Benedetto XVI e l’Insonnia: e se non Fosse Tutto Complottismo? Mascarucci

31 Gennaio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Americo Mascarucci offre alla vostra attenzione queste riflessioni su Benedetto XVI e quanto ha scritto nel libro di memorie, pubblicato postumo, dei suoi anni da papa emerito. Buona lettura.

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Benedetto XVI e l’insonnia: e se non fosse tutto complottismo?

 

Benedetto XVI sta facendo più rumore da morto che da vivo, togliendosi quei sassolini dalle scarpe che in vita ha evitato di lanciare.

La scorsa settimana c’è stata l’uscita dei suoi scritti postumi, che per suo volere sono stati resi pubblici dopo la morte, che hanno rivelato l’amarezza e le sofferenze che questo grande teologo, poi papa e primo Papa emerito nella storia della Chiesa, ha dovuto subire a causa di quel “vociare assassino” che non lo ha mai risparmiato. Poi è arrivata la rivelazione del biografo Peter Seewald, il quale ha reso noto il contenuto di una lettera inviatagli da Ratzinger pochi giorni prima di morire, in cui svela di aver rinunciato al papato per un’insonnia che lo tormentava e gli impediva di avere le forze necessarie per andare avanti.

Ma andiamo per ordine. Dagli scritti postumi raccolti nel libro “Cos’è il Cristianesimo” si evince chiaramente che i modernisti hanno sempre visto in Ratzinger l’ostacolo da abbattere, sin da quando era al timone della Congregazione per la Dottrina della Fede, soprattutto negli ultimi anni del pontificato di Wojtyla quando San Giovanni Paolo II si affidava quasi esclusivamente a lui. Lo temevano, per non dire odiavano, a tal punto da aver sentito il bisogno di coalizzarsi e di creare quel partito progressista denominato “mafia di San Gallo” dove si discuteva proprio di come contrastare il suo potere e neutralizzarlo. Ed è proprio in quegli anni che i modernisti hanno deciso di affilare le armi in vista della imminente morte del papa polacco per tentare l’assalto alla Chiesa.

Un assalto già annunciato agli inizi del nuovo millennio, partito dagli Stati Uniti, dove i giornali di orientamento liberal iniziarono a costruire la candidatura alla successione di Carlo Maria Martini, l’aspirante papa progressista amato oltre Oceano e nei salotti della sinistra dem. E forse chissà, se non fosse stato già affetto dal Parkinson, l’ex arcivescovo di Milano nel conclave del 2005 la sua partita se la sarebbe giocata davvero contro Ratzinger, visto che era il più autorevole fra i candidati del gruppo di San Gallo.

Papa Benedetto sapeva benissimo a cosa sarebbe andato incontro, lo fece capire chiaramente quando chiese di pregare affinché non scappasse davanti ai lupi. Già consapevole del clima che si sarebbe creato contro di lui, tentò la strada del dialogo con i suoi nemici tendendo loro la mano. Incontrò Hans Kung per cercare di trovare forse in lui un alleato capace di frenare gli attacchi e le manovre di disturbo dei modernisti che lo accusavano di essere stato l’ispiratore delle politiche reazionarie di Wojtyla che avevano colpito anche il teologo svizzero; creò cardinale Reinhard Marx, il più agguerrito fra i vescovi riformatori tedeschi, come segno evidente della volontà di creare una Chiesa plurale, una Chiesa inclusiva e dialogante, senza discriminazioni contro nessuno; ha tollerato i seminari progressisti in cui si vietavano i suoi libri e si impediva ai seminaristi che ne apprezzavano la teologia di diventare sacerdoti.  Non ha punito o emarginato nessuno dei suoi avversari, come invece farà dopo di lui Bergoglio, cacciando i conservatori a capo dei dicasteri, commissariando i seminari e gli ordini religiosi di impronta tradizionalista, creando cardinali di rottura rispetto alle conferenze episcopali non allineate, come avvenuto in America con la scelta del discusso McElroy, contestato per le sue posizioni pro Lgbt e per aver difeso il diritto dei politici abortisti di ricevere la comunione.

Lo spirito dialogante di Benedetto non è bastato, e otto anni di pontificato sono stati un Vietnam di aggressioni mediatiche e campagne di odio, che hanno visto i media accanirsi contro il vicario di Cristo come mai avvenuto in precedenza; facendo leva sugli scandali della pedofilia e quelli finanziari legati allo Ior, sull’accusa di voler tornare alle Crociate dopo il discorso di Ratisbona, sulla scomunica revocata al vescovo lefebvriano antisemita, per finire poi con lo scandalo Vatileaks e la divulgazione dei documenti riservati del papa e della Santa Sede.

