Muller, papa Francesco e il Cerchio Magico. La Testa del Serpente.

1 Febbraio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici  nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo apparso su La Testa del Serpente, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e condivisione.

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In questi giorni si è molto parlato del nuovo libro del cardinale tedesco Gerhard Muller, andato letteralmente a ruba nella prima settimana di lancio. Quello di Muller, per dieci anni vescovo di Ratisbona e Prefetto per la Congregazione per la Dottrina della Fede dal 2012 al 2017, è un libro-intervista scritto con la giornalista de Il Messaggio Franca Giansoldati ed edito da Solferino.

Il libro, che ha come titolo “In buona fede. La religione nel XXI secolo“, affronta diversi argomenti relativi alla Chiesa e alla fede letti con gli occhi di uno dei cardinali più in vista del momento. Com’è normale i media si sono concentrati sui punti nei quali il cardinale prende le distanze da papa Francesco e critica in modo inequivocabile alcuni favoritismi, la scelta dei collaboratori e alcune sue decisioni particolari, come ad esempio la scelta di punire il cardinale Becciu senza concedergli la possibilità di difendersi (prima ancora che avesse inizio il processo), la spettacolarizzazione dei processi che fanno sembrare “che in Vaticano dimorino solo funzionari corrotti”, la traduzione del Padre Nostro, le accuse contro Trump e lla simpatia verso Biden, l’accordo con la Cina e il trattamento riservato al cardinale cinese Zen, la riforma della curia (“priva di una coerente visione ecclesiologica”) o la messa al bando della Messa Tradizionale in latino, annullando di fatto una decisione presa in modo straordinario dal suo predecessore nel 2007. “Dispute interne senza senso – dice riferendosi alle Messe in Latino – frutto di cattiva gestione del potere, scarsa preparazione teologica e imprudenze pastorali.

“Nulla di nuovo sotto il sole” se si considera che il cardinale tedesco fu amico e allievo di Joseph Ratzinger e ha una impostazione conservatrice (o meglio dire, cattolica?) per quanto riguarda la fede e la liturgia, non sempre in linea con il nuovo corso avviato da papa Francesco. Non a caso fu scelto da Ratzinger come suo successore a capo della Congregazione per la Dottrina della Fede. Tuttavia terminati i cinque anni di servizio, ancora lontano dall’età della pensione prevista dal diritto canonico, Muller è stato congedato senza ottenere nessun altra mansione all’interno della Chiesa, né in Curia né in patria.

La sua sostituzione sorprese tutti, era infatti prevedibile un rinnovo per altri cinque anni, non solo perché prassi assodata in assenza di grossi impedimenti, ma per la caratura teologica del cardinale in questione, il suo curriculum e il suo stretto legame e la continuità con chi ricoprì quel ruolo per un quarto di secolo come custode della fede durante il pontificato di Giovanni Paolo II. Invece il cardinale rimase improvvisamente senza mansione, o meglio senza lavoro. Un danno, non solo per Muller come uomo rimasto di fatto disoccupato, ma per la Chiesa intera.

A molti è sembrato sorprendente che papa Francesco decidesse di prescindere da un cardinale come Muller. Tuttavia molti ricorderanno che in più di una occasione il Papa ha rivolto parole molto dure nei confronti del mondo accademico e dei professori di teologia. Per lo meno verso coloro considerati troppo scolastici e troppo ancorati alla tradizione (coniando per loro il termine “indietristi” e “indietrismo“). È dunque comprensibile che Muller, nonostante i suoi meriti accademici (o forse proprio per quelli) non godesse di molta simpatia a casa Santa Marta e dintorni.

L’idea che il cardinale tedesco fosse stato allontanato in maniera inaspettata dal Vaticano non è poi così peregrina. In un articolo pubblicato a febbraio del 2020, Massimo Franco, editorialista del Corriere della Sera, parlò delle “amarezze e l’isolamento degli ultimi anni” che Muller avrebbe affrontato dopo la fine del suo incarico in Vaticano.

