Bergoglio “El Cubridor” di Abusi? Ben Arrivati, lo Scoprite Adesso?

21 Gennaio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

E adesso, grazie alle dichiarazioni del card. Gerhard Ludwig Müller, diffuse nel bel libro che Franca Giansoldati, una delle poche persone che ancora facciano giornalismo nel settore dell’informazione vaticana, sappiamo che papa Bergoglio è quello che è: una specie di autocrate, impulsivo, un tagliateste sullo stile della Regina di Cuori di Alice: prima il giudizio, poi il processo.

Per di più influenzato da personaggi discutibili: il card. Maradiaga di cui potete leggere qui, per esempio la denuncia di Marta Alegria Reichmann,  o come ha trattato il vescovo di La Plata, sostituito da “Tucho” Fernandez,  lo stesso Tucho Fernandez, ghostwriter per il papa per Amoris Laetitia, che ha pubblicato un libro scandaloso di cui potete leggere a questo collegamento.

Adesso, con titoloni, anche i giornali di regime – regime di Bergoglio compreso – scoprono che Bergoglio sulla questione degli abusi sessuali, se commessi dagli amici, o dagli amici degli amici (come Pineda, vescovo ausiliare di Maradiaga) è, come dire, un po’ distratto…

Beh, perdonatemi un umano senso di soddisfazione. Tardi, ma ben arrivati, direi.

Perché, se vi ricordate, nel 2018, agosto, fummo i primi a raccogliere e diffondere l’esplosivo memoriale dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò su Mc Carrick e non solo; sulle complicità dell’ex potentissimo cardinale, protetto e usato da papa Bergoglio, e sul cerchio magico dello stesso Mc Carrick, che, stranamente Bergoglio ha promosso negli Stati Uniti e a Roma: i Wuerl, i Cupich, i Tobin, e compagnia cantante.

E umilmente qualche tempo fa mi dedicai a mettere in fila gli episodi che dal tempo in cui era arcivescovo di Buenos Aires. E la lista è lunga. Ne ho parlato in un piccolo libro, che solo RadioSpada ha avuto il coraggio di pubblicare, (e nessuno di recensire…) perché allora il tema era tabù. Ecco qualche capitolo: Zanchetta, il caso di 
Miles Christi,
 Murphy O’ Connor, le scandalose dichiarazioni sugli abusi in
 Cile,
 McCarrick e compagnia bella,
 Maradiaga e Pineda, il caso
 Peña Parra…e altri ancora. Sembra che in tema di sesso et similia Bergoglio, quando si tratta di amici – o di persone che grazie a qualche debolezza diventano utili strumenti, ricattabili – sia molto, molto misericordioso. Non sono mica rigidi, tradizionalisti, loro!

E adesso, fresco fresco, c’è il caso Rupnik: qualcuno che secondo mons. Libanori, sj, responsabile dell’inchiesta, ha abusato qualche decina di suore, e ha assolto in confessione una sua complice. Scomunica immediata, confermata all’unanimità dalla Congregazione per la Fede, e rimossa d’autorità dopo qualche settimana. Solo il Pontefice può farlo, e il Pontefice l’ha fatto. E non ha mai dato, e non dà, spiegazioni. Inconcepibile, vero? Eppure accade. Devastante per la credibilità e l’autorità morale del papa, e della Chiesa.

Ma dal momento che si parla del cardinale Müller, vogliamo offrirvi un ricordo che lo riguarda personalmente, anche se non ne parla nel libro-intervista con Franca Giansoldati.

Ecco cosa scrivevamo:

“Quando una fonte estremamente ben informata (l’aveva saputo dal cardinale stesso) mi ha raccontato nel 2013 la storia che state per leggere, non ci volevo quasi credere, tanto mi sembrava impossibile e straordinaria. Sono passati diversi anni, e alla fine il principale protagonista, il cardinale Gerhard Müller, all’epoca dei fatti Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, l’ha confermata sia pure in maniera indiretta, a una televisione cattolica statunitense.

Giugno 2013: vale a dire che Jorge Mario Bergoglio è papa da qualche mese. E ancora non ha mostrato lo stile di governo che adesso, almeno in Vaticano, è di pubblico dominio.