Benedetto è stato un grandissimo teologo, il cui ruolo di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede fu fondamentale negli anni del pontificato di Wojtyla per riportare la Chiesa sul binario dell’ortodossia dopo l’epopea delle grandi ubriacature post conciliari e dei grandi errori scaturiti dall’interpretazione ultra modernista del Concilio Vaticano II ad opera di Karl Rahner e dei suoi molti seguaci. Ma forse ad un certo punto Ratzinger ha capito che fare il papa era un qualcosa di troppo grande per lui, uomo di studio, di pensiero, di scrittura, ma non di azione. Benedetto capì di non avere effettivamente le forze fisiche e la volontà di affrontare una guerra snervante con i suoi nemici, interni ed esterni alla Chiesa, e volle farsi da parte per tornare ai suoi studi e alle sue opere.

Forse l’errore sta nel non voler accettare che la rinuncia di Benedetto possa essere stata effettivamente il prodotto di una debolezza umana, dello sconforto nel non riuscire a guidare la Chiesa nel mare della tempesta e nel sentirsi bersaglio degli attacchi e dell’incomprensione di tanti che soltanto oggi sembrano rivalutarlo. Una forma estrema di sacrificio assunta nella consapevolezza che la mancanza di fiducia in se stesso e nelle proprie capacità, avrebbe rischiato di compromettere il bene stesso della Chiesa. Invece fra molti ratzingeriani sembra emergere la volontà di non voler accettare la possibilità di un Benedetto XVI vittima della debolezza umana che ha scelto di sacrificare se stesso per risparmiare sofferenze alla Chiesa, con vociare assassini, complotti, campagne di delegittimazione internazionale. E allora ecco le tesi alternative, le finte dimissioni, il piano B, la sede impedita, tutte teorie legittime ma che nemmeno dopo la morte dell’Emerito sembrano trovare conferma, diversamente dalla realtà di una rinuncia volontaria che invece, anche con l’uscita degli scritti postumi, appare l’unica spiegazione plausibile. Una rinuncia volontaria ma sicuramente determinata dal clima e dagli eventi contingenti che hanno fatto perdere a Ratzinger la fiducia di poter continuare a fare il papa. E perché non credere alla possibilità che anche l’insonnia possa aver avuto la sua importanza? Perché Seewald dovrebbe inventarsi una cosa simile? Perché escludere che Ratzinger, già sfiduciato di suo, possa aver preso a pretesto i consigli del suo medico per decidersi a compiere il grande passo? Non si vuole accettare che Benedetto XVI è stato un uomo prima che un papa e che possa aver maturato la consapevolezza di non essere più all’altezza della situazione. Forse ci sfugge che la santità di Ratzinger alla fine possa stare soprattutto nella sua rinuncia al pontificato, operata non per viltà ma come grande prova d’amore e sacrificio per la Chiesa.

Americo Mascarucci

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29 commenti

  • unaopinione ha detto:

