Mons. Viganò, Omelia in Sexagesima. L’Arca, in Attesa del Diluvio che si Prepara.

12 Febbraio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, riceviamo e volentieri pubblichiamo questa omelia di mons. Viganò per la domenica. Buona lettura.

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Descrizione: stemma-viganò.jpg

VIRTUS IN INFIRMITATE PERFICITUR

Omelia di Mons. Carlo Maria Viganò

nella Domenica di Sessagesima

Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra

e che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre.

Gen 6, 5

Nella Domenica di Sessagesima ci avviciniamo al tempo della penitenza e del digiuno in preparazione alla Pasqua; già da una settimana tace l’Alleluja nella liturgia, che nella Messa viene sostituito dal Tratto. E in questa domenica quasi penitenziale la Chiesa – con le Lezioni del Mattutino – ci accompagna nella considerazione del peccato che condusse Iddio a distruggere l’umanità ribelle con il diluvio, salvando solo la famiglia di Noé.

La Sacra Scrittura parla della malvagità degli uomini: ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre. Riesce difficile credere che l’umanità possa aver commesso nel passato ciò che la vediamo compiere oggi: in nessuna cultura antica l’abisso del male è stato mai così profondo come quello in cui vediamo sprofondarsi il mondo contemporaneo. Eccidi, violenze, guerre, perversioni, furti, rapine, stragi, profanazioni, sacrilegi commessi non solo dai singoli, ma imposti per legge dai capi delle nazioni, esaltati dai media, incoraggiati dai maestri e dai magistrati, tollerati o addirittura approvati dai sacerdoti. Ci chiediamo se l’uomo moderno non meriti punizioni ben più terribili del diluvio, per la malvagità che ispira ogni sua azione contro Dio, contro i suoi simili, contro la Creazione; e nel contemplare l’apparente trionfo del mysterium iniquitatis, nel vedere quanto diffuso e radicato sia il male nel nostro mondo corrotto e apostata, ci domandiamo fino a quando la Maestà divina tollererà l’abominio degli uomini. Stentiamo quasi a credere nella promessa del Signore: Non maledirò più il suolo a causa dell’uomo, perché ogni intento del cuore umano è incline al male fin dall’adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto (Gen 8, 21).

Quello che ci lascia disorientati non è tanto il silenzio nel quale siamo abbandonati a noi stessi e alle nostre tribolazioni, quanto il fatto che l’impunità dei crimini e dei peccati presenti possa costituire una punizione forse più tremenda e severa di quella che l’eterno Padre ci potrebbe comminare. La modernità paganizzata e immersa nella barbarie sta preparando con le proprie mani un flagello ben più disastroso dell’antico diluvio, una distruzione ben più vasta del genere umano, nella quale essa crede di poter spazzar via dalla terra non i malvagi, ma i buoni: coloro che rimangono fedeli al Signore e alla Sua santa Legge. E mentre si addensano nere e minacciose le nuvole cariche di pioggia con cui verranno sommersi, i nostri contemporanei deridono coloro che preparano la propria arca spirituale cercando di mettere in salvo se stessi e i propri cari, anzi fanno di tutto per impedir loro di portarla a compimento.

La Sacra Scrittura e i Padri ci insegnano che l’Arca è figura della Santa Chiesa, grazie alla quale gli eletti possono salvarsi dal comune naufragio. Hæc est arca – cantiamo nel Prefazio della Dedicazione – quæ nos a mundi ereptos diluvio, in portum salutis inducit. Ma dove possiamo trovare l’Arca della salvezza? Come riconoscerla dalle sue contraffazioni, destinate a inabissarsi sotto il peso di chi vi prende posto? dalle sue imitazioni, usate per mettere in salvo i malvagi, mentre il nocchiero impedisce ai buoni di salirvi ed anzi ne scaccia i propri figli, additandoli come clandestini e indegni di esser risparmiati dalle acque?

Questo pensiero angoscioso non è fuori luogo, quando consideriamo chi siede oggi sul Soglio di Pietro. L’Arca della Chiesa pare voler accogliere chiunque, ad eccezione di chi avrebbe titolo per esservi tratto in salvo. Anzi, sembra che non serva a nulla, perché non vi sarà alcun diluvio al quale sottrarsi. Peggio: quel diluvio immane provocato non dalla giusta collera di Dio ma dalla marea delle iniquità degli uomini è considerato un momento di rigenerazione, un’opportunità per ridurre la popolazione mondiale secondo i piani deliranti del Great Reset. Come sul Titanic, equipaggio e passeggeri danzano ebbri e spensierati, mentre la nave procede spedita contro l’iceberg che la farà inabissare, arrogante monumento all’orgoglio di chi si crede indenne dalla giustizia divina. Su questo orrido transatlantico è salito anche colui che dovrebbe invece chiamarci a raccolta sulla vera Arca, e lo vediamo brindare assieme ai malvagi, ai potenti della terra, ai nemici di Dio.

Ma se da un lato queste considerazioni umane possono gettarci nello sconforto e farci temere per la nostra stessa sopravvivenza, dall’altro noi possiamo riconoscere la vera Arca della Salvezza, perché la vediamo pronta sul monte del Calvario dov’è stata costruita, e sul mistico Calvario dell’altare dove ogni giorno ci attende.

Poco importa che ce ne venga additata un’altra – anche da persone in cui riponiamo la nostra fiducia e che non dovrebbero ingannarci – o che vi sia chi la considera inutile e per questo ci prende in giro o ci tratta come pazzi. Poco importa che vi sia chi nega l’incombente diluvio, proprio mentre ne è egli stesso l’empio artefice, nella sua folle presunzione di poter addirittura controllare i fenomeni atmosferici con la geoingegneria.

Noi sappiamo che la vera Arca, l’unica Arca è la Santa Chiesa. E per le parole di Nostro Signore, divino Nocchiero che ne tiene ben saldo il timone, crediamo che essa attraverserà il diluvio incolume e alla fine troverà finalmente la terra asciutta su cui posarsi. Per questo siamo ben determinati a non lasciarci trarre in inganno, illudendoci di poterci mettere in salvo al di fuori di quest’Arca o costruendocene una tutta per noi.

Nell’Epistola della Messa di oggi San Paolo enumera tutte le prove che dovette affrontare nel seminare la Parola di Dio, sull’esempio della parabola del Seminatore che ci è proposta nel Vangelo. Ed Egli mi ha detto: Ti basta la mia grazia, perché la mia potenza si fa meglio sentire nella debolezza (2 Cor 12, 9). Nel riconoscere la nostra debolezza, nella consapevolezza della nostra infermità e del nostro nulla, si rende percepibile la potenza di Dio, in modo tanto più forte quanto maggiore è la nostra umiltà e la nostra fiducia in Lui. Sufficit tibi gratia mea: ti basta la Mia grazia. Perché è per la Grazia che siamo resi degni di trovare rifugio sull’Arca; è per la Grazia che possiamo rimanervi durante il diluvio; è per la Grazia che giungeremo al porto celeste.

Non perdiamo dunque la Grazia di Dio. Saliamo il mistico monte su cui quest’Arca ci attende; un’Arca in cui troveremo anche il nutrimento per la nostra anima: il Pane degli Angeli.

 

E così sia.

