La Singolare Esperienza di una Messa a Saint Nicolas du Chardonnet. Porfiri.

13 Febbraio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il maestro Aurelio Porfiri, a Parigi per ragioni di studio e ricerca archivistica, ha pubblicato su Instagram questo breve commento a una visita a Saint Nicolas du Chardonnet, la chiesa in cui la Fraternità Sacerdotale San Pio X celebra da molti anni. Gli abbiamo chiesto il permesso di riprodurre qui queste osservazioni; e posso dire che collimano perfettamente con quanto osservai anni fa quando andai a messa in quella chiesa. La domanda che mi pongo è: perché la FSSPX non trova una chiesa a Roma, in cui celebrare?

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Oggi sono andato alla Messa nella chiesa di san Nicolas du Chardonnet.

Premetto che è la prima volta che vado ad una Messa officiata dalla Fraternità di san Pio X.
Sono andato anche per osservare quelli che ci vengono descritti dalle voci ufficiali come passatisti e mezzi squilibrati.
Sono in effetti rimasto molto sorpreso.
La chiesa non era piena, era strapiena. Ma non sanno che siamo ormai abituati a molto spazio fra i banchi?
C’erano tanti bambini, ragazzi e ragazze tutti vestiti rispettosamente. Ma vi rendete conto? Ma dai, i giovani devono fare caciara!
Poi si inginocchiavano tutti. Ma non si fa così, almeno metà dovrebbero stare in piedi o seduti comodamente.
Poi – cosa che mi ha fatto saltare in piedi (perché la sedia per me non c’era) tutti, e dico tutti, cantavano l’ordinario in canto gregoriano, la Messa Orbis Factor. Che si sono messi in testa, come fanno a conoscere queste cose? Dovrebbe cantare solo un gruppetto, possibilmente svociato.
L’organista sapeva suonare. No, proprio non ci siamo. Io che mi aspettavo il figlio della perpetua che ancora fatica a capire che l’organo non è un pianoforte perché “sta imparando” (da vent’anni).
Poi i chierichetti ben vestiti è molto raccolti, le donne con il velo, tutti o quasi a fare la comunione.
Ma il colmo è stato alla fine, quando la stragrande maggioranza è rimasta fino che l’organo non aveva finito di suonare. Ma non vi hanno insegnato che il fugone inizia quando il prete appena dice “La Messa è fini…”?
Uscendo aspettavo di trovare medici e infermieri che si sarebbero presi cura di questo strambo gruppo.
Ho invece trovato papà che giocavano con i bambini, coppiette che conversavano amabilmente, amici che si godevano qualche risata.
In quel momento ho deciso: non ci andrò mai più!

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11 commenti

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    Credo che la cosa non debba creare meraviglie particolari o esaltazioni di sorta, né trarre conclusioni affrettate o sensazionali…. L’ordine, la partecipazione attiva è dei gruppi omogenei che hanno fatto in modo serio la propria scelta. E questo avviene anche in alcuni movimenti….. Andare a Messa in qualunque altra Chiesa non è così: spesso si incontrano persone che non si conoscono, magari frequentano solo per consuetudine per cui è difficile che ciò si realizzi. Quindi chi partecipa con più fervore può uscirne fuori come è entrato se non deluso. Nelle parrocchie, soprattutto, quelle piccole o di periferie è più facile che la celebrazione liturgica coinvolga quasi tutti e diventa veramente espressione di una Chiesa che loda e adora il Signore. Se tali “gruppi”, qui decantati, dovessero diventare la totalità della Chiesa, state certi che la stessa cosa che in negativo può essere registrato in alcune chiese si registrebbe anche fra loro. Resto sempre convinto che una degna celebrazione liturgica, perfetta in tutte le sue parti, se non accompagnata da una fede adulta da parte dei partecipanti magari è uno spettacolo bello che appaga psicologicamente, ma non so quanto dia gloria a Dio.

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      “Resto sempre convinto che una degna celebrazione liturgica, perfetta in tutte le sue parti, se non accompagnata da una fede adulta da parte dei partecipanti magari è uno spettacolo bello che appaga psicologicamente, ma non so quanto dia gloria a Dio.”