    Una volta, quando ero piú giovane sentii una affermazione di una professoressa in materie giuridiche che era piú o meno questa (riporto il senso): “Privare del sonno una persona é un mezzo di tortura per estorcere confessioni e quanto altro. Ed il torturato, arrivato ad un punto di non sopportabilitá, pur di poter dormire sarebbe disposto ad uccidere anche sua madre”. Questa era l´affermazione. Non so … vera? Falsa? Di sicuro posso dire personalmente che se non ho dormito un giorno intero e quindi non ho avuto la possibilitá di sognare, allora in stato di veglia inizio a sognare di poter dormire: insomma … sto giá in uno stato di stress.
    Tenuto conto di quanto ho appena scritto e leggendo le riflessioni dell´articolista, mi viene questa domanda: e se i torturatori dicessero veramente al torturato: “Ti faremo dormire solo se tu ammazzi tua madre … basta che premi questo pulsante”? (e nessuna altra possibilitá). Ed il torturato questo fa veramente pur di poter dormire dieci minuti o anche finalmente di essere lasciato in pace? Ormai é giunto allo stremo (al suo limite, altri forse avrebbero resistito di piú ed altri di meno) … un altro attimo sveglio sarebbe per lui un altro attimo di immensa tortura … e dispera di poter resistere un ulteriore attimo dopo il prossimo attimo di tortura … vuole chiudere gli occhi … magari dormire é chiedere troppo viste le circostanze, ma chiudere almeno un momento gli occhi per far finta di dormire giá gli basterebbe … pensa di non potercela fare piú, anzi … non ce la fa proprio piú e alla fine domanda a sé stesso, ma giá sapendo di non potersi uccidere perché i torturatori glielo impedirebbero: “Uccido mia madre oppure mé stesso?”. E decide (= costretto) infine di uccidere la propria madre.
    Ora, in una situazione come questa, la domanda che mi pongo é: “Il torturato é colpevole di omicidio della madre quando é stato indotto (o anche “piegato nella volontá”) a fare tanto, oppure sono colpevoli solo i torturatori? (e prima di rispondere vorrei che fosse considerata la situazione di coloro che sono stati costretti a farsi la “punturina” perché altrimenti non avrebbero potuto portare piú il pane a casa per sé e la propria famiglia). E se anche il torturato dovesse essere trovato colpevole da parte della giustizia, si puó affermare umanamente, che vi sia stato questo atto solo perché si é voluto sfuggire ad una estrema violenza? O anche che senza questa “violenza” il torturato non avrebbe mai compiuto il matricidio? Per me la risposta é chiara: é stata esercitata una gravissima violenza, non solo ma soprattutto psicologica, non evitabile e alla quale neppure si é potuti sfuggire, quindi per me il torturato é innocente … e se anche pensassi che forse, sí … in realtá si´é comportato da debole … allora alla risposta del torturato: “Ebbene … mi hanno tenuto sveglio trenta giorni … vedi tu se riesci a resistere sveglio per sessanta giorni ed oltre” mi farei passare la voglia di avere tali pensieri. Non riesco a vedere come si sarebbe dovuto comportare diversamente il torturato in una situazione senza uscita come questa (io vedo solo quella per cui si sarebbe dovuto ammazzare).
    Ora, quanto sopra mi porta a chiedermi, anche leggendo le riflessioni dell´autore: “Papa Ratzinger é stato forse sottoposto a tante e tali angherie” (e lo scritto ne elenca alcune, ma non é detto che ve ne siano state altre di cui noi non siamo a conoscenza) e questo per un certo numero di anni, tanto da farlo arrivare alla condizione psicologica da non farlo dormire piú (insonnia) e tanto da indurlo a compiere un atto che non é stato quello di ammazzare la Chiesa, ma sicuramente ha avuto l´effetto da infliggerLe una seria ferita? (e che nonostante tutto era forse la scelta meno dolorosa per la Chiesa). Una angheria poteva essere, per esempio – ma sicuramente questa era l´ultima e forse la piú incisiva ad essere giocata fino ad allora – quella di escludere il Vaticano dallo Swift? Ecco … come un padre si é dovuto sottoporre alla “punturina” per poter portare a casa il pane alla propria famiglia, forse il Papa si sará chiesto: “E se non faccio come vogliono Loro, come faranno tutti i pastori della Chiesa a poter continuare ad annunciare il Vangelo il giorno dopo se non hanno mangiato il giorno prima ed ancora il giorno prima ed ancora il giorno prima … ?” Mi immagino che una preoccupazione di questo genere, cosí come fará stare sveglio un padre tutta la notte prima di decidersi – o meglio, a cedere all´estorsione – di farsi la “punturina”, avrá sicuramente fatto in modo che Papa Benedetto sia stato sveglio non una notte ma tantissime notti consecutive e questo anche prima della faccenda Swift, finché non si fosse deciso a risolvere il problema … ed una delle soluzioni, esattamente quella che volevano i Loro, erano appunto le sue dimissioni … e poi, se avesse deciso di denunciare il ricatto a tutto il mondo, gli avrebbero mai permesso di arrivare fino al balcone da dove recitava l´Angelus?
