Sogni irriverenti… tra le righe storte della storia. Omaggio a Benedetto. Veronica Cireneo.

17 Gennaio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Veronica Cireneo ci offre questa trilogia, che verrà pubblicata in tre puntate, in omaggio a Benedetto XVI. Ecco la prima puntata. Buona lettura.

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” Sogni irriverenti… tra le righe storte della storia”

Omaggio a Papa Benedetto XVI 

(I parte: LE RIGHE STORTE DELLA STORIA )                                         

Il 28 dicembre 2022 giunti a conoscenza delle gravi condizioni di salute di Papa Benedetto XVI a cui si sono susseguite iniziative improvvisate di preghiera, anche provenienti da ambiti che mai lo avevano amato – apparse per lo più strumental-buoniste o frattaglie di rigurgiti di coscienza – e rassicurati il giorno dopo della sopraggiunta stabilità sanitaria, quasi nessuno si sarebbe poi aspettato la notizia della morte data per avvenuta il 31, anche perché, normalmente, nel caso di un papa moribondo i bollettini di aggiornamento si susseguono ininterrottamente. Stavolta no! All’improvviso la notizia e subito dopo il susseguirsi di una serie infinita di proteste sui social.

Di cosa si lamentavano i commentatori? Sintetizziamo brevemente. 

 

Del trasporto della salma…

… del Santo Padre dal Mater Ecclesiae alla Basilica Vaticana:

-traslata nella notte come si trattasse di quella di un ladro, o come si farebbe di un corpo qualunque privo di vita e di identità in cui ci si imbattesse involontariamente per strada;

– non per il tramite di un carro funebre, come a ciascun essere umano si addice, bensì di un anonimo furgone di poco superiore in termini di estetica ai camion della spazzatura, o dei portavalori, -accompagnato quasi di corsa dal solo Mons. Georg e dalle Memores, senza rappresentanza cardinalizia alcuna, fu il primo degli eventi che, frastornati, molti severamente disapprovarono.

 

Dell’allestimento della camera ardente…

… ritenuta, quale era, di una sciatteria quasi sinistra e rasentante l’osceno:

-l’ albero di Natale stecchito e fuori luogo,

-il tappeto sbiadito e consunto,

-le scarpe nere anziché rosse che sempre il Papa aveva portato e che è sembrato un vero e proprio insulto al martirio e tentativo maldestro di cancellare ogni ombra di sacro su cui tutta la Sua vita aveva ruotato.

Solo un cero ardeva nella stanza. Quasi un contentino! La ciliegina sulla torta della deprecabile e manifesta indifferenza istituzionale nei confronti di un uomo sincero, mite e umile Vicario del Maestro, ostacolato, isolato, disprezzato e interdetto, in vita e in morte.

 

I dubbi…

… circa l’effettiva autenticità della salma.

Molti hanno temuto si trattasse di un clone. Perplessità giustificata dalla circolazione in rete di una serie di foto che paragonavano:

– il naso aquilino della salma, col profilo alla francese del Papa vivente e ancora di più da quelle che riportavano le versioni delle

– orecchie che alla stregua di impronta digitale, che mai muta, hanno elevato il dubbio al punto che più d’uno avrebbe ritenuto niente affatto superfluo verificare l’autenticità della salma con DNA e autopsia

– A rincarare la dose, fu anche la circolazione negli stessi giorni, delle profezie di Giampilieri Marina (Messina) e di Carbonia, Colle del buon pastore, del 26 febbraio 2022, che parlano entrambe del “falso funerale di un papa” e del Suo allontanamento forzato da Roma, evento funesto che darebbe il via a tempi di grandi tribolazioni fino al Grande Avvertimento e al manifestarsi del Mistero di iniquità: l’avvento ufficiale dell’antiCristo sulla scena della storia, passando per guerra mondiale e crisi finanziaria planetaria, che a motivo della cronaca tutti tiene attualmente in ansia e sospesi.

 

Del funerale

Nel suo insieme la circostanza della morte e sepoltura di Benedetto XVI è apparsa molto lugubre e sinistra. Cosa che non può non accadere quando un funerale, evento triste di per sé, venga privato della bellezza della solennità che alla morte di chiunque e di un Pontefice in primis si converrebbe.

 

Invece questo celebre lutto, di portata storica, dalle autorità vaticane neanche è stato pienamente riconosciuto vista la proibizione dell’installazione delle bandiere a mezz’asta.

Tutti gli uffici sono rimasti aperti nello Stato della Santa Sede, se si escludono le ore mattutine del funerale, come a voler dire che, in fondo in fondo, non era successo niente di così significativo!

E che la politica italiana e portoghese abbia saputo fare meglio del Vaticano, dichiarando invece lutto nazionale per l’ intera giornata, è tutto dire.

