Santità, Dica ai Cattolici: “No” a un Festival Blasfemo. Piero Laporta.

6 Febbraio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il generale Piero Laporta offe alla vostra attenzione queste riflessioni sul viaggio in Africa del Pontefice regnante, appena concluso. Buona lettura e condivisione.

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«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.» Il Vangelo di questa domenica sembra scritto mentre gli eventi si sbrogliano sotto gli occhi. È consolatorio vedere Francesco in Africa, nel Congo, nel Sudan del Sud, il Calvario dell’Africa. È toccante osservare i milioni accorsi al richiamo del Papa. Non abusiamo della bontà di questa gente e neppure sottovalutiamo la funzione di Francesco. Nostro Signore ha consentito un miracoloso evento mondiale in una terra martoriata. Non dobbiamo tuttavia fermarci.
Per comprendere in quale mostruosa fornace Francesco entrò con leggerezza, basti richiamare il sangue che vi scorre, un Nilo secolare. “Fiumi di sangue” e “Calvario dei popoli” non sono espressioni retoriche.
Il Sudan del Sud è indipendente dal 9 luglio 2011. Due anni dopo, a Dicembre 2013 le forze del presidente Kiir, di etnia dinka, si contrapposero a quelle dell’ex vicepresidente Machar, di etnia nuer. Il conflitto è finito poi nel febbraio del 2020. Prima dell’indipendenza una lunga e crudele stagione di conflitti, gli ultimi dei quali (non i primi, gli ultimi) iniziati dagli anni ’70, oltre mezzo secolo di guerre; un infernale mattatoio. Sorvoliamo sui masacri in Ruanda Burundi e pensati a Parigi.
Quanti s’interrogano sull’espansione del marxismo nel terzo mondo, ricordino la crudele idiozia dell’Occidente nell’Africa Centrale. Le etnie autoctone vi dimorano da 80mila anni in quello che fu il regno del Congo. Giuntivi i portoghesi, fecero impallidire il ricordo dei mattatoi americani nelle riserve indiane. Peggiorò quando il potere passò ai Paesi Bassi, per essere infine assegnato nella Conferenza di Berlino del 1884-1885, al re dei Belgi Leopoldo II, come sua proprietà personale: abitanti, terra e giacimenti. I lager nazisti? I gulag sovietici? Al confronto alberghi a 5 stelle. I congolesi sfruttati peggio di chi ebbe la fortuna di essere schiavo negli Stati Uniti. In poco più di un ventennio oltre dieci milioni di congolesi furono massacrati nel loro “Stato libero del Congo”, loro patria da 80mila anni. Nessuno scomunicò Leopoldo II del Belgio; nessuno pensò a una giornata della memoria per i 10 milioni di massacrati di quel ventennio e per gli innumerevoli che ne seguirono le sorti.
Essere “il sale della Terra” significa testimoniare la verità, oggi senza dimenticare quella di ieri. La Chiesa docente, scomparso S.S. Pio XII, è scesa a compromessi col male. Non è affatto un caso l’accusa sia stata rivoltata contro l’ultimo pontefice oppostosi direttamente al male, proprio dai responsabili, direttivi e saprofiti, di questa infinita carneficina. Il problema della convivenza umana, prima del razzismo è lo scientifico genocidio africano, ininterrotto da secoli.
Sua santità Pio XII schierò le missioni dall’Oceano Indiano all’Atlantico a nord e sud dell’Africa centrale, a costituire un’area protetta dalla civiltà cattolica. L’errore strategico, commesso successivamente dal Vaticano, è presumere che lì allignassero soprattutto interessi economici. Oggi è invece evidente che i satana sono impegnati a cancellare il cristianesimo: è il loro obiettivo strategico. In Africa uccidono i cristiani come qui vogliono cancellare l’Eucaristia, vietando il vino e contaminando le farine con gli insetti. Li schiavizzano come qui vorrebbero proibire il Battesimo ai minori; hanno già tentato di proibire il Santo Natale e la Santa Pasqua. Sono tronfi, pensando d’avere già vinto nell’intero globo e l’omelia d’un Papa dopo tutto per costoro è solo fiato sprecato.
Da uno sguardo superficiale nelle nostre società si potrebbe concludere che in effetti hanno vinto. L’aborto come contraccettivo. Il festival di Sanremo la consueta carnevalata blasfema e anticattolica i mondo visione. Non occorrono altri esempi. Eppure stupiamo che due terzi dell’umanità (i BRICS) non credono nell’edonismo occidentale anticristiano. Il paradosso è che il soccorso ai valori cristiani arriva da un’umanità in larga misura non cristiana.
Francesco mi ha toccato con le sue omelie africane. Sono sufficienti? Francesco, Santità, lei ha il potere di sciogliere e legare. Questo potere va dispiegato contro gli sfruttatori, contro un Biden guerrafondaio e abortista, contro le imprese minerarie che sfruttano tuttora persino i bambini.

Io non credo che sia significativa la scomunica a don Minutella, che replica quella sterile e scomposta a Savonarola, il quale aveva dopo tutto ragione da vendere.

La Chiesa non ha come dare corso alle sue omelie africane se non scomunica un prete stupratore e lascia un grottesco Amadeus a fare libero esercizio di sacrilegio e blasfemia, invadendo le case degli italiani e le menti degli sprovveduti. È la Chiesa docente la massima responsabile della precarietà della fede nei cuori del gregge.

