Comitato Internazionale per l’Etica. “Conspiracy Facts” e Punizione dei Bio-Crimini contro l’Umanità.

27 Gennaio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo documento del Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina. Buona lettura e condivisione.

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Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina (CIEB)

Parere (n. 20): “conspiracy facts” e punizione dei bio-crimini contro l’umanità

L’acquiescenza del pubblico verso le dichiarazioni rese dagli stakeholder in merito all’affaire Covid ha ormai assunto dimensioni e livelli tali da configurare i sintomi della sindrome di Stoccolma(1).
Qualche settimana fa le dichiarazioni dei vertici Pfizer in merito alla mancata sperimentazione del cosiddetto vaccino anti-Covid, rese nel corso di una audizione ufficiale di fronte al Parlamento europeo, sono cadute in un preoccupante vuoto di attenzione pubblica(2); nei giorni scorsi le dichiarazioni rese al World Economic Forum di Davos dai vertici di Moderna, in merito alla disponibilità del suddetto vaccino prima ancora della diffusione del virus Sars-Cov-2 e della conseguente epidemia di Covid, sono state seguite da una singolare assenza di considerazione, che denota una diffusa apatia(3).
Se la freddezza di un’opinione pubblica distratta da mille e una emergenza appare comprensibile, anche se evidentemente teleguidata da media conniventi con la narrazione ufficiale dell’affaire Covid, è però vero che dichiarazioni di tale gravità andrebbero sottoposte al vaglio delle competenti autorità giudiziarie.
Esse, infatti, confermano quanto rilevato fin dall’inizio dell’affaire Covid da una pluralità di studiosi – non ultimo il compianto Premio Nobel Luc Montagnier – che avevano denunciato l’origine artificiale del virus Sars-Cov-2 e persino la sua probabile immissione deliberata nell’ambiente. Questa probabilità non è stata ancora confermata dai fatti, ma sono sempre più numerose le evidenze che dimostrano l’esistenza di una strategia di mistificazione mediatica pianificata e attuata durante la pandemia allo scopo precipuo di marginalizzare coloro che mettevano in discussione la narrazione ufficiale: basti ricordare, in questo senso, i “Twitter Files” diffusi il 26 dicembre 2022, che rivelano in modo inoppugnabile le pressioni esercitate dalle
agenzie del governo degli Stati Uniti al fine di censurare i tweet degli scienziati che esprimevano opinioni e posizioni diverse da quelle governative(4).
L’esistenza di una vera e propria cospirazione, spacciata per “teoria della cospirazione” da chi l’ha ordita, trova ulteriore conferma nelle dichiarazioni di alcuni dirigenti delle aziende farmaceutiche produttrici del “vaccino” anti-Covid, secondo cui l’esitazione vaccinale è stata maggiore negli Stati in cui è stato consentito un dibattito aperto e trasparente sui rischi e sugli effetti avversi del “vaccino” medesimo(5).
Il complesso delle dichiarazioni sopra richiamate palesa, una volta per tutte e definitivamente, la ratio sottesa alle misure di politica sanitaria adottate dagli Stati occidentali: lasciare di fatto irrisolta l’esigenza di fornire una risposta terapeutica al Covid allo scopo di favorire una “campagna vaccinale” consistente nella più vasta, capillare e spietata sperimentazione di massa della storia. Emblematico è stato, in tal senso, il caso dell’Italia, dove il Ministero della Salute, imponendo la strategia della “tachipirina e vigile attesa”, ha impedito ai medici di base di individuare e sviluppare efficaci soluzioni terapeutiche, che il più delle volte avrebbero potuto fondarsi su farmaci già noti e dal costo contenuto(6).
1 Cfr. il Parere n. 16 del CIEB, del 17 ottobre 2022, intitolato “Bourla dei vaccini e sindrome di Stoccolma”.
2 Cfr. https://www.youtube.com/watch?v=5A2ZkW8pUWg ,

nonché https://www.dailywire.com/news/scandalous-pfizer-exec-tells-
eu-lawmaker-covid-jab-was-never-tested-to-show-it-blocked-transmission.
3 Cfr. https://pjmedia.com/news-and-politics/catherinesalgado/2023/01/19/moderna-ceo-at-davos-moderna-was-working-on-covid-vaccine-in-jan-2020-before-covid-19-was-named-n1663174,
4 Cfr. https://twitter.com/davidzweig/status/1607378386338340867.
5 Cfr. https://www.lifesitenews.com/news/moderna-ceo-blames-scientifc-political-debate-for-low-covid-vaccination-rates/.
6 Sulla correlazione tra la strategia della “tachipirina e vigile attesa” e l’immissione in commercio dei “vaccini” anti-Covid si veda il Parere n. 5 del CIEB del 20 gennaio 2022.