    E quindi in base alle mie considerazioni e alle riflessioni dell´autore del testo, mi pare di poter vedere proprio nell´insonnia di Papa Benedetto, un ulteriore forte indizio che mi porta a concludere che Papa Benedetto sia stato costretto alle dimissioni da soggetti esterni che hanno interferito indebitamente e con succeso nelle sue determinazioni e soprattutto che non abbia deciso di dimettersi di propria libera volontá.
    Del resto il fatto che Papa Ratzinger scriva a qualcuno “di aver rinunciato al papato per un’insonnia”, quando tutte le rimanenti circostanze puntano al fatto che in realtá vi sia stato costretto, mi fa capire che “Papa Ratzinger” parlava, mi pare che dica A. Cionci, in codice (piú o meno cosí, credo di aver capito): “Chi vuole capirmi non deve fermarsi alle parole che dico, ma le deve mettere nel piú ampio contesto e intenderle di proprio intelletto nel vero significato che esse vogliono celare”.
    E se questo era il modo di comunicare di Papa Ratzinger, allora oggi traduco le seguenti parole: “Tra voi c’è anche il futuro papa al quale già oggi prometto la mia incondizionata reverenza ed obbedienza.” come un “Prometto (al futuro papa ed ai suoi sponsor e cioé a quelli che mi hanno costretto a dimettermi per il bene della Chiesa e di tutti i suoi sacerdoti ed i fedeli che vogliono rimanere fedeli alla Chiesa – mica qualcuno penserá, visto come era stato costretto ad agire, che non sapesse chi sarebbe stato eletto nel prossimo falso conclave?) che non neghereró mai apertamente che papa Francesco sia il papa e che gli mostreró pubblicamente tutta la riverenza che si deve ad un vero Papa affinché tutti quelli che dormono inizino a sognare che papa Francesco sia il vero Papa”.
    Ma a questo punto un´altra domanda mi sorge: ha rinunciato per abbandonare definitivamente la partita (semplicemente perché si sentiva inadeguato lui stesso rispetto ad una situazione da cui non vedeva una via d´uscita – questa mi pare la tesi principale dello scrittore) oppure, rendendosi conto che continuando su questa strada la sua comunque era una partita persa (per inadeguatezza di strategia ma anche per impossibilitá di azione nella situazione in cui si trovava), ha cambiato strategia per affrontare con successo questa inadeguatezza/limitazioni in un altro modo? Ebbene a me sembra che la seconda ipotesi sia quella esatta. Infatti io considererei il fatto che Papa Ratzinger, come tutti gli umani, abbia deciso in base alla possibilitá, molto concreta, visto l´etá e visto che era isolato, che se avesse insistito a non dimettersi (con tutti i guai in cui avrebbe trascinato la gestione della Chiesa), lo avrebbero potuto uccidere anche il giorno dopo. E quindi credo che sia possibile che Papa Benedetto si sará ad un certo punto chiesto: “Saró piú utile alla Chiesa (e a Dio) da morto o da vivo?” Credo che la risposta che si sará data é stata: “Da vivo” (Giovanni il Battista, sebbene incarcerato, era piú utile alla causa di Dio da morto o da vivo?). E sia ben chiaro, il fatto di poter essere ucciso ha secondo me giocato un ruolo subordinato in questa decisione perché lui stesso si rendeva conto di aver vissuto la sua vita e che data l´etá, sarebbe potuto morire di morte naturale il giorno seguente. Per cui, secondo me non ha abbandonato definitivamente la partita attraverso delle vere dimissioni, ma l´ha voluta continuare ingannando l´avversario con delle dimissioni non valide (e passando cosí per molti anche per un traditore e/o un codardo) ed ipotizzo anche che ad un certo punto papa Francesco e sponsor se ne sono accorti … ma che era meglio al quel punto non creare trambusto fino a quando Papa Benedetto si fosse mantenuto entro certi limiti).
    E dunque concludo: secondo me Papa Benedetto in tutta questa faccenda ha inteso alla perfezione la famosa frase di Gesú: “Siate astuti come i serpenti e puri come le colombe” e l´ha trasformata nel suo caso per guadagnare tempo ma soprattutto per trarre in inganno gli avversari e per cosí meglio servire Dio, in: “Saró astuto come un serpente, ma faró in modo che mi credano innocuo come una colomba”.
    Mia personale opinione al momento.

