Ma Quanto Siamo Felici di Essere in Questa Radiosa UE? Benedetta De Vito.

6 Febbraio 2023 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, la nostra Benedetta De Vito offre alla vostra attenzione questi ricordi mescolati a vicende ahimè molto attuali e drammatiche. Buona lettura.

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A vent’anni con il resto in spiccioli, mentre amici e amiche andavano in Inghilterra e negli Stati Uniti, io ero a Lisbona a imparare il portoghese. Della Lisbona di allora, con i suoi cieli aperti, rinfrescati dal vento dell’Oceano, ho un ricordo che profuma di biscotto. Vovodina , cioè nonna Dina, mi ospitava nella sua bella casa nel quartiere di Restelo e alla sera, di domenica, ero parte della sua grande famiglia e si mangiavano (loro almeno) i “caracoles”, ossia le lumache… Ma questa è un’altra, bella storia. Dicevo, seguivo un corso di lingua e letteratura portoghese  all’università e in classe con me c’erano persone da ogni parte del mondo. Anche una cinese (e ne avevo viste poche allora), bellissima, alta e sottile come un giunco cinese. Poi c’era Helen.

Helen era inglese, sulla quarantina,  poteva starmi in tasca e aveva i capelli un poco d’argento. Che cosa ci facesse lì con noialtri, tutti ragazzi e universitari, lo capii un giorno che mi si avvicinò e mi chiese di parlarmi. Certo, risposi, e davanti a un caffè mi  domandò  se volevo diventare interprete alla Comunità europea, dove il Portogallo era appena entrato e servivano persone come me che parlavano bene tre lingue. Mi raccontò per sommi capi la vita che conducevano a Bruxelles e di come avrei passato senza problemi la selezione. Invece di essere contenta, un brivido di disgusto mi percorse la spina dorsale. Le risposi che ci avrei pensato e quando riferii in famiglia l’accaduto, tutti felici, tranne la sottoscritta. Qualcosa in me resisteva all’uncino. In settembre, a bocce ferme, le risposi no grazie e cominciai la mia “carriera” letteraria. Che  in realtà non è cominciata mai.

Ecco come la Comunità europea picchiò alla mia porta che rimase chiusa e ora, tanti anni di poi, ho ben chiaro il mio perché. Ma seguitiamo il racconto ed eccoci negli anni in cui la Ue, con la sua triste moneta (quanto allegre, ricordate, erano le nostre lire e belle e piene dei simboli nostri, le cinque lire con il timone, le dieci lire con le spighe e l’aratro…) arrivò piena di boria e superba come una falsa regina, respingendo le sue origini giudaico-cristiane, e obbligandoci a pagar subito un biglietto d’entrata che il prode (si fa per dire) Romano Prodi chiamò “eurotassa”. Ma bene, si cominciò bene, pagando il pedaggio a chi bene non ce ne voleva. Infatti nell’amo europeo si disegnava l’abbondanza, ma a noi arrivava soltanto la miseria. In redazione ripetevo a tutti: “Siete contenti di pagare il latte un euro, cioè duemila lire, mentre prima ne costava appena mille?”. Ma tutti mi rispondevano in latinorum, sciorinando parabole raffinate di alta finanza e di economia, accusandomi di fare il conto della serva e che il futuro sarebbe stato europeo (tutto maiuscolo nella bocca loro) e anche radioso.

Sì, un corno. Da quando siamo entrati nel tunnel infuocato della Ue abbiamo contato solo crisi su crisi. Abbiamo veduto precipitare all’inferno la sorella Grecia e noi sempre con la spada di Bruxelles sul capo. Ora ci vogliono far mangiare vermi e grilli, noi che vantiamo la miglior cucina al mondo, e vogliono mettere il cappotto a Palazzo Farnese, e la sciarpa a Sant’Ivo alla Sapienza e ai palazzi veneziani sul Canal Grande sempre con la scusa del l’odioso “green” che, come si sa, è il colore del serpente antico…

Non c’è nessuna crisi climatica! Sono tutte balle e storie create sotto l’arcobaleno di Satana e, per urlarlo dai tetti, non ho bisogno di esperti, basta uscir da Roma e andare, mettiamo in Sabina, dove le colline baciano il cielo nei filari d’argento degli ulivi e tutto procede nella stupenda armonia celeste. Il Signore regna! E il Cuore di Maria trionferà, svelando gli inganni.  Intanto, ogni giorno che il Signore ci dona (a noi che non lo meritiamo, persi nel mondo massonico che congela e impietrisce i cuori), conto la continua, incessante strage da “malori improvvisi o fatali”, nel vergognoso silenzio della stampa che dopo averci ammorbato con le peripezie del messinadenaro, ora, in attesa dell’agognata sanremo che riempirà per una settimana tutto di nulla (o forse del signor rosa chemical, un nome scelto per sbeffeggiare la nostra stupenda Rosa Mistica…), inseguono un altro idolo acceso da loro, un certo cospito. Ma non una parola su Asia D’Amelio, morta a diciotto anni in classe, davanti a tutti i compagni esterrefatti, increduli, terrorizzati. Una cosa mai vista… ma zitti, zittissimi. Vergogna.