 

 

12 Febbraio 2023

Dominica in Sexagesima

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42 commenti

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Carissimo Don Pietro Paolo, nelle chiese c’è già la statua di Lutero e Papa Bergoglio (in barba al diritto canonico). Bastano e avanzano.
    A differenza di altri non ho seguaci né vassalli e nessuno mi ritiene difensore di nulla.
    Non leggo giornali scandalistici, spero non lo faccia lei. Le consiglio rispettosamente di informarsi almeno sui fatti più noti prima di negarli, ne guadagnerebbe in credibilità.
    Si metta pure lei, se vuole, a capo di movimenti in difesa della pastorale di papa Francesco. Le faccio tanti auguri, anche se le udienze del Regnante vanno già deserte.
    Non ho mai suggerito di non seguire il Catechismo della Chiesa Cattolica e le sarei grato se non formulasse ulteriori insinuazioni (indice di mancanza di appigli concreti): assisto a Messe canonicamente regolari e non ho mai, mai negato che Francesco sia Papa. Spero sia chiaro una volta per tutte. Dire che in Vaticano c’è una statua di Lutero non è “inveire”.
    Afferma che la Chiesa non può essere mal governata, che Dio non permette cattivi “nocchieri”. Se le parole hanno un senso, ciò suggerisce fortemente una predestinazione dei Papi alla salvezza, laddove proprio S.S. Giovanni Paolo I disse a chi si congratulava per le sue cariche: “Se queste cose servissero ad andare in Paradiso…”
    Spero non sia questo il modo in cui certa gerarchia vede se stessa. A me hanno insegnato che per i consacrati (a maggior ragione un Papa) il giudizio è più rigoroso. Giudizio che lascio fiduciosamente a Dio.
    Come semplice fedele (non spretato come suggerisce lei) riporto fatti e pongo domande. Nient’altro.
    Sono lieto che non dia la Comunione a pubblici peccatori. Però, di nuovo, non ho mai detto questo. Ho detto che Francesco ha dato dignità di magistero a una simile profanazione e ad oggi non ho ricevuto smentite documentate e credibili, solo repliche a base di fantasie sul mio conto, il che non mi pare un modo corretto e rispettoso di argomentare.
    Per quanto lo neghi, sono anch’io in comunione con la Chiesa e col mio vescovo, di cui non ho mai contestato l’autorità. Ripeto: mi limito a riportare fatti e opinioni autorevoli, senza darle per infallibili.
    Secondo giornalisti professionisti, nelle Filippine tante anime abbandonano le fede cattolica perché considerano, temo a ragione, l’omaggio alla Pachamama un atto di idolatria. Di certo c’è scandalo di fedeli.
    Se considera “inaccettabile” riportare palesi fatti come il calo di vocazioni, fornisca prove contrarie. Nessuna norma canonica proibisce di attribuire, a titolo di opinione personale, la desolante situazione ecclesiale alla pastorale degli ultimi 50 anni. Mi pare semplice logica, suffragata dai risultati incoraggianti (malgrado i mille ostacoli posti, quelli sì inaccettabili e contrari alla carità e allo spirito del Vangelo) di istituti tradizionali, sia in termini di vocazioni che di vita cristiana.
    Davvero crede che la gente si allontani dalla fede per effimeri post su un blog, anziché per una grave perdita di credibilità di certa gerarchia? E se anche fosse, ne sono responsabili i post miei o di altri? Dalle repliche mi pare di poter dedurre la risposta.
    Servire il Vangelo significa anche servire la Verità, che è Cristo stesso. Il male prospera nel silenzio dei buoni, che rischia di intaccare la già minata credibilità della Chiesa su cruciali argomenti pastorali (Eucarestia ai risposati), sull’apparentemente mutato concetto di santità e sulle apparizioni mariane.
    Sembra probabile che se si proseguirà sulla linea di canonizzazioni forse affrettate, dell’avallo di apparizioni mariane sconfessate dagli stessi vescovi competenti e direttive pastorali sconcertanti (Comunione agli adulteri secondo “interpretazione autentica”), il danno per la Chiesa e per le anime sarà incalcolabile. Che le parole mie e di altri le “scivolino addosso” non lo metto in dubbio, ma la prego comunque di rifletterci invece di cercare improbabili capri espiatori su un blog.
    Concludo con le parole di un povero frate, calunniato da certa gerarchia per ragioni non proprio limpide: “Non mi abituerò mai alla nuova Messa”. Era San Pio da Pietrelcina

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    Leggendo i vari commenti, volendo trarre delle conclusioni, mi viene spontaneo dire: meno male che c’è Forum Coscienza maschile! (lo dico ridendo). Meriterebbe una statua accanto ai difensori della Chiesa, magari in Vaticano. Pensandoci, starebbe bene accanto a quella di Lutero, visto che anche lui è ritenuto dai suoi seguaci il baluardo e difensore della dottrina cristiana. E comunque se ciò potrebbe essere difficile, per gli ovvi motivi delle sue note allergie a Papa Francesco, qualcuno gli dia almeno un attestato di benemerenza per le sue polemiche continue e per gli argomenti – che tratta, dei quali alcuni estrapolati da giornali scandalistici del mainstream – che secondo lei sono molto più incisivi di quelli blandi fatti da cardinali e vescovi. Parlando seriamente, non so finora a che cosa sono sortite le sue continue polemiche per cambiare la situazione della Chiesa come la vuole lei. Forse il suo intento è di mettersi a capo, almeno che col suo vero nome – se non lo fa già -, di un movimento rivoluzionario che rigiri come un calzino la Chiesa? Mio caro Forum C. M., leggendo i suoi interventi mi pare di intravedere le tesi di uno spretato che aveva condannato all’inferno non solo i preti ma anche i laici che celebravano e partecipavano alla S. Messa “una cum” Francesco. Ora che la cosa, come del resto era logicamente prevedibile, è pienamente chiara che lo stesso Benedetto XVI riconosceva Francesco papa, ci si appiglia ad argomenti magari ancora discutibili, ma che non legittimano le invettive e le conclusioni a cui lei arriva. Carissimo, io sono prete e come tale non ho mai detto che l’inferno è vuoto (magari lo fosse); non do la comunione a pubblici peccatori (e se ho ritenuto di darla a qualcuno l’ho data per un giusto giudizio che interessa foro interno, come del resto si è fatto sempre); non ho mai allontanato nessuno neanche gli omosessuali predicando con convinzione che gli atti omosessuali sono peccati mortali, ecc…. Eppure sono qui e vivo in comunione con la Chiesa, col papa e con il mio vescovo. Le accuse che lei o altri mi possono fare mi scivolano… Per finire, le sue considerazioni della mancanza di vocazioni, di scarsa partecipazione dei fedeli, dell’allontanamento delle masse dalla Chiesa addebitandole al Vat II o peggio, come fa qualcun altro, alla Messa N.O. sono completamente inaccettabile. Sono altri fattori che hanno prodotto lo status quo che ha investito l’occidente. Nelle terra d’Africa le chiese sono fiorenti e lì non si celebra con il V.O. In America Latina o nelle Filippine, da lei citate, dove imperversano le sette pentecostali, immagini se la Messa V.O. potrebbe riportare in seno alla Chiesa cattolica coloro che ne sono usciti. I problemi della chiesa non si misurano con le statistiche o con il calo dell’8 x1000 (pallino minutelliano). Sono ben altri gli argomenti: secolarizzazione, scandali inveterati e portati alla luce e mancanza di santità sia dei pastori che dei laici. Lei crede che con le sue polemiche e accuse si possa cambiare la Chiesa? No, mio caro! Anzi…. Piuttosto preghi e lavori, per quanto dipende da lei e nel suo ambiente, a servire la Chiesa, a mettere in pratica il Vangelo di Cristo e a seguire le direttive del Catechismo della Chiesa Cattolica.