    • Simplicio ha detto:

      Mi sembra un ragionamento perfetto.
      Pero’ Bergoglio e i suoi sponsor di qualcosa dovevano essersi accorti se , durante i lunghi anni di coabitazìone non hanno fatto mancare qualche dispettuccio. Ad esempio perche’ impedire a Rstzinger di utilizzare il palazzo di Castelgandolfo dove Ratzinger amava andare e dove faceva coltivare orti e vigne che sembra siano stati distrutti ?

  • Marito emerito ha detto:

    Tanti saluti da un marito emerito che ha avuto un figlio con una divorziata (abbandonata dal marito e che non vuole andare alla sacra rota) e l’ha dovuta soisare- per il bene del figlio- solo in comune.

    Anche a me spetta la comunione, i funerali e a mia moglie risposarsi con me. Non c era lo swit ma un bel mutuo si.

    O ancora -conosciuta- l’insegnante di religione che e’ rimasta incinta da un divorziato , non ha Abortito, e per premio il vescovo l’ha licenziata.

    Certo solo Ratzinger e’ giustificato…peccato che le regole le ha fatte lui. A me troppa pena non fa.

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    Povero Benedetto XVI! Ancora tante chiacchere… capisco che siamo nel periodo di carnevale… ma basta con queste chiacchere che non portano a nulla… Capisco che il castello costruito in aria dal duo, e non solo, Minutella-Cionci è svanito e che qualcuno non se ne da pace, ma basta! smettiamola! È possibile che qualunque cosa, che sia uno scritto o una testomonianza, sia oggetto di sospetto? Di Benedetto XVI se n’è detto di tutti i colori, forse questo avviene perché è effettivamente un santo. In ogni caso, non vedo come può il fatto di essersi dimesso da papa essere considerato come “un scendere dalla croce” o un “fuggire davanti ai lupi”. Ma vaaa! Se uno ritiene di non essere più in grado, per tanti motivi, di portare in modo esauriente l’ufficio che occupa e si dimette, costui per me è una persona da lodare. il fatto dell”insonna, fra l’altro, suscitata con molto probabilità dall’ansia e dalla consapevolezza di non essere più in grado di pasturare la Chiesa a causa della sua età avanzata, come ha dichiarato nell’annuncio delle dimissioni, ne è una prova. Piuttosto, invece di ripetere e cercare in tutti i modi di non capitolare davanti all’evidenza, mi piacerebbe sapere cosa intendono fare e le scelte che intendono intraprendere i minutelliani- cionciani. Questo mi serve per sapere con chi si dovrà avere a che fare; prima avevo a che fare con eretici-scomunicati che predicavano la sede di Pietro ” impedita”, adesso che cosa devo aggiungere a costoro? “sedevacantisti” di una Sede mai più occupabile, visto che la maggior parte dei cardinali è stata creata da papa Francesco? Ma questo modo di pensare non è dei cattolici romani

    • Carnevale ha detto:

      Ma senta? Io ne ho viste tante…Don Stefano, gli imprimatur..ma pensa davvero che quel povero siciliano non faccia la fine di Wanna Marchi? Si tratta poi del primo caso di gender soprannaturale. Tramite lui-CAMBIANDO VoCE Molto MALAMENTE- Dan messaggi padre Pio e la Madonna, alternati. Per me e’ la prima volta che sento questo fenomeno mistico.

      In quanto al piccolo resto devono arrivare a 144.000 poi saran rapiti….

    • FRANZ ha detto:

      Caro don Pietro Paolo, lei sta facendo propaganda e chiacchiere da bar/sacrestia. Non può risolvere così la questione, mi perdoni, ma lei dovrebbe “smontare ” il cionci-minutella con i codici e documenti di Santa Romana Chiesa alla mano e dimostrare logico/giuridicamente se il munus petrino è stato ceduto da Benedetto XVI. E’ molto semplice!
      Si è mai confrontato con i due di cui sopra?
      Coda di paglia? Noi, il popolo semplice, stiamo aspettando!
      Danke

  • beppe ha detto:

    E’ davvero sorprendente l’affannoso impegno per non affrontare con serietà il problema delle dimissioni. Ganswein fra le righe ci dice che tutto sommato Benedetto era troppo mite, ed un pò ingenuo, per fare il Papa. Oggi apprendiamo che l’insonnia e la susseguente stanchezza sono state le cause di un drammatico calo di forze che gli avrebbero impedito di presenziare alla giornata della gioventù in Brasile, motivandolo a fare il gran passo. Per un Sant’uomo come Ratzinger non restava altro che fuggire innanzi ai lupi. Con ciò sottintentendendo che egli fosse un vile: anzichè morire sulla croce come Cristo e come il suo predecessorre, avrebbe preferito la quieta vita del Mater Ecclesiae, consegnando al contempo la chiesa ai lupi affinchè la sbranassero. Siamo seri! Anzichè cercare ridicole giustificazioni al clamoroso gesto, ci spieghino il motivo per cui egli ha abbandonato il Vaticano l’11 febbraio, dopo aver annunciato le dimissioni, posticipandole al 29 febbraio, senza poi confermarle mai. Ci spieghino perchè in dieci anni non ha mai trovato una talare nera, perchè abbia continuato ad impartire la benedizione apostolica ed a firmarsi come P.P. Benedictus.
    Trovata una plausibile spiegazioni a questo, passiamo pure a considerare l’insonnia. Benedetto non
    potrà essere ricordato come un prande papa, ma proprio come un Sant’uomo ed un martire per tutte le sofferenze, le calunnie e le angherie a cui è stato sottoposto dai massoni mondialisti, dalla mafia di San Gallo ed in particolare da coloro che aveva ingenuamente beneficato. Ma non era un vile e mai avrebbe consegnato la chiesa a chi la voleva distruggere se con l’espediente da lui ideato non avesse provato a cercare una via di salvezza che voi tutti vi affannate a vanificare

    • Ultimo ha detto:

      Non era un vile ma certo non era un uomo di polso. Il caso Maciel e’ stato 20 anni alla congregazione. Ratzinger ha spretato singoli pedofili “poveracci”. Ma Maciel e gente simile..immagino Groer ecc. han continuato a VIOLENTARE MINORI. Perché non si e’ dimesso allora? Ne e’ diventato complice.

      In realtà lui lo difendete sempre strappandovi i capelli sui “passerotti di Ratisbona”.

      Mah …..sembra proprio levare la mosca e ingoiare il cammello.
      PS: su queste cose non esiste obbedienza al papa GPII….ci si dimette. Questa e’ l’unica arma per protestare. IO PENSO..

      Ratzinger non e’ un santo da vivo. Come nessuno di noi lo e’.