La realtà si cambia dicendo “NO” e difendendo questa interdizione a ogni costo.
Sarebbe incoraggiante, il Papa, tornando dal Calvario africano, se esortasse il gregge a rinunciare almeno a un festival blasfemo, a recitare il Santo Rosario mentre col nostro canone Rai orinano sui Dieci Comandamenti. Occorre un “NO” per invertire la rotta. Non è difficile. È sufficiente un comunicato stampa: il papa esorta il popolo di Dio a rifiutarsi di essere parte della carnevalata blasfema di Sanremo e recitare il Santo Rosario mentre la carnevalata si esibisce.

Per una cosa così semplice basterebbe che qualche parroco iniziasse. Basta poco dopo tutto per tornare “sale della Terra”, come Lui comanda. Cristo Vince nonostante le bestemmie d’uno sconcio guitto tv.

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10 commenti

  • rosario ha detto:

    ma quale santità,un personaggio che sta distruggendo la chiesae tutti ne sono coscienti. l

  • pat ha detto:

    sua “santità” porterebbe la pachamama all’Ariston

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    – “La Chiesa docente, scomparso S.S. Pio XII, è scesa a compromessi col male.”

    Forse non ho ben afferrato, Generale, e allora mi chiedo che intende.
    Ipotizzo: strizza forse l’occhio a un preconciliarismo sedevacantista, oggi tanto in voga (e con testimonial di spicco😢), che si fa un baffo di un santo come GPII, salvato da una pallottola micidiale per intervento della Vergine Santissima, e vomita veleno a getto continuo sul Santo Padre BXVI? Un mite e umile di cuore preso per vile, timoroso e timido nonostante le feroci battaglie sostenute contro la cultura della morte, contro il relativismo, contro la sporcizia della Chiesa (e qua mi fermo)?
    In cosa questi due Vicari di Cristo sarebbero scesi “a compromessi con il male”? Certo, il “vociare assassino”, a tal proposito, ben lo conosco ma da quando cattolici romani prestano l’orecchio al Divisore per antonomasia??
    Errori e imprudenze possono farne tutti, anche i pontefici, ma da quando le pecore – alcune neppure nel e del Recinto! – ritengono di saperne più dei Pastor Pastorum?!
    Ognuno è dotato di libero arbitrio ma “non tutto ciò che è lecito, giova.”
    In tempi di calamità e grave confusione, allora, perchè scegliere di aumentare il caos anzichè favorire il kairòs?

    – “Io non credo che sia significativa la scomunica a don Minutella, che replica quella sterile e scomposta a Savonarola, il quale aveva dopo tutto ragione da vendere.”

    Anche qui non so se ho ben compreso, caro Generale, perchè se lei ritiene che non sia significativa la scomunica del Sig. Minutella temo le sfugga uno dei punti nevralgici dell’odierna situazione della Chiesa…
    Magari leggere una delle tante testimonianze che iniziano ad emergere sulla setta minutelliana potrà aiutare qualcuno, chissà…

    https://gloria.tv/post/MWppbu44XM2T3s8nLX9sRnXHR

    Infine, è più che legittimo lei invochi il freno papale sul treno in corsa dell’Ariston ma Mons. Suetta, Pastore della Diocesi di Sanremo, non ha ben levato alta la voce della Chiesa? Egli ha giurisdizione e autorità per farlo! E non le ha forse messe a servizio dei suoi fedeli, e di noi tutti, per proteggere le nostre anime e metterci bene in guardia? Non ha forse richiamato la coscienza dei responsabili di tale scempio organizzato, agendo per conto di Cristo e della Chiesa?

    Obbedire viene da ascoltare. Ecco qua il nocciolo della questione!
    Non si obbedisce più perchè non si è più disposti ad ascoltare, caro Generale, andando dietro a “favole” anzichè alla Sua Parola, e ormai ignorando quale sia il suono della voce di Cristo e dei suoi vicari.

    Fraternamente.

  • Maria Grazia ha detto:

    Sarebbe interessante sentire le motivazioni per cui i Ministri di Cristo lasciano che il Vescovo di Ventimiglia, Antonio Suetta, da solo esprima con voce altisonante e decisa (ormai da anni) la sua condanna per le blasfemie che si ripetono in occasione del Festival di Sanremo nei confronti della religione cattolica.

  • Massimo trevia ha detto:

    E chi e’ lui per giudicare?

  • Maria Luisa ha detto:

    Ma per l’amor del cielo, quale santità?

  • piero laporta ha detto:

    La Chiesa ha il dovere di dire “NO” forte e chiaro a chi voglia rubarle le anime. Io ho il dovere di ricordarlo umilmente e con rispetto a tutti (a dirla con San Paolo) i capi cui sono sottoposto, dal parroco in su. Come costoro si pongono di fronte ai propri peculiari doveri è un problema soprattutto loro. Non credo di aver detto nulla né di inesatto né di esorbitante.

  • miserere mei ha detto:

    Caro Generale,
    il problema è di rivolgersi a un “Santità” che non c’è.

    E’ un po’ come rivolgersi all’odontotecnico chiamandolo odontoiatra o al geometra chiamandolo ingegnere.

    O, in ambito militare, fronteggiare il nemico con i cartonati.

    Noi al contrario siamo come fanti mandati verso la trincea nemica mentre la fotoelettrica del nostro comandante ci illumina a vantaggio del tiro a segno nemico.

    Può non piacere, ma da certi appelli traggo solo lo spunto per strisciare rasoterra, ascoltando il meno possibile i proclami a procedere a testa alta del più improbabile degli strateghi.

    • Agnese ha detto:

      Il Vangelo ci chiede di essere semplici come colombe e astuti come serpenti. Il problema e’ : come ?

    • Non Metuens Verbum ha detto:

      Molto prosaicamente, alle prime 4 parole del titolo dell’ articolo, sono spinto a ridere per non piangere.