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Da quanto leggo pare che per i cattolici di oggi, clero in testa, l’Inferno sia vuoto… di papi. Al massimo, è per i cattolici che assistono a una Messa che risale al IV secolo e ora è giudicata dannosa, confermando con i fatti una rottura nella continuità della Tradizione che si pretende difendere.
    Lascia a bocca aperta il linguaggio di Don Ciro che altri sacerdoti sembrano confermare essere prete: non rispetti le “direttive” (dice lui) ergo “sei malvagio, sei dannato”. Linguaggio molto approssimativo, per non dire altro, perché solo i trapassati possono esserlo. Ha nominato anche streghe, forse vuol loro dare la caccia come da tempo paventa il Matto.
    Il dogma dell’infallibilità papale viene stiracchiato al punto, che non può esistere un cattivo papa, né un papa può governare male la Chiesa. Con buona pace sui passi del Vangelo e degli Atti che smentiscono tutto ciò.
    Non penso esista precedente storico nella Chiesa di questo culto della personalità. Bisogna cercarlo, probabilmente non a caso, nelle ideologie totalitarie del ‘900: il compagno Stalin non può sbagliare, Kim Il-sung è presidente eterno della Corea del Nord perché governa meglio di un dio.
    Forse la radice di tale accecamento (ché altro termine non renderebbe l’idea) va cercata nella frase di éPaolo VI, oggi canonizzato: “Noi abbiamo il culto dell’UOMO!”
    Oppure, nella testimonianza da non scartare senza solide prove, di un ex Gran Maestro su un discorso in loggia di Giovanni XXIII (altro papa canonizzato): “Ricordo un suo discorso sull’UOMO AL CENTRO DELL’UNIVERSO che mi fece venire le lacrime agli occhi”.
    Eccola, la cesura con la Chiesa di sempre. Confermata anche dai Tabernacoli rimpiazzati da “troni” dove siede il sacerdote: dal culto di Dio al culto dell’uomo; da Cristo Re dell’universo all’uomo al centro dell’universo.
    Secondo costoro, e i loro screanzati vassalli, tutto ciò dovrebbe risolversi nel silenzio di fedeli e gerarchia (Amerio, che non era certo un polemista, si disse invece stupito dell’assenza di reazione dei fedeli).
    Obtorto collo (e a posteriori), considerano tollerabili mitissimi commenti di cardinali, che finora non hanno sortito il minimo effetto. In attesa (spero resti un’ipotesi, senza esserne troppo sicuri) di una nuova traduzione del Vangelo in cui perfino San Giovanni Battista venga accomodato alle recenti “direttive” (velut magisterium authenticum), facendogli dire a re Erode che “dopo attento discernimento” può continuare la sua relazione adultera con Erodiade

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Mons. Schneider, sino ad ora (oggi è d’obbligo la prudenza), è stato ed è esempio – con i 4 cardinali dei Dubia e il più recente cardinal Muller – di carità nella verità, di umiltà e rispetto pur parlando senza ambiguità alcuna.

    Ma si vorrà convenire che, anziché osservare e imitare questi lodevoli Successori degli Apostoli, la maggioranza dei “fedeli” preferisce urlare alla maniera di certi scomunicati, tirando calci e pugni – con odio palese – all’indirizzo di Francesco, o di qualche sacerdote, come fossero giustificati da chissà quale investitura o da chissà quale coerenza religiosa.

    Palesemente, questo, non è un comportamento da cristiani cattolici romani.

    Non è certo alzando la voce, picchiando i pugni sul tavolo, che si può far valere la fede o la dottrina. O anche solo il proprio punto di vista.

    Mi chiedo se qualcuno abbia mai preso in mano l’epistolario di Santa Caterina da Siena.

    Tutti sappiamo in quale spicchio di storia nacque la santa, con lo Scisma d’Occidente alle calcagna, papi e antipapi e richieste di riforma “in capite et in membris”…
    Insomma, un gran bel pasticcio per ogni dove.

    Orbene, alcune lettere di fuoco sono indirizzate proprio ai papi Gregorio XI, per indurlo a far ritorno a Roma da Avignone, e papa Urbano VI, tanto mal visto dai francesi che gli opporranno un antipapa dando il via allo scisma, dividendo la cristianità in chi obbediva al papa di Roma e in chi obbediva al papa di Avignone. Non vi è forse da riflettere anche per noi?!

    Papi – dicevo – che non eran certo perfetti. Ma con quale amore e con quale ardente carità Caterina li ammoniva!
    Non con accuse sfacciate strabordanti di personale orgoglio, non con epiteti sprezzanti li esortava! ma con Cristo nel petto e sulle labbra! Arrivando a dire: “Dio eterno, ricevi il sacrificio della mia vita a favore della santa Chiesa, mistico corpo di Gesù! Io non ho altro da darti se non quello che tu stesso mi hai dato. PRENDI DUNQUE IL MIO CUORE, E SPREMILO SULLA FACCIA DELLA SPOSA! Allora Dio eterno, volgendo verso di me l’occhio della sua misericordia, mi strappava il cuore dal petto, e lo spremeva sopra la santa Chiesa” … (Lettera 371)

    Orbene chi di voi – chi fra noi – è disposto al SACRIFICIO DI SE’ per il bene della Chiesa, del Regnante – e del futuro Regnante! – e del Clero tutto?

    Perché, ESSER di CRISTO, si riassume tutto qui. Il resto è fuffa e antropocentrismo da manuale che, francamente, ha stancato.

    Cristo al centro!!!

    PS: Mons. SCHNEIDER presenterà il suo libro “La Messa Cattolica” a Napoli sabato 18 febbraio alle ore 18.00 (Convento San Tommaso d’Aquino c.so Sirena 66) e a Modena domenica 19 febbraio ore 18.30 (Chiesa Santa Maria delle Assi c.so Canalgrande 8)

    • Enrico Nippo ha detto:

      Osservazioni molto, molto piccanti!

      Ma sembra che il piccante non sia molto gradito.

      “Cristo al centro” è sostituito con estrema disinvoltura da “fedele cattolico al centro”.

      C’è in giro un’esaltazione da parte degli auto-investiti della Giustizia divina, più che preoccupante, e che, molto probabilmente, non approderà a nulla di positivo.

      • Forum Cscienza Maschile ha detto:

        Lei è l’ultimo che si deve preoccupare. Il suo relativismo è molto tollerato, e non escludo apprezzato, dal clero che frequenta questi spazi e sicuramente anche altrove.
        Ciò non giova di certo alla credibilità della gerarchia, ma non sembra importargliene molto

        • Enrico Nippo ha detto:

          Lei è il primo “fedele cattolico al centro”, che confonde “relazione” con “relativismo”.
          Di più è un assolutista fautore dell’insulto.
          Mi sembra che “meglio” di così …

          • Forum Coscienza Maschile ha detto:

            Si ricorda, caro Matto, quando ha detto che la Chiesa non può pretendere di conoscere la verità su Dio?
            E’ veramente comico che mi si dica di insultare, quando gli unici insulti che leggo sono quelli dei suoi compagni di merende. E’ la carità postconciliare al suo massimo, che non avendo argomenti non sa far altro che insultare, ottenendo però l’effetto contrario

        • Il Matto ha detto:

          “Si ricorda, caro Matto, quando ha detto che la Chiesa non può pretendere di conoscere la verità su Dio?”.

          Caro Forum, la sua abilità nello stravolgere (girare la frittata) è veramente strabiliante.

          Io ho affermato, e ad affermo, che (anche) la Chiesa non può conoscere TUTTA la Verità su Dio, cioè la Verità IN SE’. La Verità rivelata è … rivelata, perciò mediata dal linguaggio umano per quanto ispirato.

          Anche nelle altre Tradizioni ci sono espressioni della Verità che, a loro volta, non possono pretendere di essere esaustive.

          Sembra sfuggirle che, anche se ispirato, nessun essere umano può comprendere (prendere con sé) TUTTA la Verità, altrimenti tale essere umano sarebbe Dio.

          E per quanto mi riguarda c’è solo un essere umano che è anche Dio: Gesù Cristo, inimitabile e inarrivabile anche dal più santo dei santi fra gli esseri umani.