Ecco quello che mi è stato raccontato:

“Siamo arrivati al punto che Müller, verso la fine di giugno, ha celebrato una messa nella chiesa di Santa Monica, per un gruppetto di studenti tedeschi. E’ sceso dall’ufficio, ed è andato a celebrare”. Santa Monica è una piccola chiesa adiacente al Palazzo della Congregazione per la Dottrina della Fede. “Durante la messa arriva all’improvviso in presbiterio il segretario della Congregazione, con il telefonino, dicendogli: ‘C’è il Papa al telefono’. Müller ha chiesto: ma gli hai detto che sto celebrando? ‘Sì sì, ma ha detto di interrompere la messa che ha urgenza di parlarti’. Müller ha sospeso la celebrazione, è andato in sacrestia e ha preso il telefonino. In linea c’era il papa, molto irritato, che gli ha ordinato di chiudere subito un’inchiesta in corso alla Congregazione su una persona che è sua amica.

Si trattava di Cormac Murphy O’Connor, ex primate d’Inghilterra. Un’inchiesta per cui era accusato di quei crimini di cui tanto si parla…abusi…. Una signora che già da dieci anni continua ad accusare e non ottiene mai nulla. L’inchiesta è stata ripresa in mano per vedere un po’ che cosa c’era di consistente, e il Papa ha detto di chiudere la cosa e che non se ne deve più parlare. L’aveva forse appena saputo…Mi dicono che molte cose sono anche consigliate al Papa da Murphy O’Connor. Poteva dirglielo a Müller dopo un’ora, e sarebbe stato lo stesso. Intanto l’inchiesta era super blindata. Poi magari la signora potrebbe essere mitomane. Ma già imporre a un inquirente di fare in un modo o nell’altro è qualcosa di molto grave Poteva dire: portatemi i risultati. Sono cose che lasciano molto perplessi”.

Questa la storia che mi è stata raccontata da un’alta personalità in Vaticano.

Qualche tempo dopo rivolsi una domanda formale di informazioni alla Congregazione per la Dottrina della Fede, tramite la Sala Stampa della Santa Sede. Queste erano le domande:

1) Se è in corso, o è stata aperta, una pratica relativa al card. Murphy O’Connor, su denuncia di laici britannici, per la sua gestione di uno o più casi di abusi sessuali nel corso del suo episcopato;

2) Se la pratica è ancora aperta; o se è stata chiusa, e con quale motivazione;

3) La data di eventuale chiusura della pratica;

4) Se si è trattato di una decisione emanante dallo sviluppo della pratica stessa, o se vi è stato un intervento superiore in tal senso.

Non ho mai avuto risposta.

Ma in seguito – e siamo ormai nel 2017 – avendo avuto conferme indirette di altra fonte, ho scritto di questa storia, coinvolgendo anche Maike Hickson, di LifeSiteNews.

Il cardinale Murphy O’Connor morì il 1° settembre 2017. Maike Hickson ha scavato nella vicenda, grazie a una fonte inglese molto ben informata. La donna presunta vittima non ha mai reso pubbliche queste accuse, ma è stata in contatto con le autorità ecclesiastiche per circa quindici anni, senza però che le sua accuse siano mai state sottoposte a una profonda indagine.

La signora in questione è una vittima riconosciuta di abusi, vittima – quando aveva 13 o 14 anni – di un noto prete abusatore, padre Michael Hill, condannato dalla giustizia laica, a più riprese.

Come ha scritto il Guardian, “Il suo caso è particolarmente noto perché il leader della Chiesa, il cardinale Cormac Murphy O’Connor, gli ha dato un posto nonostante avesse abusato dei ragazzi”. Hill è stato spostato di parrocchia in parrocchia, a dispetto delle denunce dei genitori. Murphy O’Connor lo mandò infine come cappellano all’aeroporto di Gatwick; e lì fu accusato di abusi su una teenager con difficoltà di apprendimento, che era andata in cappella dopo aver perso un volo. Murphy-O’Connor pagò le vittime di Hill, chiedendo in cambio il silenzio. La signora alla base della denuncia sostiene che quando fu abusata, oltre a Hill c’erano altri sacerdoti presenti, e che Murphy O’Connor era uno di loro. Nel 2000 ha raggiunto un accordo con la diocesi di Brighton per gli abusi subiti da padre Hill: ricevette 40mila sterline.