      Una convinzione che condivido, don Pietro Paolo, ma unitamente al fatto che la più consona espressione liturgica può essere veicolo privilegiato per rendere adulta la fede.

      A Fontgombault, nel 2001, Ratzinger diceva:

      “La liturgia non deve essere il terreno di sperimentazione per ipotesi teologiche. In questi ultimi decenni, congetture di esperti sono entrate troppo rapidamente nella pratica liturgica, spesso anche passando a lato dell’autorità ecclesiastica, tramite il canale di commissioni che seppero divulgare a livello internazionale il loro consenso del momento e nella pratica seppero trasformarlo in legge liturgica. La liturgia trae la sua grandezza da ciò che essa è e non da ciò che noi ne facciamo. La nostra partecipazione è certamente necessaria, ma come un mezzo per inserirci umilmente nello spirito della liturgia e PER SERVIRE COLUI CHE E’ IL VERO SOGGETTO DELLA LITURGIA: GESU’ CRISTO”.

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Monsieur Porfirì…uhm uhm…non so come dirglielo ma…ancora non hanno capito…😁
    Seriamente no, ironicamente neppure. Provi con un disegno, un fumetto, che so, una vignetta.

    Per parte mia, anche se non sempre mi trova d’accordo, ha tutta la mia stima e simpatia.

    Chi l’ha detto che bisogna sempre pensarla allo stesso modo per esser amici e fratelli?
    Chi l’ha detto che dopo essersele date di santa ragione, non si possa spezzare il pane insieme, pregando lo stesso Dio con cuore grato e ricolmo?

    Il mio padre-maestro, in alcune circostanze, ripeteva laconicamente:
    “L’amore vero se non trova pari, rende pari”.

    E si taceva meditabondi…

    PS: andrà anche a Rue de Bac? Se ci andasse un’Ave Maria per me e per tutti gli stilumcuriali! Un grazie anticipato.

  • martina ha detto:

    Mi sfugge il senso del finale 🙄🙄sarà ironico quel ‘non ci tornerò mai più’?

  • Massimo trevia ha detto:

    No,andiamoci tutti!

  • Bill Schuetter ha detto:

    (da Florida negli Stati Uniti). Esattamente come qui alla Messa Tridentina in latino FSSP. Quattro messe di domenica (solo 2 preti), 500 persone, famiglie di 4, 5, 6 in piu. Anziane (come io), bambini, ragazzi. Molto reverente. Un omelia per la festa della Madonna di Lourdes. E quasi tutti rimangano a pregare DOPO la Messa e finita.

    E Bergoglio vuole distruggerla! Oremus.

    (scusate il mio italiano, per piacere)

    • massimo trevia ha detto:

      lei lo parla benissimo….e un caro saluto alla terra di John Wayne!

      • Bill Schuetter ha detto:

        Grazie!

        John Wayne – un convertito al letto di morte al cattolicesimo e nonno a un sacerdote.

  • Topo gigio ha detto:

    Ma cosa mi dice mai, illustre maestro ?
    Perché non ci tornera’ mai più ?

  • CAGI41 ha detto:

    Beato Lei ad aver avuto la possibilità di partecipare a una Messa cosiffatta. Io, al contrario, sono stato a Parigi nella settimana prima di Natale. Siccome frequento la Messa quotidiana, anche se con grande difficoltà perché si tratta sempre di una Messa N.O., sono andato nella parrocchia di competenza ove, stando ai depliant e alle bacheche, si celebra la Messa tutti i giorni alle ore 9.00. Ho trovato la Chiesa aperta su tutti i lati, letteralmente, ma nessuna presenza di fedeli, “neanche un prete per chiacchierare” e tanto meno una Messa da celebrare. Dopo un quarto d’ora me ne sono andato senza poter trovare una spiegazione. Dopo Natale sono tornato in Italia con l’amara conferma che in Francia ci sono un numero incalcolabile di Chiese, stupende opere d’arte che testimoniano la grande fede dei francesi del passato e che ora sono considerate sono dei musei con cui fare soldi! Ecco che cosa é il Novus Ordo. Che amarezza!

  • Dani ha detto:

    Che cosa meravigliosa!!! 😍❤️🙏🙏🙏 Ce ne fossero di Messe così ! ❤️