A molti commentatori è sembrato inopportuno che il cardinale racconti ora, a distanza di anni, il modo in cui papa Francesco gli annunciò la fine del suo mandato. Il resoconto viene di fatti letto come una accusa verso il Papa da chi si ritiene parte lesa e vittima di giochi di potere e simpatie personali. Molti giornali hanno riportato le parole del cardinale sottolineando la durezza del suo racconto e presentandolo come un pesante sasso gettato contro il Pontefice.

Eppure già la domanda dell’intervistatrice indica come sono andate le cose, o per lo meno come sono state viste dal di fuori. La Giansoldati scrive: “Lei ha lavorato per la Congregazione per la Dottrina della Fede e poi, inspiegabilmente, nel 2017 è stato allontanato dall’incarico con cinque anni di anticipo (…)“. E poi ancora “All’origine del suo allontanamento improvviso e persino traumatico cosa potrebbe esserci oltre alle perplessità evidenziate sulla Amoris Laetitia, visto che non ha mai ricevuto uns motivazione esauriente?“.

A queste domande Muller risponde spiegando quello che, a suo dire, potrebbe essere il motivo del suo allontanamento. Non si è tirato indietro quando sentì di dover correggere alcune storpiature ed “rischio di errori dottrinali in questo o quel documento” pubblicato dal Vaticano. Questo ruolo di “custode” della fede, assieme al fatto di venire considerato in quanto tedesco eccessivamente rigido, gli guadagnò l’invidia di quel “cerchio magico” che Muller accusa di mal consigliare il Papa. Tra questi l’amico di Francesco, il teologo argentino Victor Manuel Fernandez e il card. di Tegucigalpa Oscar Maradiaga. Qui Muller parla di un “pregiudizio latinoamericano” nei confronti di Roma e dei teologi europei. Un complesso antiromano dunque, portato avanti da alcuni cardinali latinoamericani, assieme alla diffidenza verso i teologi più conservatori (o indietristi) sarebbe dunque alla base della rottura tra Francesco e il suo più stretto collaboratore.

Nell’affrontare lo “strappo” sulla Messa in Latino, Muller parla di uno schiaffo inaspettato per i cosiddetti “tradizionalisti”, che ha “scavato fossati e causato dolore” e che ha avuto “conseguenze ed effetti negativi”. Una scelta che Muller attribuisce ai cattivi consigli dati da “alcuni professori dell’Ateneo Sant’Anselmo” che hanno “manipolato” Francesco: “sono andati dal papa e lo hanno condizionato perseguendo il proprio interesse”.

Si tratta di dichiarazioni pesanti e coraggiose che di certo non aiuteranno ad allentare la tensione tra Francesco e Muller, tuttavia il cardinale tedesco giustifica la sua posizione come un dovere di coscienza nei confronti della verità e in favore di tutta la Chiesa. “Non si tratta di avere dei comportamenti partigiani (…), Però se qualcosa non funziona serve tirare fuori il coraggio e, assieme, da fratelli, trovare una sintesi (…)Sicché se ci sono cose da denunciare per migliorare la situazione complessiva l’unica strada è parlare chiaro”Così scrive il cardinale Muller consapevole anche che “in questa fase, chiunque sollevi critiche costruttive viene accusato di fare opposizione, di essere un nemico di Francesco”.

Molti i temi affrontati nel libro, tra cui la questione Cinese e il rapporto trs il Vaticano e la Cina, la questione femminile, gli abusi, il sinodo tedesco (a rischio apostasia più che scisma), la Teologia della Liberazione (“una corrente di pensiero da riscoprire”), il Gran Reset promosso a Davos, guerra in Ucraina (“senza armi, l’aggredito come potrebbe difendersi dall’aggressore?”) il marxismo, il capitalismo, il transumanesimo (la sfida più grande) e il futuro della Chiesa.

Un libro scritto “in buona fede” (come assicura il titolo) che sta facendo e continuerà a far discutere, ma che offre un po’ di chiarezza su molti punti e argomenti sui quali, in questo tempo di smarrimento e confusione, è mancata una parola chiara che metta a fuoco la missione della Chiesa al di là delle sterili e inutili polemiche di palazzo e gli intrighi del potere. “Altro che merletti!!!”, scrive il cardinale.