La “campagna vaccinale”, inizialmente fondata sul terrore, ha poi fatto leva su dinamiche solidaristiche per scivolare rapidamente, mediante lo strumento del Green Pass, verso meccanismi premiali e giungere infine alla sua destinazione programmata, ovvero l’introduzione di un vero e proprio obbligo “vaccinale”.
Che l’introduzione di meccanismi e strumenti premiali – modellati sul sistema di credito sociale proprio a taluni Stati – costituisca il precipuo scopo socio-politico dell’affaire Covid è ormai sotto gli occhi di tutti, tanto più che detti meccanismi trovano ormai crescente diffusione in campi nuovi e diversi rispetto a quello sanitario: basti pensare all’uso che di essi è stato fatto in Cina in occasione delle manifestazioni di protesta contro la gestione governativa del Covid o contro il sistema bancario(7).
Forse meno evidente è il fatto che l’affaire Covid è servito ad accelerare l’immissione in commercio – mediante l’impiego di controverse procedure autorizzative d’emergenza – di farmaci sperimentali fondati sulla tecnica dell’mRNA: farmaci in grado di interagire con il DNA umano e quindi suscettibili di produrre effetti di breve, medio e lungo periodo del tutto imprevedibili, come rilevato dal CIEB nel suo Parere n. 3 del 5 gennaio 2022.
Lo sviluppo e l’accettazione acritica di farmaci sperimentali che utilizzano alcune metodiche delle “terapie geniche” – che dopo l’affaire Covid l’industria farmaceutica si è affrettata a indicare quali soluzioni efficaci e innovative rispetto a patologie gravi dagli esiti terapeutici incerti, come quelle oncologiche – comporteranno un cambio di paradigma culturale secondo cui i sistemi sanitari pubblici, complice la pretesa scarsità di risorse disponibili, non saranno più preposti a erogare prestazioni terapeutiche e assistenziali a beneficio dei malati, ma a promuovere una medicina “preventiva” da imporre ai sani per mezzo di farmaci e vaccini la cui assunzione costituirà, in linea con il metodo premiale sopra ricordato, la condizione sine qua non per la titolarità e l’esercizio di diritti e libertà individuali(8).
È del resto innegabile che, con l’affaire Covid, la società occidentale, Italia in testa, è entrata nell’epoca dell’allineamento forzato del pubblico ai diktat governativi, in una sorta di dittatura falsamente non-violenta, basata sulla graziosa concessione di quelli che una volta erano diritti fondamentali e inalienabili in cambio dell’accettazione di qualsivoglia imposizione: oggi sono gli obblighi vaccinali, domani potrebbero essere i limiti alla procreazione o la selezione delle caratteristiche genetiche dei nascituri o l’eutanasia, in un crescendo orwelliano che conduce inevitabilmente allo stravolgimento dell’antropologia umana e alla dissoluzione della società civile.
Allo scopo di contrastare questa deriva, il CIEB auspica l’attivazione dei meccanismi giudiziari più idonei ad accertare le responsabilità di quanti hanno ideato, attuato o avallato la cospirazione fin qui descritta e di quanti, in questo contesto, hanno commesso illeciti penali tali da integrare gli estremi di una nuova e particolare categoria di crimini internazionali: i bio-crimini contro l’umanità.
Formulando questo auspicio, il CIEB è consapevole non solo dell’esistenza di norme che garantiscono, in Italia, uno scudo penale ai medici-sperimentatori che si sono prestati alla “campagna vaccinale” anti-Covid, ma anche della ricorrente tentazione di estendere detto scudo penale ai «titolari di organi di indirizzo o di gestione» nell’ambito di progetti trasversali di pacificazione nazionale post-emergenziale(9).
7 Cfr. https://www.nicolaporro.it/la-cina-applica-orwell-bloccato-il-green-pass-a-chi-protesta/.
8 Cfr. il Parere n. 18 del CIEB, del 2 dicembre 2022, sul totalitarismo biopolitico globale.
9 Il riferimento è al tentativo, per il momento superato, di introdurre un emendamento al Decreto “Cura Italia” al fine di limitare «ai soli casi di dolo o colpa grave» la responsabilità civile, penale e amministrativo-contabile dei «titolari di organi di indirizzo o di gestione» che, nel corso dell’emergenza sanitaria, abbiano adottato «nell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, anche
normative od amministrative, … ordinanze, direttive, circolari, raccomandazioni, pareri, atti o provvedimenti comunque denominati, la cui concreta attuazione, da parte delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, degli esercenti le professioni sanitarie, degli enti preposti alla gestione dell’emergenza o di altri soggetti pubblici o privati tenuti a darvi esecuzione, abbia cagionato danni a terzi».
Ancora più significativa, nell’ambito della stessa proposta di emendamento, è la previsione secondo cui «La valutazione della gravità della colpa … è operata … in considerazione della eccezionalità e novità dell’emergenza, dei vincoli di spesa previsti a legislazione