Murphy O’Connor divenne arcivescovo d Westminster nel 2000. Ha fatto parte del gruppo di San Gallo, che ha organizzato l’elezione di papa Bergoglio. Era una dei grandi consiglieri e amici del Pontefice regnante.

La storia di questa donna è una storia di giustizia negata, o di negazione di un processo dovuto. Ha contattato intorno al 2010 il cardinale Vincent Nichols, successore e pupillo di Murphy O’Connor, che però si è rifiutato di indagare.

Nel 2011 la diocesi di Portsmouth e la diocesi di Northampton contattarono la Congregazione per la Dottrina della Fede chiedendo al cardinale Levada di aprire un’inchiesta, e protestando per il rifiuto di Westminster, che contrastava con le norme fissate dalla Chiesa di Inghilterra in questi casi. Tutto il materiale fu consegnato a mons. Charles Scicluna, ora arcivescovo di Malta. Quelli in Gran Bretagna che appoggiano la causa di questa donna sostengono che, indipendentemente dal fatto che dica o no la verità, la Chiesa deve seguire le sue regole, e verificare. E a quanto pare ci sono stati diversi tentativi, da parte di alcuni vescovi, di far aprire un’inchiesta. Ma apparentemente Murphy O’Connor è stato trattato “come se fosse sopra la legge”. E anche il Pontefice avrebbe agito in maniera analoga.

Da tempo in Gran Bretagna è in piedi un’inchiesta, commissionata dal governo, sugli abusi di ogni genere, il “Truth Project” (Progetto Verità). Non è escluso che la signora in questione abbia contattato il Truth Project, perché nel 2018 gli investigatori hanno chiesto alla diocesi di Westminster tutti i documenti che riguardavano accuse contro Murphy O’Connor. Conclude Maike Hickson: “Ci sembra che la Chiesa cattolica sia seduta ora su una bomba a orologeria. E in cima alla bomba siede papa Francesco”.

Gli amici di Murphy O’Connor, e del card. Nichols hanno cercato di sminuire la serietà del caso. The Tablet, il settimanale dei cattolici progressisti della Gran Bretagna, ha pubblicato un articolo riguardante le accuse. È sicuro che queste accuse non sono state fatte oggetto di un’indagine appropriata dalla sua arcidiocesi, Westminster. Tuttavia, invece di sottolineare la mancanza di un processo dovuto, The Tablet ha cercato di dimostrare che un’indagine del caso ha avuto luogo e che la vittima dell’abuso è stata trovata carente di credibilità. Allo stesso tempo The Tablet ha confermato che sotto papa Francesco l’indagine della Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) ha chiuso il caso. The Tablet sembra di cercare di screditare l’arcivescovo Viganò stesso che recentemente ha fatto riferimento al caso Murphy O’Connor. 

“Le accuse contro il card. Cormac Murphy O’Connor ‘mancavano di credibilità’” è il titolo dell’articolo del 29 settembre scritto da Christopher Lamb, uno dei più organici ed entusiasti sostenitori del governo di papa Bergoglio. Pur riconoscendo che “autorità civili e religiose hanno indagato le accuse di abusi contro il card. Cormac Murphy O’Connor in tre occasioni” The Tablet sostiene che “ogni volta le hanno trovate mancanti in credibilità”. Lamb afferma, seguendo un articolo del Catholic Herald, che la polizia non ha proseguito ulteriormente nel caso.

Tuttavia parecchie questioni nascono dalla descrizione della storia del caso di abusi che riguardavano le accuse contro Murphy O’Connor fatta da Lamb.

Quello che per esempio Lamb omette nella sua descrizione della storia del caso è che la diocesi di Westminster per anni ha rifiutato di investigare sulle accuse della donna vittima come invece avrebbe dovuto fare secondo i protocolli della Chiesa. Non è stata l’arcidiocesi di Westminster, ma altre due diocesi – Portsmouth e Northampton – che hanno aperto una procedura direttamente con la CDF nel 2011. Solo nel 2011 – cioè tre anni dopo la che signora ha cominciato a accusare di coinvolgimento personale il card. Murphy O’Connor nel suo abuso – Nichols ha fatto sì che i suoi ufficiali diocesani alla fine la incontrassero di persona, ma tuttavia non ha ancora aperto un’indagine. Questo significa che ha bloccato protettivamente quell’indagine per anni, mentre Murphy O’Connor era ancora in vita (il cardinale è morto nel 2017).