          Peraltro, anche una porzione di Verità è più che sufficiente alla salvezza dell’Anima.

          L’immensa presunzione dei fondamentalisti d’ogni genere e parte è dura a morire.

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            @Nippo

            “Fondamentalisti” senza Fondamento e senza le basi son fondamentalisti?
            🤔

          • Forum Coscienza Maschile ha detto:

            Non aveva detto questo, perché si parlava di verità rivelate, che lei spesso contesta, non del mistero di Dio. Non è la prima volta che rigira la frittata, quindi escludo la buonafede

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Manca il Fondamento, la Roccia! e pertanto una casa costruita sulla sabbia, ben sappiamo la fine che è destinata a fare…

        Il suo commento mi trova del tutto d’accordo, considerando anche una aggravante da non sottovalutare e di cui ci si rende ben presto conto, caro Nippo: alcuni “fedeli” sono fedelissimi alla LEGGE DEL TAGLIONE!

        • Forum Coscienza Maschile ha detto:

          Donde le viene questa fantasia del taglione? E cosa c’entra con questa discussione.
          Bella roccia la pastorale postconciliare, che produce cali drastici di vocazioni, abbandoni della pratica cristiana, aborti, divorzi, denatalità, eresie (si vedano i sondaggi sull’adesione a dogmi fondamentali) e tanta, tanta maleducazione

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      La fede o la dottrina si possono invece difendere insultando altri fedeli (non è odio palese), anche perché non hanno il “potere” dei consacrati per cui si può essere forti con i deboli.
      E’ di sicura utilità far finta di non distringuere frasi come “Francesco è eretico e/o non è Papa” da semplici constatazioni di fatto come “ha presieduto una cerimonia davati a un idolo pagano in Vaticano” o “ha posto la statua di Lutero in Vaticano accanto a quelle dei Santi”.
      Chi legge si faccia l’idea di dov’è l’odio palese per la Chiesa:
      1. In chi rileva il mero fatto (con prove) che Papa Francesco ha autorizzato la comunione ai pubblici adulteri con atto almeno formalmente magisteriale
      2. In chi autorizza tale Comunione sacrilega e in chi difende chi la autorizza negando i fatti
      Sicuramente questo passo del profeta Isaia va aggiornato in nome “dell’unità” e dell'”amore” (di cui dà meno prova chi più ne parla:

      Isaia 5,20-30. Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro

    • Roberto ha detto:

      Riporto integralmente :
      Orbene chi di voi – chi fra noi – è disposto al SACRIFICIO DI SE’ per il bene della Chiesa, del Regnante – e del futuro Regnante! – e del Clero tutto?

      Si fa il famoso errore di fare confusione tra il dito che indica la luna e la luna .
      Lo si fa utilizzando vari pseudonimi ma l’intenzione malvagia di seminare confusione rimane la stessa. Si può cambiare nickname tutte le volte che si vuole il vero ” motore” appare evidente subito.

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Exorcizo te, Forum Coscienza Maschile travestito da Roberto! 🤣

        Che hai, te rodono li santi? Caterina, donna di Dio, nun te sconfinfera? Ricordare le basi e nominare Cristo, così eluso da voi bravi “fedeli”, ve dà er coccolone?

        CRISTO e Questi CROCIFISSO salva!

        Non certo i seminatori di zizzania, buoni solo a fomentare partiti, fazioni, liti e contese, sperando forse di essere scelti come capibanda…ma a mo’ di novelli Barabba, però!🤔 Perchè, gli “Abele” muoiono! Gli “agnelli” si sacrificano!

        Questo è, esser cattolici romani!!!
        Non esiste cristianesimo senza croce e…senza risurrezione!

        CRISTO AL CENTRO!

        • Forum Coscienza Maschile ha detto:

          A me pare che a seminare zizzania sia lei, a piene mani, dandomi pure dell’indemoniato. Ma continui pure a dare spettacolo, vedrà che seguito si farà.
          Chissà cosa dicono i sacerdoti che difende di cotanta misericordia

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            Lei solo è interessato ad avere seguaci, a lei solo preme avere followers ed è, ancora una volta, lei a preoccuparsi del “seguito”.
            Non le importa nulla del giudizio di Dio ma di quello del “lettore” sì…
            Che gran tristezza!

            Il mio partito è CRISTO e Questi Crocifisso e per Regina ho la Madre Sua Santissima e guardo al prossimo come a fratelli, non come ad avversari!
            Non temo la diversità, semmai ostinazione ed omologazione; e certe lingue malevole e menzognere si smascherano da sè:
            vicarie in terra di “colui che accusava i nostri fratelli,
            davanti al nostro Dio giorno e notte”, vicarie dell’ “Accusatore”!

            Cristo al centro!

          • Forum Coscienza Maschile ha detto:

            Non è il mio confessore, si occupi del giudizio di Dio nei suoi confronti possibilmente evitando di insinuare ed insultare, sarebbe già qualcosa.
            I suoi interventi abbondano di maleducazione e giudizi personali ma sono poverissimi di fatti ed argomenti. Dalle mie parti si chiama trollare

  • Roberto ha detto:

    Circa il chiarissimo intervento di Viganò posso solo ricordare il passo del Vangelo: chi cercherà di salvare la propria vita la perderà e chi la perdera’, nel mio Nome, l’avrà salva.
    Un passo oscuro, duro ma che ora è immediatamente comprensibile a tutti perché questa scelta è qui davanti a noi.
    Ho letto con interesse i vari commenti e constato il continuo “infiltrarsi” di linee guida che, più o meno subdolamente, si cerca di inserire nel dibattito.
    1) un certo “dovere” al perdono circa le atrocità che si sono ommesse, e che si continuano a commettere, contro la civiltà e la vita
    2) un certo tentativo di negare ogni valore alla giustizia umana ( una nuova Norimberga? ma se è stata pessima quella vecchia …la corte costituzionale offende l’inviolabilità della vita umana è della carta costituzionale? ma su dai poco poco …)
    3) una “enorme” indulgenza nei confronti dell’abominio specie se propagandato dalle altre sfere.
    Questi artefizi retorici odorano di zolfo da molto lontano.
    A questi servi di Satana posso solo ricordare che il loro padrone non è generoso circa pensionamenti e liquidazioni ed una volta diventati inutili si viene gettati nell’abisso prontamente sostituiti da carne fresca.

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      Vorrei far notare come i miti interventi di cardinali (dubia, correzioni e tutto il resto) non hanno sortito effetto alcuno e come il “rispettoso” silenzio dei fedeli non abbia impedito l’abrogazione della Messa di sempre.
      Perfino Padre Pio, che più obbediente e silenzioso non si poteva, fu salvato dal provvidenziale e tutt’altro che “rispettoso” intervento di Brunatto.
      Mentre restiamo in ossequioso silenzio, questi abrogano riti, cambiano quello nuovo una volta all’anno (“rugiada, non abbandonarci” ecc. ecc.) permettono con atto di “magistero” la Comunione ai pubblici adulteri, cambiano il concetto di santità, tolgono credibilità alla Chiesa sulle canonizzazioni (cui seguono imbarazzanti reportage) e le apparizioni mariane (Medjugorje).
      Grazie alle loro belle “testimonianze” (Pachamama in testa) c’è una fuga di cattolici dalla Chiesa (Filippine, un tempo cattolicissime) e persino in certe aree del Sudamerica il cattolicesimo è minoranza!
      Di questo passo non resterà nulla del cattolicesimo in Europa (e altrove), tranne poche anime sparse come avevano ben predetto Paolo VI (“un pensiero non cattolico potrebbe diventare domani il più forte nella Chiesa”) e Benedetto XVI

  • silvia ha detto:

    Seconda II Lettera di Pietro 3:3-8

    • In dettaglio ha detto:

      Prima di tutto dovete sapere questo che negli ultimi giorni verranno degli schermitoŕi che cammineranno secondo le loro proprie voglie,

      E diranno dov’è la promessa della sua venuta ? Da quando i Padri si sono addormentati tutte le cose continuano come dal principio della creazione.
      ….
      Ora, carissimi, non dimenticate quest’ unica cosa : che per il Signore un giorno e’ come mille anni e mille anni come un giorno.