  • Shadow's gay ha detto:

    Una volta un famoso sacerdote e teolgo fece un semiouting: si o OMOFILO. (Cioe’ gay non praticante).
    Il cardinale Ruini disse: “era meglio tacere”.
    Don Ariel, qui sotto, pone il problema…ma le ordinazioni di omofili, figurarsi dei gay, non son nulle?
    Come della scrittura, così del codice canonico, prendiamo solo dei “pezzi”?

    https://youtu.be/nD7MDhWItCk

  • Topo gigio ha detto:

    Se ti bloccano i conti bancari e ti bloccano lo swift certo che ti rivolti ne letto senza chiudere occhio !
    Come faccio a pagare i dipendenti del Vaticano ? Avra’ pensato. E le minacce del cardinal Martini dove le mettiamo ?

  • miserere mei ha detto:

    .

  • claudio ha detto:

    Sì ok, peccato che i membri del Gruppo (Mafia per i burloni e per i babbei) di san gallo non era composto dai “modernisti” e men che meno i loro principali elementi non erano affatto “nemici” di Ratzinger. I circoli di cui parla il fu Papa Emerito sono ben altri e sono quelli che adesso stanno cercando di far saltare anche Bergoglio (tra l’altro manovrando i “tradizionalisti” pret a porter che servono a spaventarlo e farlo venire a più miti consigli). In un blog dove si parla di Chiesa e Papi, il minimo sindacale sarebbe saper distinguere tra modernisti e progressisti, ma tant’è….sarà colpa del vaccino!

    • Ultimo ha detto:

      Se prendiamo il codice alla lettera come fra Bugnolo siamo tutti sciomunica ti. Pure don Minutella. Sta mafia di san Gallo bastaasa e il partito di Ruini? C,os’era la sacra corona unita di Roma?

  • Guilherme ha detto:

    Questa volta non sono pienamente d’accordo con Mascarucci. La sua sembra una visione interessante, ma un po’ troppo umana.
    Credo che la decisione di rinunciare di Benedetto sia qualcosa di soprannaturale, scaturita dal suo dialogo con il Signore. Per noi rimane un mistero, che forse capiremo totalmente solo nella vita eterna. Non è possibile capirla pienamente solo con ragionamenti umani: insonnia, stanchezza, GMG..

    • Ultimo ha detto:

      L’ha scritto lui insonnia e sonniferi a Seewald. Faremo la perizia calligrafica. Ma tanto non serve come il segreto di Fatima. E’ sempre tutto GOMBLOTTO.

      • Tamina ha detto:

        La lettera è mostrata fotograficamente nel “Focus”. È dattiloscritta e Papa Benedetto l’ha solo firmata. Perché Seewald e il Papa avrebbero mentito?

  • Ultimo ha detto:

    Era un….bah inqualificabile. Doveva dimettersi e basta. Ha detto tutto e il contrario di tutto. Pure sto in “altro modo sotto la croce”. Ammettetelo e Dio l’abbia in gloria

  • roberto ha detto:

    Mi scusi, sono solo un povero cristiano peccatore. Alla luce del suo articolo le chiedo se può spiegarmi solo tre cose.
    Secondo lei il Santo Padre Benedetto XVI conosceva il Codice di Diritto Canonico?
    Secondo lei perché San Giovanni Paolo II modifico il Codice di Diritto Canonico inserendo Munus e Ministerium, a cosa sarebbe servita questa distinzione?
    Come lei riporta nell’articolo ci sono state pressioni dalla cosiddetta Mafia di San Gallo, Mi scusi ma c’è un libro e delle interviste su YOUTUBE dove il Cardinale Danneels parla di accordi sul nome per eleggere il nuovo papa. Mi sembra che questa cosa sia vietata dalla Costituzione Apostolica UNIVERSI DOMINICI GREGIS e anzi che gli stessi partecipanti sono di fatto scomunicati quindi impossibilitati a prendere parte a un conclave. Possibile che tutto questo non faccia pensare a nulla?
    La ringrazio anticipatamente se vorrà darmi una risposta

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Grande problema per umanità rappresentato da fatto che uomini con grande capacità di pensiero rifuggono naturalmente il Potere…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • paola caporali ha detto:

    Sacrificare se stesso, va bene, ma mettere a rischio l’intera Chiesa di Dio? Certo….non praevalebunt. Ma possiamo davvero sospettare che un teologo di tal fatta abbia potuto lasciare tante anime di fedeli allo sbando per una sua semplice paura? E la Fede, dove la mettiamo? Ratzinger uomo di poca fede?

    • Ultimo ha detto:

      Ma infatti. La sua morte sembra smentire ogni codice Ratzinger. Oppure se lo Spirito Santo eleggeva Gracida o chissa’ chi nel “conclave” di Bugnolo. Ora hanno detto Bergoglio. Ora fate i cattivi VOI e Dio giudichera’ (non come a Beziers nella crociata contro i catari).