È tuttavia compito del CIEB ricordare che, secondo il principio di universalità della giurisdizione penale, l’autore di un crimine internazionale può essere giudicato da qualsiasi Stato, nell’interesse dell’intera Comunità internazionale e indipendentemente dal luogo in cui il crimine è stato commesso: pertanto, se emergessero evidenze in grado di provare che le misure poste in essere dai soggetti che a qualunque titolo hanno ideato, attuato o avallato la gestione della pandemia integrassero gli estremi dei bio-crimini contro l’umanità, i soggetti in questione potrebbero essere deferiti alla Corte penale internazionale o ai tribunali degli Stati che volessero esercitare l’azione penale.
Sulla base di queste considerazioni, il CIEB formula l’ulteriore e conclusivo auspicio che la società civile si mobiliti al più presto per fornire le prove dei crimini in parola e per pretendere la punizione esemplare dei loro autori – analogamente a quanto accaduto a suo tempo per i criminali nazisti – al fine di rendere finalmente giustizia alle vittime della più grave crisi democratica della storia contemporanea.

CIEB, 25 gennaio 2023
Il testo originale del Parere è pubblicato sul sito: : www.ecsel.org/cieb

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3 commenti

    • arrendersi all'evidenza ha detto:

      Ennesima conferma dell’esistenza di un “sistema”.
      Potrà l’apparato interno al “sistema” proteggersi dal “sistema”? Agiranno gli anticorpi preposti? Non lo so.
      Persino gli anticorpi vanno in confusione se chiamati a fronteggiare l’insulto di un antigene rimodulato ad arte.
      Tutto l’insulto è modulato dal “sistema” che non avrebbe lasciato circolare un pericolo ingestibile da “chi sa e può”.
      Il sistema immunitario è sano in chi non si è lasciato avvelenare il corpo: purtroppo messaggi e coercizioni raggiungono la psiche, indebolendo i meno calmi.
      In questo caso la vigile attesa non riguarda più la misura della febbre o della saturazione. Attende lo svanire di un incantesimo che riguarda la maggioranza delle persone, ancora convinte di non essere state raggirate.
      Oppure un qualcosa di esterno, inequivocabile per tutti.

  • arrendersi all'evidenza ha detto:

    Una stima prudente conta, nel 2022, almeno 70000 decessi eccedenti l’atteso. Nel 2021, con gli stessi criteri, furono 50000. Fanno 120000 morti di troppo.
    Per ogni defunto in eccesso vanno contati almeno 10 malati in eccesso. Tra questi, sono molti i casi di invalidità.

    I 170000 morti che dal 2020 sono dichiarati “con-Covid” scontano invece un rigonfiamento del dato dovuto ai criteri (morire entro 28 giorni dalla positività al tampone per qualsiasi altra patologia concomitante) e agli errori terapeutici (il più drammatico: sedazione e intubazione, ma da non trascurare il non aver curato con con antibiotici e antinfiammatori, ma attendendo con la tachipirina), tanto che effettivamente al solo Covid realmente potrebbero essere attribuiti non più di 60000 decessi in tre anni, quasi in linea con la consueta mortalità influenzale.

    La pseudocura (lo pseudovaxxino) avrebbe pertanto ucciso il doppio del male che l’ha reso necessario.
    Un vero vanto degli pseudoscienziati che l’hanno voluto.