    • silvia ha detto:

      2 Pietro 3: 5-7 But they deliberately forget that long ago by God’s word the heavens came into being and the earth was formed out of water….By these waters also the world of that time was deluged and destroyed. By the same word the present heavens and earth are reserved for fire, being kept for the day of judgment and destruction of the ungodly.

  • slave of JMJ ha detto:

    Praise be to Jesus and Mary! I think we’re all getting to the point where St. Michael is on one side, and the Blessed Virgin on the other, holding us all up by the hand, or even carrying some of us out of Holy Mother Church on stretchers, because I have never seen so much confusion in my whole life.

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    Mi pare piuttosto strano che la Chiesa, Arca di salvezza voluta da Dio, abbia un nocchiero che impedisca a coloro che vogliono salvarsi di potervi salire… se fosse vero, credo che il Padrone dell’Arca avrebbe provveduto a cambiare il nocchiero…. piuttosto vedo persone che vorrebbero, stando su zattere accomodatizze che cercano con ogni mezzo di attaccare er mandare a fondo la Nave miraglia, come scriveva S. Giovanni Bosco…. Che gli uomini si stanno preparando da se’ mali inimmaginabili non ci vuole tanto a pensarlo, ma l’Arca c’è, e lo Spirito di Colui che è Pane degli Angeli ed è
    nostro Pane di Vita la conduce e la risana. In più c’è Lei, la Madre della Chiesa e Aiuto dei Cristiani, in opera: “abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva grandi fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo intero; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo, indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza!” . Incomincino a fare penitenza vescovi, sacerdoti e cridtiani laici e la Chiesa ritornerà ad essere Rifugio di salvezza per l’umanità.

    • Damiano ha detto:

      L’unico commento scoraggiante non poteva non essere quello di un prete. Avete un vescovo che lotta e parla chiaro e invece di aiutarlo lo criticate. Ma alla fine di questa storia ci ricorderemo sicuramente di Mons. Viganò, che alla sua veneranda età è stato una luce ed una consolazioneper noi cristiani, non certo di voi, pastori che come diceva don Putti, non combattendo si condannano da soli all’insignificanza

    • Don ciro ha detto:

      Lei ci vede bene, rev. Don Pietro Paolo. ed è di tutta evidenza che i diabolici attentatori sono più malvagi quanto più esibiscono devozione. Fortunatamente il nocchiero ogni tanto li colpisce col remo rendendoli innocui.

      • Federico ha detto:

        Don Ciro, forse non le è chiaro che il nocchiero che lei erroneamente cita non è quello che sempre lei erroneamente ritiene; quello, semmai, è il vice-nocchiero (appunto il “vicario”) del vero nocchiero. Lei dovrebbe sapere (?!) che il titolo di “vicario” non solo non viene MAI utilizzato da quello che dovrebbe esserne l’odierno titolare ma quest’ultimo lo ha espressamente qualificato come titolo puramente storico, quindi non attuale, tant’è che non lo utilizza neppure in alcun documento ufficiale ed ha persino lasciato la sede normalmente designata per rimarcare pubblicamente la sua autonoma decisione. Ora, le faccio notare che non è né ammissibile né regolare e neppure conveniente che chi considera un titolo superato, lo utilizzi poi nei fatti quando gli è utile; che poi lei offenda chi segue gli insegnamenti (IMMUTABILI!) che i precedenti papi e la tradizione bimillenaria della Chiesa hanno fissato, bollandoli ripetutamente come seguaci di satana (includendo quindi tra questi semplici fedeli, vescovi e persino non pochi cardinali, di sicuro suoi superiori), rende chiaro ed inequivocabile che tipo di personaggio sia lei; e mi fermo qui riguardo lei. Teniamo comunque ben presente che per gente come lei l’obbedienza e la disciplina funziona, come si suol dire, a corrente alternata; infatti, l’obbedienza che le piace è solo quella imposta agli altri (per turpi scopi: leggasi liberalizzazione morale dei rapporti omosessuali, imposizione di sperimentazioni mediche ed affini), mai quella richiesta per il richiamo ai propri impegni e doveri. Attenzione che le bastonate da lei desiderate per i fedeli non caschino invece direttamente sulla sua testa; posso garantirle che mi è capitato di assistervi in alcuni casi e non c’era affatto da ridervi.

      • Lucia Buttaro ha detto:

        Don Ciro, non si permetta di paragonare Mons. Viganò a Minutella! Viganò è per noi Cattolici un faro a cui tutti abbiamo guardato nel momento più buio della Pandemia. Siamo a lui grati per averci confermato nella fede e nessuno si deve permettere di sminuire la portata del Suo Sacrificio di Amore per la Chiesa, il Clero, il popolo di Dio. È vero che Viganò focalizza le responsabilità dell’apostasia nella Chiesa su Francesco ma questo è un modo ( il suo e che non condivido nella forma) per spingere Francesco ad avere la forza ed il coraggio di “sterzare” e riportare la rotta della Barca sulla giusta Via: Dottrina e Tradizione. Senza il Faro Viganò e Burke noi non staremmo ancora qui a credere, sperare, pregare che il Signore Venga a salvare il Suo Popolo. Francesco le bastonate deve avere il coraggio di darle al clero tedesco e a Viganò Francesco deve avere l’umiltà di dirgli Grazie per averlo supplito mentre annaspava tra i coccodrilli! Si vergogni e chieda scusa per la sua ingratitudine verso un uomo di Dio che generosamente si espone agli insulti di insulsi come il suo compare di sciacallaggio!

    • miserere mei ha detto:

      Vede, don Pietro Paolo,
      l’Arca in senso proprio è l’Eucaristia.
      Il tempo del diluvio fu caratterizzato da una scia di fango. Ovunque ci si poggiasse, inevitabilmente ci si infangava nella melma. Come non sporcarsi? Dio aveva ispirato Noè suggerendogli di inviare una colomba per saggiare la situazione.
      La colomba, simbolo di purezza e dello Spirito di Dio, poteva eludere il fango solo volando o trovando l’asciutto dove posarsi. Per un certo tempo poté solo far ritorno all’arca ispirata da Dio per sopravvivere al diluvio, venuto a causa del peccato.

      Oggi è ancora così: il giusto (titolo che identifica San Giuseppe) può non infangarsi o restando in volo o raggiungendo l’arca.
      Il giusto è come una colomba che attende il termine del diluvio, che torni l’asciutto, che un ramoscello d’ulivo germogli ancora e di portarlo nel becco per dire che è finito il tempo del fango.
      Il giusto sta nella giustizia di Dio e non nel fango.
      Se vi cade è perché è morto (alla Grazia), altrimenti vola. Il peccato mortale rende spiritualmente morti.
      Oggi l’arca è il Tabernacolo del Santo Sacramento.
      E’ Gesù presente in corpo, sangue, anima e divinità.
      La giustizia di Dio non c’entra con il legalismo farisaico che vanta di se stesso un’apparenza di bene con al centro il proprio io e che glorifica il proprio ego ipertrofico, idolatrando la legge degli uomini (ignorando quella di Dio) o il politicamente corretto del mondo.