Lamb inoltre non dice con chiarezza perché la polizia ha deciso di non proseguire queste accuse di abusi ulteriormente. È dire il falso affermare che le accuse della donna vittima “sono state trovate carenti di credibilità”. La fonte inglese ha detto a LifeSiteNew: “La polizia non ha deciso che non fosse credibile, ma che non avevano prove a sostegno”. Il che è molto diverso, e purtroppo è qualche cosa di frequente, in questi casi di abuso, e quando le denunce sono presentate dopo un certo tempo…

La fonte ha aggiunto che, se la polizia avesse trovato che la vittima non era credibile “non avrebbe indagato sul caso”. Al contrario la polizia prese il caso così sul serio che fu intervistato all’epoca il cardinale Murphy O’Connor in persona “under caution”, il che significa che gli dissero chiaramente che le sue risposte avrebbero potuto essere usate in tribunale contro di lui. Così, l’affermazione speciosa pubblicata, e cioè che la polizia ha trovato che le accuse della vittima non fossero credibili, è in realtà falsa.

Vero è che la polizia non ha potuto trovare prove a sostegno – il che è comprensibile, dal momento che gli avvenimenti si sono svolti negli anni ’60. Ma la polizia non ha mai chiuso il caso. La polizia semplicemente ha messo il caso da parte in attesa che possano venire alla luce altre prove o informazioni. Cercavano prove fisiche, e non riuscirono a trovarle.

Ricordiamo poi il fatto secondo cui non è stato il card. Nichols che ha aperto la procedura con la CDF, ma altre due diocesi, Portsmouth e Northampton: i vescovi Crispian Hollis (Portsmouth, ora in pensione) e Peter Doyle (Northampton). Il vescovo Doyle, consacrato vescovo da Murphy O’Connor nel 2005, ha conosciuto la donna vittima per anni e l’ha trovata una persona credibile. Altrimenti non avrebbe insistito con la CDF affinché fosse aperta un’indagine appropriata: “Tutte le persone coinvolte (la polizia e i vescovi che si sono rivolti alla CDF) hanno trovato che la donna fosse un testimone credibile” ha detto la fonte a LifeSiteNews.

Ovviamente non è possibile  dire se le accuse della donna – il cui contenuto terribile LifeSiteNews ha deciso di non pubblicare – siano vere o no. Per questo ci vorrebbe una completa e approfondita indagine, che ancora non ha avuto luogo. Il fatto stesso di un’ostruzione lunga nove anni per una vittima riconosciuta di abusi rende forse ora le accuse della vittima più credibili che se ci fosse stata una risposta immediata e appropriata da parte della Chiesa cattolica in Inghilterra. L’ostruzione fa nascere sospetti. Uno si chiede: che cosa ancora si è cercato di tenere nascosto, o di proteggere? Neanche l’indagine della CDF nel 2011 – alla fine della quale il card. Nichols ricevette una lettera del card. Levada – non compì un’indagine profonda del caso, tanto che la vittima stessa non fu mai neanche sentita personalmente dagli ufficiali della CDF! Questo è proprio il motivo per cui, nel 2013, Peter Doyle, vescovo di Northampton che aveva lavorato originariamente a Portsmouth e che conosce la vittima personalmente “si è lamentato con Roma” e ha esortato Nichols a far ripartire l’indagine nel 2013.  Come The Tablet scrive ambiguamente, la necessità di riaprire il caso fu dovuta a un “gap amministrativo”. Il termine “gap amministrativo” sembra in se stesso servire  come forma di copertura dei fatti reali. Ma quale potesse essere il “gap amministrativo” lo spiega una fonte ben informata: “La CDF stessa non ha seguito il protocollo”.