  • FRANZ ha detto:

    Caro dott Mascarucci, allora le chiedo: al di là dell’insonnia o meno ecc ecc, Benedetto XVI ha rinunciato al munus pietrino?
    Perché se così non fosse, a due degli esperti, non avrebbe abdicato e sarebbe rimasto il vero e unico Papa. Mica poco.
    Danke

  • CAGI41 ha detto:

    Io certamente “non ho voce in capitolo”, come si diceva una volta, ma mi chiedo: “Se Gesù, di fronte alla croce che gli si prospettava e che lo spaventò tanto da fargli sudare sangue, avesse optato per rinunciare a questa orribile fine, che cosa avrebbe comportato per il futuro dell’umanità?”
    Solo il Padre Eterno conosce gli effetti di questa ipotetica “rinuncia”, e solo il Padre Eterno conosce la portata degli effetti della “rinuncia” di Papa Benedetto alla sua missione di Papa.

    • Ultimo ha detto:

      E se Gesu’ fosse stato sedotto della Maddalena, come dicono certi neo-gnistici? Gesu’ era Dio. Noi uomini. Alessandro VI minacciava di scomunica la Farnese se si recava dal marito.
      Insomma e’ il mistero della chiesa. Nonostante le debolezze umane esiste. I santi son dopo morti!

    • Ultimo ha detto:

      Che Ratzinger non avesse capacita’ “dirigenziali” lo ammette pure lui nel libro di Seewald. Lo avete sempre difeso, parlando di bergoglione, cercando ogni giustificazione….. Poi una cosa e’ Cristo, una i papi. Pio XI e Benedetto XV erano probabilmente gay esercitanti (articolo “gli anticristi nella chiesa di Cristo (e li chiamavano “dolci Cristi in terra). In realta’ gli uomini di chiesa sono tra i peggiori. Perché e’ Dio che salva

  • miserere mei ha detto:

    Desidero controbattere pacatamente al Dr. Mascarucci.

    Lui scrive che in chi fatica ad accettare la tesi di un uomo semplicemente indebolito e sconfortato, sopraffatto dai problemi e dall’incomprensione, non capirebbe il sacrificio fatto per non esporre la Chiesa (compromettendo il suo bene) alla sua inadeguatezza psico-fisica.

    Con rispetto parlando, se Benedetto XVI avesse avuto l’ipertensione, l’insonnia e talvolta le emorroidi, forse la fatica di chi non ammette altro che questo -per motivarne le dimissioni- sta proprio nel non misurarsi con la statura spirituale di Benedetto XVI, la sua intelligenza, il suo amore per Dio e la Chiesa.

    Perchè Benedetto XVI ha annunciato di volersi fare da parte (dato che solo di questo si è trattato)?
    Come mai, quando l’ha annunciato nella declaratio in latino del 11/2/2013, la ripresa della notizia in italiano e poi nelle altre lingue ha subito frainteso?
    Perchè c’era così tanta soddisfazione, dentro e fuori la Chiesa? Che cosa successe nel giro di pochi giorni sui flussi di denaro impediti e poi subito tornati attivi?
    D’accordo essere stanchi, affaticati e oppressi… Ma scemi no! Non aveva sonno, anche perchè aveva scatenato tutti i diavoli dell’inferno contro di lui. I carnali, i pervertiti, i massoni, i ladri, gli affaristi…

    Quando il giorno 11 febbraio ha pronunciato la declaratio non poteva sapere (ma poteva solo ipotizzarlo) che cosa sarebbe successo dopo. Si è fidato della Provvidenza, non degli uomini! Infatti poi i cardinali hanno indetto un conclave ingiustificato.
    Provvidenzialmente è iniziato un periodo lungo, più lungo di quanto si potesse presumere, durato fino all’ultimo giorno del 2022. Un periodo che ha smascherato tutta la sporcizia della Chiesa (come ben noto dalla via Crucis del 2005)

    La debolezza da ammettere è quella di una Chiesa apostata, ma che si vanta migliore. La fatica che si vede è quella di chi è più propenso a far passare Benedetto XVI per un debole, invece di aver pietà per le porcherie che grazie a questo passaggio storico sono sotto gli occhi di tutti. Gesù rialzerà la Chiesa, anche se Satana ride nel vederla così malridotta. Ci voleva l’insonnia per pensare una mossa così provvidenziale?
    Benedetta anche sorella insonnia!