      Giustizia è invece vivere di fede e “dare a ciascuno il suo”, che è ben diverso da illusorie uguaglianze, libertarie e fraterne, stabilite dai nuovi farisei del mondo, che vagheggiano di dare a tutti lo stesso, ma in realtà dispensano falsità a proprio beneficio.
      Dare “a ciascuno il suo” significa dover a Dio molto di più! A Dio si dà tutto: allora ci si appoggia sulla Sua carità, affacciati sul Suo Oltre e non a idee o ragionamenti in cui Dio non è “l’amato”, ma -al più- “una scusa per…”

      Il nocchiero del quale lei parla non è il Padrone dell’Eucaristia, anche se può essere al timone della nave. Ma l’Arca è l’Eucaristia, il Santissimo Sacramento, non il panificio, né la panetteria. Li può accadere di tutto, anche che un panettiere un po’ strano ti renda difficile assumere il pane di frumento, preferendo farina di grilli. Oppure che non lo consacri transustanziato, ma te lo venda un tanto al chilo, simbolicamente.

      La penitenza è necessaria, questo sì. Infatti a quell’Arca, il pane degli angeli, si arriva attraverso la Grazia, che non si merita, ma deve trovare un cuore puro: la contrizione serve. Da parte di tutti. Religiosi e laici.
      Senza sconti, assolvendo il peccato per ingraziarsi il peccatore.

    • Mauro Perna ha detto:

      Don Pietro Paolo vi siete mai chiesto perché ci sono due versioni nel N.T. sulla morte di Giuda Iscariota, apostolo scelto da Gesù? A quanto pare Bergoglio ne potrebbe essere la risposta. Giuda Iscariota che si impiccò dopo aver riportato le monete al Sinedrio (MT 27, 3-5) è colui che ha tradito il Capo del corpo mistico di Cristo. Il Giuda finale che sparge le viscere mentre ara il campo comprato con i proventi della vendita del Giusto (At 1,15-21) è quello che tradisce le membra del corpo mistico di Cristo.

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        “Ara il campo”, non so deve lo abbia letto… in ogni caso, non capisco il Giuda che tradisce il Corpo Mistico di Cristo e tanto meno l’accostamento di Giuda a papa Francesco… Giuda non potrà mai essere il prototipo di un papa… Un papa che sbaglia e tradisce volontariamemte fa sbagliare e porta nell’errore la Chiesa e ciò, per la verità della parola di Dio, è impossibile… Certamente, il papa può sbagliare nella sfera personale e nel suo comportamento e l’esempio più lampante ci viene dato proprio dal primo papa, S. Pietro. Il suo errore o comportamento personalema non può portare o trascinare la Chiesa nell’errore. Questa è la dottrina cattolica… Ora, come al solito, i soliti incominceranno a ripetere a pappagallo: “ha fatto qiesto, ha fatto quest’altro…”, alcune di queste accuse all’apparenza vere, altre false, altre iinterpretabili… Un po’ come qualcuno può accusare S. Pietro che il suo comportamento e silenzio davanti ai giudeizzanti avallava e rendeva vano, per dirla con S. Paolo, il sacrificio di Cristo; o l’abbandono di Roma mentre imperversava la persecuzione ( leggenda del “quo vadis”). Vogliamo accusare per questo S. Pirtro di essere stato apostata ed eretico. È stato uno che ha rinnegato… ma un rinnegato, o peccatore che sia, è possibile che si emenda o no?

        • Federico ha detto:

          Caro don Pietro Paolo, le cose non stanno affatto così. Non lo dice il sottoscritto ma il Concilio Vaticano II.
          A tale proposito le cito un interessante chiarimento sulla questione da parte di S. E. Mons. Athanasius Schneider.

          Sulla questione di un papa eretico.
          Papa Onorio I (625-638) fu scomunicato postumo da tre Concili ecumenici (il Terzo Concilio di Costantinopoli del 681, il Secondo Concilio di Nicea del 787 e il Quarto Concilio di Costantinopoli dell’870) poiché sosteneva la dottrina eretica di quanti promuovevano il Monotelismo, contribuendo così a diffondere questa eresia. Nella lettera con cui confermò i decreti del Terzo Concilio di Costantinopoli, Papa San Leone II (682-683) lanciò l’anatema su Papa Onorio (“anathematizamus Honorium“), affermando che il suo predecessore “non illuminò questa Chiesa apostolica con la dottrina de la tradizione apostolica, ma cercò di sovvertire l’immacolata fede con un empio tradimento” (Denzinger-Schönmetzer, 563).

          Il Liber Diurnus Romanorum Pontificum, una raccolta eterogenea di formulari usati nella cancelleria papale fino all’XI secolo, contiene il testo del giuramento papale, secondo il quale ogni nuovo papa, al suo insediamento, doveva giurare di aver “riconosciuto il Sesto Concilio Ecumenico che colpì con eterno anatema i creatori dell’eresia (monotelita), Sergio, Pirro, ecc., insieme con Onorio” (PL 105, 40-44).

          In alcuni Breviari fino al XVI o XVIII secolo, Papa Onorio fu menzionato come eretico nelle lezioni del Mattutino per il 28 giugno, la festa di San Leone II: “In synodo Constantinopolitano condemnati sunt Sergius, Cyrus, Honorius, Pyrrhus, Paulus et Petrus, nec non et Macarius, cum discipulo suo Stephano, sed et Polychronius et Simon, qui unam voluntatem et operationem in Domnino Jesu Christo dixerunt vel praedicaverunt“. La presenza di questa lettura in alcuni Breviari lungo molti secoli mostra che molte generazioni di cattolici non hanno considerato scandaloso che un papa particolare, e in un caso molto raro, sia stato giudicato colpevole di eresia o di sostegno all’eresia. In quei tempi, i fedeli e la gerarchia della Chiesa potevano chiaramente distinguere tra l’indistruttibilità della Fede cattolica divinamente garantita dal Magistero della Sede di Pietro e l’infedeltà e il tradimento di un singolo papa nell’esercizio concreto del suo magistero.

          Dom John Chapman, nel suo libro “The Condemnation of Pope Honorius” (Londra 1907), spiega che lo stesso Terzo Concilio Ecumenico di Costantinopoli, che lanciò l’anatema su Papa Onorio, determinò una chiara distinzione tra l’errore di un singolo papa e l’inerranza nella fede della Sede Apostolica come tale. Nella lettera con cui chiedevano a papa Agatone (678-681) di approvare le decisioni conciliari, i Padri del Terzo Concilio Ecumenico di Costantinopoli affermano che Roma ha una fede indefettibile, autorevolmente promulgata per tutta la Chiesa dai vescovi della Sede Apostolica, i successori di Pietro. Ci si può chiedere: come è stato possibile per il Terzo Concilio Ecumenico di Costantinopoli affermare ciò e nello stesso tempo condannare un papa come un eretico? La risposta è abbastanza chiara. Papa Onorio I era fallibile, si sbagliava, era un eretico, proprio perché non aveva ribadito autorevolmente, come avrebbe dovuto, la tradizione petrina della Chiesa romana. A quella tradizione non aveva fatto appello, ma aveva semplicemente approvato e ampliato una dottrina errata. Ma una volta riprovate dai suoi successori, le parole di papa Onorio I si resero innocue di fronte al dato dell’intransigenza nella fede della Sede Apostolica. Erano ridotte al loro vero valore, ovvero alla mera espressione della sua personale visione.