 La semplice omissione di questi fatti da parte di The Tablet è fuorviante ed è persino una distorsione tendenziosa, come se volessero far credere che Nichols stesso abbia preso prontamente l’iniziativa con la CDF nel 2013. 

Comunque la riapertura del caso è avvenuta quando il card. Müller era il nuovo prefetto della CDF, e fu anche allora, nel giugno 2013, solo due mesi dopo la sua elezione papale, papa Francesco ha “investito” (col suo telefono cellulare) la sacrestia così da dire a Müller di fermare l’indagine delle accuse contro Murphy O’Connor.

Il card. Müller sa la verità. Quando LifeSiteNews ha contattato una volta di più il suo ufficio chiedendo un commento, la richiesta è stata declinata e con la giustificazione esplicita che si riferiva al “Segreto Pontificio” , un codice speciale di confidenzialità protetta. Damian Thompson, del Catholic Herald, ha confermato anche che l’evento del 2013 relativo alla telefonata del papa durante la messa del card. Müller davvero riguardava il caso di Cormac Murphy O’Connor: “Sì. Mueller non ha smentito che il cardinale fosse Cormac”. Damian Thompson pensa che NIchols abbia da rispondere a qualche domanda importante. Il 26 settembre 2018, in un commento su Twitter, diceva: “Nel frattempo, il card. Nichols dovrebbe spiegare precisamente come ha gestito le accuse a Cormac. Forse mancavano di credibilità, ma non c’è nessuna indicazione che le procedure della Chiesa nel caso di abusi siano state applicate. Proprio per niente”.

 

Gli ammiratori del card. Murphy O’Connor dovrebbero per primi essere interessati a un’inchiesta approfondita così da avere una prova forte della sua innocenza e integrità.

In chiusura, ricapitoliamo i fatti importanti di cui ci occupiamo.

Siamo una volta di più di fronte a una forma di clericalismo autoprotettivo che papa Francesco stesso critica a parole, ma che apparentemente non sta percettibilmente sradicando o riducendo – anzi. Parliamo di una vittima riconosciuta di abusi sessuali da parte di un prete, padre Michael Hill. In più, lella stessa, la vittima, fa accuse severe che riguardano Murphy O’Connor stesso. Incontra l’ostruzione della sua arcidiocesi, Westminster che si “rifiuta” di indagare le sue accuse, come dovrebbe fare in base al protocollo della Chiesa; il che comporterebbe un’indagine esterna. Qui il card. Nichols e il suo aiuto, il vescovo John Arnold, devono affrontare le proprie responsabilità per questo. Altri due vescovi inglesi intervengono due (!) volte presso la CDF,  con il risultato che papa Francesco è intervenuto personalmente e ha bloccato ogni ulteriore indagine. E dobbiamo credere che le accuse di questa donna fossero assolutamente “incredibili”? Se era così incredibile nelle sue accuse, perché il Papa ha avuto il bisogno urgente di interrompere la santa messa di un cardinale (il che si avvicina al sacrilegio) per dirgli di bloccare l’indagine su Murphy O’Connor? Che cosa era così urgente nella questione? E, con il caso McCarrick, anche il caso Murphy O’Connor lascia questioni aperte che riguardano il ruolo di Roma, e personalmente del Pontefice, nella questione”.

Un papa che interrompe la celebrazione di una messa di un cardinale prefetto di Congregazione per ordinargli di chiudere ex autoritate l’inchiesta su un suo amico accusato di mala gestione di abusi sessuali? In un film non l’avremmo creduto verosimile, fino al pontificato di Jorge Mario Bergoglio.

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6 commenti

  • Alessandro ds ha detto:

    Io posso dare la mia testimonianza di come funzionano le cose nella chiesa, dopo essere stato diversi anni in un seminario di un famoso ordine religioso.
    Ho notato che chi viene eletto come priore generale o provinciale, tende a coprire le denunce e segnalazioni riguardanti le stesse persone che hanno aiutato eleggerlo e metterlo dove è. Non so questo accada perché l’individuo non vuole perdere il loro appoggio politico e non essere rieletto oppure se puramente coprono i loro compagni della stessa “fazione politica interna” (Perché il ciò si riduce tutto a fazioni smontare interno per arrivare a ruoli di comando)
    Ma nei comportamenti di Bergoglio a me sembra di vedere esattamente la stesse dinamiche che vedevo in questo ordine religioso, con il. Priore Provinciale che copriva sistematicamente tutte le segnalazioni e denunce che riguardavano le persone che facevano parte alla fazione che lo avevano aiutato a farlo rieleggere per la 3° volta consecutiva in 10 anni. Mentre con gli altri questa strana clemenza non c’era….

