rispetto per il prossimo e quindi decenza. La libertà senza i paletti della dignità, del bene e del male e del rispetto per il prossimo diventa oppressione, violenza psicologica. Basti ricordare che attraverso il martellamento mediatico l’omicidio della creatura nel grembo della madre è considerato un diritto.

Per far passare tutte le meschinerie, negli ultimi festival la parola libertà è stata inflazionata, ignorando che l’essere umano è sempre condizionato dall’ambiente in cui vive. Per questo motivo tutte civiltà degne di questo nome stabiliscono “regole” nel rispetto dell’individuo e della comunità. L’uomo non è mai libero. Solo il pazzo è veramente libero.  

Se un tipo entra all’Ariston durante il festival e dalla galleria si mette a orinare sugli spettatori, non dimostra la sua libertà di agire e di pensare. Senza fare molte distinzioni sul concetto, potrebbe essere massacrato di botte da qualche testa calda. Amadeus dirà che il sesso libero non è la stessa cosa. Infatti, il manipolatore di coscienze è molto più deleterio dell’ipotetico orinatore dell’Ariston. 

Manipolare le coscienze di milioni di telespettatori, soprattutto giovani, dovrebbe essere considerlo un crimine contro l’umanità. Chi ha figli sessualizzati o deviati nella natura sessuale, che dopo il martellamento mediatico delle lobbies LGBT sono in crescita esponenziale, ne sa qualcosa. Ma in una intervista Amadeus suggerisce ai genitori di spiegare ai figli che l’omo è uguale all’etero. Basta questo commento per intuire il livello del suo IQ.

Gli omosessuali sono discriminati, dicono. A parte che gli idioti che creano problemi relativi al sesso e alla razza sono pochissimi, esistono decine di cantanti, attori, politici, scrittori omo rispettati e amati da milioni di etero che da anni li arricchiscono. Non stiamo parlando dell’individuo, che è libero delle proprie scelte, ma della società. Solo gli ingenui o quelli in malafede non si avvedono che il vittimismo manifestato da certe lobbies omo fa parte della violenza psicologica, che mira a intimidire e a condizionare le coscienze. È storicamente assodato che per motivi prettamente sociali il sesso liquido non dovrebbe essere propagandato, soprattutto tra i giovani. 

La normalità è etero, non è un’imposizione dettata dalle religioni. La famiglia è sempre stata etero, in tutte le civiltà e nelle comunità tribali di tutti tempi. Se così non fosse l’umanità si sarebbe estinta da migliaia di anni. Il trasgressivo non è sempre innocuo, e la normalità non è banale. L’esperienza storica ci dice che la libertà sessuale porta alla decadenza etica e alla sottomissione ad altri popoli consapevoli della morale e dei diritti. Non si tratta di moralismo, ma di realismo. Per quanto riguarda la politica LGBT, guardate questo video in inglese o leggete la mia traduzione:   https://www.marcotosatti.com/2022/09/24/agostino-nobile-bambini-vittime-dellideologia-gender/. 

Cos’è la libertà? Penso che Marcel de Corte sia uno dei pochi filosofi che abbia espresso il concetto in maniera realistica: «L’uomo è sempre suscettibile di essere sé stesso o di non esserlo, in funzione della sua libertà. È alla frontiera dell’essere o del nulla, gode del sovrano privilegio di essere uomo o di non esserlo, di essere fedele a sé stesso o spergiuro nei suoi stessi confronti. […] Come la lingua di Esopo, la libertà umana è la migliore o la peggiore delle cose: è la salute che fiorisce o la malattia che dissecca, lo sviluppo o la contrazione, la fecondità o la sterilità, la promessa o la minaccia, la pace o la guerra: un Giano bifronte. […] Le civiltà non muoiono sotto l’urto di barbarie esterne, ma sotto l’influenza della decomposizione interna che si chiama barbarie dell’anima. Barbaro significa straniero, e barbarie dell’anima è proprio l’introduzione in noi di un elemento disumano che fa esplodere i limiti dell’umano. Ne viene anche una seconda conclusione. L’esperienza bimillenaria dell’umanità dimostra che l’elemento disumano che distrugge l’uomo può essere vinto solo da un elemento divino. In altre parole, la salvezza della civiltà si fonda soltanto su un ritorno ad una politica naturale e ad una religione soprannaturale». 

Agostino Nobile

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