          Papa San Agatone non si lasciò confondere e scuotere dal comportamento deplorevole del suo predecessore Onorio I, che aveva contribuito a diffondere l’eresia, ma mantenne la sua visione soprannaturale sull’inerranza della Sede di Pietro nell’insegnare la fede, come scrisse agli imperatori a Costantinopoli: “Questa è la regola della vera fede, che questa madre spirituale del tuo molto pacifico impero, la Chiesa Apostolica di Cristo (la sede di Roma) ha sempre sostenuta e difesa con energia sia nella prosperità che nell’avversità; che, sarà dimostrato, per grazia di Dio Onnipotente, non ha mai deviato dal sentiero della tradizione apostolica, né è stata depravata cedendo alle innovazioni eretiche, ma fin dall’inizio ha ricevuto la fede cristiana dai suoi fondatori, i principi degli Apostoli di Cristo, e rimane incontaminata fino alla fine, secondo la promessa divina dello stesso Signore Salvatore, che egli annunciò nei santi Vangeli al principe dei suoi discepoli dicendo: “Simone, Simone, ecco Satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli” (Ep. “Consideranti mihi” ad Imperatores).

          Dom Prosper Guéranger diede una breve e lucida spiegazione teologica e spirituale di questo caso concreto di un papa eretico, dicendo: “Ma quale tattica in questa campagna di Satana! Quale plauso nell’abisso allorché un giorno il rappresentante [Papa Onorio I] di Colui che é la luce apparve complice delle potenze delle tenebre per recare la notte! Previeni, o Leone, il ripetersi di situazioni così penose!” (L’Anno Liturgico, Alba (Cuneo) 1956, vol. 2, pag. 828).

          Vi è, inoltre, il fatto che durante duemila anni non vi è mai stato un caso in cui un papa durante il mandato del suo ufficio sia stato dichiarato deposto a causa del reato di eresia. Papa Onorio I fu anatemizzato solo dopo la sua morte. L’ultimo caso di un papa eretico o semieretico fu il caso di Papa Giovanni XXII (1316-1334), secondo cui i santi avrebbero goduto della visione beatifica solo dopo il Giudizio Universale, nella seconda venuta di Cristo. La questione delle teorie papali erronee venne così affrontata: ci furono ammonizioni pubbliche (dell’Università di Parigi e di Re Filippo VI di Francia) e una confutazione diffuse attraverso diverse pubblicazioni teologiche e una correzione fraterna da parte del Cardinale Jacques Fournier, che poi succedette a Giovanni XXII con il nome di Papa Benedetto XII (1334-1342).

          La Chiesa, nei rarissimi casi concreti di un pontefice che commette gravi errori teologici o eresie, potrebbe sicuramente continuare a vivere. La pratica della Chiesa fino ad ora è stata quella di lasciare il giudizio finale su un papa eretico regnante ai suoi successori o ad un futuro Concilio ecumenico, come nel caso di Papa Onorio I. Lo stesso sarebbe probabilmente accaduto con Papa Giovanni XXII, se non avesse ritrattato il suo errore.

          I pontefici furono deposti diverse volte da poteri secolari o da gruppi criminali. Ciò avvenne specialmente durante il “saeculum obscurum”, il cosiddetto secolo buio (X e XI secolo), quando gli imperatori tedeschi deposero diversi papi indegni, non a causa della loro eresia, ma per la loro scandalosa vita immorale e per il loro abuso di potere. Tuttavia, non furono mai deposti secondo una procedura canonica, poiché ciò è impossibile a causa della struttura divina della Chiesa. Il papa ottiene la sua autorità direttamente da Dio e non dalla Chiesa; perciò la Chiesa non può deporlo, per nessuna ragione.

          È un dogma di fede che il papa non possa proclamare un’eresia quando insegna ex cathedra. Questa è la garanzia divina che le porte dell’inferno non prevarranno contro la cathedra veritatis, che è la Sede Apostolica dell’apostolo San Pietro. Dom John Chapman, esperto sulla storia della condanna di papa Onorio I, scrive: “L’infallibilità è, per così dire, il vertice di una piramide. Più solenni sono le espressioni della Sede Apostolica, più possiamo essere certi della loro verità. Quando raggiungono il massimo della solennità, cioè quando sono rigorosamente ex cathedra, la possibilità di errore viene completamente eliminata. L’autorità di un papa, anche in quelle occasioni in cui non è effettivamente infallibile, deve essere implicitamente seguita e riverita. Che possa essere dalla parte sbagliata è una contingenza che la storia e la fede mostrano come possibile” (The Condemnation of Pope Honorius, London 1907, pag. 109).

          Se un papa diffonde errori dottrinali o eresie, la struttura divina della Chiesa fornisce già un antidoto: la supplenza ministeriale dei rappresentanti dell’episcopato e l’invincibile sensus fidei dei fedeli. In questa materia il fattore numerico non è decisivo. È sufficiente avere anche solo un paio di vescovi che proclamino l’integrità della fede e correggano in tal modo gli errori di un papa eretico. È sufficiente che i vescovi istruiscano e proteggano il loro gregge dagli errori di un papa eretico e che i loro sacerdoti e i genitori delle famiglie cattoliche facciano lo stesso. Inoltre, poiché la Chiesa è anche una realtà soprannaturale, un mistero, un unico organismo soprannaturale, ovvero il Corpo mistico di Cristo, i vescovi, i sacerdoti e i fedeli laici – oltre a correzioni, appelli, professioni di fede e resistenza pubblica – devono necessariamente compiere anche atti di riparazione e di espiazione alla Divina Maestà per le eresie di un papa. Secondo la Costituzione dogmatica Lumen gentium (cfr 12) del Concilio Vaticano II, l’intero corpo dei fedeli non può errare nella fede, quando dai vescovi fino all’ultimo fedele laico, mostrano un consenso universale in questioni di fede e morale. Anche se un papa sta diffondendo errori teologici ed eresie, la Fede della Chiesa nel suo complesso rimarrà intatta a causa della promessa di Cristo circa l’assistenza speciale e la presenza permanente dello Spirito Santo, lo Spirito della verità, nella sua Chiesa (cfr Gv 14,17; 1 Gv 2,27).”.

          • Don Pietro Paolo ha detto:

            Caro Federico, per avallare l’ipotesi della possibilità di un papa eretico, lei ha voluto ricordare e riprendere il caso molto discusso anche oggi di Papa Onorio dando per certo che il suddetto sia stato eretico. Non c’era bisogno… può avvenire. Ora non voglio controbattere il suo lungo intervento, ma voglio semplicemente ricordargli alcune cose: 1. Non tutti videro nelle lettere di Onorio a Sergio materia di eresia (vedi papa Giovanni IV e S. Massimo di Torino). 2. Le stesse condanne espresse da papi e dai Concili nei confronti di Onorio sono motivate dal fatto che “non illuminò la Chiesa apostolica…” e permise che la Chiesa “fosse macchiata” o per essere stato negligente, cose tutte possibili, anche se non gradevoli, nel magistero ordinario di un papa. A suo tempo, io ho studiato le 2 lettere di Onorio e già a suo tempo le ho lette non in senso eretico, come viste da più parti: in Gesù Cristo vi sono 2 volontà, una umana è una divina, con un solo volere in quanto, come Lui stesso dice nel Vangelo, vuole fare sempre la Volontà del Padre Dio (cfr Gv 5, 30): “mio cibo è fare la volontà del Padre” ( Gv 4, 34). Quindi la volontà umana si conformava e si uniformava liberamente sempre alla volontà divina. Ora non è mia intenzione difendere Onorio, l’hanno già fatto illustri personaggi. Voglio semplicemente ricorda che si definisce eretico uno che si esprime in modo CONTINUATO e con PERTINACIA contro una dottrina della Chiesa. È vero che uno può deliberatamente usare un linguaggio non chiaro, ambivalente che può dare adito ad interpretazioni non ortodosse e favorire sviluppi eretici. Ma chi può dire che questo linguaggio sia stato studiato apposta? chi può con certezza conoscere l’intenzione di una persona e accusarla di esprimersi o agire di proposito in modo ambiguo? Lo si può pensare, ma non appurare. Quindi prima di additare o definire una persona eretica ce ne vuole. Nemmeno Vigano’ lo ha mai fatto con Papa Francesco e, se non sbaglio, Tosatti lo ha definito vicino all’eresia. Io, personalmente, come ho già detto più volte, anche le cose che a primo acchito mi hanno lasciato perplesso, ho cercato di capirle, spiegarle e interpretarle in modo ortodosso. In ogni caso, visto che qui parliamo del papa, bisogna distinguere il suo Magistero infallibile, il suo magistero ordinario -che non è infallibile – e le sue esternazioni o opinioni personali, che come tali, appunto, sono opinabili o passibili di errori, ma che non giustificano comportamenti irrispettosi nei suoi confronti.