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3 commenti

  • miserere mei ha detto:

    Pochi giorni prima di diventare Benedetto XVI, Joseph Ratzinger tenne un memorabile discorso a Subiaco.
    Ne traggo alcune frasi della parte finale, più attuali che mai.

    Nel dialogo, così necessario, tra laici e cattolici, noi cristiani dobbiamo stare molto attenti a restare
    fedeli a questa linea di fondo: a vivere una fede che proviene dal logos, dalla ragione creatrice, e che
    è perciò anche aperta a tutto ciò che è veramente razionale.

    Ma a questo punto vorrei, nella mia
    qualità di credente, fare una proposta ai laici.
    Nell’epoca dell’illuminismo si è tentato di intendere e
    definire le norme morali essenziali dicendo che esse sarebbero valide etsi Deus non daretur, anche
    nel caso che Dio non esistesse.

    Nella contrapposizione delle confessioni e nella crisi incombente dell’immagine di Dio, si tentò di tenere i valori essenziali della morale fuori dalle contraddizioni e di cercare per loro un’evidenza che li rendesse indipendenti dalle molteplici divisioni e incertezze delle
    varie filosofie e confessioni. Così si vollero assicurare le basi della convivenza e, più in generale, le
    basi dell’umanità.

    A quell’epoca sembrò possibile, in quanto le grandi convinzioni di fondo create dal cristianesimo in gran parte resistevano e sembravano innegabili.
    Ma non è più così. La ricerca di una tale rassicurante certezza, che potesse rimanere incontestata al di là di tutte le differenze, è fallita.

    Vorrei dirlo con altre parole: il tentativo, portato all’estremo, di plasmare le cose umane facendo completamente a meno di Dio ci conduce sempre di più sull’orlo dell’abisso, verso l’accantonamento totale dell’uomo.

    Dovremmo, allora, capovolgere l’assioma degli illuministi e dire: anche chi non riesce a trovare la via
    dell’accettazione di Dio dovrebbe comunque cercare di vivere e indirizzare la sua vita veluti si Deus
    daretur, come se Dio ci fosse.

    Questo è il consiglio che già Pascal dava agli amici non credenti; è il consiglio che vorremmo dare anche oggi ai nostri amici che non credono.
    Così nessuno viene limitato nella sua libertà, ma tutte le nostre cose trovano un sostegno e un criterio di cui hanno urgentemente bisogno.

    Ciò di cui abbiamo soprattutto bisogno in questo momento della storia sono uomini che, attraverso
    una fede illuminata e vissuta, rendano Dio credibile in questo mondo. La testimonianza negativa di
    cristiani che parlavano di Dio e vivevano contro di Lui, ha oscurato l’immagine di Dio e ha aperto la
    porta all’incredulità.

    Abbiamo bisogno di uomini che tengano lo sguardo dritto verso Dio, imparando
    da lì la vera umanità.

    Abbiamo bisogno di uomini il cui intelletto sia illuminato dalla luce di Dio e a cui Dio apra il cuore, in modo che il loro intelletto possa parlare all’intelletto degli altri e il loro cuore possa aprire il cuore degli altri.

    Soltanto attraverso uomini che sono toccati da Dio, Dio può far ritorno presso gli uomini. Abbiamo bisogno di uomini come Benedetto da Norcia il quale, in un tempo di dissipazione e di decadenza, si sprofondò nella solitudine più estrema, riuscendo, dopo tutte le purificazioni che dovette subire, a risalire alla luce, a ritornare e a fondare a Montecassino, la città sul monte che, con tante rovine, mise insieme le forze dalle quali si formò un mondo nuovo.

  • Paolo poletti ha detto:

    Se ne sarà molto parlato (ma dove….) però che questo libro sia una boiata lo si capisce dalla prefazione, quando la curatrice attribuisce ad Amoris Laetitia lo “scandalo” della semplificazione delle cause matrimoniali e riferisce a questa i Dubia dei 4 Cardinali. Forse le mancava qualche pezzettino della storia….

