Di Beatrice, di Uto Ughi, e dei Malori Improvvisi. Benedetta De Vito.

24 Gennaio 2023 Pubblicato da 2 Commenti

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione queste riflessioni di Benedetta De Vito sul dramma delle morti improvvise, di cui stranamente, i media di regime non si occupano…chissà perché. Buona lettura, e condivisione.

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Tra le tante compagne di classe dell’Istituto Mater Dei c’era una certa Beatrice, figlia unica ma con due cognomi, e tanto elegante nel naso importante, nel portamento da principessa e in tutti i modi suoi, che, pur non essendo mai stata mia amica, la guardavo da lontano con ammirazione. Fui una volta a casa sua e mi rivelò, in mistero e segretezza, che lei (e qui chiudeva gli occhi e pareva ninnare il suo bello) amava segretamente un musicista di fama internazionale.

Seduta sul letto, nel mio orizzonte liceale fatto di vesponi e piumoni,  oca santissima, le chiesi chi fosse. “Uto Ughi!”, rispose come un alleluya e per me, quel nome (che allora non avevo sentito dire mai) restò nella memoria per sempre. E oggi, che sono passati anni e secoli da allora, anche io mi sono innamorata di Uto Ughi, il violinista, e non solo per la sua musica divina, ma anche perché ha detto chiaro e tondo quel che io da sempre penso: che, cioè, i signori Maneskin (che vergognosamente si sono sposati tra di loro… Oh Signore) “urlano e basta e sono un insulto ad arte e cultura”. Sì, cara Bea, avevi un gran buon gusto fin dai tempi di scuola e anche poi…

E tiriamo un frego rosso su questo gruppo di ragazzotti che come anche il ciarlar sul latitante catturato (che ha vissuto sempre a casa sua, così mi dice un vero giornalista, ridacchiando…) servono, e tanto, per blaterar di nulla in televisione glissando sulle notizie vere.

Anzi sull’unica notizia di cui non si parla, ovverosia la strage da malore improvviso che sta uccidendo ogni giorno giovani, giovanissimi, meno giovani e persino bambini. A Vasto, ad esempio, è volata in cielo una bimba dolce di otto anni e niente palloncini bianchi e melensaggini per lei.  E proprio a Vasto, sabato 21, domani, ci saranno dei sit in di protesta. Di seguito taglio e cucio: In piazza, il prossimo 21 gennaio, sul tema delle “morti improvvise”. Manifestazioni sono state previste, in Abruzzo e Molise, dalle associazioni “Il popolo delle mamme”, responsabile Simona Boccuti; “Il popolo italiano” (Rosario Del Priore); il sindacato medico Sisani (referente dottor Massimo Pietrangeli); Area sovranista (avvocato Riccardo Panzone Persia), Difesa minori Italia (Nico Liberati e Laura Leone); Agi-Associazione giustizia italiana (Pietro Ferrante). Sit in autorizzati sono previsti a Termoli, L’Aquila, Pescara, Teramo, Chieti, Atessa e Vasto, Avezzano e Sulmona.

In giro per il mondo, ad esempio in Inghilterra (dove i portoni vetrati della Bbc sono stati ricoperti di foto di persone decedute) si domandano che cosa sta avvenendo.

Per carità, nessuno ancora osa dire, come dovrebbe, che sono i sieri genici fatti con cellule di bimbi abortiti, il motivo del picco di morti, ma almeno una domanda se la sono posta.

Da noi, le reti pubbliche e le private, più o meno nulla di nulla e via a parlar, in dettagli minuti, del latitante malato di cancro, dei ragazzotti ben definiti da Uto Ughi, di questo e di quest’altro e blablabla.

Tra poco poi, che gioia per il “mainstream”, inizia il festival di Sanremo e forse ci sarà ospite anche il presidente dell’Ucraina sì,  sì, quello che cantava ignudo, con la chitarra a coprire le pudenda. Sì, inizia il festival e le lingue del nulla moltiplicato per mille già tirano un sospiro di sollievo perché la stupidera è garantita e l’instupidimento di chi li seguirà sicuro e tutto terreno fertile per spacciare i grilli sulle tavole degli italiani e dir loro (e ripeterlo a pappagallo finché non diventa vero) che i “novel food” (oh che bel diavoliano per chiamare le schifezze!) sono arcigustosi ed evviva i vermi che profumeranno pane, pizze, merendine, cioccolate e altre squisitezze “sostenibili”. Vabbè, è sera, corro a preparare il desinare e con una riverenza saluto tutti i lettori, il caro Marco Tosatti (nel ricordo allegro di un caffè romano) e a vicini e lontani auguro una Santissima domenica.

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2 commenti

  • Massimo trevia ha detto:

    Rimettero’in funzione il mio piccolo mulino a pietra e mi faro’ la farina in casa!

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Ci tengo a risponderle ricambiando fraternamente il suo saluto, Benedetta carissima, ringraziandola delle brucianti verità dette con tanta pittoresca simpatia e con la consueta spontaneità.

    Una buona settimana nel Signore!

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