Ecco fatto, mi commiato, e accendo per voi La “Cenerentola” di Gioacchino Rossini, in uno stupendo duetto con il mio amato Juan Diego Florez. E. ora sì, zitti zitti… https://www.youtube.com/watch?v=C9xiPBqYlio

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7 commenti

  • Greg ha detto:

    Mi colpi’ , molto tempo fa, un versetto della Bibbia che diceva press’a poco cosi’ : L’uomo progetta, architetta , dispone, ma quella che si compie e’ la volonta’ di Dio.
    Ora che l’Unione Europea sia stata costruita in modo scorretto cioe’ come unione di governi e non di popoli, e’ un fatto indùbitabile, ma se il Signore lo ha permesso non dovremmo , invece di sperare di demolirla, di cercare di iimpiegare le nostre forze per trasformarla a misura d’uomo ?

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Ho apprezzato molto.

    Un caro saluto, Benedetta.

  • Margotti ha detto:

    Quanto ci vuole a uscire dalla UE?
    Il castello bisogna farlo crollare dalle fondamenta.
    Gli italiani, pur con i loro difetti (ma anche pregi) non hanno bisogno della UE.
    Qualcuno della Lega lo aveva capito, ma si vede che il potere dà alla testa e ora sono tutti accucciati intorno al focolare di Bruxelles.
    Bisogna ripartire dal basso, creare piccole comunità autonome, liberarsi dalla paura di essere troppo piccoli (che è un timore infondato, come di chi sapeva nuotare e poi, dopo che gli hanno dato il salvagente, pensa di non poterne più fare a meno).
    Bisogna creare società/comunità indipendenti slegate dai vincoli “mafiosi” del grande capitale, perché ormai tutti i politici, le Regioni e gli Stati sono dei pupazzi in mano alle grandi corporations, ai sicari in guanti bianchi che banchettano con i nostri soldi.
    Iniziamo sin da ora a convincerci che siamo prima di tutto cattolici, siamo cristiani e abbiamo una Patria che è quella della nostra famiglia, dei nostri antenati, abbiamo delle radici.
    Siamo patriottici ma non nazionalisti.
    Ripartiamo dalle piccole comunità, rifiutiamoci di pensare che non possiamo fare a meno dell’Europa, dell’euro e della burocrazia autoritaria che ci governa.
    Il muro è dentro alle nostre coscienze.
    Abbattiamolo!

  • Franco ha detto:

    Milano, 06.02.2023
    Buona sera, Dott. Tosatti, Gentile Signora DeVito, complimenti per il rifiuto ministeriale al Governo del dissenno. Condivido tutti i Suoi punti, chiaramente espressi, provando grande gioia. Mi piacerebbe sentire/leggere il parere di quel gran signore dell’europeista bolognese ed il conseguente disastro del bolognese europeista.

    La ringrazio per le Sue vere espressioni che riguardano noi tutti.
    La candiderei alla Presidenza Della Repubblica.

    Pax et bonum in N.D.J.C.

    F.D.E.

  • anonimo ha detto:

    ecco quanto siamo felici di essere in questa UE serva della Nato , di Biden, del Club di Davos, : http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2023/02/scoperta-la-confessione-dellagente.html il WEF vuol depopolare il pianeta di ben 4 miliardi 4 di mangiatori inutili (così questi indemoniati definiscomno gli esseri umani, nemmeno un dèmone di basso rango oserebbe parlare così…) entro il 20300 o, se ci va bene, entro il 2050, alla faccia delle case green in classe a o della nuova dieta planetaria a base di insetti e vermi vari….ovviamente chi dovesse s sopravvivere a questo periodo infernale sarà nient’altro che uno schiavo obbediente, un capo di bestiame e nulla più… questo è quanto, cari amici, a questo punto non so se ci si debba augurare il castigo divino a base di fuoco dal Cielo, di terremoti e eruzioni vulcaniche che facciano piazza piulita di tutto questo quadro infernale…

  • Carmelo ha detto:

    Cara Signora, quanta sintonia con un illustre personaggio abbandonato dall’Italia come la Lira.
    https://youtube.com/shorts/7uxHpl0p92w?feature=share

  • Ambra ha detto:

    Penso che tu abbia ragione, cara Benedetta.
    Detto semplicemente utilizzare lo pseudonimo RÒSA CHEMICAL non e’ altro che un modo di deridere Maria Santissima. Quindi da evitare come la peste con tutto il carrozzone di saltimbanchi che e’ diventato il cosiddetto Festival di sanremo.