 

Mentre la folla lo acclamava con voci e striscioni come: “Magno, Dottore della Chiesa, Santo, Gigante della Fede e Martire”, affermazioni gridate dal cuore infiammato d’affetto e gratitudine, pubblicamente e all’unisono, da parte della folla immensa dei fedeli – roba d’altri tempi- presenti il 5 gennaio in piazza San Pietro, il celebrante Bergoglio battendo i piedi a terra, esclamava: “C’è freddo qui!” mentre usciva di scena e vi rientrava per andare a fare colazione o chissà cosa, anche per riprendersi dal disgusto di aver dovuto celebrare la messa in latino che sappiamo non amare affatto. Trascuriamo commenti approfonditi sulla  generica omelia, priva di riferimenti specifici al nome e all’opera del Papa, nominato una sola volta, del Quale fin troppo ci sarebbe stato da dire.

 

Ciò che invece è apparso perfettamente funzionale e coerente agli occhi dei fedeli presenti in piazza sono state: le letture della Messa e l’assenza di Biden.

Entrambe decisioni prese, non a caso, dal Pontefice defunto.

 

Quindi molto evidente è stata la misura del contrasto tra l’ostilità delle istituzioni verso Papa Benedetto e l’insanabile separazione, ormai radicata, tra il cuore dei veri cattolici e l’attuale amministrazione Vaticana.

 

Anche il Cielo ha voluto dare i Suoi segni a riprova delle due diverse disposizioni: popolare ed istituzionale.

La cupola di S. Pietro avvolta nell’inusuale nebbia romana era completamente coperta.

Cupa e tenebrosa la volta celeste come a dire:

Siete accecati dalle tenebre! Avevate un Alter Christus e non lo avete riconosciuto! Seppellito Benedetto smettete pure di illudervi che il Vaticano abbia ancora un “Pietro”. E se volete ritrovare lo Spirito della Chiesa rivolgetevi al Cielo”

 

Cielo che tra la nebbia si era ricavato un piccolo spazio chiaro per occuparlo giustappunto con una bella Croce dorata e luminosa.

 

Insomma, è stato per lo più un vero e proprio incubo.

Incubo che in una notte si è concretizzato quando

ho sognato che…

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2 commenti

  • Veronica Cireneo ha detto:

    Sul mio canale telegram è un corso un sondaggio anonimo che chiede di indicare quale dei tre articoli della trilogia è stato di maggior gradimento. Chi vuole partecipare questo è il link. Basta unirsi al canale. Grazie a chi vorrà partecipare. https://t.me/veronicacireneo/473

  • R.S. ha detto:

    Ringrazio e resto in attesa del seguito.

    Questa nostra epoca è tutta “insolita”.

    Ma ci fu un’epoca precedente in cui il Creatore e Signore nostro Dio, nella pienezza del tempo, per mostrare agli uomini che non era “come al solito” agì in un modo specialissimo: incarnandosi nel grembo di una madre. Come se non bastasse, crescendo quel Figlio dell’uomo, dopo aver ripetutamente dato prova di essere Dio, giunse a consegnarsi come Agnello immolato in sacrificio, morendo in croce.

    Tutto molto inusuale e soprattutto contro il modo migliore per ingraziarsi i favori del mondo. Proprio il contrario dell’apparire e del successo: pensa un po’, il segno della croce per distintivo!

    La Chiesa per due millenni ha annunciato questi misteri, alla luce della portentosa vittoria sulla morte del Cristo Risorto. Portando una novità inedita.

    In Adamo l’uomo peccatore dovette USCIRE dal paradiso. Ne seguirono il Diluvio e Babele.

    In Abramo l’uomo cercato da Dio dovette USCIRE dalla propria terra, per recarsi nel luogo dell’Alleanza.

    In Mosè il popolo liberato poté USCIRE dall’Egitto, luogo della sua schiavitù. Ne seguì una Legge, ma poi anche una Terra e poi ancora l’Esilio anche da lì.

    Finalmente con l’Incarnazione e la Redenzione all’umanità è proposto qualcosa di nuovo: RIENTRARE in sé stesso, come il figliol prodigo che torna dal Padre.

    In questo RIENTRARE c’è l’accesso al Regno di Dio. La porta è stretta ed è Cristo. Così l’uomo può tornare all’immagine e somiglianza di Dio, che aveva perduto.

    Ma, come in precedenza, insieme può conseguirne altro: l’eresia, lo scisma, la persecuzione e l’apostasia. Tutto come anticipato, in vista dei tempi ultimi.

    Sì: lla “chiesa in uscita” può essere fuori strada/tempo.
    Quella che si incammina per RIENTRARE è più attuale.