    Comunque ben lieto che i tradi/conservatori si rifacciano a Muller, turboprogressista amico di Gutierrez e coautore di un libro con lui, che consiglia di conoscere la dottrina cristiana leggendo De Lubac, Von Balthazar, Congar & Co. Contenti loro….

  • slave of JMJ ha detto:

    This is an interesting locution from a well-approved source at greenscapular.org
    MESSAGE FROM OUR SAVIOR, JESUS CHRIST
    “I WILL PERMIT ANY OF MY CATHOLIC PRIESTS TO OBTAIN ORDERS FROM THE ORTHODOX CHURCHES”
    JANUARY 26, 2022, THURSDAY @ 7:04 P.M.
    Anna Marie: My Lord, are you calling me?
    Jesus: Yes my dear one.
    Anna Marie: My Lord may I ask, are you Father, Son or Holy Spirit?
    Jesus: Dear one, it is I, your Lord God and Savior, Jesus of Nazareth.
    Anna Marie: My dearest Savior, may I ask you please? Will you bow down and adore God your Eternal Holy
    Father who is the Alpha and Omega the Creator of all life, of all that is visible or invisible?
    Jesus: Yes little one, I your Divine Savior will now and will always bow down and adore my Holy Eternal Merciful Father, who is the Alpha and Omega, the Creator of all life, of all that is visible and invisible.
    Anna Marie: Please speak my sweet Heavenly Lord, for you sinful servant is now listening.
    Jesus: My dear one, I have come to speak with you over the message I gave you recently.
    Anna Marie: Yes Jesus.
    Jesus: You need not be concerned by what I have stated to you previously. You are asked to report my
    Words as I or my Mother have shared with you and you should not have any concerns.
    Anna Marie: Yes my Lord. I choose only to be obedient to you my Holy Lord and to your Holy Mother.
    Jesus: Yes dear one, and that is the reason for our visiting and speaking with you, your obedience.
    Anna Marie: Thank you Jesus. My Lord, Fr. John did ask me to write down his question and to seek your answer. May I ask you if I can ask his question?
    Jesus: Yes dear one, you may do so.
    Anna Marie: Fr. John said: “Dear Jesus, can the Orthodox Churches be a refuge for Catholic Priests who
    wish to remain faithful to you in light of the false directives coming from the Vatican?”
    Jesus: Please tell my beloved and chosen son, YES! I will permit any of my Catholic Priests to obtain orders
    from the Orthodox Churches if they are no longer able to recite my Holy Consecration Prayers in their Diocese because the Bishops or Cardinals have demanded them to use the new false prayers of consecration. I
    remain in my full Presence: my Body, Blood, Soul and Divinity when the correct and Holy Prayers of Consecration are said. I will not be present if the other Rites under the Vatican order has been changed. My Orthodox Priests offer a valid Mass and I have blessed these Orthodox Churches, knowing what would take
    place in this day and age. Do you not know I am a merciful Savior in all my Churches?
    Apostolate of the Green Scapular http://www.greenscapular.org
    2023 Heavenly Messages as given to Anna Marie, an Apostle of the Green Scapular
    Page 7
    MESSAGE FROM OUR SAVIOR, JESUS CHRIST
    “I WILL PERMIT ANY OF MY CATHOLIC PRIESTS TO OBTAIN ORDERS FROM THE ORTHODOX CHURCHES”
    JANUARY 26, 2022, THURSDAY @ 7:04 P.M. (Continued)
    Jesus: Please be in peace and make certain this message is posted for all to read and pray about. I will do all
    I must to protect my beloved Priest sons, but I also ask my Apostles to remain faithful to my request of a holy
    Rosary novena for them daily. They will suffer greatly in the coming months, but I and my Holy Mother will
    be their comfort and solace. Now go dear one. Be in my peace and continue your work for me today. I am
    blessing you and Fr. John.
    Anna Marie: Thank you dear sweet Jesus. All Apostles love you holy merciful Jesus.
    END OF MESSAGE