          • Forum Coscienza Maschile ha detto:

            La ringrazio per questo intervento chiarificatore. Mi pare difficile che un sacerdote non sia al corrente di questi fatti, lascio quindi al lettore trarre le conseguenze

          • Federico ha detto:

            A don Pietro Paolo: preciso quanto segue. Non ho sostenuto qui che questo papa sia eretico; ho solo detto che non è da escludere che un papa lo sia o lo diventi, mentre lei ha affermato che ciò fosse impossibile. Riguardo poi il caso di Onorio, non ho riportato le mie opinioni su di lui ma quelle dei papi che gli sono succeduti, che peraltro sono state espresse in forma solenne ed ufficiale. E pertanto, visto che qui si parla di obbedienza, non vedo come possano essere smentite o superate dalla sua pur legittima opinione soggettiva. Riepilogando: non ho espresso i miei giudizi personali ma ho riportato quanto accaduto in passato, in risposta alla sua tesi riguardo l’impossibilità di errori del papa.

          • Forum Coscienza Maschile ha detto:

            Gentile Don Pietro Paolo,
            Non serve dimostrare che un Papa sia, o possa essere eretico per provare l’attuale deriva della Chiesa.
            Impossibile non vedere un disegno quando vescovi e sacerdoti in tutto il mondo aboliscono inginocchiatoi e confessionali (sostituiti da cabine in vetro, poltrone da ufficio, panche) o piazzano di fronte al Tabernacolo vasi da fiori (spostando il Tabernacolo in luogo poco visibile). E’ un caso che ciò avvenga ovunque?
            Ed è un caso che la Comunione sulla mano che scandalizza (come da espereinza personale) i cattolici d’Oriente sia diffusa e talora imposta ovunque?
            Per taluni “tutto è bene quel che finisce male”.
            Ma posso fornirle almeno un esempio di magistero eretico, sicuramente in contraddizione con quello di sempre: Amoris Laetitia, di cui il Papa stesso ha detto che andava interpretato nel senso di dover dare la Comunione ai pubblici adulteri.
            Fonte qui: italia/idee/papa_francesco_amoris_laetitia_comunione_divorziati-3214086/post/2017-12-07/
            “L’adozione del testo argentino da parte di Bergoglio era stata letta dagli osservatori come il tentativo da parte del Papa di tagliare con le polemiche e di indirizzare la Chiesa verso la linea per cui la dottrina sul matrimonio non cambia ma cambia l’impostazione pastorale: che sarebbe poi il famoso “discernimento”, ovvero il vedere caso per caso come fare ad integrare le singole persone nella comunione con Cristo, anche sacramentale. In pratica, detto con parole semplici, non c’è un “permesso” generalizzato ma si lascia aperta la possibilità di accedere al sacramento “caso per caso” dopo un rigoroso “discernimento” anche quando i divorziati risposati non vivano in continenza cioè non si comportino “come fratello e sorella”.
            Ora il Papa, attraverso Parolin, ha fatto pubblicare quel documento nella Acta Apostolicae Sedis, cioè nella gazzetta ufficiale della Santa Sede, con il rango di “magistero autentico”, con l’espressione tecnica latina “Velut Magisterium Authenticum”. Nessuno, cioè, potrà più dire che l’apprezzamento di Bergoglio per l’interpretazione data dai vescovi di Buenos Aires sia solo qualcosa di personale e di privato: no, quella non solo è ufficialmente l’interpretazione che il Papa dà al capitolo VIII di Amoris Laetitia ma è anche quella che il Papa chiede che venga data”
            Spero che eventuali smentite siano documentate con fonti attendibili

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      Commenti del genere sono la benzina dei Don Minutella.
      Un minimo di senso della realtà sarebbe opportuno.
      In realtà un Papa non può sbagliare solo in poche e limitate occasioni, oppure quando ribadisce senza equivoci la fede di sempre.
      Da nessuna parte è scritto che non possa esservi (per esempio) un Papa malvagio, corrotto o ignorante (si valuti il curriculum di studi dei vari Papi per farsi un’idea).
      Le udienze vanno deserte, l’8×1000 è in caduta libera ma sul Titanic c’è ancora chi invita a fa finta di nulla.
      Senza contare che non è virtù tacere certo marciume, che rischia di togliere credibilità per esempio:
      1. Alla figura e alla credibilità del Papato (ci avevate pensato?)
      2. Alle canonizzazioni e allo stesso concetto di santità (in futuro forse citerò un episodio illuminante)
      3. Alla credibilità delle apparizioni Mariane (Medjugorje)
      4. Ai documenti ecclesiastici di vario grado di autorità (vedasi Amoris Laetitia, di cui il Papa stesso ha detto che andava interpretato nel senso di dover dare la Comunione ai pubblici adulteri; attendo smentita D-O-C-U-M-E-N-T-A-T-A, che temo tarderà per cui pubblico la seguente prova:
      https://www.agi.it/blog-italia/idee/papa_francesco_amoris_laetitia_comunione_divorziati-3214086/post/2017-12-07/

      “L’adozione del testo argentino da parte di Bergoglio era stata letta dagli osservatori come il tentativo da parte del Papa di tagliare con le polemiche e di indirizzare la Chiesa verso la linea per cui la dottrina sul matrimonio non cambia ma cambia l’impostazione pastorale: che sarebbe poi il famoso “discernimento”, ovvero il vedere caso per caso come fare ad integrare le singole persone nella comunione con Cristo, anche sacramentale. In pratica, detto con parole semplici, non c’è un “permesso” generalizzato ma si lascia aperta la possibilità di accedere al sacramento “caso per caso” dopo un rigoroso “discernimento” anche quando i divorziati risposati non vivano in continenza cioè non si comportino “come fratello e sorella”.
      Ora il Papa, attraverso Parolin, ha fatto pubblicare quel documento nella Acta Apostolicae Sedis, cioè nella gazzetta ufficiale della Santa Sede, con il rango di “magistero autentico”, con l’espressione tecnica latina “Velut Magisterium Authenticum”. Nessuno, cioè, potrà più dire che l’apprezzamento di Bergoglio per l’interpretazione data dai vescovi di Buenos Aires sia solo qualcosa di personale e di privato: no, quella non solo è ufficialmente l’interpretazione che il Papa dà al capitolo VIII di Amoris Laetitia ma è anche quella che il Papa chiede che venga data”

      E ora, SMENTITE QUESTO

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Grazie a Mons. Viganò per quest’omelia di autentica pietà che infonde fiducia.
    Percorrendo la Scrittura pare di capire, dal Diluvio a Sodoma e Gomorra, che i figli di questo mondo negano le realtà più evidenti e considerano la loro fallimentare civiltà meritevole di radioso futuro

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    “Noi sappiamo che la vera Arca, l’unica Arca è la Santa Chiesa.”
    Parole sante.
    Ne viene che una chiesa autocefala non può giammai essere Santa Chiesa.

    Una santa domenica nel Signore a tutti!

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      Giusto. E neppure un clero in odor di eresia e incurante del gregge può guidare la Chiesa di Cristo