    • Alessandro ha detto:

      Al di la di tutti i libri che sono stati scritti prima e dopo la morte di Benedetto XVI e di tutte le congetture si possono fare , mi volete spiegare in parole semplici questi che sono fatti inconfutabili:
      Esiste la “Universi dominici gregis ” ?
      È vero che nel CIC si è separato il “munus “dal “ministerium “?
      Se questo è vero come è vero, la declaratio di Benedetto XVI non può essere fatta passare per rinuncia al papato ,infatti:
      Nella declaratio Benedetto XVI dice di rinunciare al suo “ministerium ” ,non al munus. ( storia finita)
      “Munus “e “Ministerium ” non sono sinonimi e chi lo afferma è in malafede.
      Appurato questo, di per sé più che sufficiente per smentire le dimissioni di Benedetto XVI ci sono altre considerazioni da fare riguardo alla invalidità della declaratio come rinuncia al papato.
      Le dimissioni dal papato sarebbero state date in differita,dopo 20 giorni, cosa impossibile !.
      Le dimissioni non sono state convalidate,dopo i 20 giorni, come richiesto .
      Tutto ciò tralasciando se Benedetto sia stato libero nella sua scelta. Certamente libero di rinunciare al ministerium ma non al munus.
      Nella Universi dominici gregis si dettano regole precise per la validità della elezione del Papa e queste regole non sono state rispettate.
      Se tutto ciò che ho esposto non ha più valore perché il CIC non è più in vigore e la Universi dominici gregis altrettanto, allora mi convinco anch’io che Benedetto XVI si è dimesso dal papato perché aveva l’insonnia e forse anche un forte mal di testa .

      • miserere mei ha detto:

        Appunto… Non fa una grinza.

        • Gabriella ha detto:

          Concordo e vorrei aggiungere che la risposta più interessante e convincente l’ho trovata nell’articolo pubblicato di recente su questo blog, redatto da un anonimo particolarmente colto in materia teologica e con stile decisamente elegante. In sintesi, tale anonimo scoperchia un sorprendente Vaso di Pandora ovvero che le dimissioni di Papa Benedetto XVI sarebbero state studiate da lui alla perfezione, meditando su un libro ignorato dalla maggioranza dei teologi ma esaminato dal giovane Rat.zinger sin dai tempi del Vaticano II al punto di scrivervi un libretto di commento: si tratta di un’opera di Riflessioni sulla Apocalisse, scritta di un teologo africano del V secolo, tale Tyconio. Sul commento di Rat.zinger, l’anonimo non si sofferma perché probabilmente è solo esplicativo visto che Tyconio è fin troppo chiaro; in pratica, alla fine dei tempi, l’umanità si sarebbe divisa, non in due, ma in tre parti: la Vera Chiesa, i pagani e la Falsa Chiesa che con i pagani avrebbe collaborato. Ad un certo punto, la Vera Chiesa avrebbe deciso di smascherare la Falsa Chiesa, facendola uscire allo scoperto, dato che fino ad allora aveva operato di nascosto. Secondo l’anonimo (bravissimo) autore dell’articolo, Benedetto avrebbe deciso che era giunto il momento di fare uscire allo scoperto i responsabili manovratori della Falsa Chiesa: gli attacchi da lui subìti erano arrivati al colmo, con il Parlamento euro.peo che non approvò una censura contro il papa solo per mancanza di voti sufficienti. Per capire appieno il livello di attacchi al compianto Benedetto è utile la sintesi di Massimo Introvigne per CENSUR tratta dal volume “Attacco al Papa…” di Paolo Rodari e Andrea Tornielli: la situazione da questi descritta in modo preciso e dettagliato era ormai insostenibile anche per chi non soffrisse di insonnia… D’altronde, se Giovanni Paolo II riuscì a resistere fu perché ebbe vicino un consigliere come Rat.zinger, cosa che la Divina Provvidenza non previde a favore di Benedetto per i Suoi motivi imperscrutabili. D’altronde, se Benedetto invitò a pregare per lui perché non scappasse “davanti ai lupi”, evidentemente aveva fin da subito prospettato a sé stesso questa ipotesi, non solo per impossibilità oggettiva a governare ma per salvare la Chiesa perché gli attacchi erano sì rivolti a lui ma erano innanzitutto per distruggere la Chiesa; lui era un obiettivo “indiretto”… Come, poi, non immaginare che con Karol non avesse ipotizzato questa strategia di (apparenti) dimissioni quando entrambi avevano sostenuto la beatificazione della suora tedesca Anna Catharina Emmerick, la profetessa famosa proprio per la “profezia dei due papi”? Sarà, ma per me i due santi papi sapevano già tutto e insieme avevano studiato la strategia delle “pseudo” dimissioni: altrimenti non si spiegherebbe la distinzione introdotta nel CIC tra munus petrino (rimasto a Ratzinger) e ministerium o ufficio attivo… Ora, Karol e Joseph sono di nuovo insieme e pregano per noi dal Cielo!!!