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      Caro Alessandro DS,
      se sei uscito dal seminario anzitempo, immagino tu sappia che non tutti coloro che vi entrano lo fanno per vocazione: gli infiltrati sono un tema troppo taciuto e sottovalutato!

      Poche parole bastan…

      Saluti!

  • Sergio ha detto:

    Ma come mai questo cardinale scrive e parla ora e non anni fa’?Siamo alla resa dei conti?Mi sa che i meno peggio di Cardinali hanno la rogna.

    • Gian Piero ha detto:

      Siamo alla resa dei conti.
      Lo tsunami dopo la morte di Benedetto XVI non puo’ essere interpretato spiritualmente altrimenti che come la rimozione del Katechon. Oggi le forze anti-cristiche scatenate non hanno piu’ un potere che frena, Oggi nel mondo spirituale nessuno pi’ “frena” l’ avvento delle forze del male. Certo l’ Anticristo non e’ Bergoglio, solo un umile operaio nella vigna di Satana.
      Dop9 di lui , e ben piu’ intelligenti e diabolici di lui verranno altri.

  • Mimma ha detto:

    Eppure, gentile Miserere, lo chiamano ancora Papa.
    Esattamente come i sierati , morituri o gravemente invalidi , chiamano ancora vaccino il veleno satanico.
    O tempora!

  • miserere mei ha detto:

    Un Papa legittimo che si dimette in modo non canonico…
    Un conclave illegittimo elegge un successore illegittimo.
    Illegittimo il conclave, perchè il Papa è vivo, con il munus.
    Illegittima la forma, derogando dal numero di votazioni giornaliere.
    Illegittimo l’eletto, assentendo di venir scelto prima da un gruppo di potere.
    Quest’uomo che si fa chiamare Vescovo di Roma, abita in Santa Marta e porta una croce molto strana, non è papa.
    Esercita il ministerium come puro potere.
    Protegge abusatori, sostiene eresie e ne dice di sue.
    Sta distruggendo la Chiesa da quasi dieci anni.
    Si è accanito con i Francescani dell’Immacolata.
    Ha protetto Zanchetta, Mc Carrick, Fernandez, Maradiaga, Rupnik e via dicendo. Un vizio soprattutto.
    Ha affossato la missione, il matrimonio, l’ordine sacro.
    Ha in spregio la Santa Messa e non adora convenientemente l’Eucaristia.
    La confessione per lui non è un confessare peccati con l’intenzione di non commetterne altri. Lui la Bonino la conferma nelle sue scelte: è una “grande dell’Italia”.
    Alla PAV ci sta Paglia, un cultore dello “spirito di Marco (Pannella).
    Promuove personaggi immorali e bastona i santi.
    Per lui un dio vale l’altro e tutto fa brodo.
    Pachamama e simboli fallici valgon bene una mensa.
    Ha cercato di darsi un tono da teologo con una collanaq di libercoli per i quali hanno imbrogliato anche sulla prefazione (ricordate il Viganò “sbagliato”?)
    Abu Dhabi, Lutero e ogni altra cineseria fanno il paio con gli affari in quel di Londra, tra un giro di valzer con Becciu e un velato insulto a Zen.
    A Muller ha interrotto “solo” una Mesa.
    Di Pell forse si è dimenticato mentre stava in galera.
    Di Sarah non si fida, dato che parlava con il prigioniero.
    Chi è l’illegittimo che ordina di sdradicare la vigna?
    Chi serve davvero, se riceve volentieri uomini del WEF?
    Ma soprattutto: chi si stupisce ancora di qualcosa’
    Quasi dieci anni di disprezzo per la missione di evangelizzare (questo deve far la Chiesa) non bastano?
    Le corbellerie anti-mariane non hanno insospettito?
    Gesù dal “sangue misto ai peccatori”, vi par normale?